Re: "Cosa vuol dire essere pacifisti?"



Al centro del pensiero di Machiavelli c'è la
"questione politica": come costituire saldamente uno
stato e come conservarlo.
Il principe, "per avere prospettive di successo ...
deve impiegare la sua forza e la sua abilità senza
lasciarsi intralciare da scrupoli morali, fino ad
usare anche la crudeltà e la frode, ai propri fini"
(1).
Certamente il politico è mosso dal fine supremo di
conservare la vita dello stato, e questo fine
consentirebbe e legittimerebbe appunto il non
lasciarsi intralciare da "scrupoli morali" per evitare
mali peggiori.
Certo l'autore non si compiace di questo, ma ritiene
sia la strada inevitabile indicata dalla stessa natura
dell'uomo.
Così Machiavelli pone crudamente il politico di fronte
alle dure e tristi esigenze del suo compito: bisogna
entrare se necessario risolutamente nel male ed
evitare le vie di mezzo che non servono a nulla.
Dopo essersi posto il problema se il combattere il
male con il male e la violenza con la violenza possa
riportare la comunità all'ordine, Machiavelli risponde
che il primo fine è quello dell'autoconservazione
dello stato.
E' questo pensiero che contesto.
Non ci credo, non mi piace.
Sono d'accordo con Dostoewskij quando scrive che se
uccidiamo dio tutto è permesso.
E per dio intendo ogni credo, ogni valore in cui
trovare rifugio dalla tempesta.
Il mio dio è "non uccidere".
Stappato il cielo di cartapesta del teatro dei grandi
valori antichi di Pirandello, Oreste si blocca e si
trasforma in Amleto.
Forse il paragone non è il più azzeccato, visto che
Pirandello con quella metafora denunciava lo
svelamento della realtà dopo il lungo sonno.
Quello che intendo dire, quello che credo è che non si
può e non si deve uccidere per costruire la pace.
E questo non significa rinnegare le varie realtà
storiche.
Non significa rinnegare il fatto che la vita di
Machiavelli fu dedicata al tentativo di realizzare una
comunità politica italiana e che il compito che
l'autore affida al politico del suo momento storico è
quello di essere un principe unificatore e
riordinatore della nazione italiana.
Significa semplicemente che secondo me i meccanismi
della politica non possono infischiarsene dell'etica,
come sostiene Machiavelli così come precisato dal Sig.
Gennaro Scala.
Non credo nella funzione salvifica della violenza.
Mai.
Credo nella resistenza.
Che è tutta un'altra cosa.

(1) Enciclopedia Garzanti di filosofia, voce Machiavelli.

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