FINANZIARIA/DIFESA. AON: "IL PAESE SI DIFE NDE INVESTENDO SUL SOCIALE E TAGLIANDO



FINANZIARIA/DIFESA. AON: "IL PAESE SI DIFENDE INVESTENDO SUL SOCIALE E
TAGLIANDO ALLA DIFESA".

"Mentre il Governo interviene con l'accetta in settori delicati come
l'istruzione, la sanità ed i trasferimenti agli enti locali, riducendo i
servizi per le fasce più deboli, l'amministrazione della Difesa nella
Finanziaria 2003, non solo esce scandalosamente indenne, ma anzi percepisce
un piccolo aumento". E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente
dell'Associazione Obiettori Nonviolenti. "Dopo l'incremento del 6% ottenuto
nel 2002 - prosegue Paolicelli - il prossimo anno il bilancio della Difesa
salirà a 19.614,8 milioni di euro con una crescita del 3,1% in termini
monetari. Anche cos" a via XX Settembre, facendo il gioco delle tre carte,
riescono a piangere ugualmente: si continua infatti a fare una bizzarra
distinzione tra bilancio della Difesa e la funzione difesa, dalla quale si
esclude l'Arma dei Carabinieri che però è diventata quarta forza armata, non
si includono le spese delle missioni militari, sempre finanziate ad hoc, e
spesso si lasciano fuori investimenti di sistemi d'arma che passano per il
ministero dell'Industria, tanto che la NATO, nei suoi dati attribuisce
all'Italia una percentuale delle spese militari pari al 2% del P.I.L.,
mentre il nostro ministero parla dell'1,5% per il bilancio totale e
dell'1,075% per la funzione difesa, quest'anno cresciuta da 13.666,5 milioni
di euro a 14.027,1 milioni di euro con un incremento del 2,6%. La gran parte
di questo aumento è assorbito dalle maggiori spese per il personale (+
6,8%), confermando le nostre denunce che il passaggio all'esercito
professionale avrebbe fatto esplodere le spese delle difesa. Infatti le
richieste del Ministro Martino, messe nero su bianco nel DPEF, sono di far
passare la funzione difesa entro il 2006 all'1,5% del P.I.L. con un
incremento di circa 6.000 milioni di euro. La realtà è però ancora più nera,
giacchè per assicurare la sospensione della leva alla fine del 2004, i
vertici militari hanno chiesto: l'adeguamento delle retribuzioni dei
volontari, sbocchi di lavoro sicuri con riserve totali nel pubblico e sgravi
fiscali ai privati e miglioramento delle situazioni alloggiative. Peccato
che queste iniziative costino molto denaro. C'è poi la parte riguardante i
nuovi sistemi d'arma, come il 'già vecchio' velivolo da combattimento EF2000
che continua a lievitare nei costi e sarà concluso solo nel 2015 per un
costo di 18 miliardi di euro, il nuovo velivolo d'attacco JSF che costerà
dai 20 ai 30 miliardi di euro o l'inutile portaerei (definita tale dal
Ministro Martino) Andrea Doria che costerà al contribuente 1,3 miliardi. Per
questo il Governo vuole portare le spese della difesa fuori dai parametri
economici dell'Unione Europea, una proposta che respingiamo con forza.
Occorre casomai ridimensionare le Forze Armate riducendole dall'obiettivo di
190.000 a 100/120.000 unità e rinunciando a inutili sistemi d'arma come
l'Andrea Doria o il JSF. Si vuole costruire uno strumento snello e
professionale, confezionandolo però - conclude Paolicelli - come il solito
carrozzone, ovviamente a spese del contribuente".

Roma, 17.10.2002

Info: Massimo Paolicelli 338.2347267