Il vincitore 2002



UNO. Palestine Monitor 
DUE. The winner is...
TRE. COME BOICOTTARE L'ECONOMIA ISRAELIANA
QUATTRO. UN REGALO DALLA PALESTINA
CINQUE. "Sei Ariel Sharon, e la vita e' bella" di William Hughes 
SEI. Rispetto per le religioni 
SETTE. INIZIATIVA A BERGAMO
OTTO.  Lettera aperta dalla Palestina agli italiani per il 10 dicembre -
 Gabriele Awartani 

UNO. Palestine Monitor 
Palestine Monitor informa che nella settimana 29 novembre - 5 dicembre 
sono continuati gli arresti, le demolizioni, l'occupazione, il 
coprifuoco, la confisca di terreni coltivabili
e le violenze dei militari israeliani.
Sono stai uccisi 22 palestinesi tra cui 
Hazem Riziq Al-Ajlee, 16 anni, Beit Hanoun (Gaza Strip)
Ashour Abdul Malik Salim, 70 anni, ucciso a causa della demolizione 
della sua casa
Fatima Muhammad As-Saraheny, 95 anni
www.palestinemonitor.org 

DUE. 10 dicembre giornata mondiale dei diritti umani: chi e' 
il "vincitore?"
Il Centro di Ginevra COHRE (Center on Housing Rights and 
Evictions) ha identificato i paesi colpevoli delle piu' consistenti 
violazioni dei diritti umani nel 2002.
Israele, insieme con BURMA (Myanmar), COLOMBIA, CROATIA, GUATEMALA, 
INDIA,  PAKISTAN, USA e 
ZIMBABWE, e' tra i vincitori di questa triste classifica.

TRE. COME BOICOTTARE L'ECONOMIA ISRAELIANA
Gentile famiglia,
e' nota anche a voi la drammatica situazione della popolazione 
palestinese, sottoposta da cinquanta anni all'occupazione militare e 
coloniale israeliana.
Il diritto dei Palestinesi ad ottenere un proprio stato indipendente 
rimane il centro di un conflitto sanguinoso per tutte le parti in causa 
e che rischia di allargarsi al resto del Medio Oriente se ad esso non 
viene posto fine attraverso una pace giusta ed una soluzione dignitosa 
per il popolo palestinese.
Saprete che l'Unione Europea sta discutendo se mantenere o meno le 
relazioni commerciali con lo stato israeliano, a causa della violazione 
sistematica dei diritti umani dei Palestinesi e il perdurare 
dell'occupazione militare e coloniale i
opei rischia di essere tardiva e limitata. 
Per questo, di fronte all'inerzia dei governi, stanno crescendo 
l'iniziativa e la protesta della societa' civile contro la politica 
delle autorita' israeliane. In diversi paesi europei (Francia, Spagna, 
Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Norvegia, Grecia, Belgio, Svizzera) 
numerose associazioni, sindacati, gruppi di docenti universitari e di 
intellettuali stanno promuovendo AZIONI DI BOICOTTAGGIO DELL'ECONOMIA 
DI GUERRA ISRAELIANA.
Queste associazioni chiedono ai propri governi di congelare gli accordi 
commerciali bilaterali con Israele, chiedono alle aziende del proprio 
paese di ritirare gli investimenti sul mercato israeliano e chiedono ai 
cittadini di sospendere l'acquisto ed il consumo dei prodotti di 
aziende israeliane o in cui sia presente la partecipazione finanziaria 
di societa' israeliane.
Il boicottaggio e' la risposta della societa' civile alla riluttanza 
dei governi europei a procedere con le sanzioni economiche verso 
Israele, strumento di pressione capace di convincere le autorita' 
israeliane a recedere dalla politica di oppressione contro la 
popolazione palestinese.
Lo strumento delle sanzioni e del boicottaggio economico e' stato 
decisivo per porre fine al regime razzista dell'apartheid in Sudafrica. 
Quindici anni fa, chi avrebbe mai immaginato che Nelson Mandela potesse 
diventare il Presidente di uno stato fondato sulla segregazione 
razziale? Le pressioni della comunita' internazionale e il boicottaggio 
economico alla fine hanno persuaso le autorita' sudafricane a cessare 
la politica di oppressione contro i neri ed abrogare l'apartheid.
Oggi dobbiamo operare nella stessa direzione per persuadere il governo 
israeliano a recedere dall'occupazione militare e coloniale di Gaza, 
Cisgiordania e Gerusalemme Est, consentire su questi territori la 
nascita di uno Stato Palestinese indipendente e consentire 
l'internazionalizzazione di Gerusalemme, una citta' storicamente 
importante per i cristiani, i musulmani
essione della 
comunita' internazionale verso l'economia israeliana puo' sbloccare la 
situazione, porre fine all' all'oltranzismo dei suoi leader politici e 
creare le condizioni per una nuova generazione non piu' condizionata 
dalla logica dell'odio razziale, della guerra e della sicurezza.
Vi chiediamo pertanto di aderire alla campagna internazionale di 
boicottaggio delle aziende che investono nel mercato israeliano e dei 
prodotti israeliani presenti nel mercato italiano. Vi invitiamo a far 
circolare e conoscere questa proposta ai vostri amici e conoscenti. La 
pace in Medio Oriente non puo' attendere un altro Natale 
Maggiori informazioni sulla campagna di boicottaggio in Italia e negli 
altri paesi europei sono reperibili sui seguenti siti internet:
www.forumpalestina.org ; www.arcipelago.org ; www.tmcrew.org (in 
italiano)
www.nodo50.org (in spagnolo)
www.solidarite-palestine (in francese)
www.palestinecampaign.org (in inglese) 
Il Forum Palestina (Italia)
Info: forumpalestina at libero.it ; tel. 349-1042608
 
PRODOTTI ISRAELIANI O DI PROPRIETA' DI AZIENDE ISRAELIANE CHE I 
COMITATI DI SOLIDARIETA' EUROPEI CON IL POPOLO PALESTINESE CHIEDONO DI 
NON ACQUISTARE  :
Alimentari: JAFFA, CARMEL, BUITONI    
Profumeria e cosmesi: ESTEE' LAUDER, L'OREAL, HELENA RUBINSTEIN, 
ecc.      
Abbigliamento, accessori vari: 
 TIMBERLAND, MARKS & SPENCER, CALVIN KLEIN, HUGO BOSS, BANANA 
REPUBBLIC    
Biancheria e intimo femminile:   BASSETTI, PLAYTEX, WONDERBRA, LOVABLE  
Elettrodomestici:  OCEAN 
Tutti i prodotti del gruppo:  SARA LEE   
Telefonia:   NOKIA 
E' in atto anche una campagna internazionale di boicottaggio contro la 
CATERPILLAR, azienda USA che ha fornito a basso costo allo Stato di 
Israele i bulldozer per la devastazione dei Territori Occupati. 
La CATERPILLAR commercializza in Italia, oltre i bulldozer e le 
macchine agricole, anche scarpe ed abbigliamento ed altri accessori con 
il marchio CAT
Importante: si chiede inoltre , di non effettuare alcun acquisto nei 
superm
LTA 
Galil, la maggiore azienda tessile israeliana.

QUATTRO. UN REGALO DALLA PALESTINA (Segnalazione di Luisa Morgantini)
Ciao, 
fate un regalo dalla Palestina. Ho ricevuto un messaggio di vendita on 
line di prodotti palestinesi. 
Vi passo il messaggio. Mi sembra molto importante. Cliccate e vedete i 
prodotti in vendita, non ho fatto in tempo a tradurre, ma molte/i 
capiranno ugualmente
il sito e' www.SUPPORT-PALESTINE.org, 
 ma vedete sotto 
abbracci 
Luisa Morgantini 

Dear Luisa Morgantini, 
I am writing to you about the website that we have just launched that 
allows 
people across the world to buy gifts directly from Palestine - so 
supporting 
the Palestinian economy. In addition all profits are donated to the 
Palestinian 
struggle. 
I would be immensely grateful if you could forward the below email to 
anyone 
you think may be interested in offering some PRACTICAL help to the 
Palestinian 
people this year. 
Regards 
Godfrey Sullivan 
Support Palestine 

CINQUE. "Sei Ariel Sharon, e la vita e' bella" di William Hughes 
"Ci incontrammo nel dicembre del 1977. Ti strinsi la mano. Da allora, 
non 
faccio altro che lavarmi quella mano, come se fosse rimasta impregnata 
di 
sangue" 
http://www.arabcomint.com/seiariel.htm 

Sempre da ArabMonitor
- MUSA ARAFAT:  NEL  XXI  SECOLO NON ACCETTIAMO  POLITICHE SCHIAVISTE
Gaza, dicembre - In contemporanea alla strage compiuta nel campo 
profughi di Bureij, a Gaza, in seguito alla quale hanno perso la vita 
dieci ...
http://www.arabmonitor.info/dettaglio.php?idnews=386
- "JENIN, JENIN": CRONACA DI UN MASSACRO, PER NON DIMENTICARE
Milano, dicembre - Il regista palestinese Mohammed Bakri e' in Italia 
per un tour di presentazione del documentario "Jenin, Jenin" realizzato 
la scorsa ...
http://www.arabmonitor.info/dettaglio.php?idnews=384

SEI. Rispetto per le religioni 
L'8 dicembre Raanan Gissin, stretto collaboratore di Ariel Sharon, ha 
reso noto che Israele non consentira' ad Arafat di recarsi a Betlemme 
per N
.asp?
reg=MIDEAST 

SETTE. INIZIATIVA A BERGAMO
invito alla partecipazione al dibattito organizzato dal  gruppo di 
appoggio alla resistenza palestinese
interverra' : Abdel haleem Al Ghoul , direttore della associazione 
palestinese per lo sviluppo e la ricostruzione (Gaza)
venerdi' 13 dicembre 2002
al circolino della mapensata  h. 21.00
via luzzatti, 6/b  Bergamo

OTTO.  Lettera aperta dalla Palestina agli italiani per il 10 dicembre -
 Gabriele Awartani    
Riceviamo e volentieri inoltriamo, ringraziando Claudia e il 
Coordinamento provinciale per la Pace di Belluno. 
InfoPalestina
Lettera aperta dalla Palestina agli italiani. Gabriele Awartani, madre 
di 5 figli e piu' volte nonna, ci ha scritto per l'occasione delle 
manifestazioni FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA che si svolgeranno in tutta 
Italia il 10 dicembre, nel 54° anniversario della Dichiarazione 
Universale dei Diritti dell'Uomo. 
Claudia Dorkenwald, Coordinamento provinciale per la Pace, Belluno

Ramallah, Cisgiordania occupata 

Sono felice che state realizzando questa manifestazione per la Pace! La 
guerra e' una dichiarazione di bancarotta morale! 
Da una parte colui che e' percepito come nemico viene privato della sua 
umanita', e dall'altra anche l'aggressore perde i propri tratti umani, 
per le azioni che e' costretto a commettere. Ed entrambi dovranno 
convivere con le conseguenze che la guerra produce.
Il popolo palestinese ha subito numerose guerre e sta subendo 
soprattutto la piu' lunga occupazione mai esistita, che si trascina 
ormai dal 1967. Un'occupazione cosi' brutale e al di la' del credibile.
Solo negli ultimi due anni ci sono stati migliaia di morti; le 
demolizioni di case nei territori occupati sono all'ordine del giorno; 
le infrastrutture sono state distrutte. Ogni citta' e ogni villaggio e' 
completamente isolato dall'esterno; non esiste piu' il traffico normale 
che collega le citta'. Centinaia di posti di blocco sono disseminati in 
tutto il paese; le strade sono interrotte da profondi fo
 spesso sottoposte a chiusure 
ermetiche, il che significa che neanche un topo puo' uscire o entrare; 
rimangono chiuse per settimane e mesi. E se non bastasse, vengono 
arbitrariamente imposti coprifuochi, che durano ugualmente giorni e 
settimane e vengono tolti solo per poche ore. Il coprifuoco vuol dire: 
se metti fuori la testa dalla finestra o se ti siedi sulla terrazza  - 
VIENI UCCISO! 
Pochi giorni fa, un signore di mezza eta' usciva di casa a Nablus 
durante il coprifuoco per procurare del cibo alla sua famiglia. I 
soldati lo hanno bloccato, lo hanno obbligato a togliersi i vestiti e 
lo hanno fatto correre completamente nudo per le strade della citta', 
inseguendolo e minacciandolo. Alcuni uomini coraggiosi, sfidando il 
coprifuoco, sono accorsi in suo aiuto e lo hanno coperto.
E' accaduto anche che dopo lunghe settimane di coprifuoco, gli studenti 
di Nablus abbiano deciso di tornare a scuola accompagnati dai 
familiari, a qualsiasi costo e senza badare alle conseguenze. I soldati 
israeliani hanno aperto il fuoco contro di loro, uccidendo alcuni 
bambini, ferendone altri: tutti questi ragazzi porteranno per sempre 
nelle loro anime i segni indelebili di quella violenza inaudita.
La vita normale e' totalmente smembrata. Oltre la meta' della forza 
lavoro e' disoccupata. Chi possiede ancora un lavoro non puo' 
raggiungere il proprio posto di lavoro a causa dei posti di blocco e 
vede cosi ridotto il proprio salario. La maggior parte dei salari non 
viene comunque pagata. Ormai, il 30% dei bambini palestinesi e' 
cronicamente malnutrito. Tutti i bambini sono traumatizzati dalle 
uccisioni, dai carri armati, dai bombardamenti, dalle distruzioni, a 
cui devono far fronte ogni giorno. Gli ospedali sono in condizioni 
disperate perche' mancano i rifornimenti, alla gente viene negato 
l'accesso alle cure mediche. Molte persone sono morte durante il 
tentativo di superare i posti di blocco israeliani e raggiungere gli 
ospedali  - malati di cuore, o donne costrette poi a partori
ngono addirittura distrutte le ambulanze e gli autisti sono 
maltrattati, feriti e uccisi. - Chi e' abbastanza disperato per provare 
a superare un posto di blocco israeliano nei territori occupati rischia 
di essere mandato indietro, umiliato, pestato, e oltretutto rischia di 
subire la confisca delle chiavi della macchina o di essere ferito o 
ucciso. La visita di parenti o amici, che non vivono nella stessa 
citta', e' diventata un'avventura e i rischi di un viaggio si 
affrontano solo per motivi urgenti. I contatti si mantengono attraverso 
il telefono. A volte capita di incontrare dei soldati israeliani 
ragionevoli, ma bisogna comunque sempre essere prudenti e avere paura 
dei coloni israeliani militanti che vivono negli insediamenti illegali 
disseminati ovunque in Cisgiordania. Per loro, solo un palestinese 
morto e' un buon palestinese e ti sparano come a un coniglio.
Nel primo giorno di festa per la fine del Ramadan, 10 palestinesi - tra 
loro anche dei bambini - sono stati uccisi da una granata fatta 
esplodere contro di loro da un carro armato a Burej, un CAMPO PROFUGHI 
amministrato dall' UNRWA! Quest'anno i soldati israeliani hanno ucciso 
5 dipendenti dell'UNRWA, tra loro c'erano anche stranieri. Per quanto 
tempo ancora puo' passare sotto silenzio il fatto evidente, che i 
soldati israeliani non mostrano alcun rispetto per l'UNRWA, la Croce 
Rossa, l'ONU, l'Unione Europea - per nessuno.
 Quali desideri stanno piu' a cuore ai palestinesi?
Chiedono una soluzione giusta - non violenta - per il conflitto israelo-
palestinese.
Chiedono un proprio stato, anche se oggi sarebbe solo il 22% della loro 
patria originale.
Dovrebbe essere un territorio unito - non una serie di Bantustan 
isolati l'uno dagli altri come vorrebbero gli Israeliani.
Tutte le colonie illegali dovrebbero sparire. Le case vuote potrebbero 
essere date ai profughi palestinesi per compensare le perdite che hanno 
subito quando sono stati cacciati  nel 1948 dagli israeliani.
La smilitarizzazione non e' un 
iono essere 
i padroni delle proprie risorse, acqua inclusa. Attualmente piu' 
dell'80% dell'acqua della Cisgiordania occupata viene usata dalle 
colonie illegali e da Israele.
Chiedono di poter viaggiare dentro e fuori del loro paese, come lo fa 
la gente in tutto il mondo, senza posti di blocco e senza dover subire 
vessazioni di ogni genere, lunghe attese e umiliazioni. Vogliono 
lavorare, senza essere ostacolati in tutti i modi possibili dalle 
autorita' israeliane, per procurare cibo e riparo alle loro famiglie.
I bambini palestinesi vogliono avere una vita, vogliono vivere 
un'infanzia in cui possano giocare, andare a scuola senza il rischio 
che qualcuno gli spari, ottenere un'educazione superiore per potersi 
costruire un proprio futuro. I palestinesi vogliono vivere senza PAURA, 
senza dover temere per la loro vita, le loro famiglie, le loro case!
Chiedono forse troppo????
Infine desidero ringraziare tutti gli attivisti per la pace in 
particolar modo coloro che compiono viaggi di solidarieta'; per il loro 
coraggio nell'affrontare i rischi di vessazioni, umiliazioni, arresti e 
addirittura mettendo a rischio la propria vita per mostrare la loro 
solidarieta' con i calpestati, oppressi e perseguitati in questo mondo. 
Finche' ci saranno persone come voi, ci sara' un barlume di speranza.
Se togliete anche questo, non resta che pura disperazione.
Gabriele  Awartani