un'Europa di pace e per la pace: proposte per Assisi



Alle associazioni e agli enti locali facenti parte della Tavola della pace.

Al comitato organizzatore della 5a assemblea dell'Onu dei popoli 
e della Marcia per la Pace del 2003 dedicata all'Europa.
A Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della Pace

Oggetto: Proposte per il programma di lavoro della Tavola per la pace per
il 2003  e per la 5a assemblea dell'Onu dei popoli.

Cari amici e care amiche,

avendo partecipato alla 4a assemblea dell'Onu dei popoli, alle Marce per
la pace dell'ottobre 2001 e  del maggio 2002, avendo condiviso gli ideali
di tutti i partecipanti ed essendo consapevole dell'urgenza della situazione
mondiale e della grande responsabilità che ci viene data dalla
manifestazione
di Firenze per la pace del 9 novembre 2002 vorrei portare al seminario
nazionale
di Assisi in preparazione delle attività della Tavola della Pace per il
2003 un piccolo contributo costruttivo per realizzare una Europa unita
attore
di pace nel mondo al di là di semplici dichiarazioni contro la guerra.

Al fine di una condivisione e di una integrazione nelle attività della
Tavola della Pace vorrei sottomettere alla vostra discussione due proposte
di appello che sono il frutto e il completamento dei lavori della 4
assemblea
dell'Onu dei popoli per ciò che riguarda il ruolo dell'Europa e della
società
civile per la costruzione della pace seguendo le direzioni principali della
costruzione di questa alternativa indicate nel documento conclusivo, ovvero:
- Ripudiare la guerra, sradicare il terrorismo, costruire la pace
- Promuovere la globalizzazione della democrazia


1. Ripudiare la guerra, sradicare il terrorismo, costruire la pace

dal documento conclusivo della 4a assemblea dell'Onu dei popoli.
[...] Vogliamo che l'Europa, alla vigilia di un nuovo allargamento, renda
di nuovo espliciti i valori di  pace, giustizia e solidarietà che sono stati
alla base del progetto di integrazione europea. Questi  valori devono
ispirare
politiche che abbiano gli obiettivi di ridurre le diseguaglianze e
realizzare
uno  sviluppo umano sostenibile. Vogliamo che la più grande potenza
economica
non si trasformi in una  nuova superpotenza militare. Deve diventare un
protagonista politico e sviluppare politiche comuni affrontando le proprie
responsabilità globali in modo nuovo, iniziando dal ispetto per gli altri
paesi  da una valutazione delle conseguenze che le roprie politiche hanno
sul resto del mondo. La società  civile deve cntribuire a sviluppare questa
diversa idea di Europa.
Vogliamo che l'Unione Europea non sia una fortezza, che scarica sul resto
del mondo i propri  problemi, chiusa verso gli immigrati che bussano alle
nostre porte. La Conferenza intergovernativa  prevista entro il 2004 dovrà
modificare i trattati e le istituzioni dell'Unione Europea. Questi valori,
questi obiettivi e queste responsabilità nuove dovranno essere inseriti
nei documenti e nelle  strutture dell'Unione [...] 

Proposta di appello n. 1 

MAI PIU' GUERRE IN EUROPA
MAI PIU' GUERRE NEL MONDO

1.000.000 di firme alla Convenzione europea 
per scrivere l'art. 1 della Costituzione europea

La Convenzione europea sta scrivendo la Costituzione dell'Europa unita
dimenticandosi della pace. Il  "diritto alla pace" è stato del tutto
ignorato nella Carta dei diritti fondamentali. Ora, il Presidente  della
Convenzione, Valery Giscard d'Estaing, propone che il motto dell'Unione
divenga "libertà,  giustizia. solidarietà,". E la pace?

L'unità europea è figlia della sanguinosa esperienza della Seconda guerra
mondiale. I padri  fondatori dell'Europa hanno costruito la prima Comunità
europea "tra popoli a lungo opposti da  sanguinose divisioni" (Preambolo
del Trattato CECA). Nell'epoca delle guerre mondiali, del  terrorismo
internazionale,
del drammatico divario di ricchezza tra Nord e Sud del mondo e della
minaccia
di una irreversibile catastrofe ecologica su scala globale, l'Europa non
può ignorare la  pace, come supremo ideale a cui aspirano tutti i popoli
del Pianeta. 

La Costituzione europea deve sancire un patto perpetuo di pace tra gli
europei e definire un  impegno vincolante affinché l'Unione operi
attivamente per la costruzione della pace nel mondo.

Proponiamo pertanto che nella Costituzione europea sia scritto il seguente
articolo:

Art. 1. I popoli dell'Unione europea stipulano la presente Costituzione
per fare dell'Europa un'area  di pace e costruire un futuro comune. L'Unione
si fonda sui valori indivisibili ed universali della  pace, della dignità
umana, della libertà, dell'eguaglianza e della solidarietà.
L'Unione europea ripudia la guerra come strumento per la risoluzione delle
controversie  internazionali; opererà attivamente ad una riforma democratica
della Organizzazione delle Nazioni  Unite, attribuendole, a parità di
condizioni
con gli altri Stati, i poteri necessari affinché possa assicurare la pace,
la giustizia internazionale e lo sviluppo sostenibile del Pianeta.

===

2. Promuovere la globalizzazione della democrazia

dal documento conclusivo della 4a assemblea dell'Onu dei popoli.
[...] l'Unione Europea è chiamata a completare il processo di integrazione
e allargamento, con la  realizzazione di una unione politica basata su una
costituzione federale. Vanno attribuiti maggiori  poteri al Parlamento,
favorendo la costruzione di una rete di società civile e di enti locali
in grado di  svolgere pienamente il proprio ruolo di proposta,
collaborazione
e controllo. La creazione di una  federazione europea, dotata di una propria
politica estera e di sicurezza, orientata alla prevenzione  dei conflitti
e un servizio civile europeo, permetterà di dare un contributo alla
costruzione
di un  nuovo ordine internazionale democratico. [...] 

Proposta di appello n. 2

Un referendum per l'Europa
APPELLO ALLA CONVENZIONE EUROPEA
Per una Costituzione federale europea

In Europa e nel mondo, la sicurezza, la libertà, il benessere e la pace
sono in pericolo. L'ordine internazionale costruito dopo la seconda guerra
mondiale non consente di affrontare le sfide del XXI  secolo: 
i conflitti etnici, il terrorismo, l'intolleranza, la proliferazione degli
armamenti, l'instabilità  finanziaria, le tensioni fra paesi ricchi e
poveri,
la distruzione sistematica dell'ambiente.
Noi non ci rassegniamo al declino cui la storia ci condannerà se resteremo
divisi. L'Europa deve  assumersi le sue responsabilità. All'Unione monetaria
deve accompagnarsi la realizzazione di una  Unione politica, economica e
sociale. L'Unione europea deve divenire una vera Federazione di  cittadini
e di Stati, che coinvolga progressivamente l'intero continente.
Noi cittadini europei chiediamo perciò alla Convenzione europea le seguenti
riforme indispensabili  per rendere l'Unione democratica e capace di agire
efficacemente:
1. elaborare un progetto unico di Costituzione federale europea che
incorpori la Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea;
2. sottoporre tutta la legislazione dell'Unione e il bilancio alla
codecisione del Parlamento europeo e del Consiglio trasformato in Camera
degli Stati;
3. trasformare la Commissione europea in un "Governo dell'Unione" fornito
della pienezza dei poteri esecutivi e legittimato democraticamente
dall'elezione del suo Presidente da parte del Parlamento europeo, subito
dopo le elezioni europee;
4. affidare alla Commissione europea la politica estera, di sicurezza e
di difesa comune, e attribuire all'Unione europea adeguate risorse
finanziarie
proprie;
5. abolire il diritto di veto sia nella Convenzione sia nella procedura
di adozione e di revisione della Costituzione federale europea.
Noi cittadini europei chiediamo, infine, che la Costituzione federale venga
approvata con un  referendum europeo in occasione della elezione europea
del 2004 e invitiamo tutti i membri della  Convenzione, il Parlamento
europeo,
la Commissione europea, tutti i membri dei Parlamenti e dei  Governi
dell'Unione europea e dei paesi candidati a sostenere queste richieste.

===

Il seminario di Assisi sarà un'occasione importante per approfondire queste
tematiche e per dare il nostro contributo
alla costruzione di un'Europa di pace e per la pace.

cordiali saluti,

Nicola Vallinoto,
Movimento federalista europeo