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I: [S&P] Iraq: Il piano statunitense per provocare la guerra
- Subject: I: [S&P] Iraq: Il piano statunitense per provocare la guerra
- From: "Giorgio Cadoni" <giorgio.cadoni at uniroma1.it>
- Date: Thu, 16 Jan 2003 15:36:29 +0100
- Importance: Normal
-----Messaggio originale----- Da: scienzaepace-admin at jolly.bo.cnr.it [mailto:scienzaepace-admin at jolly.bo.cnr.it]Per conto di andreamartocchia Inviato: giovedì 16 gennaio 2003 11.49 A: scienzaepace at jolly.bo.cnr.it Oggetto: [S&P] Iraq: Il piano statunitense per provocare la guerra Il piano statunitense per provocare la guerra da http://www.zmag.org/Italy/rai-iraqweapondeclaration.htm 23 Dicembre 2002 ZNet Il rapporto sugli armamenti iracheni Il piano statunitense per provocare la guerra di Milan Rai Traduzione di Fabio Berardi IMPRECISIONI NEL RAPPORTO IRACHENO SUGLI ARMAMENTI Il 7 dicembre, con un giorno di anticipo, l'Iraq ha consegnato agli ispettori delle Nazioni Unite un rapporto sulle sue attività riguardanti le armi di distruzione di massa ed i missili a lungo raggio - banditi dalla risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il rapporto - 'Un aggiornato, pieno e completo resoconto accompagnato da documenti di supporto' - è lungo oltre 12.000 pagine: 6.287 delle quali su missili a lungo raggio; 2.081 sulle attività nucleari fino al 1991 (300 pagine per il periodo successivo) e 1.334 pagine sulle attività biologiche (352 delle quali sul processo di monitoraggio da parte dell'ONU). Il contenuto delle pagine, rilasciato dagli USA, 'rafforzerebbe l'iniziale valutazione che la maggior parte della dichiarazione è una ristampa dei precedenti rapporti sui programmi d'armamento dell'Iraq rilasciati alle Nazioni Unite' (Guardian, 11 Dicembre, pag.17). Viene generalmente riportato che il rapporto del 7 dicembre è stato deliberatamente gonfiato dall'Iraq per farlo diventare un voluminoso documento che richiederà mesi per essere verificato. Il redattore Bruce Anderson scrive, 'Uno scrupoloso esame di piccole falsità richiederebbe inevitabilmente dei mesi: ben oltre febbraio' (il periodo che Anderson suppone ottimale per l'inizio della guerra - parere credibile e ampiamente condiviso), (Independent, 9 dicembre, pag.14). Tuttavia, sono stati USA e Regno Unito a scrivere la risoluzione 1441 del Consiglio di Sicurezza, che richiede all'Iraq non solo di riferire sul suo programma di armamenti, ma anche su 'tutti gli altri programmi chimici, biologici e nucleari includendo qualsiasi cosa che essi dichiarano per scopi non collegati alla produzione di armamenti o sostanze'. Il capo-ispettore ONU sugli armamenti Hans Blix ha commentato che mentre è possibile per l'Iraq scrivere un rapporto per i programmi d'armamento del passato e del presente in 30 giorni - 'e lo stesso dovrebbe essere vero per i rimanenti programmi sul nucleare ad uso pacifico' - 'per dichiarare tutti gli altri programmi chimici in un paese con un'industria chimica a buon diritto ampia, così come per altri programmi di ricerca biologica, può diventare più problematico in un tempo breve' (Blix, 'Note per il briefing al Consiglio di Sicurezza, 28 ottobre 2002)', www.casi.org.uk). Riportare in 30 giorni tutte le attività biologiche e chimiche in Iraq (includendo ogni tino in fermentazione nel paese) viene considerato per l'Iraq impossibile. Chiaramente questa è stata anche la causa che ha portato l'Iraq alla produzione di un rapporto voluminoso. LA DOPPIA CAUSA SCATENANTE E ogni omissione nella dichiarazione, ogni tino in fermentazione non riportato, può costare caro al popolo iracheno. La risoluzione 1441 dice: dichiarazioni false od omissioni nelle dichiarazioni rilasciate dall'Iraq in conformità a questa risoluzione e il mancato assenso in ogni momento a cooperare pienamente nell'adempimento di questa risoluzione costituirà un ulteriore 'sostanziale violazione' degli obblighi che ha l'Iraq (Paragrafo 4). La frase 'sostanziale violazione' viene (erroneamente) interpretata da Washington e Londra come l'autorizzazione ad iniziare la guerra. Quindi, se l'Iraq non ha compilato un elenco completo di tutte le sue attività civili sia chimiche che biologiche, ciò può contribuire ad una (ingiustificata) pretesa USA di legittimità nell'inizio di una guerra (vedi ARROW Anti-War Briefing 25: 'Material Breach' per maggiori dettagli). Nel paragrafo 4 della risoluzione ci sono due condizioni: 'dichiarazioni false od omissioni nelle dichiarazioni rilasciate dall'Iraq in conformità a questa risoluzione e il mancato assenso in ogni momento a cooperare pienamente nell'adempimento di questa risoluzione'. Una fonte inglese afferma: 'La risoluzione parla di una dichiarazione falsa o incompleta più una non cooperazione o non adesione. La parola importante è "più"... Il documento in sé non è un innesco per la guerra' (Observer, 8 dicembre, pag.21). 'L'uso di "e" piuttosto che "o" è stata intensamente dibattuta dal Consiglio di Sicurezza. Ed era una condizione per il sostegno unanime della risoluzione. Malgrado i suggerimenti contrari di Bush e Blair, la maggior parte dei funzionari a Washington e a Londra erano d'accordo che questa formulazione significava che il rapporto dell'8 dicembre da solo non avrebbe fornito una giustificazione per azioni militari. (Guardian, 27 novembre, pag.20). Ciò che è necessario è un insieme di ritardi o veri e propri rifiuti nel consentire l'accesso dei funzionari ai vari siti' - 'Molto dipenderà da come il comportamento iracheno verrà descritto dal signor Blix e dal suo consigliere capo-ispettore sugli armamenti, Mohammed el-Baradei' (Guardian, 27 novembre, pag. 20). Alcuni falchi a Washington stanno spingendo per una singola causa scatenante: il vice presidente americano Dick Cheney 'ha preso la posizione più belligerante, insistendo presso il Presidente che ogni omissione - non importa quanto piccola - costituirà una sostanziale violazione' (Observer, 8 dicembre, pag. 21). 'Alcuni alti funzionari dell'amministrazione Bush credono che se può essere dimostrato che Saddam ha mentito allora sarebbe superfluo per gli ispettori ONU continuare... i funzionari americani hanno detto al Daily Telegraph che la guerra ora dovrebbe realisticamente iniziare a gennaio [2003] ed il segnale che il processo di ispezione debba finire dovrebbe essere una dichiarazione ufficiale da parte della Casa Bianca nella quale si dice che l'Iraq è 'inadempiente' alla risoluzione 1441' (Telegraph, 10 dicembre, pag. 13). Assumendo che i falchi vengano battuti, l'obiettivo statunitense allora sarà per prima cosa quello di dimostrare al mondo che il rapporto sugli armamenti è corrotto, e quindi creare una controversia tra gli ispettori e Baghdad che possa credibilmente essere descritta come un atteggiamento di non cooperazione. ENTRANO IN SCENA I SERVIZI SEGRETI USA E BRITANNICI? Un modo per dimostrare che il rapporto è falso dovrebbe essere quello di dispiegare i servizi segreti americani e/o britannici che dimostrino che l'Iraq possiede materiali, equipaggiamenti o armi pienamente assemblate che non sono state dichiarate. 'I funzionari statunitensi hanno detto che la CIA e i laboratori nazionali specializzati in guerra chimica, batteriologica e nucleare hanno iniziato un'analisi dell'intero rapporto iracheno e gli è stato detto di concentrarsi su una manciata di dichiarazioni irachene che possano essere dimostrate false con le notizie attualmente disponibili' (Guardian, 10 dicembre, pag. 13). Comunque, gli USA sono riluttanti a rilasciare i loro segreti anche alla UNMOVIC [United Nations Monitoring, Verification and Inspection Commission, la commissione di monitoraggio, verifica ed ispezione dell'ONU, ndt]. Sfortunatamente, 'gli analisti della politica USA chiedono se le informazioni segrete americane saranno abbastanza convincenti per gli alleati di Washington e si aspettano che le agenzie di informazione statunitensi saranno riluttanti a condividere quanto in loro possesso '. I servizi segreti USA spesso nel passato hanno fatto affidamento sulle informazioni provenienti da disertori iracheni: 'I nostri servizi di informazione non sono male, ma sono attraenti? No,' dice un analista della politica USA familiare con l'intelligence americana. 'Se siete disposti a dare a Saddam il beneficio del dubbio, allora ogni pezzo di equipaggiamento può essere adoperato per scopi civili' (FT, 9 dicembre, pag.9). In altre parole, la segreta 'evidenza' su cui Stati Uniti e Gran Bretagna stanno contando è estremamente traballante. 'Lo scetticismo è stato alimentato da visite ispettive prive di avvenimenti degni di nota presso alcuni siti identificati da USA o Gran Bretagna come sospetti' (Sunday Times, 15 dicembre, pag. 22). Meglio allora non sguinzagliare i servizi di 'informazione' ed attaccare il rapporto in altri modi. L'Economist avverte che se viene presa questa strada, gli USA violeranno il paragrafo 10 della risoluzione 1441, che richiede a tutti i paesi di consegnare 'ogni informazione collegata ai programmi proibiti ' in Iraq: 'Sarebbe beffardo per l'America infrangere la risoluzione prima che venga scoperto che l'ha fatto l'Iraq' (Economist, 14 dicembre, pag. 58). MATERIALI MISTERIOSI: IL PRIMO PASSO 'Probabilmente l'aspetto più importante del rapporto sarà come questo tratterà la vecchia pretesa del governo iracheno di aver distrutto grosse quantità di armi chimiche proibite ed agenti batteriologici nel caotico seguito della Guerra del Golfo nel 1991. Hans Bix, l'ispettore capo delle Nazioni Unite per gli armamenti, ha detto che l'Iraq deve fornire "la convincente evidenza" che la distruzione abbia avuto luogo effettivamente piuttosto che - ad oggi - non sia ancora avvenuta' (Times, 6 dicembre, pag.19). Spingendo su tale punto si mantiene sull'Iraq l'onere della prova, un obiettivo chiave per gli USA. Se le registrazioni che documentano la distruzione di tali materiali sono andate distrutte a loro volta, l'Iraq non può fornire "la convincente evidenza" di alcunché. Il primo passo nello stabilire una "violazione" potrebbe essere realizzato in questo modo. SEQUESTRO DI SCIENZIATI: IL SECONDO PASSO "Chi decide a Washington può arrivare ad una seconda domanda chiave - quanto fermamente gli ispettori sono preparati a gestire il tema centrale dell'accessibilità a biologi, chimici e scienziati nucleari... Qui forse il punto debole della questione con gli iracheni è il nuovo "sito presidenziale" ' (Sunday Telegraph, 1 dicembre., pag. 27). UNMOVIC ha 'ceduto alle intense pressioni da parte degli Stati Uniti' ed ha concesso all'Iraq solo fino alla fine di dicembre per fornire i nomi e le località in cui risiedono gli scienziati iracheni collegati ai programmi di sviluppo degli armamenti. Sotto il vincolo della risoluzione 1441, gli ispettori hanno avuto pieni poteri di trasportare gli scienziati e le loro famiglie fuori dall'Iraq per essere interrogati. 'Ci si attende un'ampia resistenza da parte di Baghdad per tale mossa, che potrebbe rappresentare una sostanziale violazione della risoluzione ' (Sunday Telegraph, 15 dicembre, pag. 22). Hans Blix, capo dell'UNMOVIC, non è benevolo: "Non intendiamo rapire nessuno", ha detto. "Le Nazioni Unite non sono un'agenzia di diserzione" (Observer, 8 dicembre, pag. 20). Vedremo se sapranno resistere alle pressioni USA. LA CONFISCA DEL RAPPORTO IRACHENO La risoluzione 1441 richiede all'Iraq di consegnare il suo rapporto sugli armamenti a tutti e 15 i membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Alla vigilia della consegna del rapporto, comunque, il Consiglio di Sicurezza ha acconsentito che la dichiarazione avrebbe potuto subire una revisione prima di essere messa in circolazione: 'i diplomatici hanno detto che venerdì [6 dicembre] avevano quasi deciso di permettere agli esperti ONU di tagliare materiale di "diffusione sensibile" dal documento, prima di passare le copie a tutti e 15 i membri del consiglio. Invece - dopo un week-end di telefonate diplomatiche che hanno visto quasi la Siria concedere il permesso ai cinque membri permanenti del Consiglio di accedere al testo originale - i funzionari americani sono andati negli uffici ONU il sabato ed hanno portato il rapporto non revisionato a Washington. Gli USA hanno quindi inoltrato le copie agli altri membri permanenti del Consiglio di Sicurezza - la Gran Bretagna , la Russia, la Cina e la Francia. I 10 membri non eletti riceveranno una versione revisionata in seguito ' (Financial Times, 11 dicembre, pag.8). L'Iraq ha accusato che gli Stati Uniti vogliono manomettere il rapporto che hanno confiscato. 'Ciò è inverosimilmente dovuto al fatto che ' - a quanto pare - 'ne esiste un'altra versione totalmente diversa' nelle mani dell'UNMOVIC (Economist, 14 dicembre, pag. 58). "Si pensa che Washington e Londra fossero preoccupati che la revisione operata dall'ONU e dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) potesse intralciare le loro stesse indagini nel raffronto del rapporto con il materiale prodotto dai servizi e riguardante i programmi di distruzione di massa iracheni' (Independent, 10 dicembre, pag.11). Il Financial Times ha notato che il fatto che la dichiarazione sia stata confiscata malgrado la Siria fosse rimasta contraria era 'una discrepanza nella tipica ricerca del consenso da parte del Consiglio'. Ha detto un diplomatico 'Proceduralmente è stato poco ortodosso. Ma questa è una condizione politica e noi abbiamo preso una decisione politica' (Financial Times, 10 dicembre, pag.11). Chi ha il potere fa le regole. Il rapporto sugli armamenti sta diventando un'arma di propaganda non uno strumento di disarmo. _______________________________________________ Scienzaepace mailing list Scienzaepace at area.bo.cnr.it http://www.bo.cnr.it/mailman/listinfo/scienzaepace
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