TERRA PALESTINESE maggio



BOLLETTINO N. 5     "Terra Palestinese"










Monitoraggio delle attività di confisca e demolizione, da articoli dei
quotidiani palestinesi.

Raccolta e traduzione riassuntiva a cura di Mohammed Gazawneh (Land Research
Center di Gerusalemme) in collaborazione con il Centro Internazionale
Crocevia di Roma.


Da una testimonianza di Christian Salmon (Le Monde diplomatique - maggio
2002)

"...In Palestina, quello che colpisce prima di ogni altra cosa è la violenza
contro la terra, contro il territorio. A perdita d'occhio non vi sono altro
che cantieri a cielo aperto, colline sventrate, boschi distrutti. Un
paesaggio a brandelli. Reso illeggibile da una violenza che sembra
concertata. Non soltanto la violenza delle bombe e della guerra, non
soltanto le distruzioni inflitte dalle incursioni dei carri armati, i più
moderni del mondo e anche i più pesanti, ma piuttosto una violenza attiva,
industriosa. Catastale..."


Maggio  2002


JENIN
-   6/5: Fatima Turukman, di 30 anni, è stata uccisa insieme a due dei suoi
figli - Basel e Abeer di 3 e 4 anni - mentre lavorava nei suoi campi, vicini
ad una by-pass road, nella zona di Zababdeh.
-   8/5: La provincia, con i suoi centri di allevamento per polli,
raggiungeva  il 22% dell'intera  produzione avicola della West Bank. A causa
dell' operazione militare e dell'assedio alla provincia, sono stati uccisi
più di 14.000 pulcini: la zona di Jenin ha così subìto una perdita che
supera i 10 millioni di NIS ( quasi 2.2 milioni di $).
-   23/5: A Burqa i bulldozer  hanno chiuso tutte le strade agricole
distruggendo le reti idriche  che servivano l'intera zona.

TULKAREM
-   1/5: Una grande campagna di distruzione dei terreni agricoli si e'
verificata nei villaggi di Feroun, El-as, Kufur Sur e Jabbarah:  la
superficie distrutta è di circa 1000 ha e  migliaia sono gli alberi da
frutto che sono stati sradicati. Con tale campagna il governo israeliano
intende spostare la linea verde, che rappresenta il confine tra Israele e la
W.B. di 3-10 Km.
-   3/5: La presenza dell'esercito israeliano nella zona nord -ovest della
provincia ha pregiudicato la stagione agricola: i contadini, da più di un
mese, non hanno potuto  raggiungere le loro terre,  famose per gli orti e
le numerose  serre.
-   Due ordini militari (N°92T e N° 93T) sono stati consegnati ai contadini
di Feroun e Kufur Sur:  parlano della confisca di 800 ha di terra agricola
che si trova tra i due villaggi e la linea verde; in aggiunta a questo, tra
i due villaggi  e la terra confiscata sarà aperto un fossato lungo 10 km e
largo 17-20 m  per impedire di raggiungere sia la terra confiscata che la
linea verde.
-   9/5: Bulldozer israeliani, dopo 4 giorni di sosta, riprendono il lavoro
di devastazione e distruzione dei terreni agricoli nella zona di Al-Ras,
Kufur Sur, Feroun. Su quest'ultimo villaggio l'esercito impone il coprifuoco
per permettere ai bulldozer di lavorare nella terra confiscata senza
scontrarsi con i proprietari della stessa.
-   18/5:  I bulldozer  iniziano ad aprire una nuova strada ( larga 50 m e
lunga 8 Km) nella zona di Feroun, Kufur Sur, Al-Ras, coadiuvati
dall'esercito che  applica "il sistema del coprifuoco" per impedire ai
contadini di protestare e di scontrarsi con i soldati.
-   20/5:  Militari, accompagnati da mezzi pesanti, si sono visti nei
dintorni di Safarin e Beit Leed  impedire ai contadini di raggiungere le
loro terre; i soldati hanno poi aperto il fuoco contro un contadino che
lavorava nel suo campo, vicino all'insediamento di  Bait Zaghir. Il  sig,
Fawzi Hussein è rimasto ferito.
-   24/5 : l'esercito israeliano impone il coprifuoco ai villaggi della
zona: Sha'rawiya, Deir Al-Ghosun, Baqa Sharqiya, Ateel, Zeita, Qefeen, dove
i soldati hanno cacciato via i contadini dalla propria terra agricola per
permettere ai topografi   di iniziare il lavoro: mettere i primi segnali che
delimitano il recinto che separa la zona d'Israele. Questa operazione
rappresenta una minaccia per centinaia di ettari.

NABLUS
-   3/5: Mentre i bulldozer distruggono 6 ha di terra agricola coltivata con
ulivi nel villaggio di Al-Naqura, i  soldati sparano contro il villaggio per
terrorizzare i contadini;  nello stesso giorno l'unica strada che porta al
villaggio vicino di Deir Sharaf viene distrutta.
-   6/5:  Nella zona di Tell alcune grotte sono state fatte saltare e una
sorgente d'acqua è stata distrutta.
-   8/5: Bulldozer israeliani distruggono decine di ettari, coltivati a
grano, orzo e ceci, nei villaggi di Salem , Azmout, e Beit Dajan. I tre
villaggi sono circondati da una by-pass road che porta all'insediamento Alon
Morh.
-   13/5: Decine di contadini palestinesi (in maggioranza donne) del
villaggio di Amateen vengono aggrediti da coloni armati,  mentre si trovano
nei campi a raccogliere i loro prodotti: una donna, Ansaf Abdel Hafiz,
viene picchiata; i coloni chiedono i prodotti e .. la terra.
-   23/5: I coloni dell'insediamento di Itzhar, che compiono  quotidiane
aggressioni contro i contadini dei villaggi vicini: Urif, Assira Qebleya,
Burin e Madama, intendono, con questo comportamento, costringere i
palestinesi a lasciare le loro terre agricole: ieri 3 contadini  (Ahmsad
Assaira, Lutfi Yassin, Abdellatif Yassin ) sono stati aggrediti dai coloni.
-   24/5: Coloni provenienti dall'insediamento di Alon Moreh bruciano 5 ha
di terra coltivata a  grano e orzo nel villaggio di Salem. La terra
appartiene a Jamal Eshtayeh, Fayez Ehtayeh, AbdelKhaleq Jabour, Sa'dah
Jabour. Durante questo attentato, avvenuto sotto gli occhi dei soldati
israeliani, l'esercito ha imposto il coprifuoco sul villaggio per impedire
agli abitanti di spegnere il fuoco e agli uomini della difesa civile di
Nablus di raggiungere il posto.
-   26/5: sempre nello stesso villaggio di Salem, e sempre coloni ebrei di
Alon Moreh bruciano 300 alberi d'ulivo.
-   Nel villaggio di Ureef  i coloni incendiano 1 ha coltivato con cereali:
il danno è stato limitato perché i contadini sono arrivati in tempo a
spegnere il fuoco; si teme che i coloni possano ritornare a colpire
nuovamente la zona prima del raccolto.
-   30/5:  Coloni dell'insediamento di Barakha incendiano 10 ha coltivati
con  cereali nel villaggio di Burin:   uno dei contadini danneggiati (4 ha)
è il sig. Said Qasem Abdel-Hadi. Coloni dello stesso insediamento
aggrediscono i contadini del villaggio di Kufur Qalil per costringerli ad
abbandonare le proprie terre: Wael Mansur è uno dei contadini aggrediti.
-   L'esercito israeliano impone il coprifuoco a  Beit Furik,  mentre i
bulldozer  sradicano 100 alberi d'ulivo: questa notizia è stata data dal
sig. Mahmoud Seifi, membro del consiglio  comunale.

RAMALLAH
-   13/5:  I cittadini di Turmussaya vivono l'incubo dell'aggressione giorno
e notte: durante la notte infatti, i coloni, accompagnati dai soldati,
sparano contro le case colpendo principalmente  le cisterne dell'acqua;
giorni fa, poi, i coloni hanno sradicato 30 alberi d'ulivo.
-   15/5:  L'esercito israeliano, con l'aiuto dei coloni, trasforma una
postazione militare, costruita ultimamente su terreni di privati, in un
nuovo insediamento: decine di case prefabbricate sono già state installate e
sono state inoltre costruite una stalla di cavalli ed un capannone per
polli. I contadini palestinesi, che cercano di raggiungere i loro terreni
per raccogliere la frutta ormai matura, sono ricacciati indietro dai coloni
che si sono appropriati di tutto il raccolto.
-   27/5:  Agli abitanti di Beddu e Beit Surik, a nord-ovest di Ramallah, il
governo israeliano consegna un ordine militare (N° T/9/10) di confisca di 1
ha di terra. Nei terreni agricoli di questi due villaggi, i bulldozer sono
già al lavoro per aprire una nuova strada che raggiungerà l'insediamento di
Haradar. Oltre a questo terreno, coltivato con alberi da frutto, verranno in
seguito utilizzati e recintati altri 5 ha per la difesa della strada.
-   Da 3 giorni, i bulldozer  sono impegnati nella devastazione della terra
agricola del villaggio di Dura Al-Qare', a nord di Ramallah: si tratta di
una collina che porta il nome di Egreteis, non lontana dall'insediamento
Beit Eil.

JERUSALEM
-   7/5: Bulldozer israeliani distruggono 2 appartamenti  in costruzione
nella zona di Wadi Helwa - Silwan: la prima casa, di 100 mq , è  del sig.
Mohammed Abu Sarhan; la seconda, di 120 mq, è  del sig. Mohamed Siam;
un'altra camera, della famiglia Abu Esbeih, è stata demolita. Le case
demolite si trovano attorniate da nuclei  abitativi per  coloni ebrei.
-   9/5: Una campagna massiccia di colonizzazione si sta preparando contro
la città di Gerusalemme; ieri coloni appartenenti al movimento "Nehalt
Shimoun", accompagnati da  Beni Ayalon (membro di estrema destra alla
Knesset), hanno occupato una casa a Gerusalemme Est  nel Quartiere di Sheikh
Jarrah: la casa di 2 piani era disabitata, essendo la proprietaria  morta
qualche anno fa; l'occupazione è avvenuta con la protezione della polizia e
seguita da festeggiamenti di ebrei, appartenenti al partito di destra
Moledet.
-   13/5:  Il sig. Ahmad Za'atrah, di Jabal Al-Mukabber  dopo aver pagato
una multa di 25000 NIS ( 5400 $) per aver costruito la sua piccola casa
senza aver, prima,  ottenuto il permesso, riceve dal  Comune di Gerusalemme
la richiesta  di altri soldi: se vuol salvare la casa, il sig. Za'atrah ,
disoccupato con moglie e tre figli, dovrà versare  68000 NIS ( quasi  14000
$).
-   19/5: Aumentano le aggressioni da parte dei coloni ebrei contro la terra
di Sabra nella città vecchia di Gerusalemme; si tratta di una zona di 1500
mq nel cuore della città vecchia che appartiene alla Awqaf Islamica e alla
famiglia Nuseiba: queste aggressioni, fin dall'inizio degli anni settanta,
avvengono sotto gli occhi dei soldati che non fanno nulla per fermare i
coloni. Questi, poi, fanno di tutto per costringere anche i commercianti a
lasciare la zona.
-   22/5:  40 avvisi di demolizione sono stati consegnati ad altrettante
famiglie palestinesi nelle zone di Essawiya, Anata, Silwan, Jabal Mukabber.
E' da ricordare che per un palestinese di Gerusalemme ottenere un permesso
per costruire una casa resta un problema quasi sempre impossibile da
risolvere.
-   Bulldozer israeliani scortati  da centinaia di soldati   demoliscono 3
case nella zona di Beit Hanina. La prima, di 100 mq, ospitava 8 persone:
costruita nel 1999 apparteneva  al sig. Jamal Sanduqa che dichiara di non
aver avuto alcun avviso di demolizione; era stato multato dalla   Corte
Israeliana  per una somma di  40.000 NIS (causa: costruzione senza licenza)
con la  possibilità di pagare a rate. Aveva già versato 28000 NIS. La
seconda casa distrutta, di 95 mq era stata costruita  dieci anni fa  e
ospitava 12 persone;  apparteneva al sig. Nasser Burqan che aveva già
saldato buona parte della multa che, anche in questo caso, la  Corte
Israeliana si era premurata di inviargli (multa di 32.000 NIS da pagare in
rate mensili - gia' saldati 25.000 NIS). La terza casa, di 140 mq,
appartiene al sig.  Hazem Ja'bari:  ospitava 13 persone (di cui  10
bambini). Mentre erano nella zona, i bulldozer hanno distrutto le fondamenta
di altre due case.
-   24/5: L'autorità israeliana ammonisce la sig.ra Zahra Ali E'beid di
Al-Essawiya  con una multa di 100.000 NIS  per aver costruito la sua casa
senza permesso; l'autorità lascia alla signora 15 giorni per ottenere la
licenza, in caso contrario le sarà data un'altra multa di 49.800 NIS.
-   29/5: Israele annuncia un piano di separazione tra la città di
Gerusalemme e i quartiere arabi che l'attorniano: si tratta della
costruzione di un muro di cemento lungo 80 km.

BETLEHEM
-   3/5: Al-Rashaida  (a est di Betlehem) è abitata da allevatori di pecore
che trovavano in  questa vasta zona un buon pascolo. L'autorità israeliana
ordina l'evacuazione: entro 48 ore, gli allevatori palestinesi devono
lasciare il pascolo.
-   L'autorità israeliana decide di confiscare 50ha  di terra nella zona di
Beer Ouna   (città di Beit Jala) per aprire una nuova strada, utile ai
coloni, che, partendo dalla "strada dei tunnel", arriva agli insediamenti
che si trovano ad est di Betlehem. La strada passerà nei villaggi di Numan,
Khas, Za'tarah:  la sua apertura e i suoi 15 km di lunghezza sono una
minaccia reale per almeno 200 case di palestinesi.
-   27/5: Nel villaggio di Fredeis bulldozer israeliani hanno iniziato a
distruggere terre agricole per costruire un nuovo insediamento "Rahba'am
Ze'evi", in memoria del ministro israeliano ucciso durante l'intifada. Con
questa operazione si completa l'anello degli insediamenti attorno a
Betlemme.

HEBRON
-   3/5: Il governo israeliano decide di confiscare ed annettere  una vasta
zona  di terra che si trova a sud della città di Hebron. Ciò comporterebbe
il trasferimento forzato di più di 800 palestinesi che, in quella zona,
hanno  l'unico pascolo per i loro ovini. La decisione non è ancora stata
presa perché un'associazione arabo-israeliana si è rivolta alla corte
chiedendo l'annulamento di tale ordine.
-   10/5: Mentre i soldati israeliani entrano nella sede del dipartimento
dell' Awqaf Islamica e distruggono mobili e documenti  i coloni,  che
abitano nel centro di Hebron, tagliano le linee telefoniche e distruggono le
cisterne dell'acqua.
-   23/5: L'esercito israeliano rafforza l'assedio al villaggio di Samou':
i cittadini sono costretti a prendere strade secondarie di montagna  per
entrare o uscire dal villaggio; il sindaco del paese sig. Abdel Qader Hammad
conferma che l'autorità d'occupazione intende confiscare le centinaia di ha
di terra agricola devastata ultimamente .

GAZA
-   2/5: Bulldozer israeliani distruggono numerosi ettari di terra agricola
che si trova ad ovest del quartiere austriaco nella città di Khan Younis,
sradicando centinaia d'alberi da frutto: la terra colpita rappresentava il
posto di lavoro per 150 persone.
-   3/5: L'autorità israeliana decide di confiscare 30 ha di terra agricola
a Beit Lahia, nella zona di Al-Sifa. I militari, che  consegnano l'ordine di
confisca a 14 contadini proprietari della terra,  dichiarano che ciò è
dovuto a motivi militari ed avrà la durata di 5 anni.
-   Nel quartiere di Al-Sha'er, nella città di Rafah, entrano i bulldozer
accompagnati da carri armati: devastazione di una zona agricola e
proibizione per i proprietari dei campi coltivati, di avvicinarvisi.
-   7/5: I bulldozer  distruggono quasi 80 ha di terra nei pressi della
citta' di Khan Younis: l'obbiettivo di questa operazione è la costruzione di
una nuova by-pass road e di un ponte che collegano gli insediamenti di Gush
Qatif con quello di Kissofim. Oltre a quanto già è stato distrutto, altre
decine di ettari, perché vicini alla by-pass road, non saranno più
utilizzati dai contadini per ragioni di sicurezza.
-   9/5: Contadini palestinesi di Beit Lahia  rifiutano con determinazione
l'idea di affittare all'esercito israeliano i propri terreni agricoli (si
tratta di centinaia di ettari). Intanto i bulldozer distruggono e devastato
le coltivazioni della zona tagliando i tubi che portano l'acqua
d'irrigazione.
-   14/5:  5ha di terra agricola e un pollaio vengono distrutti nella zona
di Abbassan Al-Kabirah.  I soldati, prima di far entrare i bulldozer,
hanno sparato contro i contadini costringendoli a fuggire. La terra colpita
dista 200 m dal confine con Israele ed appartiene alle famiglie Dardis e Abu
Rida.
-   15/5: L'esercito entra a Rafah, nel quartiere di Al-Salam  demolendo 3
case e  sradicando decine d'alberi d'ulivo.
-   17/5: L'autorità d'occupazione consegna ai proprietari delle terre
agricole nella zona del Nasser Agricultural Project (a nord della Striscia
di Gaza) un ordine nel quale viene specificata l'intenzione di mettere
quella terra sotto il controllo dell'esercito israeliano; si offrono ai
contadini 2 scelte: dare la terra in affitto ai soldati o subire la confisca
obbligatoria. Intanto i bulldozer sono già al lavoro: stanno trasformando la
zona in un deserto. Qualche anno fa la superficie del progetto era di 400
ha: sulla maggior parte di questa terra sono stati costruiti insediamenti (
Dughet)
-   Un ordine di confisca-e-demolizione viene consegnato a 6 famiglie
palestinesi, che abitano nella zona di Al-Qarara: i proprietari dei sei
appartamenti, Jihad Al-Qidra, i suoi 4 fratelli e lo zio Said Mabruk avranno
soltanto 48 ore per evacuare la loro casa.
-   19/5: L'esercito israeliano impedisce l'esportazione dei prodotti
agricoli  ai contadini di Rafah (zona famosa per i suoi orti): questi si
vedono costretti ad utilizzare unicamente il mercato locale con un prezzo di
vendita che non copre il costo di produzione (come racconta uno dei
contadini colpiti: il sig. Ahmad Elian Edheir).
-   20/5: Bulldozer israeliani iniziano a distruggere un centro industriale
per la produzione dell'ossigeno; prima del loro arrivo i soldati israeliani
avevano  colpito la zona con i cannoni  causando un incendio nei campi
coltivati a grano.
-   Dopo aver bruciato la zona che si trova nella vicinanze
dell'insediamento Natzarim, nel centro della striscia di Gaza, i bulldozer
iniziano a sradicare gli alberi; l'esercito giustifica questa nuova
aggressione con il pretesto che, dalla stessa zona, palestinesi avevano
sparato contro i coloni.
-   25/5: L'esercito distrugge totalmente un'officina metalmeccanica che
forniva pezzi di ricambio per motori agricoli; l'officina appartiene alla
famiglia Hassanein.
-   26/5: Nella zona di Deir Al-Balah la sig.ra Kamlah Abu Said, di 40 anni
e la sua nipotina Anwar Abu Said di 13 anni, sono state uccise dall'esercito
israeliano mentre  lavoravano nella terra di famiglia. I soldati presenti
nella zona hanno poi ostacolato l'arrivo delle ambulanze che avrebbero
portato via le vittime.
-   29/5: La corte suprema israeliana  permette che l'esercito  confischi
una larga zona di terra agricola nella parte nord della Striscia di Gaza (la
stessa corte, una settimana fa, aveva ordinato all'esercito di non procedere
alla confisca, prima di aver studiare il caso.....!!!); l'esercito può
quindi iniziare ad organizzarsi! Si tratta di una zona agricola di 30 ha che
rappresentano l'unica fonte di guadagno per 60 persone; la terra che verrà
confiscata sarà annessa agli insediamenti vicini. La motivazione per la
confisca è sempre la stessa: garantire ai coloni degli insediamenti una
fascia di sicurezza. Tra  contadini colpiti si registrano il sig. Ramadan
Tubji (6 ha), la sig.ra Fayza Tarazi (3 ha), il sig. Fayez Jadba (3 ha).

Questo bollettino è il frutto del lavoro volontario di tecnici palestinesi
del LRC e italiani del CIC e di un contributo iniziale dell'unione Europea,
Regione Toscana, Arcigola Slow Food, Comune di Quarrata, Colune di Ponte
Buggianese. Per poter proseguire nella sua realizzazione ci affidiamo alle
libere contribuzioni di tutti coloro che faranno richiesta di questo
strumento di informazione che cercheremo, nei numeri successivi di
migliorare e documentare anche attraverso foto, nonostante la situazione in
Palestina non agevoli il lavoro svolto dai volontari del LRC.




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