lettera a famiglia Cristiana



Lettera a "Famiglia Cristiana"

E' possibile far giungere al Papa la parola di uno qualunque, che ha la sola
arma della parola disarmata, quella che tanti vorrebbero dire?
Se è possibile, vorrei dirgli grazie in particolare per gli interventi di
questi giorni sulla guerra e la pace, e pregarlo di continuare con tutta la
"parresia" apostolica, nonostante ogni forza contraria.
I papi medievali, contro le prepotenze dell'impero di quel tempo sulla
chiesa, lottarono dapprima per la libertà della chiesa ma poi addirittura
imitando nel papato la forma imperiale. L'era costantiniana è finita col
Concilio, grazie a Dio. Ora il Papa lotta con l'impero di oggi, non per il
proprio potere, ma per i bisogni vitali e i diritti di tutta l'umanità. Lo
sosterranno tutti i credenti in Dio, tutti gli animi religiosi di ogni fede
e spiritualità, tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti i
cercatori di pace. Come disse Papa Giovanni in punto di morte: non tanto per
la chiesa, ma per tutta l'umanità, per il suo primo diritto che è la pace,
in rapporti e sistemi giusti di collaborazione tra i popoli.
Noi chiediamo: dica di nuovo il Papa, sempre più chiaro, di fronte al mondo,
insieme a tutte le voci religiose, nello spirito di Assisi, che il dare la
morte
come mezzo di azione politica è assassinio, chiunque lo compia, a danno
di chiunque, tanto più grave quando semina morte tra civili innocenti,
come fa oggi sempre la guerra.
Ripeta sempre più forte che questo delitto non ha giustificazioni, che è
contro il cammino della civiltà, contro tutta l'umanità e contro Dio, amante
dell'umanità, vindice giusto di ogni vittima, anche se la vittima è
colpevole, egli che ascolta Abele e rimprovera Caino ma poi lo protegge con
un suo segno da chi vuole ucciderlo, perché il male cessi, e non si
perpetui.
Grazie
Enrico Peyretti, Torino, 19 dicembre 2002
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"Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire
l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e
dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della chiesa
cattolica"
Papa Giovanni XXIII, 28 maggio 1963 (morirà sei giorni dopo, il 3 giugno)
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