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incontro con padre Kizito a Taranto organizzato da PeaceLink
- Subject: incontro con padre Kizito a Taranto organizzato da PeaceLink
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 11 Oct 2002 08:56:04 +0200
L'incontro si terrà martedì prossimo alle 16.30
nella Biblioteca Comunale
A Taranto padre Kizito, testimone di pace e di giustizia
Con le sue missioni a rischio di vita ha salvato bambini e uomini martoriati dalla fame e dalla guerra. A Taranto dal 1996 è sostenuto da PeaceLink e da alcuni bambini del gruppo Aifo
Il 15 ottobre sarà a Taranto padre Renato Kizito Sesana, uno dei più
significativi testimoni di pace del nostro tempo. Padre Kizito opera in
Africa in difesa dei bambini di strada e soccorre costantemente - a
rischio della propria vita - il popolo Nuba, decimato da una lungua
guerra in Sudan.A Taranto padre Kizito, testimone di pace e di giustizia
Con le sue missioni a rischio di vita ha salvato bambini e uomini martoriati dalla fame e dalla guerra. A Taranto dal 1996 è sostenuto da PeaceLink e da alcuni bambini del gruppo Aifo
Padre Kizito è presidente dell'associazione "Amani" che, in quasi tutte le lingue africane, significa appunto "pace". Come il dottor Gino Strada di Emergency, padre Kizito fa parte di quella "task force" di uomini coraggiosi e di buona volontà che sfida il pericolo pur di essere presente fra chi ha bisogno. Per questo gli è stato conferito il "Premio Raoul Follereau" nel 1997.
L'incontro tarantino, patrocinato dal Comune di Taranto, è organizzato da PeaceLink e Aifo ed ha come titolo "Porta il tuo cuore in Africa".
Il momento pubblico si terrà martedì 15 ottobre 2002 alle ore 16.30 nella Biblioteca Comunale, Piazzale Bestat, a Taranto.
La mattina del 15 ottobre invece padre Kizito incontrerà i suoi "piccoli amici", ossia i bambini di alcune classi della scuola elementare Renato Moro che da anni sono in contatto con lui e con i suoi bambini.
Padre Kizito parlerà di bambini di strada, diritti umani, solidarietà: ci offrirà una testimonianza personale diretta. Per questi ideali padre Kizito ha messo in gioco costantemente la propria vita intraprendendo viaggi in cui, fra malaria e mine, ha raggiunto le alture dei monti Nuba dove in questi anni sono morti troppi bambini, anziani e poveri uomini stremati e abbandonati dal mondo. Con voli radenti (per sfuggire ai radar nelle zone di guerra) e senza alcuna protezione è arrivato là dove l'ONU non si è mai arrischiato. Padre Kizito chiederà al mondo del volontariato cittadino un impegno per un futuro di pace e di giustizia. Per questo la sua associazione ha realizzato un calendario 2003 dal titolo NO WAR, con testi del giornalista Tiziano Terzani.
L'incontro con padre Kizito è preparato da due realtà che lo hanno costantemente supportato: PeaceLink e Aifo (Associazione Italiana Amici Raoul Follereau).
PeaceLink ha collaborato con padre Kizito fin dal 1996 fornendo ad Africanews il supporto telematico e collaborando all’installazione dei computer nel Koinonia Media Centre. L’esperienza di collaborazione fra PeaceLink e padre Kizito è narrata nei libri “Telematica per la pace” (edizioni Apogeo) e “Apri una finestra sul mondo” (edizioni Multimage).
L’Aifo (Associazione Italiana Amici Raoul Follereau) ha sostenuto padre Kizito finanziando il progetto di lotta alla lebbra e la costruzione della casa di Kivuli; nel 1997 lo ha insignito del premio Raoul Follereau. Nel libro “Con il mondo a scuola” (edizioni Multimage) è raccontata l’attività svolta per padre Kizito a Taranto dall’Aifo. E’ un libro per promuovere nella scuola la cultura della pace.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
Chi è padre Kizito
Padre Kizito, a dispetto del nome, è un missionario comboniano italiano. E' infatti nato a Lecco nel 1943 ma è stato “ribattezzato” in Africa con il nome di un martire locale: Kizito. Ha promosso a Nairobi la Comunità di Koinonia, un gruppo di giovani volontari kenyoti che accolgono i bambini di strada e realizzano un’agenzia stampa: Africanews. Padre Kizito è giornalista e insegna in un istituto in cui si formano molti dei futuri giornalisti africani, il Tangaza College di Nairoibi. In Italia in questi giorni sta presentanto "La Perla Nera", il suo nuovo libro dedicato alle sue esperienze in Africa.
Chi sono gli street children
Gli street children (“bambini di strada”) sono il segno di un mondo impazzito. Si calcola che oggi nel mondo ci siano almeno 30 milioni di bambini di strada, costretti a vivere di espedienti nei vicoli più nascosti di città senza cuore. Gli street children non hanno i genitori o hanno perso i contatti con la famiglia a causa della povertà e del dilagare dell’Aids.
Per questo numero crescente di bambini le scelte sono limitate: diventare mendicanti cronici specializzati in piccoli furti o prostituirsi. Per alleviare i sintomi della fame annusano colla da falegname, droga economica quanto dannosa che a lungo termine provoca danni permanenti al cervello e al sistema respiratorio. In difesa degli street children l’associazione Amani organizza campi di lavoro per volontari a Nairobi.
Chi sono i Nuba
Nel sud del Sudan si è consumato in questi anni un genocidio invisibile: il governo del Sudan ha cercato di strangolare un intero popolo, quello dei Nuba. Lo scopo era quello di impossessarsi delle loro risorse, scacciandoli da terre fertili e ricche di petrolio. Anni di guerra hanno portato ad un’emergenza umanitaria a causa della fame e delle malattie: malaria, tubercolosi, gotta, lebbra, dissenteria. I bombardamenti hanno fatto strage di bambini che tentavano, nonostante tutto, di andare a scuola.
Si calcola che dal 1983 a oggi le vittime del conflitto siano di gran lunga superiori ai due milioni.
Per nascondere questi orrori il governo di Khartoum vieta l'accesso nella zona alle Nazioni Unite e ad ogni altro organismo internazionale, impedendo di fatto l'arrivo degli aiuti internazionali.
L'isolamento dei Nuba è stato rotto dai volontari di Amani per la prima volta nell'agosto del 1995, con voli carichi di aiuti umanitari.
Da allora ogni mese Amani invia medicinali, attrezzi da lavoro, vestiti, sapone, sale, materiale scolastico per permettere alla popolazione di resistere in una situazione di conflitto, abbandono e isolamento.
Cosa significa "Amani"
Amani, che in lingua kiswahili vuol dire “pace”. Padre Kizito è presidente di Amani, un’associazione impegnata nel volontariato internazionale e nella difesa dei diritti umani. Con Amani vengono realizzati progetti di adozione a distanza della comunità di Kivuli e della Casa di Anita, che accolgono bambini e bambine di strada di Nairobi, in Kenya. Inoltre Amani cura il soccorso al popolo Nuba e promuove una cultura della pace e della solidarietà internazionale intervenendo "sul campo" e portando aiuti lì dove la gente soffre per la guerra.
Cosa possiamo fare
La proposta che Amani, PeaceLink e Aifo fanno è di contribuire allo sviluppo dei progetti di adozione a distanza che a Nairobi (Kenya) fanno perno sul Kivuli Centre (per i bambini di strada) e sulla Casa di Anita (per le bambine di strada). Inoltre puoi aiutare il popolo Nuba sostenendo i progetti di aiuto e scolarizzazione.
Si possono effettuare versamenti sul
conto corrente postale 37799202
intestato ad Amani ONLUS
Via Gonin 8
20147 Milano
Specificare nella causale il progetto da sostenere; i contributi sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.
Come sconfiggere la povertà
Tuttavia per sconfiggere la povertà non basta il nostro contributo: occorre costruire un futuro di giustizia. Lo si può capire da questa dichiarazione contenuta in un documento dell'ONU:
"Si stima che il costo addizionale per raggiungere e mantenere un accesso diffuso all'istruzione di base per tutti, alle cure sanitarie di base per tutti, alle cure mediche per la procreazione di tutte le donne, a un'adeguata alimentazione per tutti, ad acqua potabile e al miglioramento delle condizioni igieniche per tutti, si aggirerebbe intorno ai 40 miliardi di dollari l'anno: il che rappresenta meno del 4% della somma concentrata nelle mani delle 225 persone più ricche del mondo."
Dal Nono rapporto ONU UNDP (United Nations Development Program)
Infine occorre informarsi per costruire un mondo più giusto:
Ecco alcuni siti Internet per chi ha sete di giustizia e voglia di partecipare:
www.peacelink.it (sito nazionale di PeaceLink)
www.taras.it (sito locale di PeaceLink)
www.peacelink.it/webgate/news/maillist.html (informazione nazionale)
www.peacelink.it/webgate/taranto/maillist.html (informazione locale)
www.peacelink.it/amani.html (Amani)
www.peacelink.it/amani/afrinews (Africanews)
www.campagnasudan.it (Campagna per la difesa del popolo Nuba)
www.aifo.it (Aifo)
www.vita.it (settimanale Vita)
Per fare volontariato e andare in Africa:
Si può contattare
Amani Onlus
Via Gonin, 8 - 20147 - Milano - Italy
Tel 02 4121011 / +39 02 48951149
Fax 02 48302707
http://www.amaniforafrica.org
Come entrare in contatto a Taranto
Rivolgersi a PeaceLink, casella postale 2009, 74100 Taranto, e-mail: volontariato at peacelink.it fax 1782273886 cell.3471463719
Gli incontri nazionali con padre Kizito sono i seguenti:
12.10 Borgo S. Lorenzo (Firenze)
13.10 Barbiana
14.10 Ostuni
15.10 Taranto
17.10 Alghero
18.10 Macomer Bosa
19.10 Ghilarza
20.10 Cagliari
21.10 Pregnana Milanese
22.10 Milano
23.10 Cesenatico
24.10 Jesi
25.10 Padova
26.10 Brescia
a.marescotti at peacelink.it
PEACELINK - telematica per la pace - http://www.peacelink.it
Cerchi informazioni aggiornate?
Clicca su PeaceLink News http://www.peacelink.it/webgate/news/maillist.html
Tutte le attività svolte da PeaceLink sono basate sul volontariato.
Per sostenere PeaceLink:
conto corrente postale 13403746
intestato a
Associazione PeaceLink
c.p.2009
74100 Taranto
PeaceLink sostiene la Tobin Tax
http://www.attac.org/italia/tobin/
Per ricevere sulla tua mailbox i messaggi delle liste di PeaceLink clicca qui:
http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
NOVITA'. E' in libreria "L'INFORMAZIONE ALTERNATIVA" di Carlo Gubitosa - Edizioni Missionarie Italiane. Questo libro è una "cassetta degli attrezzi" che mette a disposizione strumenti nuovi per l'analisi e la critica dei media, per valorizzare e rendere più efficaci le nuove forme di impegno civile nate grazie alle nuove tecnologie dell'informazione.
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