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26/10 Torino: appello e concerto per la pace
- Subject: 26/10 Torino: appello e concerto per la pace
- From: "Acli Torino" <aclitorino at tiscalinet.it>
- Date: Fri, 11 Oct 2002 15:36:13 +0200
Invitiamo a partecipare alla promozione di un appello e un concerto per la pace. Una serie di organizzazioni torinesi, ritrovatisi precedentemente in un incontro - che per quanto possibile abbiamo cercato di diffondere - lanciano il seguente appello per la pace e promuovono un concerto per la pace per sabato 26 ottobre -dalle 15 alle 2.30 - presso il Palastampa, per il quale è stato richiesto anche il Patrocinio della Città. Vi inviamo il documento che, come molti potranno vedere, liberamente riprende parte dell'appello della tavola della pace. L'elenco dei promotori è provvisorio: preghiamo tutti quelli che già a voce hanno detto di condividere testo e iniziativa di confermarlo via email anche per dare le sigle corrette. Possono essere inseriti sotto un ulteriore elenco - adesioni - i partiti che vorranno aderire. L'iniziativa costa circa 25000 euro.Il concerto probabilmente prevederà un biglietto a basso costo - 3 euro è l'ipotesi - e sicuramente una quota di parteipazione. Ogni organizzazione, specie quelle più grandi, è pregata di segnalare la propria disponibilità a contribuire e per quanto. Il contributo non deve tuttavia scoraggiare chi non può contribuire. Al concerto si potrà partecipare portando propri banchetti e materiali. Si è invece pensato di affiggere nella sala concerto un unico striscione dietro il palco. Per informazioni e adesioni: ACLI Torino: 011-5712811 aclitorino at tiscalinet.it Speriamo di non aver dimenticato nulla e nessuno. Nel qualcaso invitiamo a segnalarci chiarimenti e omissioni. INVITIAMO COMUNQUE A GIRARE IL MESSAGGIO PER COINVOLGERE ALTRI DISPONIBILI A SOTTOSCRIVERE SENSO E CONTENUTO DELL'INIZIATIVA. Grazie e speriamo di riuscire nell'iniziativa e soprattutto speriamo di far vedere chiaramente che Torino dice NO ALLA GUERRA. A presto. Stefano Tassinari APPELLO PER LA PACE Non accettiamo le guerre e non le crediamo inevitabili "La guerra non ha più senso per il semplice fatto che non si vince più. Per il semplice fatto che anche una guerra vinta non chiude il conflitto che voleva chiudere: lo riapre in forme più nuove e terribili". Padre Ernesto Balducci Nonostante le numerose contrarietà, dubbi e perplessità espresse anche da importanti alleati, il governo degli Stati Uniti minaccia di attaccare e invadere l'Iraq - anche in assenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu- costringendo il mondo intero ad affrontare una nuova durissima crisi. La determinazione dell'Amministrazione Bush a proseguire sulla via della guerra nonostante il successo diplomatico delle Nazioni Unite che hanno spinto Saddam Hussein ad accettare il ritorno incondizionato degli ispettori, sta seminando inquietudine e insicurezza in tutto il mondo. La guerra -e ancor di più la guerra preventiva- è categoricamente vietata dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale. La guerra all'Iraq sarebbe solo il primo test della nuova dottrina di "guerra preventiva" che prevede azioni militari unilaterali contro tutti coloro, paesi e singoli, che sono sospettati di minacciare gli Stati Uniti e i loro interessi. Il fatto che l'Amministrazione Bush abbia deciso di abbandonare la dottrina della legittima difesa -prevista dal diritto internazionale- per adottare una strategia così destabilizzante infligge un colpo mortale al diritto, alla pace e alla sicurezza nel mondo. In questo modo, chiunque potrebbe sentirsi autorizzato ad attaccare "preventivamente" un proprio nemico gettando il mondo nel caos. Nessuna risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu potrà legittimare una guerra preventiva. Dobbiamo impedire la guerra contro l'Iraq perché provocherà molti più problemi di quanti ne vuole risolvere, allontanerà ancora di più la possibilità di mettere fine al drammatico conflitto arabo-israeliano e di costruire una pace giusta e duratura in Medio Oriente che è la vera priorità dell'Onu e dell'Europa, indebolirà i cosiddetti regimi arabi moderati bloccandone ogni possibile evoluzione democratica, accrescerà il risentimento contro gli americani e i loro alleati allargando il fossato che separa l'occidente e il mondo islamico e ci esporrà tutti -e ancor più noi che viviamo in Italia e in Europa- al rischio di violenze e sconsiderate azioni terroristiche. Gli attentati dell'11 settembre 2001 hanno colpito ogni coscienza democratica provocando la condanna ferma, netta e unanime di tutte le donne e gli uomini amanti della pace. Quei drammatici eventi hanno reso ancora più evidente al mondo intero quanto sia diventato urgente mettere un freno al disordine internazionale, rafforzare e non demolire l'Organizzazione delle Nazioni Unite (unica "casa comune" di tutti i popoli del mondo), rafforzare la cooperazione internazionale e non l'unilateralismo dei potenti, promuovere e non ostacolare la nascita della Corte Penale Internazionale, ridurre e non aumentare l'ingiustizia economica e sociale planetaria, affrontare e non ignorare tutte le minacce globali (ambientali, sociali, alimentari,Š) che incombono sull'umanità e costruire un nuovo ordine mondiale democratico fondato sul rispetto della vita e sul ripudio della violenza, della guerra e del terrorismo. Anche per questo noi diciamo che il terrorismo -minaccia per la pace, la libertà e la democrazia- si deve combattere e si può sconfiggere. Anche per questo noi diciamo che il terrorismo si vince promuovendo non la guerra infinita ma la globalizzazione della giustizia, della democrazia e dei diritti umani. Anche per questo noi diciamo no ad una nuova guerra contro l'Iraq e chiediamo di mettere fine all´embargo che da dodici anni colpisce mortalmente la popolazione irachena. Chiediamo all'Italia, all'Unione Europea, all'Organizzazione delle Nazioni Unite, a tutte le donne e gli uomini di buona volontà di agire insieme, con determinazione, per scongiurare una nuova devastante carneficina. Promotori (elenco molto provvisorio): ACLI, ACMOS, AGS per il Territorio, AICS, Alternative Università, ARCI, Associazione Ya Basta, Beati i Costruttori di Pace, Centro Studi Sereno Regis, FGCI, Forum del Terzo Settore in Piemonte, GiOC, Gruppo Abele, Hiroshima Mon Amour, Il Foglio, Libera Piemonte, LOC, Mani Tese, MIR-Movimento Nonviolento, SCS Piemonte e Valle d'Aosta, Sinistra Giovanile, Torino Social Forum L'appello riprende liberamente contenuti e testi dell'appello della Tavola della Pace
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