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THE SPARK n° 2
- Subject: THE SPARK n° 2
- From: Elena Tagliani <kimimila at tin.it>
- Date: Tue, 17 Dec 2002 15:16:35 +0100
Diffusione di "scintille" settimanali. Curata e diretta da E. Tagliani Anno 1 n° 2 - 9 dicembre 2002 In questo numero: Aforismi <#Aforismi> Armi chimiche e batteriologiche <#Armi> L'Agente Orange Link <#Link> Agenda <#Agenda> Aforismi Non capisco questo clamore intorno all'uso del gas. Personalmente sono fortemente a favore del suo utilizzo contro le tribù non civilizzate. (Winston Churchill, Segretario di Stato, Ufficio della Guerra britannico, 1919, autorizzando l'uso di armi chimiche contro la rivolta irachena) Da leggere Buono Consigliato Se ne può fare a meno Tempo perso Armi chimiche e batteriologiche [] Egitto Nel 1969 venne alla luce che per alcuni anni l'esercito americano aveva istruito specialisti di paesi stranieri nella tecnica della guerra chimica e batteriologica. Un totale di cinquecentocinquanta stranieri provenienti da trentasei paesi, tra cui Egitto, Israele, Iraq, Giordania, Libano, Arabia Saudita, Jugoslavia e Vietnam del Sud, parteciparono ai corsi presso la Scuola di chimica dell'esercito a Fort McClellan, in Alabama. Gli specialisti egiziani in particolare, utilizzarono le conoscenze acquisite negli Stati Uniti per contribuire al progetto di attacco con gas venefici contro lo Yemen nel 1967. La Croce rossa internazionale affermò in base a fonti documentate che i piloti egiziani avevano scaricato gas sopra lo Yemen. Successivamente, il controspionaggio americano confermò le affermazioni della Croce rossa. Circa centocinquanta abitanti di villaggi colpiti da gas morirono 'tra spasmi atroci'. Sudafrica Secondo una testimonianza resa nel 1998 davanti alla Commissione sudafricana per la riconciliazione, gli Stati Uniti incoraggiarono il regime dell'apartheid a sviluppare un programma di armi chimiche e batteriologiche rivolto contro la popolazione di colore. Wouter Basson, generale sudafricano che guidò il progetto fin dall'inizio, nel 1981 rese pubbliche le note che aveva scritto durante una riunione con il generale maggiore William Augerson: "Augerson ritiene che la guerra chimica sia una strategia ideale, perché preserva le infrastrutture e gli edifìci e solo gli esseri viventi ne restano vittime. Il clima caldo dell'Africa è ideale per questo genere di armi, dato che la diffusione dei veleni è più facile e l'assorbimento è accresciuto dalla forte sudorazione e dal flusso sanguigno più intenso nei soggetti colpiti". II programma sudafricano per le armi chimiche e batteriologiche ebbe, in effetti, un ruolo importante in alcune operazioni che ricordavano i programmi americani: uso di soldati neri come cavie per la sperimentazione di nuove sostanze; sviluppo di tossine capaci di provocare attacchi cardiaci che apparissero come morti "naturali"; contaminazione di acqua con sostanze che causavano malattie infettive; uso di gas venefici contro le forze di opposizione in Sudafrica e negli stati confinanti. Iraq Nel suo discorso del gennaio 1998 sullo stato dell'Unione, il presidente Clinton si soffermò sulla necessità di "affrontare le nuove minacce rappresentate dalle armi chimiche e batteriologiche e dagli stati fuorilegge, dai terroristi e dal crimine organizzato che cercano di impadronirsene". Clinton denunciò l'Iraq per "aver messo a punto armi nucleari, chimiche e batteriologiche" e invocò un'applicazione più rigorosa della Convenzione sulle armi batteriologiche. Ma le persone che ascoltarono quel discorso e i giornalisti che ne riportarono i contenuti non sapevano che gli Stati Uniti erano stati i maggiori fornitori delle sostanze necessarie agli scienziati di Saddam Hussein per sviluppare il loro programma di guerra batteriologica? Dai resoconti di una commissione senatoriale americana del 1994 si apprende che dal 1985 - se non prima - fino al 1989 un autentico armamentario da stregoni, una sfilza di sostanze dai nomi spesso impronunciabili, furono esportati in Iraq da società private americane che si rivolgevano al dipartimento del Commercio estero per ottenere la preventiva autorizzazione. Ecco alcune di queste sostanze, che spesso provocano la morte dopo una terribile agonia: Bacillus antracis, provoca l'antrace; Chstridium botulinum, produce la tossina del botulino; Hitoplasma capsulatum, causa malattie a polmoni, cervello, midollo spinale e cuore; Brucella melitensis, batterio che può danneggiare gli organi vitali; Clostridium perfringens, batterio altamente tossico che causa malattie dei sistemi corporei; Clostridium tetani, provoca il tetano. A queste si aggiungono l'Escherichia coli, materiali genetici, DNA umano e di batteri. Dozzine di altri agenti batteriologici patogeni vennero inviati in Iraq nel corso degli anni ottanta. La commissione riferì che "queste sostanze batteriologiche non erano indebolite ne attenuate, ma anzi perfettamente in grado di riprodursi". "Si seppe in seguito" aggiunsero i commissari del 1994 "che questi microrganismi patogeni esportati dagli Stati Uniti erano identici a quelli individuati e fatti rimuovere dagli ispettori delle Nazioni Unite nei siti dove le autorità irachene avevano avviato i loro programmi di guerra batteriologica." Il rapporto della commissione sottolineava inoltre che le esportazioni americane in Iraq includevano materie prime per produrre sostanze per la guerra chimica, progetti per la costruzione di impianti per armi chimiche e batteriologiche ed equipaggiamenti per testate missilistiche. Le esportazioni proseguirono almeno fino al 28 novembre 1989, nonostante si sapesse che l'Iraq aveva utilizzato armi chimiche e forse batteriologiche contro gli iraniani, i curdi e gli sciiti sin dagli inizi degli anni ottanta. Molto probabilmente Washington si aspettava che gli iracheni avrebbero usato queste armi contro l'Iran. Un'ipocrisia di questa magnitudo impone rispetto Dal 1992 al '98, dopo la guerra del Golfo, gli Stati Uniti, attraverso le Nazioni Unite, costrinsero l'Iraq a consentire ispezioni per individuare la presenza di armi di distruzione di massa. Nessun edificio o struttura fu dichiarato esente. La richiesta dei funzionari iracheni di vietare le ispezioni in alcuni edifici venne respinta seccamente dai funzionari e dai mezzi di informazione americani. «Che cos'è che Saddam vuole nascondere?» era la domanda più frequente. Poi, nel maggio 1997, il Senato americano approvò una legge per l'applicazione della Convenzione sul divieto di sviluppare, produrre, accumulare e utilizzare armi chimiche. Si trattava di una convenzione internazionale che, nei suoi quattro anni di vita, era già stata approvata da oltre cento paesi. Ma il Senato americano, prima di ratificarla, insistette perché vi venisse aggiunto un emendamento. L'emendamento del Senato, sezione 307, stabilisce che "il presidente potrà negare una richiesta di ispezione di edifìci negli Stati Uniti nei casi in cui ritenga che possa rappresentare una minaccia per gli interessi di sicurezza nazionale". Saddam Hussein aveva chiesto esattamente la stessa cosa per l'Iraq. È facile supporre che in base a questo emendamento non; verrebbero autorizzate ispezioni alla Casa Bianca, al Pentagono e in altri luoghi, così come Saddam aveva richiesto per le sedi di presidenziali e la sede della sua guardia del corpo. Ma ora sappiamo che, cercando di vietare ispezioni in alcuni luoghi, Saddam non dava semplicemente sfogo alle sue manie dittatoriali. Si seppe in seguito che gli Stati Uniti avevano consegnato ad alcuni ispettori dell'ONU attrezzature per la registrazione da installare in tutti i luoghi cui avessero avuto accesso. Vale anche la pena di segnalare che da uno studio dettagliato del primo anno e mezzo di vita della Convenzione sulle armi chimiche è emerso un record negativo da parte degli Stati Uniti nell'adeguarsi al dettato del testo. Ciò ha creato pessimi precedenti per le altre nazioni che hanno sottoscritto il trattato. [estratto da: William BLUM, Con la scusa della libertà, Marco Tropea Editore, Milano 2002, pp. 144-147] William Blum vive e lavora a Washington. Nel 1967 ha lasciato il dipartimento di Stato a causa della sua opposizione all'intervento americano in Vietnam; è stato tra i fondatori della testata Washington Free Press e ha poi lavorato come giornalista freelance negli Stati Uniti, in Europa e in Sudamerica. Dopo aver vissuto da vicino il colpo di stato al governo di Salvador Allende in Cile, a metà degli anni settanta ha lavorato a Londra con l'ex agente della CIA Philip Agee al progetto di smascheramento delle attività e degli uomini dell'agenzia. Ha al suo attivo i libri, Killing Hope: US Military and CIA Interventions Since Worid War II e Rogue State: A Guide to the Worl's Only Superpower. Parti dei libri si possono leggere sul sito: http://members.aol.com/superogue/homepage.htm, (con un link a Killing Hope). L'Agente Orange Le armi chimiche e batteriologiche sono un infame strumento di distruzione di massa. La semplicità per produrle, il basso costo e le loro dimensioni piuttosto ridotte (che possono eludere i controlli) ne fanno delle armi perfette. Inoltre molte sostanze contaminano il terreno a tal punto da renderlo inospitale per generazioni, provocano danni irreparabili e terribili conseguenze sulle popolazioni come ad esempio l'Agente Orange. L'Agente Orange è un potente defoliante e venne irrorato sul Vietnam soprattutto negli anni tra il 1967 e il 1971; lo scopo delle forze armate americane era ovviamente quello di privare i vietnamiti di cibo e riparo. 72 milioni di litri di questo erbicida furono usati, provocando uno dei casi più gravi di inquinamento da diossina al mondo. Il 25% delle foreste furono distrutte e la terra resa incoltivabile. Le conseguenze di tale inquinamento (cancro, squilibri ormonali, danni al sistema riproduttivo e malformazioni congenite) furono riscontrate nei vietnamiti e anche nei soldati americani che ne vennero, giocoforza, a contatto. Analisi recenti svelano che nel sangue di 19 persone su 20 è presente diossina. Dopo trent'anni la diossina continua ad inquinare le acque e il terreno poiché è divenuta parte della catena alimentare. In un servizio della CNN, datato 13 aprile 1996, David Compton rivela che più di 3 milioni di bambini sono vittime della guerra chimica, riporta la testimonianza di Thoa 13 anni che soffre di una gravissima patologia ÐÐLe mie mani sono ferite. La pelle cade quando la tocchiðð. Molti altri bambini soffrono di ritardi mentali ma il governo vietnamita non possiede i fondi necessari per far fronte a questa tragedia. [E. Tagliani] Se si desidera un approfondimento su questo argomento richiedere Armi Chimiche Dossier lo invieremo prima possibile. Link La Convenzione sulle armi chimiche del 1993: http://www.unog.ch/frames/disarm/distreat/chemical.htm [in inglese] Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche, sito ufficiale: http://www.opcw.nl/ptshome.htm Breve ma efficace resoconto sull'uso delle armi chimiche nella storia: http://www.sapere.it/tca/minisite/storia/guerre_tecnologie/chimica_07.html AGENDA Per appuntamenti e annunci personali. Lunedì 9 Dicembre Attac Bologna parteciperà lunedì alle 13:30 alla Manifestazione davanti al MOTOR SHOW di BOLOGNA in appoggio ai lavoratori della FIAT. Il 10 dicembre, in occasione dell'anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti Umani, saranno organizzate fiaccolate in molte città italiane. § Bologna - ore 18.30 P.za Nettuno, p.zza Maggiore ore 21 Palazzetto dello Sport San Lazzaro § Imola (BO) - ore 20.30 fiaccolata da p.zza Matteotti arrivo alla sala Miceti con letture e testimonianze § Pescara - dalle 17.30 presidio p.zza Salotto (p.zza della Rinascita) dalle 19 fiaccolata § Roma - ore 18 area antistante il Colosseo È possibile conoscere tutte le altre città sul sito di Emergency: www.emergency.it <http://www.emergency.it/> 10 dicembre: Oslo-Stoccolma. Consegna dei Premi Nobel 2002. Copenaghen, 12-13 dicembre. Consiglio europeo. Per non ricevere più THE SPARK: kimimila at tin.it Per scrivere su THE SPARK: kimimila at tin.it Per ricevere THE SPARK (anche arretrati): kimimila at tin.it
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