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TERRA PALESTINESE maggio
- Subject: TERRA PALESTINESE maggio
- From: Centro Internazionale Crocevia <crocevia at croceviaterra.it>
- Date: Tue, 11 Jun 2002 12:14:14 +0200
BOLLETTINO N. 5 "Terra Palestinese" Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei quotidiani palestinesi. Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale Crocevia di Roma. Da una testimonianza di Christian Salmon (Le Monde diplomatique - maggio 2002) "...In Palestina, quello che colpisce prima di ogni altra cosa è la violenza contro la terra, contro il territorio. A perdita d'occhio non vi sono altro che cantieri a cielo aperto, colline sventrate, boschi distrutti. Un paesaggio a brandelli. Reso illeggibile da una violenza che sembra concertata. Non soltanto la violenza delle bombe e della guerra, non soltanto le distruzioni inflitte dalle incursioni dei carri armati, i più moderni del mondo e anche i più pesanti, ma piuttosto una violenza attiva, industriosa. Catastale..." Maggio 2002 JENIN - 6/5: Fatima Turukman, di 30 anni, è stata uccisa insieme a due dei suoi figli - Basel e Abeer di 3 e 4 anni - mentre lavorava nei suoi campi, vicini ad una by-pass road, nella zona di Zababdeh. - 8/5: La provincia, con i suoi centri di allevamento per polli, raggiungeva il 22% dell'intera produzione avicola della West Bank. A causa dell' operazione militare e dell'assedio alla provincia, sono stati uccisi più di 14.000 pulcini: la zona di Jenin ha così subìto una perdita che supera i 10 millioni di NIS ( quasi 2.2 milioni di $). - 23/5: A Burqa i bulldozer hanno chiuso tutte le strade agricole distruggendo le reti idriche che servivano l'intera zona. TULKAREM - 1/5: Una grande campagna di distruzione dei terreni agricoli si e' verificata nei villaggi di Feroun, El-as, Kufur Sur e Jabbarah: la superficie distrutta è di circa 1000 ha e migliaia sono gli alberi da frutto che sono stati sradicati. Con tale campagna il governo israeliano intende spostare la linea verde, che rappresenta il confine tra Israele e la W.B. di 3-10 Km. - 3/5: La presenza dell'esercito israeliano nella zona nord -ovest della provincia ha pregiudicato la stagione agricola: i contadini, da più di un mese, non hanno potuto raggiungere le loro terre, famose per gli orti e le numerose serre. - Due ordini militari (N°92T e N° 93T) sono stati consegnati ai contadini di Feroun e Kufur Sur: parlano della confisca di 800 ha di terra agricola che si trova tra i due villaggi e la linea verde; in aggiunta a questo, tra i due villaggi e la terra confiscata sarà aperto un fossato lungo 10 km e largo 17-20 m per impedire di raggiungere sia la terra confiscata che la linea verde. - 9/5: Bulldozer israeliani, dopo 4 giorni di sosta, riprendono il lavoro di devastazione e distruzione dei terreni agricoli nella zona di Al-Ras, Kufur Sur, Feroun. Su quest'ultimo villaggio l'esercito impone il coprifuoco per permettere ai bulldozer di lavorare nella terra confiscata senza scontrarsi con i proprietari della stessa. - 18/5: I bulldozer iniziano ad aprire una nuova strada ( larga 50 m e lunga 8 Km) nella zona di Feroun, Kufur Sur, Al-Ras, coadiuvati dall'esercito che applica "il sistema del coprifuoco" per impedire ai contadini di protestare e di scontrarsi con i soldati. - 20/5: Militari, accompagnati da mezzi pesanti, si sono visti nei dintorni di Safarin e Beit Leed impedire ai contadini di raggiungere le loro terre; i soldati hanno poi aperto il fuoco contro un contadino che lavorava nel suo campo, vicino all'insediamento di Bait Zaghir. Il sig, Fawzi Hussein è rimasto ferito. - 24/5 : l'esercito israeliano impone il coprifuoco ai villaggi della zona: Sha'rawiya, Deir Al-Ghosun, Baqa Sharqiya, Ateel, Zeita, Qefeen, dove i soldati hanno cacciato via i contadini dalla propria terra agricola per permettere ai topografi di iniziare il lavoro: mettere i primi segnali che delimitano il recinto che separa la zona d'Israele. Questa operazione rappresenta una minaccia per centinaia di ettari. NABLUS - 3/5: Mentre i bulldozer distruggono 6 ha di terra agricola coltivata con ulivi nel villaggio di Al-Naqura, i soldati sparano contro il villaggio per terrorizzare i contadini; nello stesso giorno l'unica strada che porta al villaggio vicino di Deir Sharaf viene distrutta. - 6/5: Nella zona di Tell alcune grotte sono state fatte saltare e una sorgente d'acqua è stata distrutta. - 8/5: Bulldozer israeliani distruggono decine di ettari, coltivati a grano, orzo e ceci, nei villaggi di Salem , Azmout, e Beit Dajan. I tre villaggi sono circondati da una by-pass road che porta all'insediamento Alon Morh. - 13/5: Decine di contadini palestinesi (in maggioranza donne) del villaggio di Amateen vengono aggrediti da coloni armati, mentre si trovano nei campi a raccogliere i loro prodotti: una donna, Ansaf Abdel Hafiz, viene picchiata; i coloni chiedono i prodotti e .. la terra. - 23/5: I coloni dell'insediamento di Itzhar, che compiono quotidiane aggressioni contro i contadini dei villaggi vicini: Urif, Assira Qebleya, Burin e Madama, intendono, con questo comportamento, costringere i palestinesi a lasciare le loro terre agricole: ieri 3 contadini (Ahmsad Assaira, Lutfi Yassin, Abdellatif Yassin ) sono stati aggrediti dai coloni. - 24/5: Coloni provenienti dall'insediamento di Alon Moreh bruciano 5 ha di terra coltivata a grano e orzo nel villaggio di Salem. La terra appartiene a Jamal Eshtayeh, Fayez Ehtayeh, AbdelKhaleq Jabour, Sa'dah Jabour. Durante questo attentato, avvenuto sotto gli occhi dei soldati israeliani, l'esercito ha imposto il coprifuoco sul villaggio per impedire agli abitanti di spegnere il fuoco e agli uomini della difesa civile di Nablus di raggiungere il posto. - 26/5: sempre nello stesso villaggio di Salem, e sempre coloni ebrei di Alon Moreh bruciano 300 alberi d'ulivo. - Nel villaggio di Ureef i coloni incendiano 1 ha coltivato con cereali: il danno è stato limitato perché i contadini sono arrivati in tempo a spegnere il fuoco; si teme che i coloni possano ritornare a colpire nuovamente la zona prima del raccolto. - 30/5: Coloni dell'insediamento di Barakha incendiano 10 ha coltivati con cereali nel villaggio di Burin: uno dei contadini danneggiati (4 ha) è il sig. Said Qasem Abdel-Hadi. Coloni dello stesso insediamento aggrediscono i contadini del villaggio di Kufur Qalil per costringerli ad abbandonare le proprie terre: Wael Mansur è uno dei contadini aggrediti. - L'esercito israeliano impone il coprifuoco a Beit Furik, mentre i bulldozer sradicano 100 alberi d'ulivo: questa notizia è stata data dal sig. Mahmoud Seifi, membro del consiglio comunale. RAMALLAH - 13/5: I cittadini di Turmussaya vivono l'incubo dell'aggressione giorno e notte: durante la notte infatti, i coloni, accompagnati dai soldati, sparano contro le case colpendo principalmente le cisterne dell'acqua; giorni fa, poi, i coloni hanno sradicato 30 alberi d'ulivo. - 15/5: L'esercito israeliano, con l'aiuto dei coloni, trasforma una postazione militare, costruita ultimamente su terreni di privati, in un nuovo insediamento: decine di case prefabbricate sono già state installate e sono state inoltre costruite una stalla di cavalli ed un capannone per polli. I contadini palestinesi, che cercano di raggiungere i loro terreni per raccogliere la frutta ormai matura, sono ricacciati indietro dai coloni che si sono appropriati di tutto il raccolto. - 27/5: Agli abitanti di Beddu e Beit Surik, a nord-ovest di Ramallah, il governo israeliano consegna un ordine militare (N° T/9/10) di confisca di 1 ha di terra. Nei terreni agricoli di questi due villaggi, i bulldozer sono già al lavoro per aprire una nuova strada che raggiungerà l'insediamento di Haradar. Oltre a questo terreno, coltivato con alberi da frutto, verranno in seguito utilizzati e recintati altri 5 ha per la difesa della strada. - Da 3 giorni, i bulldozer sono impegnati nella devastazione della terra agricola del villaggio di Dura Al-Qare', a nord di Ramallah: si tratta di una collina che porta il nome di Egreteis, non lontana dall'insediamento Beit Eil. JERUSALEM - 7/5: Bulldozer israeliani distruggono 2 appartamenti in costruzione nella zona di Wadi Helwa - Silwan: la prima casa, di 100 mq , è del sig. Mohammed Abu Sarhan; la seconda, di 120 mq, è del sig. Mohamed Siam; un'altra camera, della famiglia Abu Esbeih, è stata demolita. Le case demolite si trovano attorniate da nuclei abitativi per coloni ebrei. - 9/5: Una campagna massiccia di colonizzazione si sta preparando contro la città di Gerusalemme; ieri coloni appartenenti al movimento "Nehalt Shimoun", accompagnati da Beni Ayalon (membro di estrema destra alla Knesset), hanno occupato una casa a Gerusalemme Est nel Quartiere di Sheikh Jarrah: la casa di 2 piani era disabitata, essendo la proprietaria morta qualche anno fa; l'occupazione è avvenuta con la protezione della polizia e seguita da festeggiamenti di ebrei, appartenenti al partito di destra Moledet. - 13/5: Il sig. Ahmad Za'atrah, di Jabal Al-Mukabber dopo aver pagato una multa di 25000 NIS ( 5400 $) per aver costruito la sua piccola casa senza aver, prima, ottenuto il permesso, riceve dal Comune di Gerusalemme la richiesta di altri soldi: se vuol salvare la casa, il sig. Za'atrah , disoccupato con moglie e tre figli, dovrà versare 68000 NIS ( quasi 14000 $). - 19/5: Aumentano le aggressioni da parte dei coloni ebrei contro la terra di Sabra nella città vecchia di Gerusalemme; si tratta di una zona di 1500 mq nel cuore della città vecchia che appartiene alla Awqaf Islamica e alla famiglia Nuseiba: queste aggressioni, fin dall'inizio degli anni settanta, avvengono sotto gli occhi dei soldati che non fanno nulla per fermare i coloni. Questi, poi, fanno di tutto per costringere anche i commercianti a lasciare la zona. - 22/5: 40 avvisi di demolizione sono stati consegnati ad altrettante famiglie palestinesi nelle zone di Essawiya, Anata, Silwan, Jabal Mukabber. E' da ricordare che per un palestinese di Gerusalemme ottenere un permesso per costruire una casa resta un problema quasi sempre impossibile da risolvere. - Bulldozer israeliani scortati da centinaia di soldati demoliscono 3 case nella zona di Beit Hanina. La prima, di 100 mq, ospitava 8 persone: costruita nel 1999 apparteneva al sig. Jamal Sanduqa che dichiara di non aver avuto alcun avviso di demolizione; era stato multato dalla Corte Israeliana per una somma di 40.000 NIS (causa: costruzione senza licenza) con la possibilità di pagare a rate. Aveva già versato 28000 NIS. La seconda casa distrutta, di 95 mq era stata costruita dieci anni fa e ospitava 12 persone; apparteneva al sig. Nasser Burqan che aveva già saldato buona parte della multa che, anche in questo caso, la Corte Israeliana si era premurata di inviargli (multa di 32.000 NIS da pagare in rate mensili - gia' saldati 25.000 NIS). La terza casa, di 140 mq, appartiene al sig. Hazem Ja'bari: ospitava 13 persone (di cui 10 bambini). Mentre erano nella zona, i bulldozer hanno distrutto le fondamenta di altre due case. - 24/5: L'autorità israeliana ammonisce la sig.ra Zahra Ali E'beid di Al-Essawiya con una multa di 100.000 NIS per aver costruito la sua casa senza permesso; l'autorità lascia alla signora 15 giorni per ottenere la licenza, in caso contrario le sarà data un'altra multa di 49.800 NIS. - 29/5: Israele annuncia un piano di separazione tra la città di Gerusalemme e i quartiere arabi che l'attorniano: si tratta della costruzione di un muro di cemento lungo 80 km. BETLEHEM - 3/5: Al-Rashaida (a est di Betlehem) è abitata da allevatori di pecore che trovavano in questa vasta zona un buon pascolo. L'autorità israeliana ordina l'evacuazione: entro 48 ore, gli allevatori palestinesi devono lasciare il pascolo. - L'autorità israeliana decide di confiscare 50ha di terra nella zona di Beer Ouna (città di Beit Jala) per aprire una nuova strada, utile ai coloni, che, partendo dalla "strada dei tunnel", arriva agli insediamenti che si trovano ad est di Betlehem. La strada passerà nei villaggi di Numan, Khas, Za'tarah: la sua apertura e i suoi 15 km di lunghezza sono una minaccia reale per almeno 200 case di palestinesi. - 27/5: Nel villaggio di Fredeis bulldozer israeliani hanno iniziato a distruggere terre agricole per costruire un nuovo insediamento "Rahba'am Ze'evi", in memoria del ministro israeliano ucciso durante l'intifada. Con questa operazione si completa l'anello degli insediamenti attorno a Betlemme. HEBRON - 3/5: Il governo israeliano decide di confiscare ed annettere una vasta zona di terra che si trova a sud della città di Hebron. Ciò comporterebbe il trasferimento forzato di più di 800 palestinesi che, in quella zona, hanno l'unico pascolo per i loro ovini. La decisione non è ancora stata presa perché un'associazione arabo-israeliana si è rivolta alla corte chiedendo l'annulamento di tale ordine. - 10/5: Mentre i soldati israeliani entrano nella sede del dipartimento dell' Awqaf Islamica e distruggono mobili e documenti i coloni, che abitano nel centro di Hebron, tagliano le linee telefoniche e distruggono le cisterne dell'acqua. - 23/5: L'esercito israeliano rafforza l'assedio al villaggio di Samou': i cittadini sono costretti a prendere strade secondarie di montagna per entrare o uscire dal villaggio; il sindaco del paese sig. Abdel Qader Hammad conferma che l'autorità d'occupazione intende confiscare le centinaia di ha di terra agricola devastata ultimamente . GAZA - 2/5: Bulldozer israeliani distruggono numerosi ettari di terra agricola che si trova ad ovest del quartiere austriaco nella città di Khan Younis, sradicando centinaia d'alberi da frutto: la terra colpita rappresentava il posto di lavoro per 150 persone. - 3/5: L'autorità israeliana decide di confiscare 30 ha di terra agricola a Beit Lahia, nella zona di Al-Sifa. I militari, che consegnano l'ordine di confisca a 14 contadini proprietari della terra, dichiarano che ciò è dovuto a motivi militari ed avrà la durata di 5 anni. - Nel quartiere di Al-Sha'er, nella città di Rafah, entrano i bulldozer accompagnati da carri armati: devastazione di una zona agricola e proibizione per i proprietari dei campi coltivati, di avvicinarvisi. - 7/5: I bulldozer distruggono quasi 80 ha di terra nei pressi della citta' di Khan Younis: l'obbiettivo di questa operazione è la costruzione di una nuova by-pass road e di un ponte che collegano gli insediamenti di Gush Qatif con quello di Kissofim. Oltre a quanto già è stato distrutto, altre decine di ettari, perché vicini alla by-pass road, non saranno più utilizzati dai contadini per ragioni di sicurezza. - 9/5: Contadini palestinesi di Beit Lahia rifiutano con determinazione l'idea di affittare all'esercito israeliano i propri terreni agricoli (si tratta di centinaia di ettari). Intanto i bulldozer distruggono e devastato le coltivazioni della zona tagliando i tubi che portano l'acqua d'irrigazione. - 14/5: 5ha di terra agricola e un pollaio vengono distrutti nella zona di Abbassan Al-Kabirah. I soldati, prima di far entrare i bulldozer, hanno sparato contro i contadini costringendoli a fuggire. La terra colpita dista 200 m dal confine con Israele ed appartiene alle famiglie Dardis e Abu Rida. - 15/5: L'esercito entra a Rafah, nel quartiere di Al-Salam demolendo 3 case e sradicando decine d'alberi d'ulivo. - 17/5: L'autorità d'occupazione consegna ai proprietari delle terre agricole nella zona del Nasser Agricultural Project (a nord della Striscia di Gaza) un ordine nel quale viene specificata l'intenzione di mettere quella terra sotto il controllo dell'esercito israeliano; si offrono ai contadini 2 scelte: dare la terra in affitto ai soldati o subire la confisca obbligatoria. Intanto i bulldozer sono già al lavoro: stanno trasformando la zona in un deserto. Qualche anno fa la superficie del progetto era di 400 ha: sulla maggior parte di questa terra sono stati costruiti insediamenti ( Dughet) - Un ordine di confisca-e-demolizione viene consegnato a 6 famiglie palestinesi, che abitano nella zona di Al-Qarara: i proprietari dei sei appartamenti, Jihad Al-Qidra, i suoi 4 fratelli e lo zio Said Mabruk avranno soltanto 48 ore per evacuare la loro casa. - 19/5: L'esercito israeliano impedisce l'esportazione dei prodotti agricoli ai contadini di Rafah (zona famosa per i suoi orti): questi si vedono costretti ad utilizzare unicamente il mercato locale con un prezzo di vendita che non copre il costo di produzione (come racconta uno dei contadini colpiti: il sig. Ahmad Elian Edheir). - 20/5: Bulldozer israeliani iniziano a distruggere un centro industriale per la produzione dell'ossigeno; prima del loro arrivo i soldati israeliani avevano colpito la zona con i cannoni causando un incendio nei campi coltivati a grano. - Dopo aver bruciato la zona che si trova nella vicinanze dell'insediamento Natzarim, nel centro della striscia di Gaza, i bulldozer iniziano a sradicare gli alberi; l'esercito giustifica questa nuova aggressione con il pretesto che, dalla stessa zona, palestinesi avevano sparato contro i coloni. - 25/5: L'esercito distrugge totalmente un'officina metalmeccanica che forniva pezzi di ricambio per motori agricoli; l'officina appartiene alla famiglia Hassanein. - 26/5: Nella zona di Deir Al-Balah la sig.ra Kamlah Abu Said, di 40 anni e la sua nipotina Anwar Abu Said di 13 anni, sono state uccise dall'esercito israeliano mentre lavoravano nella terra di famiglia. I soldati presenti nella zona hanno poi ostacolato l'arrivo delle ambulanze che avrebbero portato via le vittime. - 29/5: La corte suprema israeliana permette che l'esercito confischi una larga zona di terra agricola nella parte nord della Striscia di Gaza (la stessa corte, una settimana fa, aveva ordinato all'esercito di non procedere alla confisca, prima di aver studiare il caso.....!!!); l'esercito può quindi iniziare ad organizzarsi! Si tratta di una zona agricola di 30 ha che rappresentano l'unica fonte di guadagno per 60 persone; la terra che verrà confiscata sarà annessa agli insediamenti vicini. La motivazione per la confisca è sempre la stessa: garantire ai coloni degli insediamenti una fascia di sicurezza. Tra contadini colpiti si registrano il sig. Ramadan Tubji (6 ha), la sig.ra Fayza Tarazi (3 ha), il sig. Fayez Jadba (3 ha). Questo bollettino è il frutto del lavoro volontario di tecnici palestinesi del LRC e italiani del CIC e di un contributo iniziale dell'unione Europea, Regione Toscana, Arcigola Slow Food, Comune di Quarrata, Colune di Ponte Buggianese. Per poter proseguire nella sua realizzazione ci affidiamo alle libere contribuzioni di tutti coloro che faranno richiesta di questo strumento di informazione che cercheremo, nei numeri successivi di migliorare e documentare anche attraverso foto, nonostante la situazione in Palestina non agevoli il lavoro svolto dai volontari del LRC. Per non ricevere più il BOLLETTINO TERRA PALESTINESE mandare un email vuota a crocevia at croceviaterra.it --------------------------------------- Centro Internazionale Crocevia +39 06 24 13 976 http://www.croceviaterra.it crocevia at croceviaterra.it ---------------------------------------
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