Indice Secondo Quaderno Satyagraha



Cari amici,
sta per essere dato alle stampe il secondo dei "Quaderni Satyagraha", (rivista semestrale di Studi sulla Pace) promosso dal Centro Gandhi in collaborazione con il CISP dell'Università di Pisa, l'IPRI, il Centro Sereno Regis di Torino , l'associazione Amici di Tolstoj di Roma.

Credo di fare cosa gradita inviando l'indice e gli abstract dei vari articoli, in modo da verificare il proprio interesse a ricevere la copia.

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Cordiali saluti a tutti voi , Rocco Altieri


Indice Secondo Numero dei “Quaderni Satyagraha”

Gloria Gazzeri         Il magistero nonviolento di Tolstoj (numero pagine : 3)

Leone Tolstoj              La nostra concezione della vita  (11)

Antonino Drago I maestri della nonviolenza e il crollo delle due superpotenze (7)

Pat Patfoort              Non possiamo cambiare il passato,      10  ?
                      Ma possiamo cambiare il futuro.

Rubèn Dario Pardo Il conflitto armato e i processi di resistenza civile nonviolenta in Colombia 10?
Santamarìa

Giovanni Salio            Il secolo nucleare (13)

Olivier Maurel         La violenza delle armi rende smemorati  (2)

Brian Martin               Fucili e rivoluzione (3)

Romesh Diwan             Gandhi, Amartya Sen e il concetto di povertà  (28)

Itala Ricaldone      Gandhi e l’ideale di un paese democratico  (13)

Alberto L’Abate     Antonio Carbonaro e l’educazione alla Pace 10?

Pietro calia                  Danilo Dolci e il lavoro maieutico a Lula (6)

Paolo S. Nicosia Caratteristiche e strumenti per conciliare o mediare una controversia (8

Pierluigi consorti     Nuovi studi per la pace e servizio civile (12)
.
Ylenia sacco Ziviler Friedensdienst ( Il Servizio Civile di Pace Tedesco) (12)

Andrea Cozzo Scienza, Conoscenza e Istruzione in Lanza del Vasto (12 ?)

Presentazioni iniziative  (conferenze di Vandana Shiva)

Segnalazioni bibliografiche:








Abstract e presentazione degli autori.

Gloria Gazzeri                Il magistero nonviolento di Tolstoj.
Introduce il saggio di Tolstoj, qui tradotto per la prima volta in italiano: La nostra concezione della vita, illustrando per sommi capi l’importanza che ha avuto Tolstoj nella formazione dell’idea nonviolenta.

Gloria Gazzeri, professoressa in pensione, vive a Roma, dove è attiva nel promuovere la cultura della nonviolenza in una prospettiva di profondo rinnovamento religioso. Fondatrice e infaticabile animatrice dell’associazione Amici di Tolstoj, da anni è impegnata nella riscoperta e diffusione degli scritti nonviolenti del grande scrittore russo.

Antonino Drago I maestri della nonviolenza e il crollo delle due superpotenze. A un anno dall’11 settembre viene proposta una interpretazione “apocalittica” degli avvenimenti, capace di sviluppare una nuova coscienza storica, anche alla luce dei testi di due maestri della nonviolenza, Lanza del Vasto e Aldo Capitini, che nei segni dei tempi hanno presagito il crollo delle due superpotenze.

Antonino Drago è uno storico alleato della Comunità dell’Arca, fondata in Francia da Lanza del Vasto, e da qualche anno è diventato anche studioso attento del pensiero di Aldo Capitini. Ha pubblicato sulla spiritualità di Lanza del Vasto: Atti di vita interiore, Torre dei Nolfi (AQ), edizioni Qualevita, 1997; su Capitini: L’azione politica di Capitini nel dopoguerra in “Il Ponte”, anno LIV, n.10, Firenze, Editoriale il Ponte, 1998, pp. 148-198. Docente di Storia della Fisica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’ultimo anno ha insegnato Strategie della Difesa Popolare Nonviolenta presso il corso di laurea di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa.


Pat Patfoort Non possiamo cambiare il passato. Ma possiamo cambiare il futuro. Vengono illustrati in modo compendioso, ma efficace, il modello Maggiore/minore (M-m) e quello dell’Equivalenza, che sono alla base di tutta l’elaborazione teorica della Patfoort, mirante alla attivazione di processi di riconciliazione. Tali modelli vengono qui applicati alle recenti crisi internazionali (Israele-Palestinesi, Usa e loro “nemici”), chiarificando come l’alternativa nonviolenta possa promuovere una nuova mentalità e comportamenti di Pace.

Pat Patfoort è un’antropologa fiamminga, relatrice, trainer, mediatrice e autrice di livello internazionale in gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti. Lavora sui conflitti da 25 anni, a tutti i livelli e in diversi tipi di società e culture. Ha fondato a Brugge in Belgio il Centro per la gestione nonviolenta dei conflitti. Il suo testo fondamentale è Uprooting Violence. Building Nonviolence, Freeport, Maine, Cobblesmith Pub, 1995. In italiano sono stati pubblicati: Costruire la nonviolenza: per una pedagogia dei conflitti, La Meridiana, Bari, 1992; Io voglio, tu non vuoi. Manuale di educazione nonviolenta, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2001.


Rubèn Dario Pardo Il conflitto armato e i processi di resistenza civile nonviolenta in Colombia.
Santamarìa
Anche in una situazione di estrema e “irrisolvibile” violenza, quale è la situazione oggi vissuta dalla Colombia, quando sembra non ci siano vie di uscita, appare e si sviluppa alla base, dalla periferia della società , una pratica popolare nonviolenta capace di esercitare un potere popolare. Si esamina l’esperienza delle comunità di villaggio che con metodi nonviolenti cercano di arginare e trasformare la violenza dilagante, restituendo solidarietà, fiducia e speranza alla gente.

Rubèn Dario Pardo Santamarìa è un giovane e promettendo studioso, che sta preparando la sua tesi di dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma sulla trasformazione nonviolenta del conflitto armato in Columbia, suo paese di origine.

Giovanni Salio            Il secolo nucleare.
È il secolo XX che, con le esplosioni atomiche dell’agosto del ’45, sollecita nello scritto di Salio a una perdurante consapevolezza dei rischi epocali che minacciano l’umanità. La costante escalation degli armamenti atomici interpella gli uomini del nuovo secolo a rifiutare la rassegnazione e a proseguire le azioni di lotta per addivenire al disarmo delle nazioni e alla messa al bando delle armi di distruzione di massa.

Giovanni Salio, ricercatore di fisica dell’Università di Torino, ha scelto il pensionamento anticipato per dedicarsi completamente alla sua opera a favore della nonviolenza. Segretario dell’IPRI ( Italian Peace Research Institute), principale animatore del Centro Sereno Regis, è conosciuto in tutta Italia per la sua instancabile attività di conferenziere e di pubblicista. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Potere della Nonviolenza, Torino, EGA, 1995.


Olivier Maurel         La violenza delle armi rende smemorati.
Attraverso il ricorso a tabelle statistiche, relative a 27 conflitti di diverso tipo (guerriglia, terrorismo, guerra civile o internazionale) che si sono susseguiti negli ultimi 25 anni fino al 1996, si smitizza il luogo comune sulla violenza come “mezzo rapido” per risolvere i problemi.

Olivier Maurel è un insegnante francese, di cui si ricorda essere il co-autore di Armée ou défense civile non-violente, La Gueule ouverte, 1975, e l’autore di Trafics d'armes de la France, Paris, Maspéro, 1977.



Brian Martin               Fucili e rivoluzione.
Con un ragionamento rapido ma efficace, si dimostra quanto sia illusoria la pretesa di progettare una rivoluzione armata nell’epoca contemporanea, lasciando, però, aperta la strada all’ipotesi di un’azione di trasformazione condotta con mezzi nonviolenti.

Brian Martin vive a Wollongong in Australia e insegna matematica applicata all’Università di Camberra. Assertore dell’efficacia dell’azione sociale nonviolenta, è tra i principali autori della Peace Research a livello mondiale. In italiano è stato pubblicato il suo libro: La piramide rovesciata per sradicare la guerra, Molfetta, La Meridiana, 1990. Altre sue opere in inglese sono: Social Defence, Social Change, London, Freedom Press, 1993; Information Liberation, London, Freedom Press, 1998.



Romesh Diwan             Gandhi, Amartya Sen e il concetto di povertà.
L’articolo si occupa della povertà in India. Vengono identificate due visioni rispetto al povero: 1) il povero visto come “deprivato” (il punto di vista di Sen); 2) il povero come “dominato” (identificato dall’analisi gandhiana nello sfruttamento élite-masse). Le teorie di Sen sono profondamente permeate dell’ideologia liberale, temperata solo da raccomandazioni politiche sulla regolamentazione dei mercati e sull’aumento delle spese sociali. La visione di Gandhi, in confronto, appare rivoluzionaria, perché mira alla trasformazione delle strutture che generano sfruttamento e povertà.

Romesh Diwan è professore di economia presso il Rensselaer Polytechnic Institute , Troy, NY e consulente delle Nazioni Unite (UNCTAD). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del legame tra etica, ecologia ed economia, con particolare attenzione agli esiti dell’innovazione tecnologica. Ha pubblicato : Alternative Development Strategies and Appropriate Technology: Science Policy for an Equitable World Order ( con Dennis Livington come co-autore, Elmsford, NY, Pergamon Press, 1979. Essays in Gandhian Economics ( con Mark Lutz come co-autore), New Delhi, 1985, Gandhi Peace Foundation, 1985. Productivity and Technical Change in Foodgrains ( con Renu Kallianpur come co-autore ) New Delhi, Tata-McGraw Hill Publ., 1986. High Tecnology and International Competitiveness, ( con C. Chakraborty come co-autore), New York, Praeger Publ., 1991. Sono centinaia gli articoli del prof. Diwan apparsi sulle principali riviste internazionali di economia politica.


Itala Ricaldone      Gandhi e l’ideale di un paese democratico.
Il Mahatma si espresse molto fermamente sulla interdipendenza tra nonviolenza e lavoro costruttivo. Questa necessità è ancora più valida nei progetti di cooperazione internazionale, per attuare programmi che intendono eliminare situazioni esistenti insopportabili. L’articolo ripercorre i principi gandhiani ispiratori dell’Assefa, organizzazione di volontari che lavorano per lo sviluppo dei villaggi rurali dell’India, ponendo a fondamento dell’azione di cooperazione la partecipazione democratica dal basso e lo sviluppo integrale per tutti, soprattutto per gli ultimi, secondo il programma denominato da Gandhi Sarvodaya.

Itala Ricaldone, studiosa e divulgatrice in Italia dell’opera di Vinoba Bhave, il discepolo prediletto da Gandhi, è la principale animatrice del gruppo Assefa di Genova.

Alberto L’Abate     Antonio Carbonaro e l’educazione alla Pace
È la relazione presentata al convegno su Le ragioni della Sociologia: giornate di studio in memoria di Antonio Carbonaro (Firenze, 23-24 novembre 2001). Antonio Carbonaro va annoverato tra i fondatori della sociologia italiana, e come tale, perciò, alcuni dei più noti sociologi del nostro paese hanno voluto partecipare al convegno organizzato in sua memoria: tra questi ricordiamo Filippo Barbano, Franco Ferrarotti, Luciano Gallino, Giuseppe De Rita, Alessandro Pizzorno, Luciano Cavalli. L’Abate da parte sua ha enfatizzato le importanti intuizioni di Antonio Carbonaro rispetto alla costruzione di una pedagogia della Pace. Carbonaro individua la necessità di ricostruire l'autonomia dell'individuo dallo Stato sovrano attraverso la riconquista del suo senso di responsabilità etico. Decisivo è, perciò, il ruolo dell'educazione come formazione del carattere. L’Abate mette a confronto le riflessioni di Carbonaro con una sua recente ricerca su I giovani e la pace.

Alberto L’Abate, docente emerito di metodologia della ricerca sociale presso l’Università degli Studi di Firenze, è il principale promotore e ispiratore del nuovo corso di laurea per Operatori di Pace dell’ateneo fiorentino. Figura storica della nonviolenza italiana, intellettuale attivo in ogni iniziativa pacifista e antinucleare, è stato l’ideatore dell’Ambasciata di Pace nel Kossovo e della Campagna per una soluzione nonviolenta del conflitto nei Balcani. Saggista prolifico, ricordiamo la sua ultima ricerca Giovani e pace: ricerche e formazione per un futuro meno violento, Pangea, Torino, 2001.



Pietro Calia                  Danilo Dolci e il lavoro maieutico a Lula (6)
Viene esaminata una delle ultime iniziative di Danilo Dolci in Sardegna , poco prima della sua morte improvvisa. Il metodo maieutico lasciato in eredità da Danilo è una possibilità creativa per lo sviluppo della solidarietà sociale e della coscienza popolare, necessari per vincere la violenza e promuovere lo sviluppo integrale.

Pietro Calia è il giovane animatore del gruppo maieutico di Lula ( Nuoro). Allievo della professoressa Elisa Nivola (assistente di Capitini ed erede della sua cattedra di pedagogia all’Università di Cagliari), per suo tramite ha conosciuto di persona Danilo Dolci ed è diventato subito il più attivo praticante in Sardegna del metodo maieutico.


Paolo S. Nicosia Caratteristiche e strumenti per conciliare o mediare una controversia (8 Nel presente articolo vengono presentate, in modo inevitabilmente generale, le principali caratteristiche personali e professionali di un conciliatore o mediatore stragiudiziale (o mediatore di controversie), indicando insieme gli elementi o strumenti fondamentali a sua disposizione, che vengono analizzati e sintetizzati attraverso la presentazione di una "check list".

Paolo S. Nicosia, docente di "Mediazione e conciliazione" al corso di Laurea in Scienze per la Pace dell'Università di Pisa, fondatore di Concilia S.a.s.(con sede ad Assisi), una delle prime società private italiane che si occupano di consulenza e formazione in conciliazione, mediazione e negoziazione (per CCIAA, enti pubblici e privati); conciliatore per le CCIAA di Milano e Perugia. È autore di libri sui sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, ricordiamo: Nicosia, P. S. e A. Ruggiero, Manuale del conciliatore, tecniche di risoluzione extragiudiziale delle controversie, ETAS, 2000. Nicosia, P. S., La tutela extragiudiziale degli interessi. Negoziazione, conciliazione-mediazione e arbitrato in Italia per difendere gli interessi sul fondamento dell'autonomia privata, Editrice La Tribuna, 2002.


Pierluigi Consorti     Nuovi studi per la pace e servizio civile (12)
Dal punto di osservazione di uno dei principali protagonisti dell’avvio del corso di laurea in Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, si traccia un profilo comparato degli indirizzi dei nuovi studi accademici sulla pace, enfatizzando gli elementi caratterizzanti del corso di laurea pisano, che può assolvere a una funzione altamente qualificante del servizio civile, anche alla luce della nuova normativa italiana dell’obiezione di coscienza e del servizio civile volontario.

Pierluigi Consorti lavora presso il Dipartimento di diritto pubblico ed è docente “garante” del Corso di laurea in Scienze per la Pace dell’Università di Pisa, dove dirige lo Sportello per i diritti umani. La sua attività di ricerca è principalmente orientata allo studio dei rapporti tra diritto e religione, fra legge e norme di coscienza. Ha ultimamente pubblicato: L’avventura senza ritorno. Intervento e ingerenza umanitaria nell’ordinamento giuridico e nel magistero pontificio, Pisa, Edizioni Plus, 2002.

Ylenia Sacco Ziviler Friedensdienst ( Il Servizio Civile di Pace Tedesco) (12) Dall’esperienza del servizio civile tedesco nei processi internazionale di cooperazione internazionale, promozione dello sviluppo, prevenzione dei conflitti armati e costruzione della Pace, l’autrice offre spunti preziosi di riflessione, utili anche all’esigenza italiana di riorganizzazione del servizio civile su basi volontarie.

Ylenia Sacco è una collaboratrice del Centro Sereno  Regis di Torino


 Andrea Cozzo              Scienza, Conoscenza e Istruzione in Lanza del Vasto
Si mette in luce che secondo Lanza del Vasto la conoscenza non può esaurirsi nella scienza, a torto quasi sempre presentata come neutro fine in sé, e trasmettersi nel modo distaccato e pretenziosamente tecnico, basato sul principio della cieca obbedienza del discente al docente, che oggi si pratica. L’attuale scienza apparentemente libera è in realtà sottomessa a scopi che sfuggono a chi impara (e talvolta anche a chi insegna). Riflettere sulla scienza e sull'istruzione non può coincidere con il pensare a come conoscere di più o fare imparare più facilmente; esso deve significare, soprattutto, capire il rapporto che sussiste fra ciò che impariamo e conosciamo e ancor più fra come impariamo e conosciamo e la società che, in tal modo, andiamo a costruire. Pensare l'istruzione significa pensare un sistema di vita; non solo una cultura, ma anche un tipo di economia e un tipo di rapporti sociali.

Andrea Cozzo, ricercatore di Lingua e civiltà greca presso l'Università di Palermo, ha tenuto quest'anno, presso la stessa Università, un modulo di "Teoria e pratica della nonviolenza". Si occupa da anni dello studio della violenza culturale, soprattutto in ambito didattico, e ha svolto seminari sulla nonviolenza in diverse scuole. Del tentativo di intrecciare la ricerca sulla Grecia antica con quella sulla nonviolenza è frutto il suo recente volume intitolato Tra comunità e violenza. Conoscenza, logos e razionalità nella Grecia antica, Roma Carocci 2001. Ha dato vita con altri, cinque anni fa, al "Seminario Nonviolenza", un gruppo di studio e azione che si riunisce nei locali del Corpo Basso della Facoltà di Lettere di Palermo.