ARTICOLO VIEQUES TEULADA



DA LIBERAZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2002
Documento della Us Navy rivela i nuovi progetti bellici
dell'amministrazione Bush
Marines a capo Teulada Le grandi basi di Vieques e Puerto Rico si
trasferiscono in Sardegna Cagliari - nostro servizio
Da Vieques e Puerto Rico a Capo Teulada: entro maggio 2003 la Marina
militare americana deve traslocare le grandi basi delle isole caraibiche in
altra sede e una delle alternative prese in seria considerazione dagli
Stati Uniti è proprio il poligono sardo a 60 chilometri da Cagliari. Lo
attesta nero su bianco una relazione del Center for Naval Analyses (Can),
organismo di ricerca che dal 1942 opera al servizio della Us Navy.

Il testo, commissionato dal Segretario della Marina Usa, esamina le
strutture che potrebbero essere disponibili ad ospitare le esercitazioni
statunitensi entro il 2005. Si tratta di un documento di 100 pagine
intitolato "Alternatives to Vieques" di cui si è parlato anche di recente,
durante un convegno sulla pace organizzato dal Senato portoricano.


«Controllo straniero»
L'iniziativa si è tenuta ad agosto a San Juan, capitale della repubblica
centroamericana, ha partecipato ai lavori anche una delegazione del
comitato sardo Gettiamo le basi che ha immediatamente rilanciato la
notizia. Ecco uno dei passaggi inequivocabili del rapporto Can: «The best
Nsfs ranges are overseas (Cape Wrath and Capo Teulada)». Ovvero, «Le
migliori sedi per (trasferire) le esercitazioni Nsfs sono oltremare, (Cape
Wrath - Scozia - e Capo Teulada)». L'acronimo sta per Naval surface fire
support, che in sintesi vuol dire «tiri con munizionamento da guerra
mare-mare, mare-terra, terra-mare, aria-mare-terra. Prevede l'uso di
sistemi Ew (Eletronic warfare), artiglieria, mortai, missili guidati,
inclusi quelli a lunga gittata».

«Capo Teulada è una base eccellente in uso dalle unità della Sesta Flotta»,
si legge ancora nello studio, e si può effettuare anche il «Firex» e il
«Sacex» (Supporting arms coordination exercises). Si tratta di
esercitazioni a fuoco e assalto anfibio con appoggio coordinato di fuoco
navale, bombardamento aria-terra, artiglieria e mortai. Insomma, la
struttura militare sarda è molto adatta per diverse operazioni anche se,
sottolinea il Centro di analisi navali, esistono delle limitazioni che
riguardano «availability» e «risk»: disponibilità e rischio. Ecco i dubbi
esposti dal Can: «L'uso della base da parte degli Stati Uniti è limitato a
due periodi di 14 giorni per anno e deve essere programmato 18 mesi in
anticipo. Forse si potrebbero negoziare condizioni migliori ma è
improbabile che diventino molto favorevoli». E inoltre, «The range is, of
corse, foreign controlled»: «La base è, naturalmente, sotto controllo
straniero».

Preoccupazione sulla vicenda è stata espressa dal comitato antimilitarista
sardo. Vieques è il poligono a più intenso utilizzo dell'Est Atlantico,
sottolinea Gettiamo le basi, avamposto "unico e insostituibile", secondo le
valutazioni della Marina di guerra Usa. In seguito alla irriducibile
disobbedienza civile della popolazione portoricana, la Us Navy è stata
costretta a dismettere un terzo delle terre occupate, con l'obbligo di
provvedere al disinquinamento e alla bonifica. I cittadini di Vieques,
sostenuti dalle istituzioni e da un forte consenso internazionale,
impediscono da anni il regolare svolgimento delle esercitazioni militari
occupando pacificamente le aree di tiro e offrendosi come scudo umano a
protezione del territorio. Morale: la Marina dovrà abbandonare l'intera
isola.


Terre contaminate
Numerose indagini scientifiche documentano la contaminazione da metalli
pesanti tra pescatori e personale civile della base, rilevano un'alta
incidenza di tumori, del tasso di mortalità e dei livelli tossici di
mercurio. I dati confermati da diverse inchieste (Zavala e Ortiz-Roque,
solo per citarne due elaborate nel 2000) sono naturalmente scoraggianti,
specie nell'ottica di un possibile trasferimento delle installazioni Usa in
Sardegna. Al momento, comunque, non esistono conferme ufficiali che i
marines approderanno in forze nelle coste del Sulcis. Si parla di
ristrutturazioni e ammordenamenti nella base di Teulada, possibili segnali
di una imminente rivoluzione, secondo alcuni. Ma, questo è certo, la Marina
americana non vuole lasciare la base strategica nelle Antille che
garantisce il controllo di tutto il Golfo del Messico. «In our search for
Vieques alternatives, we found no single training range that is superior in
all respects»: «Nella nostra ricerca delle alternative a Vieques non
abbiamo trovato sedi adatte in tutti gli aspetti», chiarisce il Center for
naval analyses. Come dire: una alternativa unica non esiste, al massimo si
parla di scindere l'insieme delle attività svolte a Vieques, dislocando i
vari tipi di esercitazione in una pluralità di basi militari.

La vicenda dovrebbe giungere a una svolta definitiva a ottobre, quando è
atteso un ulteriore rapporto del Can. Intanto Roberto Prats, senatore
portoricano, sta raccogliendo le firme dei suoi colleghi parlamentari in
vista di un gemellaggio Sardegna-Puerto Rico. Le due isole, accomunate dal
problema di una massiccia presenza militare nel territorio, intendono
portare avanti iniziative comuni per la cessazione delle esercitazioni.
L'internazionalizzazione della protesta potrà frenare l'espansione militare
a stelle e strisce?

wf