THE SPARK n° 2



Diffusione di "scintille" settimanali. Curata e diretta da E. Tagliani
Anno 1 n° 2 - 9 dicembre 2002


In questo numero:

Aforismi <#Aforismi>
Armi chimiche e batteriologiche <#Armi>
L'Agente Orange
Link <#Link>
Agenda <#Agenda>


Aforismi

Non capisco questo clamore intorno all'uso del gas. Personalmente sono
fortemente a favore del suo utilizzo contro le tribù non civilizzate.



(Winston Churchill, Segretario di Stato, Ufficio della Guerra britannico,
1919, autorizzando l'uso di armi chimiche contro la rivolta irachena)


Da leggere  Buono Consigliato Se ne può fare a meno Tempo perso


Armi chimiche e batteriologiche

[]



Egitto

Nel 1969 venne alla luce che per alcuni anni l'esercito americano aveva
istruito specialisti di paesi stranieri nella tecnica della guerra chimica
e batteriologica. Un totale di cinquecentocinquanta stranieri provenienti
da trentasei paesi, tra cui Egitto, Israele, Iraq, Giordania, Libano,
Arabia Saudita, Jugoslavia e Vietnam del Sud, parteciparono ai corsi presso
la Scuola di chimica dell'esercito a Fort McClellan, in Alabama. Gli
specialisti egiziani in particolare, utilizzarono le conoscenze acquisite
negli Stati Uniti per contribuire al progetto di attacco con gas venefici
contro lo Yemen nel 1967. La Croce rossa internazionale affermò in base a
fonti documentate che i piloti egiziani avevano scaricato gas sopra lo
Yemen. Successivamente, il controspionaggio americano confermò le
affermazioni della Croce rossa. Circa centocinquanta abitanti di villaggi
colpiti da gas morirono 'tra spasmi atroci'.



Sudafrica

Secondo una testimonianza resa nel 1998 davanti alla Commissione
sudafricana per la riconciliazione, gli Stati Uniti incoraggiarono il
regime dell'apartheid a sviluppare un programma di armi chimiche e
batteriologiche rivolto contro la popolazione di colore. Wouter Basson,
generale sudafricano che guidò il progetto fin dall'inizio, nel 1981 rese
pubbliche le note che aveva scritto durante una riunione con il generale
maggiore William Augerson: "Augerson ritiene che la guerra chimica sia una
strategia ideale, perché preserva le infrastrutture e gli edifìci e solo
gli esseri viventi ne restano vittime. Il clima caldo dell'Africa è ideale
per questo genere di armi, dato che la diffusione dei veleni è più facile e
l'assorbimento è accresciuto dalla forte sudorazione e dal flusso sanguigno
più intenso nei soggetti colpiti".

II programma sudafricano per le armi chimiche e batteriologiche ebbe, in
effetti, un ruolo importante in alcune operazioni che ricordavano i
programmi americani: uso di soldati neri come cavie per la sperimentazione
di nuove sostanze; sviluppo di tossine capaci di provocare attacchi
cardiaci che apparissero come morti "naturali"; contaminazione di acqua con
sostanze che causavano malattie infettive; uso di gas venefici contro le
forze di opposizione in Sudafrica e negli stati confinanti.



Iraq

Nel suo discorso del gennaio 1998 sullo stato dell'Unione, il presidente
Clinton si soffermò sulla necessità di "affrontare le nuove minacce
rappresentate dalle armi chimiche e batteriologiche e dagli stati
fuorilegge, dai terroristi e dal crimine organizzato che cercano di
impadronirsene". Clinton denunciò l'Iraq per "aver messo a punto armi
nucleari, chimiche e batteriologiche" e invocò un'applicazione più rigorosa
della Convenzione sulle armi batteriologiche. Ma le persone che ascoltarono
quel discorso e i giornalisti che ne riportarono i contenuti non sapevano
che gli Stati Uniti erano stati i maggiori fornitori delle sostanze
necessarie agli scienziati di Saddam Hussein per sviluppare il loro
programma di guerra batteriologica?

Dai resoconti di una commissione senatoriale americana del 1994 si apprende
che dal 1985 - se non prima - fino al 1989 un autentico armamentario da
stregoni, una sfilza di sostanze dai nomi spesso impronunciabili, furono
esportati in Iraq da società private americane che si rivolgevano al
dipartimento del Commercio estero per ottenere la preventiva
autorizzazione. Ecco alcune di queste sostanze, che spesso provocano la
morte dopo una terribile agonia:

Bacillus antracis, provoca l'antrace;

Chstridium botulinum, produce la tossina del botulino;

Hitoplasma capsulatum, causa malattie a polmoni, cervello, midollo spinale
e cuore;

Brucella melitensis, batterio che può danneggiare gli organi vitali;

Clostridium perfringens, batterio altamente tossico che causa malattie dei
sistemi corporei;

Clostridium tetani, provoca il tetano.

A queste si aggiungono l'Escherichia coli, materiali genetici, DNA umano e
di batteri. Dozzine di altri agenti batteriologici patogeni vennero inviati
in Iraq nel corso degli anni ottanta. La commissione riferì che "queste
sostanze batteriologiche non erano indebolite ne attenuate, ma anzi
perfettamente in grado di riprodursi".

"Si seppe in seguito" aggiunsero i commissari del 1994 "che questi
microrganismi patogeni esportati dagli Stati Uniti erano identici a quelli
individuati e fatti rimuovere dagli ispettori delle Nazioni Unite nei siti
dove le autorità irachene avevano avviato i loro programmi di guerra
batteriologica."

Il rapporto della commissione sottolineava inoltre che le esportazioni
americane in Iraq includevano materie prime per produrre sostanze per la
guerra chimica, progetti per la costruzione di impianti per armi chimiche e
batteriologiche ed equipaggiamenti per testate missilistiche.

Le esportazioni proseguirono almeno fino al 28 novembre 1989, nonostante si
sapesse che l'Iraq aveva utilizzato armi chimiche e forse batteriologiche
contro gli iraniani, i curdi e gli sciiti sin dagli inizi degli anni
ottanta. Molto probabilmente Washington si aspettava che gli iracheni
avrebbero usato queste armi contro l'Iran.

Un'ipocrisia di questa magnitudo impone rispetto

Dal 1992 al '98, dopo la guerra del Golfo, gli Stati Uniti, attraverso le
Nazioni Unite, costrinsero l'Iraq a consentire ispezioni per individuare la
presenza di armi di distruzione di massa. Nessun edificio o struttura fu
dichiarato esente. La richiesta dei funzionari iracheni di vietare le
ispezioni in alcuni edifici venne respinta seccamente dai funzionari e dai
mezzi di informazione americani. «Che cos'è che Saddam vuole nascondere?»
era la domanda più frequente.

Poi, nel maggio 1997, il Senato americano approvò una legge per
l'applicazione della Convenzione sul divieto di sviluppare, produrre,
accumulare e utilizzare armi chimiche. Si trattava di una convenzione
internazionale che, nei suoi quattro anni di vita, era già stata approvata
da oltre cento paesi. Ma il Senato americano, prima di ratificarla,
insistette perché vi venisse aggiunto un emendamento.

L'emendamento del Senato, sezione 307, stabilisce che "il presidente potrà
negare una richiesta di ispezione di edifìci negli Stati Uniti nei casi in
cui ritenga che possa rappresentare una minaccia per gli interessi di
sicurezza nazionale". Saddam Hussein aveva chiesto esattamente la stessa
cosa per l'Iraq.

È facile supporre che in base a questo emendamento non; verrebbero
autorizzate ispezioni alla Casa Bianca, al Pentagono e in altri luoghi,
così come Saddam aveva richiesto per le sedi di presidenziali e la sede
della sua guardia del corpo.

Ma ora sappiamo che, cercando di vietare ispezioni in alcuni luoghi, Saddam
non dava semplicemente sfogo alle sue manie dittatoriali. Si seppe in
seguito che gli Stati Uniti avevano consegnato ad alcuni ispettori dell'ONU
attrezzature per la registrazione da installare in tutti i luoghi cui
avessero avuto accesso. Vale anche la pena di segnalare che da uno studio
dettagliato del primo anno e mezzo di vita della Convenzione sulle armi
chimiche è emerso un record negativo da parte degli Stati Uniti
nell'adeguarsi al dettato del testo. Ciò ha creato pessimi precedenti per
le altre nazioni che hanno sottoscritto il trattato.

[estratto da: William BLUM, Con la scusa della libertà, Marco Tropea
Editore, Milano 2002, pp. 144-147]

William Blum vive e lavora a Washington. Nel 1967 ha lasciato il
dipartimento di Stato a causa della sua opposizione all'intervento
americano in Vietnam; è stato tra i fondatori della testata Washington Free
Press e ha poi lavorato come giornalista freelance negli Stati Uniti, in
Europa e in Sudamerica. Dopo aver vissuto da vicino il colpo di stato al
governo di Salvador Allende in Cile, a metà degli anni settanta ha lavorato
a Londra con l'ex agente della CIA Philip Agee al progetto di
smascheramento delle attività e degli uomini dell'agenzia. Ha al suo attivo
i libri, Killing Hope: US Military and CIA Interventions Since Worid War II
e Rogue State: A Guide to the Worl's Only Superpower. Parti dei libri si
possono leggere sul sito:

http://members.aol.com/superogue/homepage.htm, (con un link a Killing Hope).


L'Agente Orange



Le armi chimiche e batteriologiche sono un infame strumento di distruzione
di massa. La semplicità per produrle, il basso costo e le loro dimensioni
piuttosto ridotte (che possono eludere i controlli) ne fanno delle armi
perfette. Inoltre molte sostanze contaminano il terreno a tal punto da
renderlo inospitale per generazioni, provocano danni irreparabili e
terribili conseguenze sulle popolazioni come ad esempio l'Agente Orange.

L'Agente Orange è un potente defoliante e venne irrorato sul Vietnam
soprattutto negli anni tra il 1967 e il 1971; lo scopo delle forze armate
americane era ovviamente quello di privare i vietnamiti di cibo e riparo.
72 milioni di litri di questo erbicida furono usati, provocando uno dei
casi più gravi di inquinamento da diossina al mondo. Il 25% delle foreste
furono distrutte e la terra resa incoltivabile. Le conseguenze di tale
inquinamento (cancro, squilibri ormonali, danni al sistema riproduttivo e
malformazioni congenite) furono riscontrate nei vietnamiti e anche nei
soldati americani che ne vennero, giocoforza, a contatto.

Analisi recenti svelano che nel sangue di 19 persone su 20 è presente
diossina. Dopo trent'anni la diossina continua ad inquinare le acque e il
terreno poiché è divenuta parte della catena alimentare.

In un servizio della CNN, datato 13 aprile 1996, David Compton rivela che
più di 3 milioni di bambini sono vittime della guerra chimica, riporta la
testimonianza di Thoa 13 anni che soffre di una gravissima patologia ÐÐLe
mie mani sono ferite. La pelle cade quando la tocchiðð.

Molti altri bambini soffrono di ritardi mentali ma il governo vietnamita
non possiede i fondi necessari per far fronte a questa tragedia.

[E. Tagliani]



Se si desidera un approfondimento su questo argomento richiedere Armi
Chimiche Dossier lo invieremo prima possibile.


Link

La Convenzione sulle armi chimiche del 1993:
http://www.unog.ch/frames/disarm/distreat/chemical.htm [in inglese]

Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche, sito ufficiale:
http://www.opcw.nl/ptshome.htm
Breve ma efficace resoconto sull'uso delle armi chimiche nella storia:
http://www.sapere.it/tca/minisite/storia/guerre_tecnologie/chimica_07.html


AGENDA

Per appuntamenti e annunci personali.

Lunedì 9 Dicembre

Attac Bologna parteciperà lunedì alle 13:30 alla Manifestazione davanti al
MOTOR SHOW di BOLOGNA in appoggio ai lavoratori della FIAT.

Il 10 dicembre, in occasione dell'anniversario della Dichiarazione
Universale dei diritti Umani, saranno organizzate fiaccolate in molte città
italiane.

§         Bologna - ore 18.30 P.za Nettuno, p.zza Maggiore ore 21
Palazzetto dello Sport San Lazzaro

§         Imola (BO) - ore 20.30 fiaccolata da p.zza Matteotti arrivo alla
sala Miceti con letture e testimonianze

§         Pescara - dalle 17.30 presidio p.zza Salotto (p.zza della
Rinascita) dalle 19 fiaccolata

§         Roma - ore 18 area antistante il Colosseo

È possibile conoscere tutte le altre città sul sito di Emergency:
www.emergency.it <http://www.emergency.it/>

10 dicembre: Oslo-Stoccolma. Consegna dei Premi Nobel 2002.

Copenaghen, 12-13 dicembre. Consiglio europeo.



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