Una lettera di Gino Strada



Uno Straccio di PACE

Cari amici,

"Fuori l'Italia dalla guerra", firmato ormai da
oltre duecentomila persone, non è più soltanto un
appello, ma diventa una iniziativa per
sensibilizzare i cittadini, le famiglie italiane.

Siamo convinti - e ne abbiamo ogni giorno nuove
conferme - che la grande maggioranza dei nostri
concittadini sia contraria alla guerra, in
particolare alla nuova guerra contro l'Iraq che è
ormai all'orizzonte.

Per rendere visibile questa "opinione pubblica" che
crediamo trascurata e oscurata da molti giornali e
televisioni, chiediamo un gesto, una testimonianza:
appendere stracci bianchi, bandiere di pace, alle
finestre e ai balconi delle nostre case e dei luoghi
di lavoro ma anche annodare un piccolo straccetto
bianco al polso, alla borsetta, allo zaino, alla
bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia
visibile.

Uno straccio di pace è un modo semplice per far
sapere che vogliamo trovare nuove forme di stare
insieme, nuovi modi per risolvere i problemi che non
siano la violenza, il terrorismo, la guerra.

Dobbiamo vincere una sorta di pudore, di timidezza,
e dobbiamo credere che sia possibile: se i
duecentomila che hanno firmato l'appello di
Emergency - e ogni giorno diecimila persone si
aggiungono all'elenco - esponessero uno straccio di
pace - la cosa non potrebbe più essere ignorata o
censurata.

Duecentomila stracci di pace potrebbero addirittura
rappresentare una massa critica capace di innescare
una reazione a catena.

E'una scommessa difficile, ma non dobbiamo perderla.
O riusciamo a tenere "Fuori l'Italia dalla guerra" o
non sarà possibile neppure tenere la guerra fuori
dall'Italia.

E' un impegno che vi chiediamo, è la prima di tante
iniziative che, insieme con altre organizzazioni, vi
proporremo per i prossimi mesi.

Tenere l'Italia fuori dalla guerra è davvero nelle
nostre mani.

Buon lavoro a tutti noi

Gino Strada