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Dopo GEnova: riflessioni e suggerimenti
- Subject: Dopo GEnova: riflessioni e suggerimenti
- From: francesca fabbri <francesca_fabbri at yahoo.it>
- Date: Tue, 23 Jul 2002 23:52:04 +0200
RIFLESSIONI E SUGGERIMENTI Queste ultime giornate genovesi hanno offerto molte opportunità di riflessione e di approfondimento. Sabato l'onorevole Violante è venuto in Piazza Alimonda e, come lui stesso aveva previsto, è stato fischiato. Lo stesso ha fatto ammenda e ha recitato il mea culpa: "l'anno scorso non avevamo capito. Abbiamo sbagliato." E' naturale che non tanto la scelta politica di non essere presenti lo scorso anno a Genova a manifestare contro gli otto grandi, quanto piuttosto il comportamento in Parlamento di tutto quest'anno, faccia sì che non sia facilissimo credere alle parole dell'onorevole Violante. Non dimentichiamo che non molto tempo fa il Parlamento attuale ha approvato con una maggioranza bulgara (95%ca)l'intervento dell'Italia nella guerra contro l'Afghanistan. E questo in barba all'articolo 11 della nostra Carta Costituzionale! Ora, dopo un anno di comportamenti e scelte politiche diametralmente opposte a quelli che sono gli obiettivi del movimento dei movimenti (in primo luogo pacifismo e non violenza), ci vengono a dire "abbiamo sbagliato". Vorrebbero lavorare insieme? Siccome il sospetto che tale scelta dipenda semplicemente dal fatto che si sono resi sì conto di aver fatto un errore, e cioè quello di aver sottovalutato la portata e la lunga vita del movimento, e siccome finchè tale sospetto non viene dissipato sarebbe difficile collaborare perchè mancherebbe quel minimo di fiducia e di rispetto indispensabili, mi permetto di suggerire all'onorevole Violante e ai suoi colleghi qualche sentiero per "ricominciare". In primo luogo, la situazione politica internazionale fa temere che sarà imminente un attacco all'Iraq: che la sinistra, tutta la sinistra, voti contro questa nuova prossima guerra nelle aule del Parlamento! In secondo luogo, pare che ci sia una proposta di legge affinchè le forze dell'ordine portino sull'elmetto un codice identificativo. Anche alla luce delle grandi difficoltà dei magistrati di Genova nel riconoscere i singoli signori con la divisa che hanno commesso reati nel massacrare di botte gente inerme, l'onorevole Violante e i suoi colleghi potrebbero lavorare seriamente per far sì che tale proposta diventi legge al più presto. Perchè Genova non si ripeta. Perchè non succeda più che qualcuno che è pagato per servire lo Stato abusi della propria divisa per commettere reati nella consapevolezza che il volto coperto da maschere antigas e foulard gli garantiscano l'impunità. E questo indipendentemente dagli ordini illegittimi che un superiore possa aver impartito. La fiducia si conquista con i fatti, non con i mea culpa. E siccome guadagnarsi uno straccio di fiducia è un lavoro che richiede tempo e pazienza .... sarebbe l'ora di mettersi seriamente al lavoro! FRANCESCA FABBRI
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