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07/12 Piazza Nettuno - Il movimento non si arresta
- Subject: 07/12 Piazza Nettuno - Il movimento non si arresta
- From: Bologna Social Forum - Contropiani <info at contropiani2000.org>
- Date: Fri, 6 Dec 2002 18:05:48 +0100
Con preghiera di pubblicazione/diffusione Bologna Social Forum (http://www.contropiani2000.org/bsf) - Sabato 7 Dicembre Piazza Nettuno. Ore 15.30. Presidio. Il movimento non si arresta http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/presidio_arresti.htm - Martedì 10 Dicembre Fuori l'Italia dalla guerra - Giornata contro la guerra a Bologna e San Lazzaro http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/101202controguerra.htm * Volantino "on line" - Scarica, stampa e diffondi: PDF - http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/101202controguerra.pdf PDF - http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/101202manifesto.pdf RTF - http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/101202controguerra.rtf ->> Forum Coscienze Politiche - Seminari "autogestiti" 2002/2003. http://contropiani2000.org/bsf/iniziative/seminari_autogestiti.htm ---------------------------------------------------------- Il Movimento non si arresta http://www.contropiani2000.org/bsf/cs/presidio_arresti.htm ---------------------------------------------------------- Sabato 7 dicembre alle ore 15,30 Saremo in Piazza Nettuno per un presidio/manifestazione per protesta contro gli ultimi arresti così come faranno altre migliaia di compagn* in altre città italiane IL MOVIMENTO NON SI ARRESTA Quando affermiamo che "un altro mondo è necessario" è perché siamo consapevoli che la quotidianità di questo "mondo globalizzato" è fatta di discriminazioni e ingiustizie contro i soggetti sociali più deboli, è fatta di precarietà, sfruttamento e attacco ai diritti sindacali nei luoghi di lavoro; che si concretizza nella negazione dei diritti di cittadinanza e di libera circolazione dei migranti e nel controllo totale sul nostro vivere quotidiano. Conosciamo le ingiustizie che ogni giorno sono costretti a vivere nelle carceri e nei centri di detenzione etnici migliaia di poveretti sempre più abbandonati alla loro disperazione. Lottiamo per la pace, contro la guerra dei poteri tecnocratici e dei grandi interessi economici che schiacciano le popolazioni di tanti paesi del Sud del mondo. Ma, in queste settimane, assistiamo a un'altra serie tragica di ingiustizie, che ci tocca direttamente come movimento: prima gli arresti di Cosenza, il "riconoscimento" per l'assassino di Carlo Giuliani e "dell'uso legittimo delle armi", infine, di alcuni giorni fa, altre 23 "restrizioni di libertà" (carcere, arresti domiciliari, obblighi di firma) per altri compagni accusati di episodi inerenti alle giornate di Genova contro il G8 del luglio 2001. I compagni vengono arrestati dopo sedici mesi dai fatti di Genova per il pericolo di inquinamento delle prove, di reiterazione dei reati ascritti loro, per la loro pericolosità. Quindi, dei magistrati della nostra Repubblica li ritengono molto più pericolosi degli oltre cento uomini delle forze dell'ordine che a Genova sono sospettati di aver picchiato, massacrato e torturato in piazza, nella caserma di Bolzaneto e alla scuola Diaz e che, però, sono e restano regolarmente al loro posto. Pur non sposando noi la "teoria del complotto", fanno di tutto per farci sospettare che, contro il movimento, un complotto lo stiano realizzando. Non è credibile, infatti, che dietro questa "concorrenza" tra Procure non ci sia qualcosa di preordinato o una decisione presa a tavolino. A pensare male in questo paese si fa sempre meno fatica! Ci hanno dato dei sovversivi e noi non rifuggiamo da questa "responsabilità" Sì, siamo tutti sovversivi, perché vogliamo cambiare lo stato presente delle cose. Ci possono incarcerare, denunciare, processare, ma non ci possono fermare. Hanno paura dell'intreccio che a Firenze sì è realizzato tra movimento dei movimenti e movimento dei lavoratori. Temono che il movimento, specie nel Sud (vedi la manifestazione di Cosenza contro gli arresti o i picchetti di Termini Imerese contro i licenziamenti Fiat) crei dei percorsi di riunificazione sociale. Possono tentare di dire che Genova è stata "devastata" dai "no-global", ma noi che eravamo presenti, siamo consapevoli di essere stati solo le vittime di una strategia internazionale che intende criminalizzare e reprimere il movimento dei movimenti. Così come siamo consapevoli che tutto quello che è avvenuto in Piazza Alimonda, le reazioni di gran parte del corteo partito dallo stadio Carlini, hanno una sola origine e una sola responsabilità: le cariche violentissime dei carabinieri, coi blindati lanciati a 60 km all'ora contro la folla, nei confronti di un corte che era stato autorizzato. Nelle parole di Eurialo Provenzani, uno dei 23 raggiunti dalle misure cautelari, amico di Carlo Giuliani, si comprende chiaramente cosa è successo: "Prima della carica dei carabinieri in via Tolemaide io non avevo fatto niente. Non ho mai rotto una vetrina in vita mia. Non ho nulla di cui vergognarmi. Ci avevano massacrato. Ci avevano picchiato, lo sanno tutti. Se quella del carabiniere Placanica è stata legittima difesa, perché non dovrebbe essere altrettanto per me? Ho avuto una reazione ad un attacco violentissimo. Dovrebbe essere valutato il comportamento delle forze dell'ordine in via Tolemaide, l'attacco indiscriminato al corteo del Carlini. Ci fu un rapporto di causa ? effetto: fu legittima difesa". Con questo regime di "docce scozzesi", tra arresti e scarcerazioni, incriminazioni e assoluzioni, ci vogliono spingere nel tunnel cieco "repressione-violenza-represssione", Ma non cadremo in questa trappola, non ci trascineranno sul terreno dello "scontro frontale" che è quello che prediligono. Abbiamo dimostrato, dal 24 luglio 2001 (le centinaia di migliaia di persone in tutte le piazze italiane contro la mattanza del G8), con le manifestazioni contro la guerra, con i cortei per i migranti, con Genova 2002, con il Social Forum Europeo di Firenze, con il corteo di Cosenza che noi abbiamo percorso strade diverse da quelle che loro vorrebbero farci incrociare. Terremo duro in questi nostri propositi. Bologna Social Forum IN EVIDENZA: - Tutti i comunicati sul Via Casarini, 23 http://contropiani2000.org/bsf/cs/viacasarini23.htm - Tana Libera Tutti - Orari e documentazione http://www.contropiani2000.org/bsf/iniziative/tana_libera.htm - Un'altra Hera: per la garanzia degli approvvigionamenti d'acqua, per il miglioramento delle condizioni ambientali, per la tutela del servizio idrico e dei cittadini: http://www.attac.org/italia/documentazione/document37.htm http://www.attac.org/italia/documentazione/document37.PDF sul tema della privatizzazione dell'acqua in Emilia-Romagna a cura del a cura Comitato acqua del bacino del Reno (Gruppo territoriale del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'acqua) - acqua at iperbole.bologna.it - Progetto URBANISTICA PARTECIPATA - Un'altra Bolognina è possibile http://contropiani2000.org/bsf/iniziative/bolognina_urbanistica.htm ----------------------------------------------------------- Tutta la documentazione sul "Bologna Social Forum" si trova all'indirizzo: http://www.contropiani2000.org/bsf ----------------------------------------------------------- Le risorse: - Newsletter del Bologna Social Forum dove chiunque può iscriversi per ricevere solo notizie e comunicati stampa su iniziative e prese di posizione. Ci si può iscrivere: - attraverso apposita form dal sito Contropiani - Bologna Social Forum http://www.contropiani2000.org - all'indirizzo della lista http://it.groups.yahoo.com/group/bsf-info - Lista Noocse per il dibattito http://it.egroups.com/group/noocse-bo/ - Ordine del giorno partecipativo !! http://www.contropiani2000.org/bsf/assemblea/odg.php Proponi all'assemblea del BSF un argomento in discussione <>----[ APPUNTAMENTI - LOCALE - http://contropiani2000.org/calendario ----<> [ AGGIORNAMENTI RISPETTO AL PRECEDENTE INVIO ] - Lunedì 9 Dicembre Attac Bologna parteciperà lunedì alle 13 30 alla Manifestazione davanti al MOTOR SHOW di BOLOGNA. Inviatiamo tutti i settori del movimento a partecipare all'iniziativa di lotta e sensibilizzazione, perchè la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Fiat interessa tutti noi. Eravamo un milione a Firenze a dire che un'altra Europa è possibile: la lotta dei lavoratori Fiat è l'occasione per cominciare a costruirla. LUNEDI' 9 Dicembre MANIFESTAZIONE alle ore 13.30 davanti al MOTOR SHOW di BOLOGNA Dal No alle privatizzazioni al Pubblico partecipato Lavoratori e lavoratrici Fiat: we care Attac Italia La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Fiat ci interessa. Perché il modello neoliberista vuole trasformare il diritto al lavoro in «dovere di dimostrarsi occupabili», convenienti perché sempre più precarizzati, scaraventati individualmente nel mercato, ciascuno pronto a spogliarsi dei propri diritti per "vincere" la competizione con l'altro. Non può essere accettabile alcuna uscita dalla crisi Fiat che non abbia come vincolo e variabile indipendente la salvaguardia dei posti di lavoro esistenti, perché ad un'azienda che ha usato tutti gli strumenti possibili e immaginabili (terziarizzazione, esternalizzazioni, contratti precari, licenziamenti e così via) per ridurre drasticamente il lavoro, occorre dire con determinazione l'unica cosa sensata: il mondo del lavoro ha già dato. Ci interessa perché la Fiat in crisi - come l'Argentina alla fame - è il paradigma del vicolo cieco del modello neoliberista. La Fiat, grazie alla continuità scelta dai governi succedutisi negli anni, ha potuto usufruire di risorse pubbliche e normative addomesticate, garantendosi nel tempo il monopolio di un settore industriale e l'azzeramento della conflittualità e del sapere operaio. Contemporaneamente ha trasformato gli investimenti produttivi in speculazioni finanziarie (quella che abbiamo deciso di combattere raccogliendo 180.000 firme per la Tobin Tax), sostituendo l'economia virtuale a quella reale.Ci interessa perché a fronte del tunnel senza uscita della strategia Agnelli/General Motors e del complementare balbettio del governo, si fa strada la radicale e ragionevole idea della necessità dell'intervento pubblico. Attac ha lanciato durante il Forum Sociale Europeo di Firenze la campagna europea contro le privatizzazioni dei servizi pubblici ed alla mercificazione dei beni fondamentali. Consideriamo complementare a questa lotta l'idea di restituire al pubblico e dunque alla politica socialmente condivisa un bene industriale della rilevanza della Fiat. Del resto, la gestione privata non è stata proprio a costo zero per le tasche di tutti i cittadini: basta citare i 238mila miliardi per la cassa integrazione dal 1997 al 2001. La Fiat è da decenni pubblica, bisogna restituirla al controllo democratico.Ci interessa perché proprio la restituzione del grande polo industriale potrebbe consentire l'avvio di una politica sostenibile dei trasporti sul territorio nazionale e della mobilità nei grandi centri metropolitani. Fuori dalla dicotomia "rilancio dell'auto dentro il modello produttivo/lotta alle auto sui territori e nelle città", l'intervento pubblico e l'avvio di un processo partecipato di definizione degli obiettivi politici - altroché il mercato! - può garantire non solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche una riflessione sul "cosa, come e per chi" produrre, saldando lavoro e ambiente, produzione e vivibilità urbana.La solidarietà del movimento dei movimenti con la lotta dei lavoratori Fiat (e per l'estensione dei diritti a tutti) deve riuscire a radicarsi nei territori e nelle comunità, allargando le forme di lotta e la solidarietà vista in queste ultime settimane. Se il neoliberismo è ormai traducibile nella guerra militare, economica e sociale, così come ci opponiamo alla guerra anche attraverso il boicottaggio delle banche armate, crediamo sia il momento in cui i Social Forum, le reti nazionali, le forze sindacali, la Rete europea contro la precarietà globale si oppongano alla guerra economica e sociale attraverso una forte iniziativa nei territori per il boicottaggio delle banche che si apprestano, dopo aver contribuito al fallimento dell'azienda, a finanziarne la dismissione e per boicottare le iniziative finanziarie (fondi, azioni, assicurazioni, fondi pensione) dei gruppi e famiglie controllanti la Fiat.Eravamo un milione a Firenze a dire che un'altra Europa è possibile: la lotta dei lavoratori Fiat è l'occasione per cominciare a costruirla. <>---[ APPUNTAMENTI - GLOBALE - http://contropiani2000.org/calendario ]----<> [ AGGIORNAMENTI RISPETTO AL PRECEDENTE INVIO ] - Venerdì 6 Dicembre - ANNULLATO Rimini: presso la libreria Interno 4 (corso d'Augusto). ore 21:00 incontro con Guido Caldiron, che presenterà la sua nuova ricerca e il suo nuovo libro "Il lessico post-fascista". Seguirà dibattito. Info: manilari at tin.it <>-------------------------------------------------------------------------<>
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