Continuano ed aumentano rapidamente le operazioni militari da parte turca e per 27 bambini sono stati chiesti 3 anni e 9 mesi di reclusione



UIKI - Onlus

Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia





Comunicato stampa



Roma, 14 giugno 2002



DOPO L'INSERIMENTO DEI KURDI

NELLA LISTA DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE DELL'UE

CONTINUANO ED AUMENTANO RAPIDAMENTE LE OPERAZIONI MILITARI DA PARTE TURCA e
PER 27 BAMBINI SONO STATI CHIESTI 3 ANNI E 9 MESI DI RECLUSIONE



Le forze dell'esercito turco senza soluzione di continuità dal 3 maggio
2002 hanno intrapreso operazioni militari sia in Turchia che in Kurdistan
iracheno. Quasi da due mesi queste operazioni continuano e il 29 maggio a
Tunceli sono iniziate operazioni ancora in atto, sfociate in gravi scontri
il 7 giugno scorso, secondo le notizie che ci giungono molti hanno già
perso la vita.

Queste operazioni sono in atto a Kutudere, Demenan, Sibirya, Kžrmžzždag˜ e
Res¸dere, nella provincia di Dersim (Tunceli) e la presenza delle forze
militari sul luogo si espande anche ai dintorni.

Contemporaneamente, a Yuksekova (provincia di Hakkari) nei pressi del
confine è iniziata un'operazione militare a causa della quale la
popolazione locale ne paga i danni, i pastori che escono al pascolo con gli
animali vengono fermati e tradotti in caserma e, spesso, gli si spara
contro.

Queste nuove operazioni iniziate il 29 maggio a Onbas¸žlar nella zona di
Yuksekova, si stanno estendendo fino al confine con l'Iran, con la
partecipazione diretta del comandante capo dell'esercito per quell'area.

A Çaržklž nei dintorni di Diyarbakir 27 bambini tra gli 11 e i 18 anni sono
sotto processo presso la III Sezione del DGM per aver preso parte alla
campagna per l'insegnamento nella madre lingua. L'avvocato dei bambini, del
Baro di Diyarbakir, il Sig. Tahir Elçi ha dichiarato che tale processo è
contro la Convenzione per l'infanzia delle NU e incostituzionale. Secondo
l'accusa i bambini, finanche il più piccolo undicenne, sono imputabili di
favoreggiamento del PKK e secondo tale imputazione ne è richiesto l'arresto
per 3 anni e nove mesi.

Inoltre Tufan Akcan, la cui figlia sulla carta d'identità è riconosciuta
con il nome kurdo Berivan, insieme all'impiegato dell'anagrafe sono sotto
processo al tribunale Amministrativo e al DGM. Invece, nella cittadina di
Bayramog˜lu il Sig. Koçalak Koç che ha chiamato sua figlia Rojin e suo
figlio Rojad è sotto processo. Era già apparso sulla stampa che da parte
del Ministro dell'Interno R. K. Yucelen è stata inviata ai Prefetti una
circolare con una lista di 600 nomi kurdi proibiti, secondo la quale
chiunque ne facesse uso sarebbe soggetto a indagine e al cambio dello
stesso.

Allo stesso tempo, poi, lo stato non riesce a sopportare il minimo sforzo
positivo e lo ha dimostrato nel corso dell'Assemblea politico-economica,
quando Atilla Yes¸ilada definire il Presidente del KADEK Abdullah Ocalan
con l'appellativo di Signor, adesso l'economista è indagato.

È sotto gli occhi di tutto il mondo che sia all'interno che fuori dei
confini ogni giorno si violano i criteri di Copenhagen e per il fatto che i
paesi dell'UE non dimostrano alcun tipo di reazione incoraggi lo stato
turco a continuare su questa strada. Se i paesi dell'UE volessero che la
Turchia faccia dei progressi e che la questione kurda si risolvi per via
pacifica, non dovrebbero restare in silenzio nei confronti di questa
situazione. Riteniamo che la lista delle organizzazioni terroriste debba
essere rivista e che le organizzazioni kurde ne escano al più presto.





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