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Caccia militari sul Gennargentu
- Subject: Caccia militari sul Gennargentu
- From: "Marcao" <caomar at tiscalinet.it>
- Date: Sun, 9 Jun 2002 11:37:46 +0200
Unione Sarda 5 giugno 2002 «Caccia militari fuori da Gorropu» Stop agli aerei da caccia militari che sorvolano la gola di Gorropu, spaventano gli escursionisti in cerca di pace e soprattutto possono causare gravi incidenti alle migliaia di turisti che visitano il canyon più ampio d'Europa. L'allarme è stato lanciato dai soci sardi della "Gae", l'associazione nazionale delle guide escursioniste, sulle pagine virtuali di Internet nell'ambito di un newsgroup (un gruppo di discussione specializzato) gestito dalla Gae. La preoccupazione delle guide locali sarebbe legata alle vibrazioni dei bolidi militari che, sorvolando quella zona, a bassa quota, oltre che spaventare a morte gli escursionisti, potrebbe -secondo alcuni - provocare lo sgretolamento della roccia con una la conseguente caduta di sassi e massi. «Il 22 maggio alle ore 12.15 -racconta una delle guide ospitata nel newsgroup - mentre mi trovavo proprio all'interno della gola di Gorropu con alcuni clienti è passato, sorvolando a bassissima quota, un aereo caccia, che ha spaventato tutte le persone che avevano preso parte all'escursione. Oltre ad un frastuono infernale c'è stato il pericolo reale che si staccasse qualche pietra dalla roccia. Sono molto preoccupato -aggiunge la guida- e penso che questo succeda più spesso di quanto crediamo. Cosa possiamo fare?» È l' interrogativo via modem di Paolo Palimodde della cooperativa Enis, di base a Monte Maccione ad Oliena, il primo a lanciare l'allarme. Ma la situazione di pericolo non è nuova per gli appassionati di trekking «È un problema che esiste da tempo: sarenno almeno 15 anni. Ho visto spesso i caccia entrare all'interno della gola, se non ricordo male ci fu anche un' interrogazione parlamentare - sostiene Francesco Murru, socio Gae e guida turistica della società Supramonte di Urzulei: - anche recentemente ne ho visto alcuni entrare nella parte alta della gola. Non è giusto. Gorropu è un monumento naturale e deve essere rispettato, anche perchè è molto frequentato (soprattutto in questo periodo) e possono verificarsi incidenti gravi». Insomma massima allerta per il pericolo frane: il sasso è stato lanciato e poco dopo sono fioccate le adesioni alla protesta e la segnalazione di altri casi nell'isola «Qui tutto sommato siamo abbastanza abituati ai Tornado, visto che siamo a due passi dal poligono di tiro di Capo Frasca -dice Roberta Melis, segretaria del Gae - ma mi pare che le cose stiano andando sempre peggio, bisognerebbe impedire ai piloti di sorvolare il canion». Gian Basilio Nieddu Unione sarda 5 giugno 2002 ********** 5 giugno 2002 GETTIAMO le BASI Oggetto: caccia militari a su Gorroppu. Riferimenti: Pubblicazione A.I.P.-Italia RAC 5-1-3.3; RAC 5-1-0. Comando Squadra Aerea Stato Maggiore, Prot. SQA 132/p 29862/99/2.10 La zona area che sovrasta il centro Sardegna è indicata sulle carte militari con la sigla "D. 33". La legenda spiega che la lettera "D" sta per Dangerous e definisce uno "spazio aereo all'interno del quale possono svolgersi attività pericolose per il volo degli aeromobili". Però, incredibilmente, le forze armate assicurano che le attività pericolose svolte nei cieli non determinano alcun rischio nel territorio sottostante e pertanto "non vi è bisogno di adottare alcuna misura di prevenzione per le ipotizzate ricadute a terra" tanto più che le attività esercitative "risultano essere precipuamente effettuate dai Corpi Armati dello Stato" (Comando Squadra Aerea Stato Maggiore, Prot. SQA 132/p 29862/99/2.10. Si deduce che qualcuno, Generale o Ministro, ha provveduto a decretare l'abolizione della legge di gravità! Di conseguenza, i voli radenti - vietati in Italia - non debbono destare preoccupazione. Rimosse le tragedie di Cermis, Casalecchio, Ustica etc. , forze armate e classe politica non sono sfiorati neppure dal dubbio che "un'intensa presenza" di aeromobili possa causare inquinamento, danni ambientali e rischi per la popolazione. Pone pesanti interrogativi constatare che in Sardegna i parchi naturali nazionali, imposti o in progetto, sono tutti, con l'eccezione dell'Asinara, teatro di intense, esercitazioni e sperimentazioni militari che non si tenta minimamente di contrastare. Elenchiamo: Parco Nazionale Isola di Tavolata: ospita installazioni radar e telecomunicazioni. Parco Sinis- Malu Bentu (Mal di Ventre): situato all'interno dello spazio aereo militarmente asservito "R 54", a ridosso della "zona R.59" annessa al poligono terrestre, aereo e navale di Capo Frasca, delimitato dall'immensa "zona D.40" adibita ai combattimenti simulati. Parco marittimo Orosei-Baunei (in progetto): dependance delle sterminate zone aeree e marittime annesse al poligono della morte Salto di Quirra, martoriate per nove mesi l'anno da lanci di razzi e missili di nuova e vecchia generazione. Cala Andreani- Caprera: oasi naturale a riserva integrale, inserita nel Parco di La Maddalena. E' regolarmente usata per periodiche esercitazioni a fuoco. Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena: ingloba i mega depositi Nato di combustibili, armi e munizioni; ha come fulcro la base atomica galleggiante Usa per sommergibili a propulsione e armamento nucleare. Siamo l'unico paese al mondo che "vanta" l'unico Parco "eco-nucleare" del pianeta terra e il maggior numero di Parchi Naturali "eco-missilistici". Nella legge quadro e nei decreti istitutivi dei parchi non è fatto cenno alle intense e devastanti attività militari - valutate "pericolose" dalle stesse forze armate - che si svolgono all'interno o nelle immediate adiacenze delle zone che si dice voler tutelare. Fino a questo momento, dai parchi amministrati come ministro comanda, non è pervenuto nessun segnale di volontà politica di porre fine o perlomeno freno, alle permanenti esercitazioni e sperimentazioni belliche. Ne deriva una situazione paradossale, oltre i limiti della decenza: bagni vietati e bombardamenti permessi, gite in barca regolamentate e andirivieni incontrollato dei mostri atomici Usa. Cambiano i governi, ma la linea politica permane immutata: per bocca del ministro dell'Ambiente, parlano del patrimonio ambientale sardo da salvaguardare e nello stesso tempo, con mano del ministro per la Difesa, scempiano mare e terra, seminano leucemie e alterazioni genetiche tra le comunità costrette a caricarsi del pesante fardello Nato. Permane immutato nei decenni il silenzio/assenso della classe politica a delle alte istituzioni della Sardegna. Comitato sardo GETTIAMO le BASI 070 823498 - 3386132753 ******** Da Agenzia Unione 06-06-2002 12:16 PROTESTA CONTRO AEREI A GORROPPU DORGALI. Anche l'associazione Gettiamo le Basi condivide la protesta sugli aerei a Gorroppu. L'allarme lanciato dalla Gae sulla presenza indiscriminata dei caccia militari nel monumento naturale. Già in passato il gruppo pacifista aveva chiesto spiegazioni ai militari sulle operazioni che riguardano l'area del Supramonte e del Gennargentu. (g.b.n.nu) Ci ostiniamo a sperare che un minimo di "educazione ecologica" induca qualcuno a protestare: contro "i giochi di guerra" nelle zone che rientrano tra i beni naturali da tutelare, per spezzare il connubio Parco Naturale/Attività Belliche Gettiamo le Basi
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