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Re: "Cosa vuol dire essere pacifisti?"
- Subject: Re: "Cosa vuol dire essere pacifisti?"
- From: francesca fabbri <francesca_fabbri at yahoo.it>
- Date: Mon, 14 Oct 2002 10:22:00 +0200
Al centro del pensiero di Machiavelli c'è la "questione politica": come costituire saldamente uno stato e come conservarlo. Il principe, "per avere prospettive di successo ... deve impiegare la sua forza e la sua abilità senza lasciarsi intralciare da scrupoli morali, fino ad usare anche la crudeltà e la frode, ai propri fini" (1). Certamente il politico è mosso dal fine supremo di conservare la vita dello stato, e questo fine consentirebbe e legittimerebbe appunto il non lasciarsi intralciare da "scrupoli morali" per evitare mali peggiori. Certo l'autore non si compiace di questo, ma ritiene sia la strada inevitabile indicata dalla stessa natura dell'uomo. Così Machiavelli pone crudamente il politico di fronte alle dure e tristi esigenze del suo compito: bisogna entrare se necessario risolutamente nel male ed evitare le vie di mezzo che non servono a nulla. Dopo essersi posto il problema se il combattere il male con il male e la violenza con la violenza possa riportare la comunità all'ordine, Machiavelli risponde che il primo fine è quello dell'autoconservazione dello stato. E' questo pensiero che contesto. Non ci credo, non mi piace. Sono d'accordo con Dostoewskij quando scrive che se uccidiamo dio tutto è permesso. E per dio intendo ogni credo, ogni valore in cui trovare rifugio dalla tempesta. Il mio dio è "non uccidere". Stappato il cielo di cartapesta del teatro dei grandi valori antichi di Pirandello, Oreste si blocca e si trasforma in Amleto. Forse il paragone non è il più azzeccato, visto che Pirandello con quella metafora denunciava lo svelamento della realtà dopo il lungo sonno. Quello che intendo dire, quello che credo è che non si può e non si deve uccidere per costruire la pace. E questo non significa rinnegare le varie realtà storiche. Non significa rinnegare il fatto che la vita di Machiavelli fu dedicata al tentativo di realizzare una comunità politica italiana e che il compito che l'autore affida al politico del suo momento storico è quello di essere un principe unificatore e riordinatore della nazione italiana. Significa semplicemente che secondo me i meccanismi della politica non possono infischiarsene dell'etica, come sostiene Machiavelli così come precisato dal Sig. Gennaro Scala. Non credo nella funzione salvifica della violenza. Mai. Credo nella resistenza. Che è tutta un'altra cosa. (1) Enciclopedia Garzanti di filosofia, voce Machiavelli. ______________________________________________________________________ Mio Yahoo!: personalizza Yahoo! come piace a te http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.my.yahoo.com/
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