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Souvenir di Betlemme
- Subject: Souvenir di Betlemme
- From: "Ascanio Bernardeschi" <a.bernardeschi at sirt.pisa.it>
- Date: Wed, 13 Nov 2002 22:23:18 +0100
Mi scuso se, contrariamente alle mie abitudini, mi rivolgo ad organismi impegnati per una esigenza di promozione personale. Ma non e' tanto personale perche' il libro, di cui vi allego una presentazione, e' utilizzato nell'ambito di un progetto dell'ARCI regionale (referente del progetto Maffei) per ricostruire un centro giovani di Jenin, distrutto dall'esercito israeliano la primavera scorsa. Gli utili delle vendite andranno a questo progetto. Il libro, frutto di una esperienza di "diplomazia dal basso", costa 8 euro + un euro per la spedizione. Spero che il gestore della lista, prima di cestinare il messagio, legga la presentazione del libro che non ha canali di distribuzione tradizionali. Per ordinazioni via e-mail potete utilizzare il mio indirizzo. Cari saluti. Ascanio Bernardeschi __________________________________________ Ascanio Bernardeschi, Souvenir di Betlemme Nella settimana dal 13 al 20 aprile 2002 una delegazione di 39 amministratori locali, in rappresentanza di 25 enti italiani, tra comuni, province e regioni, è stata in Israele ed in Palestina a fare "diplomazia dal basso". La missione era organizzata dal Coordinamento degli Enti Locali per la Pace di Perugia, aderente al Tavolo della Pace, ed aveva la delega dell'ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), dell'UPI (Unione Province Italiane) e della Federazione Mondiale delle Città Unite. Ascanio Bernardeschi, che faceva parte della missione in rappresentanza della Provincia di Pisa, ha annotato in un diario, giorno per giorno, il succo degli incontri con le diverse personalità, delle avventure, delle impressioni personali ricevute visitando "quell'immenso lager che è la Palestina". Si tratta si un resoconto "a caldo, senza cedere troppo alle esigenze di forma". Ne guadagna l'immediatezza della comunicazione, molto diretta ed essenziale. Il libro costituisce anche una testimonianza che le istituzioni non sempre sono "lontane dalla gente, come un mondo senz'anima, sospeso nel cielo dell'amministrazione, e che è possibile un modo diverso di fare politica, fatto di passione e voglia di mettere un granello di sabbia nell'ingranaggio della guerra". In quella settimana si consumavano in Palestina eventi storici di rilievo: l'occupazione generalizzata della Cisgiordania, la visita del negoziatore USA Powell, l'assedio del quartier generale di Arafat a Ramallah e della Chiesa della Natività a Betlemme, i primi coprifuoco nella stessa Gerusalemme, mentre era ancora freschissimo l'orrore per le stragi di Jenin e Nablus. Una settimana a diretto contatto con suoi protagonisti, raccontata da chi "ha avuto il privilegio di essere testimone di uno spaccato importante di questa fase storica", in cui l'agenda dei più potenti ha al primo posto la guerra infinita. Nel corso della missione sono state incontrate personalità di primo piano quali il Patriarca di Gerusalemme, l'ambasciatore ed il console Italiano, rappresentanze di enti locali israeliani e palestinesi, i sindaci di Betlemme e Gaza, il Presidente del Consiglio legislativo (il parlamentino palestinese) il Custode francescano di terra Santa, il Nunzio Apostolico, parlamentari israeliani sia ebrei che arabi (Yossi Beilin, Azmi Bishara), associazioni pacifiste palestinesi ed israeliane, dalle più radicali alle più moderate, intellettuali e studiosi (Zvi Shouldiner, Sara Nusseibeh), autorità sanitarie. Di questi incontri viene presentato un resoconto piuttosto dettagliato, in cui gli interventi sono riportati con sforzo di fedeltà. Il che consente di farsi un'idea della varietà delle posizioni in campo, anche se l'autore ammette la parzialità del suo contributo, "dalla parte del popolo palestinese oppresso". Dalle testimonianze emerge anche un quadro di assoluta emergenza umanitaria e di distruzione dei servizi essenziali e delle infrastrutture civili palestinesi. Per poter parlare con alcune personalità nei territori occupati, o più semplicemente per portare la solidarietà alle popolazioni, è stato necessario entrarvi clandestinamente, in alcuni casi in maniera avventurosa. Il racconto descrive anche, all'interno della tragedia palestinese, vicende umane singolari dei protagonisti: lo stato di tensione in un campo profughi di Gaza, il colloquio telefonico di un giovane amministratore con la sua donna, sotto il cannone puntato di un carro armato, l'unico souvenir disponibile a Betlemme, città della natività e della pace: un bossolo di proiettile, da cui il titolo del libro. Fa da prefazione al libro un intervento al parlamento europeo di Luisa Morgantini: una testimonianza appassionata del dramma mediorientale, un pianto ed un lucido appello in favore dell'unica soluzione possibile per la sicurezza di tutti, il ritiro dai territori occupati. Gian Piero Migliorini editore, agosto 2002, edizione economica E 8,00, edizione con gadget, che simboleggia il souvenir di Betlemme, E 10,00. Spese di spedizione E 1,00 Per ordinazioni a.bernardeschi at sirt.pisa.it ASCANIO BERNARDESCHI è nato nel 1947 a Volterra. Impegnato fin da giovanissimo nelle file del Pci, è stato consigliere comunale dal 1970 al 1974 e Presidente del Distretto scolastico di Volterra negli anni '80. Con lo scioglimento del Pci, ha aderito al movimento per la rifondazione comunista e poi al Prc, di cui è stato suo primo segretario di Volterra. Ha collaborato con i movimenti locali per la pace e per l'ambiente, tra cui l'Associazione per la pace Ernesto Balducci, il Comitato per la Difesa della Val di Cecina e il Forum Sociale di Volterra. Dal 1999 è consigliere provinciale a Pisa e in tale veste presiede la Commissione Consiliare Affari Istituzionali e Garanzia. Lavora al Comune di Volterra dal 1975.
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