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Arrestato a Ramallah pacifista di Sassari
- Subject: Arrestato a Ramallah pacifista di Sassari
- From: "ARCI Sassari" <sassari at arci.it>
- Date: Fri, 5 Jul 2002 12:42:10 +0200
COMUNICATO URGENTE Ieri, giovedì 4 luglio alle ore 23:20, sono stato informato telefonicamente che Massimo Mele, presidente del Circolo ARCI "Borderline" e del M.O.S. e dirigente dell'ARCI di Sassari, è stato arrestato a Ramallah. Massimo è in Medio Oriente dal 26 giugno scorso per consegnare dei medicinali raccolti in città alla gente del luogo e per unirsi al contingente dei pacifisti italiani della missione Action for Peace. Questa mattina, alle ore 5:00 circa, è stato rilasciato. Ora sta bene, ha già telefonato e dovrebbe aver incontrato il Console italiano questa mattina. Siamo in attesa di una sua mail per conoscere i tempi del suo rientro in Italia. Ritengo di fare cosa utile allegandovi il comunicato del M.O.S. e la notizia apparsa su <http://italy.indymedia.org/front.php3?article_id=60151&group=webcast>http://italy.indymedia.org/front.php3?article_id=60151&group=webcast . Franco Uda. ********************************************************** Presidente provinciale ARCI Nuova Associazione - Sassari V.le Umberto I, 119 - 07100 Sassari Tel./fax: 079.270637 E-mail: <mailto:uda at arci.it>mailto:uda at arci.it ********************************************************** > Oggetto: Arrestato a Ramallah Massimo Mele Presidente del Movimento > Omosessuale Sardo > > Nella giornata di oggi 4 Luglio 2002 Massimo Mele, presidente del Movimento > Omosessuale Sardo, è stato arrestato dai militari Israeliani, nella città di > Ramallah, nei pressi del quartier generale di Arafat. Massimo si trovava in > Israele dal 26 Giugno scorso ufficialmente per partecipare ai Gay Pride di > Gerusalemme e Tel Aviv. In seguito, ha deciso di spostarsi a Ramallah, per > rendersi conto di persona di come si evolveva la situazione nelle zone del > conflitto e incontrare alcuni componenti delle organizzazioni pacifiste > Israeliane, con le quali aveva preso contatto prima di partire dalla > Sardegna. Durante il periodo di permanenza ha collaborato anche con la > "Union of Palestinian Medical Relief Committes", garantendo con il proprio > passaporto, che le stesse ambulanze potessero muoversi nei territori > occupati. > Nei giorni scorsi è riuscito più volte ad entrare nella sede di Arafat per > portare viveri ai militari, bloccati da settimane nell'edificio dall' > esercito Israeliano, nonostante dovesse superare la rigidità di molti > controlli. Verso le 22:00 la telefonata di Claudia, una dottoressa italiana > che lavora al Medical Relief di Gerusalemme, ci informava che Massimo > durante un ulteriore tentativo di ingresso nella sede di Arafat, dopo essere > riuscito ad entrarvi è stato arrestato all'uscita dall'edificio. Gli è stato > permesso di fare una sola telefonata nella quale ha raccontato quanto segue > e che sono le uniche notizie che per ora ci è dato sapere: > "Sono arrivato come gli altri giorni davanti alla sede di Arafat e sono > stato fermato dai militari che in principio non mi volevano lasciar passare, > dopo alcune discussioni mi hanno fatto passare trattenendo però il mio > passaporto che avrei dovuto ritirare quando fossi uscito. Consegnati i > viveri sono andato verso i militari per riprendere i documenti ma al > contrario sono stato arrestato. Mi hanno tenuto circa cinque ore dentro un > carro armato sul quale ho attraversato diverse città che non conosco, sino > ad arrivare ad un posto di polizia, non so dire dove. Lì mi hanno permesso > di fare una telefonata. Ho chiamato Claudia del Medical Relief raccontando > cosa mi era accaduto." > Massimo le ha dato il numero del cellulare di un amico per far arrivare le > sue notizie a casa e all'associazione. Massimo è riuscito a fare una seconda > telefonata verso le 23.30 di oggi, nella sede dell' Associazione, nella > quale ci ha informato che lo stavano portando ammanettato in prigione, non > ha idea di quello che gli succederà e non è stato possibile riferirgli della > telefonata fatta al console, ha detto solo che non sapeva quanto tempo lo > avrebbero tenuto in galera, e ha chiesto se i suoi fossero stati informati > di tutta la situazione. > Abbiamo saputo più tardi da Claudia che il Console italiano in Israele era > già stato informato, che solo domattina sarà possibile avere maggiori > informazioni e che in casi simili la procedura adottata è quella dell' > espulsione. > Da Domani mattina sarà possibile avere ulteriori notizie al numero di > telefono del MOS 079219024 presumibilmente dopo le 11.00 > > Sassari 04 Luglio 2002 > Per il MOS > Guido Fortenio
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