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[bukavu-list] notizie da Baghdad
- Subject: [bukavu-list] notizie da Baghdad
- From: "Silvano Tartarini" <bebitartari at bcc.tin.it>
- Date: Fri, 6 Dec 2002 10:08:05 +0100
From: "Mariagrazia Bonollo" <salbega at tiscali.it> Reply-To: bukavu-list-owner at yahoogroups.com To: "Mailing list BCP" <beati at yahoogroups.com>,"mailing list Bukavu-List" <bukavu-list at yahoogroups.com> Subject: [bukavu-list] notizie da Baghdad Date: Thu, 5 Dec 2002 00:35:02 +0100 Ciao, Lisa e Albino assieme agli altri amici ci scrivono da Bagdad, quindi ve la giro. Mariagrazia ----- Original Message ----- From: "Tonio Dell'Olio" <tonio at paxchristi.it> To: "Gruppo di discussione PAX CHRISTI" <paxchristi at yahoogroups.com> Sent: Wednesday, December 04, 2002 11:17 PM Subject: [paxchristi] I: notizie da Baghdad Qui a Baghdad sta andando tutto molto bene e non abbiamo problemi di sorta... le giornate sono sempre pienissime e gli stimoli di riflessione e di elaborazione davvero enormi... (il problema e' che a volte manca il tempo per la "digestione"...) lo slogan della nostra esperienza potrebbe essere: "La Pace si deve davvero infilare in tutti gli spiragli se vuole opporsi alla distruzione e alla devastazione della guerra, dell'odio e delle poverta'..." anche noi dobbiamo fare cosi' se vogliamo entrare in contatto con la Baghdad piu' vera, visto che il rigido cerimoniale di molti incontri (con il Presidente del Parlamento iracheno ad esempio) e l'ufficialita' della delegazione impedisce spesso la mobilita' necessaria a contatti piu' profondi. Per fortuna gli incontri non sono tutti di questo genere e quindi, anche se gli spostamenti sembrano quelli di un film, alla fine si riesce a parlare con la gente semplice di questa megalopoli (4 milioni di abitanti) riusciamo inoltre alle volte ad incontrare chi opera sul campo in maniera incredibile per migliorare le condizioni di questo popolo e di conseguenza della pace. Bellissimo e sentito l'incontro di lunedi con il vescovo della chiesa Caldea Salomon Warduni (impressiona sentire dire da un prelato cattolico che la pace "e' nelle mani di Allah"...) ed il giro nel Souk (il mercato) piu' antico della citta' protagonista delle "mille e una notte"... li' davvero si vede la gente girare, parlare, contrattare, osservare, vivere... nonostante la pressione sempre piu' grande sulla popolazione, l'ipotesi della guerra non appare cosi opprimente come tutti piu' o meno pensiamo in Italia! sicuramente molto meno opprimente dell'immagine del "Presidentissimo" che campeggia in ogni dove ed in ogni angolo apparendo nelle piu' diverse pose (presidente operaio, soldato, studente,...) oggi abbiamo avuto la possibilita' di visitare una scuola e poi confrontare le nostre impressioni con le delegazioni dell'Ufficio del Coordinatore umanitario ONU in Iraq, UNICEF e UNDP che lavorano da tempo in maniera magnifica per questa popolazione. inutile dire che danno una valutazione della situazione molto piu' problematica rispetto alle autorita' locali... quello pero' su cui tutti concordano e' che l'embargo ha messo in ginocchio un paese ricco di risorse, di cultura, di storia e di dignita' umana. ecco cosa ci ha detto Ramiro Lopes da Silva, coordinatore per l'ONU delle attivita' umanitarie in Iraq: "si vive in un equilibrio davvero precario, e una forzatura (da qualsiasi parte provenga) potrebbe portare rapidamente ad un disastro umanitario e sociale" spezzando del tutto una popolazione gia' piegata da due fuochi opposti (Bush e Saddam, l'embargo ed il regime...) e con pochissima speranza nel futuro e nella possibilita' di una situazione migliore di vita. Intense per calore ed umanita' le parole a noi rivolte dai rappresentanti delle pochissime ONG straniere ammesse a lavorare in Iraq (solo 13!!) e che con grandissime difficolta' portano avanti azioni di cooperazione e di assistenza alle parti piu' deboli della popolazione civile irachena (bambini e donne sopratutto, come al solito...) particolarmente toccante la testimonianza di Kathy Kelly, appartenente ad un gruppo di pacifisti americani che vivono in semplicita' con il popolo irecheno provando a domostrare con la loro presenza che non tutto l'occidente vuole una guerra distruttiva per un popolo oppresso da anni di conflitti, di embargo e di regime... altro incontro e' stato quello con il portavoce dell'UNMOVIC ed il responsabile della base ONU da cui partono le varie ispezioni ai siti di armi. ci hanno riferito che stanno lavorando bene e senza intoppi, e proprio ieri hanno avuto la possibilita' di ispezionare uno dei palazzi presidenziali con la massima disponibilita' da parte delle autorita' irachene. ci siamo accorti quanto sia importante sostenere l'opera dell'ONU, sia sul campo politico e delle ispezione che su quello umanitario. spesso queste agenzie, assieme a pochi altri organismi (tra questi le ONG come "Un ponte per...") sono le uniche voci che QUI si stanno levando contro chi, che per meri calcoli economici e politici, sta spingendo il mondo verso questa assurda guerra. anche la nostra esperienza di diplomazia dal basso ha questo obiettivo (con tutti i suoi limiti), che speriamo di poter continuare con voi al nostro ritorno! a presto... un abbraccio Salaam Aleikhum Lisa, Riccardo, Francesco,Fabio,Renato,Albino. P.s per tonio girala ad alberto
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