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Donne in nero x l'11 settembre
- Subject: Donne in nero x l'11 settembre
- From: "Anna Draghetti" <draghettan at libero.it>
- Date: Wed, 11 Sep 2002 16:37:12 +0200
Vi giro alcuni documenti sulle manifestazioni di oggi(Bologna,Rovigo,New York,Sarajevo). Anna 11 settembre.......... Ancora propositi di guerra, ancora conflitti. Siamo qui per non essere confuse con il coro dei sostenitori della "guerra di civiltà" o "guerra al terrorismo" perché siamo per principio contrarie alla guerra sia essa usata come strumento di minaccia o di vendetta che coinvolge nella propria furia distruttrice soggetti inermi e inconsapevoli oppure come "strumento di soluzione dei conflitti". Al tremendo dolore causato dalla strage dell'11 settembre in cui sono morte donne e uomini di varie nazionalità e appartenenza, è seguita una reazione che ha aggiunto dolore a dolore, strage a strage, distruzione a distruzione; una reazione costruita su un attacco terroristico vissuto come "guerra all'occidente, alla sua cultura e ai suoi valori democratici". Ancora una volta si è riproposto il mito del guerriero, eroe virile che si appresta a difendere a costo della vita il nostro mondo pieno di "sicurezze" e di "progetti e programmi per il futuro".Si è riproposto un concetto manicheo del mondo che assurge l'OCCIDENTE a simbolo del "BENE" che va difeso anche a scapito dei diritti umani e della vita di milioni di esseri umani. Noi, come Donne in Nero e non solo cerchiamo di proporre una lettura della realtà differente, che non incaselli il mondo in schemi utili alla retorica del patriottismo, ma che sveli invece la radice patriarcale, cinica e di potere degli interventi internazionali fondati sulle politiche di guerra. In questo clima di odio in cui si cerca ancora di imporre l'inevitabilità di uno sciagurato intervento militare in Iraq, assistiamo ancora ad un deterioramento della situazione in Palestina, con una politica israeliana caratterizzata dall'arroganza, dalla negazione dei diritti umani più elementari, dallo sprezzo di qualunque richiamo internazionale alla ragionevolezza. Non c'è nessuna volontà da parte di chi esercita il potere di percorrere la strada della pace, eppure sappiamo di tanti episodi e volontà singole e collettiva di donne e uomini di allacciare relazioni, di far cadere steccati e barriere, di dialogare con parole e gesti di giustizia e di pace. Ricordiamo i milioni e milioni di donne e uomini distrutti direttamente e indirettamente dalla potenza americana a cominciare da Hiroshima e Nagasaki passando per i golpe militari favoriti da una cinica politica imperialista (ci viene in mente che l'11 settembre è anche l'anniversario del sanguinoso golpe in Cile del 1973 in cui il ruolo della CIA è noto a tutti), fino ad arrivare all'inutile e protratto spargimento di sangue in Afghanistan. Sta fortunatamente crescendo l'opposizione alla guerra in Iraq, noi speriamo fortemente che questo orientamento riesca a prevalere sulla smanie guerrafondaie dei vari Bush e Blair e chiediamo che in campo internazionale si perseguano politiche fondate sullo sviluppo omogeneo, sostenibile e pacifico,sul risarcimento della sofferenza e della distruzione inflitti alle popolazioni a partire da quella afghana, quella palestinese, quella irachena,quelle balcaniche e tutte le popolazioni perseguitate e sfruttate dalla "civiltà occidentale". Bologna, 11/settembre 2002 DONNE IN NERO E NON SOLO 11 settembre 2002 Una striscia di futuro, oltre le danze macabre del liberismo militarista e del terrorismo Sempre più difficile tenere insieme bisogno e costruzione di un altro mondo , dove i conflitti e le contraddizioni vengono agiti con la mediazione e non con le guerre e dove i diritti umani, chiamati universali, diventino pratica quotidiana e non enunciazioni cartacee. Si vive nella follia delle danze macabre di figure negli specchi, da una parte la politica militare e fondamentalista di unica potenza degli Stati Uniti, dall'altra il terrorismo e i fondamentalismi simbolizzati nell'Islam radicale e nell'immagine dello sgretolamento delle Torri gemelle, l'11 Settembre 2001 tra queste due radicalità e apparenti dicotomie teniamo aperta una striscia di futuro La nostra cultura di pace attraversa i vari colori, lavora sulle contraddizioni di un liberismo e terrorismo che rendono gli abitanti del pianeta e il pianeta stesso sempre più a rischio. In nome della difesa dei diritti umani, civili, politici, di genere, la comunità internazionale legittima guerre, come in Iraq, nel Kosovo, in Afghanistan, mentre crescono gli arsenali militari e torna l'angoscia del nucleare. In nome di masse oppresse, il terrorismo fanatico di islamici fondamentalisti vuole imporre una visione di religione che è la negazione di ogni libertà individuale e collettiva e rende le donne inesistenti e schiave. Eppure in ogni situazione, in ogni paese vi sono forze e voci che si oppongono alla follia, voci che si rifiutano di far parte della danza macabra: in Israele soldati che non abdicano all'esercito, ma si rifiutano di andare nei territori palestinesi " per distruggere un altro popolo con una politica coloniale e razzista", e donne e uomini israeliani e internazionali che insieme ai palestinesi manifestano pacificamente per il diritto a due popoli e due stati, palestinesi che rifiutano la logica della vendetta e si oppongono alla pratica del "martirio" suicida e omicida; in Afghanistan, donne e uomini che hanno resistito nei campi profughi o nelle città e villaggi al terrore-orrore dei Taliban; nella ex-yugoslavia donne e uomini contro le divisioni etniche; e più in generale il movimento che, pur con le sue contraddizioni ,si esprime globalmente da Seattle in poi. Bisogna rompere la spirale, perché proponendo uno "scontro tra civiltà" sia Bush che Osama Bin Laden alimentano le reazioni più estreme, una intolleranza senza mediazioni che schiaccia sempre di più anche le aspirazioni alla libertà, alla democrazia, alle secolarizzazione che vengono da paesi islamici governati da regimi autoritari ,mentre nel mondo occidentale la campagna contro il terrorismo avalla la perdita di ogni pensiero critico repressione e guerre diventano sempre più globali Usciamo dalla dicotomia degli assi del male e del bene, per affermare il diritto di cittadinanza nel mondo con giustizia e pace Associazione per la Pace Donne in Nero Rovigo 11 settembre 2002 c.i.p. viale trieste 29 rovigo STEPHANIE Damoff <074182 at newschool.edu> wrote: Women in Black New York will mark September 11th with their weekly silent Wednesday vigil. Please come join us. One year after the terrible attacks on New York and Washington on September 11th, 2001, the death toll from violence continues to rise and we are further from peace than ever. We renew our call for national governments, international institutions, and all militants to step back from war and military aggression. All those who perpetrate violence must be brought to justice under international law. We urge all political and military authorities to combine their efforts in seeking strategies for an inclusive, just and equal global society. Without that, we will never see peace. Women In Black New York stand in silent vigil to protest war, rape as a tool of war, ethnic cleansing and human rights abuses all over the world. We are s ilent because mere words cannot express the tragedy that wars and hatred bring. We refuse to add to the cacophony of empty statements that are spoken with the best intentions yet may be erased or go unheard under the sound of a passing ambulance or a bomb exploding nearby. Our silence is visible. We invite women to stand with us, reflect about themselves and women who have been raped, tortured or killed in concentration camps, women who have disappeared, whose loved ones have disappeared or have been killed, whose homes have been demolished. We wear black as a symbol of sorrow for all victims of war, for the destruction of people, nature and the fabric of life. Women in Black is an international peace network. Women in Black is not an organization, but a means of mobilization and a formula for action. Women in Black vigils were started in Israel in 1988 by women protesting against Israel's Occupation of the West Bank and Gaza. Women in Black has develope d in countries such as I taly, Spain, Germany, England, Azerbaijan, Colombia, and in FR Yugoslavia, where women in Belgrade have stood in weekly vigils since 1991 to protest war and the Serbian regime's policies of nationalist aggression. Women in Black groups have formed in many cities in the United States since September 11th. Women in Black New York have been holding vigils in solidarity with our sisters throughout the world since 1993. We stand in silent vigil in front of the New York Public Library at 5th Avenue and 41st Street every Wednesday from 5:30 - 6:30. Come join us. Donations may be sent to P.O. Box 20554, New York, NY 10021, and should be made payable to RACCOON, Inc., with WIB in the memo line. For information, please visit our website at http://womeninblack.net or call Indira at 212 560-0905. E-mail 074182 at newschool.edu to get on our mailing list. SOLIDARIETA' FEMMINILE CONTRO GUERRA E VIOLENZA Azione di pace in occasione dell'11 Settembre L'11 Settembre 2001, New York e Washington divennero obiettivi di criminali attacchi terroristici. Alcune migliaia di civili innocenti persero la vita. Come donne che hanno partecipato attivamente allo sviluppo della società civile in Bosnia Erzegovina, Serbia, Vojvodina e Montenegro, noi ricorderemo il primo anniversario dell'attacco con un'azione di pace. Come attiviste per la pace e I diritti umani, noi desideriamo dimostrare ancora una volta che è possibile costruire relazioni di solidarietà ed amicizia aldilà di frontiere e divisioni statali, nazionali, etniche e di qualsiasi altro tipo. Come sorelle nella pace, desideriamo mostrare attraverso le nostre azioni che non approviamo polizie e politicanti nazionalisti e militaristi né nei Balcani né altrove. L'11 Luglio 2002, le autorità della Repubblica Srpska hanno impedito a 50 attiviste del movimento femminista pacifista di Serbia e Montenegro di partecipare alla commemorazione delle vittime, in occasione del settimo anniversario del massacro di Srebrenica. In ogni caso una simile polizia non democratica non ci ha per niente intimidito nella nostra intenzione di continuare a lavorare per la pace nei Balcani. Per questo motivo abbiamo deciso di incontrarci a Sarajevo questa volta e di organizzare un'azione congiunta di pace. In occasione dell'11 Settembre, noi vogliamo esprimere: ? Compassione per, e solidarietà con, le famiglie delle vittime dell'attacco terroristico a New York e Washington; ? Compassione per, e solidarietà con, le famiglie delle vittime del massacro di Srebrenica; ? Compassione per, e solidarietà con, le vittime di guerra e violenza nei Balcani e in ogni parte del mondo, specialmente nelle aree di crisi: Medio Oriente, Afghanistan, Colombia, Gujarat, Macedonia, ecc... In questa occasione noi chiediamo anche che: ? Tutti I responsabili dell'attacco terroristico a New York e Washington siano sottoposti alla giustizia secondo le norme della legge internazionale (o portati di fronte alla Corte Penale Internazionale a Roma); ? Tutti I responsabili del massacro di Srebrenica e di ogni altro luogo nei Balcani siano giudicati dal Tribunale dell'Aya; ? Tutti I responsabili di azioni criminali contro civili innocenti in aree di crisi o di guerra siano giudicati dalla Corte Penale Internazionale. Come donne che lottano per la pace e credono nei metodi nonviolenti di soluzione dei conflitti, noi crediamo che: ? Il terrorismo non può essere fermato con rappresaglie, guerra e violenza, ma sostenendo la democrazia, la giustizia sociale ed il rispetto per I diritti umani; ? Il governo USA non deve annunciare nuove rappresaglie e guerre in nome della guerra contro il terrorismo, ma cercare soluzioni di pace per poter sradicare le cause dei problemi; ? Tutte le autorità, nazionali ed internazionali, devono rinunciare ad ogni azione violenta e cominciare a creare una pace globale e relazioni internazionali basate sull'eguaglianza, investendo nell'assistenza sanitaria, l'educazione e la cultura. L'11 Settembre, la rete internazionale delle Donne in Nero organizza azioni di pace in molte parti del mondo. In quest'occasione, noi desideriamo esprimere il nostro appoggio e la nostra solidarietà alle nostre sorelle nella pace negli USA, in Medio Oriente, India, Colombia, Afghanistan, ecc. L'azione di pace avrà luogo a Sarajevo l'11 Settembre di fronte alla Cattedrale, dalle 12:00 alle 14:00. Quest'azione è organizzata dale Donne in Nero, (Belgrado) e da Women to Women (Sarajevo), con il sostegno e la partecipazione di attiviste dei seguenti gruppi: Movimento delle Madri di Srebrenica e Zepa enclave, (Sarajevo/ Srebrenica) ZAD, (Novi Sad) Osmeh , (Vrbas) Gruppo di Donne per la Pace, (Pancevo) IVA, (Zrenjanin) Forum delle Donne di LSV, (Novi Sad) EVA, (Novi Sad) Club Aperto, (Nis) Centro delle Donne, (Leskovac) Donne in cammino (Cacak) Azrael, (Kraljevo) Destinikon, (Sjenica) Damad, (Novi Pazar) Impulse, (Tutin) SOS Hotline per Donne e Bambini Vittime di Violenza, (Niksic) Anima, (Kotor) Princess Ksenija, (Cetinje) SOS hotline, (Pljevlja) Donne attiviste per la società civile da Zajecar e Priboj Sarajevo/ Belgrade, 8 Settembre 2002.
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