Souvenir di Betlemme



Mi scuso se, contrariamente alle mie abitudini, mi rivolgo ad organismi
impegnati per una esigenza di promozione personale. Ma non e' tanto
personale perche' il libro, di cui vi allego una presentazione, e'
utilizzato nell'ambito di un progetto dell'ARCI regionale (referente del
progetto Maffei) per ricostruire un centro giovani di Jenin, distrutto
dall'esercito israeliano la primavera scorsa. Gli utili delle vendite
andranno a questo progetto.
Il libro, frutto di una esperienza di "diplomazia dal basso", costa 8 euro +
un euro per la spedizione.
Spero che il gestore della lista, prima di cestinare il messagio, legga la
presentazione del libro che non ha canali di distribuzione tradizionali.
Per ordinazioni via e-mail potete utilizzare il mio indirizzo.
Cari saluti.
Ascanio Bernardeschi



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Ascanio Bernardeschi, Souvenir di Betlemme

Nella settimana dal 13 al 20 aprile 2002 una delegazione di 39
amministratori locali, in rappresentanza di 25 enti italiani, tra comuni,
province e regioni, è stata in Israele ed in Palestina a fare "diplomazia
dal basso". La missione era organizzata dal Coordinamento degli Enti Locali
per la Pace di Perugia, aderente al Tavolo della Pace, ed aveva la delega
dell'ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), dell'UPI (Unione
Province Italiane) e della Federazione Mondiale delle Città Unite. Ascanio
Bernardeschi, che faceva parte della missione in rappresentanza della
Provincia di Pisa, ha annotato in un diario, giorno per giorno, il succo
degli incontri con le diverse personalità, delle avventure, delle
impressioni personali ricevute visitando "quell'immenso lager che è la
Palestina".
Si tratta si un resoconto "a caldo, senza cedere troppo alle esigenze di
forma". Ne guadagna  l'immediatezza della comunicazione, molto diretta ed
essenziale. Il libro costituisce anche una testimonianza che le istituzioni
non sempre sono "lontane dalla gente, come un mondo senz'anima, sospeso nel
cielo dell'amministrazione, e che è possibile un modo diverso di fare
politica, fatto di passione e voglia di mettere un granello di sabbia
nell'ingranaggio della guerra".
In quella settimana si consumavano in Palestina eventi storici di rilievo:
l'occupazione generalizzata della Cisgiordania, la visita del negoziatore
USA Powell, l'assedio del quartier generale di Arafat a Ramallah e della
Chiesa della Natività a Betlemme, i primi coprifuoco nella stessa
Gerusalemme, mentre era ancora freschissimo l'orrore per le stragi di Jenin
e Nablus. Una settimana a diretto contatto con suoi protagonisti,
raccontata da chi "ha avuto il privilegio di essere testimone di uno
spaccato importante di questa fase storica", in cui l'agenda dei più
potenti ha al primo posto la guerra infinita.
Nel corso della missione sono state incontrate personalità di primo piano
quali il Patriarca di Gerusalemme, l'ambasciatore ed il console Italiano,
rappresentanze di enti locali israeliani e palestinesi, i sindaci di
Betlemme e Gaza, il Presidente del Consiglio legislativo (il parlamentino
palestinese) il Custode francescano di terra Santa, il Nunzio Apostolico,
parlamentari israeliani sia ebrei che arabi (Yossi Beilin, Azmi Bishara),
associazioni pacifiste palestinesi ed israeliane, dalle più radicali alle
più moderate, intellettuali e studiosi (Zvi Shouldiner, Sara Nusseibeh),
autorità sanitarie. Di questi incontri viene presentato un resoconto
piuttosto dettagliato, in cui gli interventi sono riportati con sforzo di
fedeltà. Il che consente di farsi un'idea della varietà delle posizioni in
campo, anche se l'autore ammette la parzialità del suo contributo, "dalla
parte del popolo palestinese oppresso". Dalle testimonianze emerge anche un
quadro di assoluta emergenza umanitaria e di distruzione dei servizi
essenziali e delle infrastrutture civili palestinesi.
Per poter parlare con alcune personalità nei territori occupati, o più
semplicemente per portare la solidarietà alle popolazioni, è stato
necessario entrarvi clandestinamente, in alcuni casi in maniera
avventurosa. Il racconto descrive anche, all'interno della tragedia
palestinese, vicende umane singolari dei protagonisti: lo stato di tensione
in un campo profughi di Gaza, il colloquio telefonico di un giovane
amministratore con la sua donna, sotto il cannone puntato di un carro
armato, l'unico souvenir disponibile a Betlemme, città della natività e
della pace: un bossolo di proiettile, da cui il titolo del libro.
Fa da prefazione al libro un intervento al parlamento europeo di Luisa
Morgantini: una testimonianza appassionata del dramma mediorientale, un
pianto ed un lucido appello in favore dell'unica soluzione possibile per la
sicurezza di tutti, il ritiro dai territori occupati.
Gian Piero Migliorini editore, agosto 2002, edizione economica E 8,00,
edizione con gadget, che simboleggia il souvenir di Betlemme, E 10,00.
Spese di spedizione E 1,00
Per ordinazioni a.bernardeschi at sirt.pisa.it

 ASCANIO BERNARDESCHI è nato nel 1947 a Volterra.
Impegnato fin da giovanissimo nelle file del Pci, è stato consigliere
comunale dal 1970 al 1974 e Presidente del Distretto scolastico di Volterra
negli anni '80.
Con lo scioglimento del Pci, ha aderito al movimento per la rifondazione
comunista e poi al Prc, di cui è stato suo primo segretario di Volterra.
Ha collaborato con i movimenti locali per la pace e per l'ambiente, tra cui
l'Associazione per la pace Ernesto Balducci, il Comitato per la Difesa
della Val di Cecina e il Forum Sociale di Volterra.
Dal 1999 è consigliere provinciale a Pisa e in tale veste presiede la
Commissione Consiliare Affari Istituzionali e Garanzia.
Lavora al Comune di Volterra dal 1975.