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Commento ad una guerra annunciata
- Subject: Commento ad una guerra annunciata
- From: mauro minnella <mauro.minnella at ocem.com>
- Date: Tue, 15 Oct 2002 16:34:20 +0200
C'è qualcosa che ancora sfugge ai più, politici giornalisti o gente comune. Qualcosa nero liquido ingombrante inquinante e lucroso. Tanto lucroso che si fanno genocidi per esso ma non lo si cita, anzi lo si nasconde dietro azioni umanitarie e difensive. Saddam Hussein è cattivo, i talebani sono cattivi, gli atollah iraniani sono cattivi, Gheddafi è cattivo: strano sono tutti in paesi dove vi è grande quantita di petrolio. Ma loro sono cattivi, non rispettano i diritti civili, commettono genocidi..., ma soprattuto non vogliono cedere agli americani il pieno sfruttamento del petrolio. Sopprattutto ora che questo sta per finire. Gli analisti del settore valutano ancora una ventina d'anni la durata dei giacimenti, poi basta, neanche una goccia. Non sono elucubrazioni di ecologisti incalliti. Quanto sia vero lo dimostra il fatto che le industrie automobilistiche statunitensi hanno incominciato a mettere sul mercato ora, e solo ora, automobili ad idrogeno nonostante ci siano studi completi da almeno una decina d'anni a questa parte. Solo da poco però è sono state portate a termine ricerche anche satellitari su probabili zone dove fosse possibile trovare nuovi giacimenti remunerativi. Risultato: niente. Mentre per le automobili si può usare l'idrogeno, che non inquina ( che si può anche produrre in casa a costo zero, per questo mai considerato prima), il volo a reazione non può (per il momento) fare a meno del cherosene. Chi rimarrà con riserve petrolifere per ultimo avrà il dominio dei cieli (e non solo di quello). Gli USA già dagli anni settanta avevano cominciato a ripompare petrolio nei loro pozzi, che ormai erano in via di esurimento, per mantenere una riserva costante di petrolio. Kwait + Iraq = 75 % del petrolio mondiale. Questa è l'equazione fondamentale della guerra. Gli USA non potevano lasciare questo potere in mano ad un Saddam qualsiasi. Allora era necessario solo fermarlo, evitare l'unificazione dei due paesi sotto il suo dominio, ma le sanzioni e il dieto di vendere il suo petrolio sul mercato sta giocando a suo favore. Col tempo il costo del petrolio aumenta, diminuendo l'offerta sul mercato, e diminuendo le riserve negli altri giacimenti le sue diventano sempre più importanti. Se gli fosse impedito per anni di vendere il suo egli si troverebbe ad avere la totalità delle risorse residue. Non è tollerabile. Ecco perchè è necessaria la guerra all'Iraq. Necessaria per gli USA naturalmente, a qualsiasi prezzo, anche a costo di centinaia di migliaia di morti. Ma vediamo ancora in particolare Pachistan: dittatura militare, buona perche filoamericana IRAN: semidemocrazia: cattiva, ci sono gli integralisti e i curdi perseguitati IRAQ: dittatura del cattivissimo Saddam Hussein: (gli alleati hanno dovuto creare zone di protezione per i curdi) Turchia: buonissima perchè fa parte della NATO e quindi i curdi sono una etnia malvagia e possono essere trucidati Kazakhistan ecc.: buoni come dei cagnolini, se vogliono mangiare qualcosa devono adattarsi Albania, buoni: basta fare riferimento alla mafia,pardon governo, locale, con pochi soldi si può avere ciò che si vuole. Kossovo: ex cattivo ora liberato. Tracciamo una linea attraverso questi stati ed avremo il percorso di un oledottto dal Pachistan verso il nord d'Europa. Come si fa a farlo attraverso dei paesi così cattivi. E' naturale che gli USA vogliono bonificarli. Quello che c'è da domandarsi è se i politici europei credono veramente alle ragioni umanitarie addotte a copertura di questi interessi, oppure credono che avallare questa politica americana significhi poi poter vantare dei meriti nei confronti degli USA. Ma davvero è possibile che tra pochi anni, quando il petrolio comincerà a scarseggiare o raggiungere prezzi proibitivi gli americani diranno "dividiamo da buoni fratelli"? Dopo gli sterminii compiuti in tanti paesi per i loro interessi ecomici, si mostreranno così gentili ed educati? E gli altri popoli, sempre più numericamente rilevanti per l'alto indice di natività, rimasti a bocca asciutta, impossibilitati a qualsiasi sviluppo, diranno ancora "sì, grazie padrone"? Quanta di questa gente bisognarà sterminare prima di riuscire a tenerli in stato di schiavitù, sempre che non siano loro a sopravvivere. Non dimentichiamo che assieme a popolazioni ancora fortemente arretrate ci saranno altre come Cina India o Brasile, già oggi con un potenziale tecnologico di un certo livello che domani sarà alto o pari al nostro e con un armamento nucleare a disposizione. Non pensiamoci e fingiamo che tutto vada bene! Facciamo finta che sia per sostenere i loro diritti civili, che si ammazzano tutte queste persone. Trovare una via di solidarietà costa troppo fatica e intelligenza. Poi può darsi che siamo fortunati e la bomba che ci cadrà sulla testa si inceppi e non esploda. Mauro Minnella
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