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Headlines 2002/10
- Subject: Headlines 2002/10
- From: <sjs.headlines at sjcuria.org>
- Date: Tue, 29 Oct 2002 08:49:40 +0100
A: <info at peacelink.it> "Associazione PeaceLink" Da: sjs.headlines at sjcuria.org HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2002/10 ...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro in rete... ················································· * La Cambogia si rimette in piedi * Iraq: democrazia con la forza? * R. D. del Congo: AIDS e gruppi armati a Kisangani * India: premi alla ricerca botanica * Spagna: rapporto sulle disuguaglianze * SPECIALE: ALCA, opportunità o minaccia? * Agenda ················································· * La Cambogia si rimette in piedi, di Enrique Figaredo SJ Nel dicembre 1998 i Khmer Rossi deposero le armi e si arresero alle forze governative, ponendo fine alla guerra in Cambogia. Il Paese oggi ha bisogno di ricostruzione e riabilitazione, ma anche di solidarietà, amicizia e amore. Ogni cambogiano è stato colpito dalla guerra e in ogni famiglia qualcuno ha sofferto l'esilio, le mutilazioni o è stato ucciso. La minaccia delle mine antiuomo e la mancanza di vaccinazioni hanno un forte impatto sul Paese. Ma c'è nuova speranza: le campagne, le strade, i mercati sono pieni di bambini. Almeno metà della popolazione ha meno di quindici anni. La Cambogia è piena di contrasti. Accanto a Internet café, bar con karaoke e apparecchi televisivi che trasmettono tele-novele sudamericane, si trovano carri trainati da bufali e risaie coltivate a mano. Le industrie che richiedono manodopera intensiva non qualificata, come quelle tessili, sono comparse a frotte. Gli storici templi di Angkor Wat attirano un gran numero di visitatori, ma anche i casinò e il basso costo della vita. L'abuso e il traffico di minori nell'industria del sesso è uno scandalo e oggi la Cambogia è la società asiatica più colpita dall'HIV. Quando evangelizziamo la Cambogia, non portiamo la Buona Notizia come si porterebbe un quotidiano dalla capitale verso le province. La Buona Notizia era già qui da tempo. Possiamo aiutare a riformularla, ma essa vive già negli eventi storici e nei sacramenti della vita delle persone semplici. Deve essere accompagnata da gioia, lavoro d'équipe e da una sospensione di giudizio; ci deve essere perdono rinnovato, anche senza comprendere fino in fondo, e una ricerca generosa per ciò che è positivo. Nelle situazioni più complesse dobbiamo essere aperti a quella scintilla di novità. Alcuni problemi non possono ammettere altra soluzione che viverli e affrontarli insieme. [HL21001] Mons. Enrique Figaredo SJ è il Prefetto Apostolico di Battambang <prefbatt at forum.org.kh> ················································· * Iraq: democrazia con la forza? La Commissione Giustizia e Pace francese mette in questione la legittimità di un attacco militare americano all'Iraq. "Se alcune guerre scoppiano all'improvviso", si legge nel bollettino di ottobre, "di fronte ai progetti d'azione militare contro l'Iraq si può parlare di 'cronaca di una guerra annunciata' che offre il tempo e la serenità per valutare quale tipo di reazione adottare". Si tratta davvero di affrontare una minaccia grave, che solo un'azione militare può respingere? Il criterio del "ricorso estremo" è riconosciuto da tradizioni etiche e dal diritto internazionale. Non si può pretendere che oggi l'Iraq costituisca una minaccia urgente e immediata di questo tipo. È particolarmente rischioso dare legittimità alla nozione di "attacco preventivo". Se l'obiettivo reale è rovesciare il regime di Baghdad, è possibile democratizzare un Paese con la forza? La riconciliazione e la ricostruzione della società civile possono avvenire con una sconfitta militare da parte di una potenza straniera? C'è da dubitare che l'invasore sarà bene accolto da una popolazione che ha sofferto anni di bombardamenti ed embargo. Infine, quale proporzionalità esiste tra l'obiettivo che si vuole raggiungere con le armi e le possibili conseguenze di un'avventura senza ritorno quale è ogni guerra? Unendosi alla voce della Santa Sede e della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti, che hanno messo in guardia contro il ricorso alle armi, Giustizia e Pace auspica che gli artigiani di pace possano lavorare attraverso i canali internazionali piuttosto che lasciare prevalere l'unilateralismo del più forte. [HL21002] Segretario nazionale di Giustizia e Pace (Francia): Christian Mellon SJ <justice.paix at wanadoo.fr> Il testo completo è disponibile in francese a <http://justice-paix.cef.fr> mentre la dichiarazione dei vescovi americani si trova in inglese a <www.usccb.org/sdwp> ················································· * R. D. del Congo: AIDS e gruppi armati a Kisangani Nel Congo occidentale, diversi gruppi armati commettono atrocità e diffondono il terrore nella città di Kisangani. Due anni dopo la strage compiuta dalle truppe ruandesi e ugandesi, in cui morirono più di cinquecento persone, la popolazione continua il suo calvario quotidiano. Il 14 maggio 2002, un massacro di civili, al quale la missione ONU in Congo (MONUC) assistette senza intervenire, ha dimostrato la crudeltà di coloro che si dichiarano liberatori del Paese. La popolazione ora è caduta in una sorta di terrore passivo. Alla luce del Vangelo, la Chiesa cerca di portare la sua testimonianza attraverso "atti di verità", sul modello di Cristo risorto che è il nostro liberatore. Solo l'amore può liberare la società dalla violenza. Non è sempre facile donarsi in nome di questo ideale se si ha di fronte un avversario che ha come unico argomento il fucile. I gruppi armati si aspettano che la Chiesa si faccia da parte e li lasci ai loro sporchi affari. Ma la missione ricevuta da Cristo richiede di essere testimoni profetici, in modo da rappresentare la coscienza e la speranza della gente. Ogni giorno si muore anche per l'AIDS. La Chiesa non è sorda al problema, ma non sa che cosa fare. Nella parrocchia di Christ-Roi, si discute apertamente di AIDS e i gesuiti stanno raccogliendo dati sulla malattia e i comportamenti sessuali, nel quadro di uno sforzo internazionale della Rete AIDS dei gesuiti africani (vedi HL20601, <www.jesuitaids.net>). [HL21003] Per contatti nella parrocchia di Christ-Roi: Séverin Mukoko SJ <mukosev2001 at yahoo.fr> ················································· * India: premi alla ricerca botanica Due riconoscimenti sono stati assegnati a K. M. Matthew SJ, professore di botanica e direttore dell'Istituto di Storia Naturale Anglade, a Shembaganur (Tamil Nadu). P. Matthew è stato eletto membro della Linnean Society di Londra (la società di studi biologici più antica del mondo e oggi foro di primo piano nella discussione sulla genetica e la storia naturale). La Linnean Society lo descrive come il più fertile tra i tassonomisti indiani di ogni tempo, apprezzando le sue ricerche botaniche condotte all'Erbario Rapinat da lui fondato (HL00204). Il Dipartimento dell'ambiente dello Stato indiano del Tamil Nadu ha premiato P. Matthew per la campagna di sensibilizzazione ambientale dell'Istituto Anglade, che negli ultimi 18 anni ha tenuto corsi di formazione di tre giorni completamente gratuiti per circa 56 mila persone. [HL21004] Direttore dell'Istituto Anglade e dell'Erbario Rapinat: K. M. Matthew SJ <rht at sjctnu.edu> ················································· * Spagna: rapporto sulle disuguaglianze L'evoluzione della ricchezza economica nelle diciassette regioni spagnole mostra un aumento delle disparità negli ultimi dieci anni e la sua concentrazione nelle aree più dinamiche (Madrid, il Nordest e il Mediterraneo). Il fenomeno emerge di recente anche nel settore dell'occupazione e delle nuove tecnologie della comunicazione. Il Rapporto sulla Spagna 2002 (Informe España 2002, Madrid, 620 pp., 25 Euro) analizza la decentralizzazione secondo la duplice prospettiva delle nuove esigenze di governo e l'evoluzione delle disuguaglianze regionali. Il Rapporto dell'anno scorso si dedicava al tema dell'esclusione sociale con l'analisi di determinati gruppi (immigrati, anziani non autosufficienti, abitanti delle periferie povere, handicappati), mentre il Rapporto di quest'anno studia le differenze tra la qualità della vita di queste persone e del complesso della popolazione spagnola. La Fondazione "Encuentro" pubblica il Rapporto ogni anno, offrendo un'interpretazione della realtà sociale e dei processi di inclusione ed esclusione, con un giudizio che va oltre i dati puramente economici, anche se ampiamente arricchito da dati statistici. "Con le nostre équipe di specialisti e uomini d'esperienza imprenditoriale, politica e sindacale", afferma il presidente della Fondazione, José María Martín Patino SJ, "analizziamo le questioni più attuali della nostra società senza isolarla dall'Europa e dal mondo. Il dialogo e il dibattito tra i leader della nostra società hanno più influenza delle lezioni o dei trattati teologici". Si veda <www.fund-encuentro.org> [HL21005] Presidente della Fondazione Encuentro: José María Martín Patino SJ <correo at fund-encuentro.org> ················································· * SPECIALE: ALCA, opportunità o minaccia? I Ministri del commercio di tutti i Paesi americani, tranne Cuba, si riuniscono a Quito (Ecuador) il 31 ottobre e il 1 novembre, per proseguire i negoziati sulla creazione dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA). Anche un gruppo di venti gesuiti e collaboratori si incontra dal 24 ottobre al 2 novembre per riflettere sulle sue implicazioni. L'ALCA è un nuovo trattato commerciale pan-americano. Durante il primo summit delle Americhe a Miami (1994), seguito dai vertici di Santiago del Cile (1998) e Quebec (2001), i leader di 34 Paesi lanciarono l'idea di formare un'unica area di libero scambio. Il compito di approntare tutti gli accorgimenti istituzionali necessari e redigere un testo fu lasciato a un gruppo costituito dai Ministri del commercio che si sono riuniti una volta l'anno. Il risultato dei lavori è un documento di 300 pagine intitolato "Accordo provvisorio" (Draft Consensus). Tutti i Paesi sono impegnati a concludere i negoziati entro il 2005. Con determinazione si intende cambiare il panorama socio-economico e politico dell'intero continente. Perché dunque un incontro di gesuiti? La lezione appresa al Summit di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile (agosto-settembre 2002) ha influenzato fortemente la decisione di riunirsi a Quito. "Di fronte a queste forze economiche, come possiamo dare un volto umano al trattato di libero scambio?" si è domandato un partecipante. I cambiamenti che l'ALCA provocherebbe, specialmente per i poveri, sono immensi e non possono essere ignorati dai gesuiti. Una partecipazione significativa di gesuiti nel processo dell'ALCA richiede un coinvolgimento fin dall'inizio, analisi approfondite dei documenti preparatori e un discernimento ignaziano sulle strategie da seguire. L'"Accordo provvisorio" chiarisce che l'ALCA modificherà le strutture fondamentali della maggioranza delle economie latino-americane. Esso prevede: smantellamento di tutte le quote e tariffe per facilitare il libero movimento di beni e servizi (compresi i prodotti agricoli); apertura di tutti i progetti statali alle offerte dei competitori stranieri; abolizione dei sussidi e forme di concorrenza sleale; ingresso senza restrizioni delle imprese straniere in tutti i settori produttivi; libertà di movimento per i capitali finanziari e gli investimenti; creazione di speciali istituzioni giuridiche per la soluzione delle dispute; protezione della proprietà intellettuale; infine, messa al bando delle pratiche anti-competitive (come le imprese pubbliche). Il documento preparatorio non sostituisce gli accordi internazionali dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, ma va oltre. L'ALCA costituisce davvero un'opportunità unica di rimettersi in piedi per l'America Latina? La risposta non è semplice. Dipende se l'ALCA offrirà realmente nuove opportunità, o se invece le soffocherà. Le voci contrarie all'ALCA rilevano lo squilibrio fra le parti: mentre circa tre quarti della popolazione dei Paesi coinvolti vive a sud degli Stati Uniti, il PIL degli USA equivale a quasi l'80 percento di quello totale del continente. Ripetutamente i Paesi sviluppati non hanno mantenuto l'impegno di abolire i propri sussidi (in particolare al settore agricolo), di rispettare i trattati sull'ambiente o di salvaguardare la biodiversità. L'esperienza dimostra che i benefici commerciali non ricadono sui Paesi che esportano materie prime, ma su quelli che producono beni ad alto contenuto tecnologico come i semiconduttori, i computer e la telefonia mobile. L'asimmetria del potere politico ed economico tra i firmatari non promette nulla di buono in vista di un'equa distribuzione dei benefici. "Abbiamo bisogno di approfondire la nostra sensibilizzazione etica e di cogliere gli aspetti tecnici della realtà", afferma Ricardo Antoncich SJ, coordinatore dell'apostolato sociale dell'America Latina, "in modo da integrare entrambi in un'analisi che cerchi soluzioni giuste e realizzabili". Durante il vertice ministeriale di Quito, la società civile ha organizzato l'incontro "Un'altra America è possibile", con circa sessanta seminari e assemblee per riflettere e sviluppare proposte alternative. Un terzo di queste iniziative si svolgerà nell'università della Compagnia di Gesù (PUCE). [HL21006] Coordinatore dell'apostolato sociale in Ecuador: Fabricio Alaña SJ <fabriciosj at latinmail.com> Un altro rapporto speciale sugli eventi di Quito sarà pubblicato nel numero di novembre di HEADLINES. ················································· * Agenda [HL21007] 25-27 ottobre, Nuova Delhi, India: seminario sul tema "Affrontare il fondamentalismo e la globalizzazione" -- Agenda per il prossimo quinquennio per i membri e i collaboratori di "Jesuit in Social Action" (JESA). Organizzatori: JESA, ISI Nuova Delhi e ISI Bangalore. Segretario: Joseph Xavier SJ <jesa at unv.ernet.in> 31 ottobre - 3 novembre, Opatija, Croazia: incontro annuale dell'Apostolato sociale dell'Europa centrale e orientale su "Temi economici e ambientali: economie in transizione con riferimento particolare a Croazia e Romania". Coordinatore: Robin Schweiger SJ <schweiger at unigre.it> 7-10 novembre, Santa Clara, California, USA: conferenza internazionale per responsabili delle istituzioni della Compagnia che si occupano di educazione superiore su "La globalizzazione vista dal mondo in via di sviluppo". Per contatti: Jane Najour (Bannan Center for Jesuit Education) <jnajour at scu.edu> Vedi <www.scu.edu/BannanInstitute/JusticeConference/GlobalizationFlyer.htm> 22 novembre, Madrid, Spagna: incontro del gruppo di lavoro sull'immigrazione, organizzato dalla Commissione interprovinciale dell'Apostolato sociale (CIAS). Segretario: Daniel Izuzquiza SJ <amoverse at wanadoo.es> 23-24 novembre, Bruxelles, Belgio: seminario sulla Convenzione europea e l'architettura di un Trattato costituzionale, organizzato dall'OCIPE (Ufficio di studio e informazione sull'Europa) Direttore dell'OCIPE: Pierre de Charentenay SJ <info at ocipe.org> 23-24 novembre, Cordova, Spagna: incontro annuale del gruppo di Fomento Social su "Cooperazione internazionale nel quadro della globalizzazione". Segretario: Ildefonso Camacho SJ <icamacho at moebius.es> ················································· Se vuoi ricevere direttamente HEADLINES al tuo indirizzo di posta elettronica, invia un messaggio a Francesco <sjs.headlines at sjcuria.org>, comunicando il tuo nome completo, il tuo Paese e la lingua che preferisci. HEADLINES è inviato in italiano, francese, inglese e spagnolo. Informaci se stai per cambiare indirizzo email. Grazie! Direttore: Michael Czerny SJ Redattore: Francesco Pistocchini <sjs.headlines at sjcuria.org> Redattore aggiunto: Louisa Blair Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma Prati, ITALIA (fax) +39 0668 806 418
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