Dopo GEnova: riflessioni e suggerimenti



RIFLESSIONI E SUGGERIMENTI
Queste ultime giornate genovesi hanno offerto molte
opportunità di riflessione e di approfondimento.
Sabato l'onorevole Violante è venuto in Piazza
Alimonda e, come lui stesso aveva previsto, è stato
fischiato.
Lo stesso ha fatto ammenda e ha recitato il mea culpa:
"l'anno scorso non avevamo capito. Abbiamo sbagliato."
E' naturale che non tanto la scelta politica di non
essere presenti lo scorso anno a Genova a manifestare
contro gli otto grandi, quanto piuttosto il
comportamento in Parlamento di tutto quest'anno,
faccia sì che non sia facilissimo credere alle parole
dell'onorevole Violante.
Non dimentichiamo che non molto tempo fa il Parlamento
attuale ha approvato con una maggioranza bulgara
(95%ca)l'intervento dell'Italia nella guerra contro
l'Afghanistan. E questo in barba all'articolo 11 della
nostra Carta Costituzionale!
Ora, dopo un anno di comportamenti e scelte politiche
diametralmente opposte a quelli che sono gli obiettivi
del movimento dei movimenti (in primo luogo pacifismo
e non violenza), ci vengono a dire "abbiamo
sbagliato".
Vorrebbero lavorare insieme?
Siccome il sospetto che tale scelta dipenda
semplicemente dal fatto che si sono resi sì conto di
aver fatto un errore, e cioè quello di aver
sottovalutato la portata e la lunga vita del
movimento,
e siccome finchè tale sospetto non viene dissipato
sarebbe difficile collaborare perchè mancherebbe quel
minimo di fiducia e di rispetto indispensabili, mi
permetto di suggerire all'onorevole Violante e ai suoi
colleghi qualche sentiero per "ricominciare".
In primo luogo, la situazione politica internazionale
fa temere che sarà imminente un attacco all'Iraq: che
la sinistra, tutta la sinistra, voti contro questa
nuova prossima guerra nelle aule del Parlamento!
In secondo luogo, pare che ci sia una proposta di
legge affinchè le forze dell'ordine portino
sull'elmetto un codice identificativo.
Anche alla luce delle grandi difficoltà dei magistrati
di Genova nel riconoscere i singoli signori con la
divisa che hanno commesso reati nel massacrare di
botte gente inerme, l'onorevole Violante e i suoi
colleghi potrebbero lavorare seriamente per far sì che
tale proposta diventi legge al più presto.
Perchè Genova non si ripeta.
Perchè non succeda più che qualcuno che è pagato per
servire lo Stato abusi della propria divisa per
commettere reati nella consapevolezza che il volto
coperto da maschere antigas e foulard gli garantiscano
l'impunità.
E questo indipendentemente dagli ordini illegittimi
che un superiore possa aver impartito.
La fiducia si conquista con i fatti, non con i mea
culpa.
E siccome guadagnarsi uno straccio di fiducia è un
lavoro che richiede tempo e pazienza .... sarebbe
l'ora di mettersi seriamente al lavoro!

FRANCESCA FABBRI