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il muro a tulkarem e qalqiliya
- Subject: il muro a tulkarem e qalqiliya
- From: "kurtzio at libero.it" <kurtzio at libero.it>
- Date: Fri, 24 Jan 2003 17:08:58 +0100
L'area intorno alle citta' di Tulkarem e Qalqiliya e' conosciuta come il paniere palestinese dei vegetali (frutta e verdura), qui si producono circa il 60% del fabbisogno di vegetali dell'intera West Bank, questa ragione e' da noi meglio conosciuta come Samaria. Il muro che circonda e attraversa la regione occupa 150 metri di terreno in larghezza, ed e' alto circa otto metri, il risultato e' la nuova erosione di altri 27.200 dunum = 2.720 ettari idi territorio coltivabile palestinese. A sud di Tilkarem hanno perso circa 2.000 ettari di terra, inghiottiti dalla costruzione del muro insieme a quattro villaggi agricoli che rimarranno tagliati fuori dai territori. Alcuni di questi villaggi hanno perso tutta la loro terra coltivabile e le circa 30.000 persone che vi abitano non hanno piu' mezzi per sopravvivere in quanto le attivita' principali erano l'agricoltura e la pastorizia. In uno di questi villaggi sono stati sradicati circa 12.000 alberi di ulivo. Nell'area di Qalqiliya il muro ha sottratto circa 35.000 dunum = 3.500 ettari di terreno circondando completamente la citta' di Qalqiliya che rimane accessibile da una solo strada. In questo modo le attivita' di scambio mercantile dai villaggi agricoli verso la citta' e vice versa saranno completamente strangolate. Inoltre intorno a Qalqiliya ci sono circa 29 pozzi che attingono alla falda acquifera piu' importante della West Bank, questa produce annualmente circa 3.880.000 metri cubi di acqua potabile, ed ora sono sotto il completo controllo degli israeliani. Alla fine quando, verso l'anno 2006 dell'era di Christo, il muro sara' ultimato, avra' una lunghezza tripla di quella dell'ex muro di Berlino e sara' alto circa il doppio. Complessivamente sottrarra' alla West Bank il 23% dei terrotori palestinesi rispetto ai confini prima della guerra del 1967, percentuale che si va ad aggiungere all'attuale 43% gia' sottratto dagli insediamenti dei coloni e dalle by pass road che attraversano la Wesr Bank per collegare tra loro gli insediamenti. E' chiaro inoltre che la parte sottratta e' sempre la piu' fertile e la piu' appetibile per gli occupanti. Si osserva quindi che gli scopi per la costruzione di questo muro sono principalmente due. il primo e' di sottrarre risorse alla sopravvivenza della popolazione palestinese, come le falde acquifere, le terre coltivabili, i pascoli, i mercati e le fabbriche che vengono demoliti o strangolati lentamente con la pressione esercitata dai check points che controllano l'accesso alle citta' e ai villaggi della West Bank. La seconda ragione e' di stabilire una nuova linea di confine, con una diversa mappatura dei territori, su cui basare eventuali nuovi negoziati. In questo contesto non si rilevano ragioni fondate a sostenere la sicurezza dello stato di Israele, ma al contrario, la sicurezza viene continuamente messa in crisi dalle pressioni che le operazioni per la costruzione del muro attuano sulla popolazione palestinese. continua curzio berretti bianchi per la pace
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