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URGENTE RICHIESTA ADESIONI
- Subject: URGENTE RICHIESTA ADESIONI
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan" <uiki.onlus at tin.it>
- Date: Wed, 22 May 2002 11:31:36 +0200
Cari amici e amiche, di seguito vi inviamo un appello che è stato fatto circolare in tutta Europa, in molte lingue e che verrà pubblicato su un sito apposito. L'appello come potrete vedere è molto simile a quello cui avete già aderito che è stato lanciato dall'Ass. AZAD, l'Ass. per la Pace, le Donne in nero e i Giuristi democratici. Per questa ragione, voi che avete già aderito siete invitati a sottoscrivere anche questo. Vi preghiamo, scusandoci per l'urgenza, di risponderci entro oggi sulla vostra eventuale adesione inviandoci un email di risposta. l'indirizzo del sito nel quale sarà pubblicato l'appello è: http://www.veto_liste.org, già negli altri paesi è cominciata la raccolta delle adesioni. Contiamo sulla vostra sollecitudine. Grazie NON COMPROMETTETE LA PACE! APPELLO ALLA RAGIONE POLITICA Il 3 Maggio l'Unione Europea ha incluso il nome del PKK nella sua lista delle organizzazioni terroristiche, senza alcuna giustificazione politica o giuridica. La leadership del Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha stabilito sin dal lontano 1993 che una soluzione del conflitto con la Turchia non debba essere perseguita attraverso la "violenza". I kurdi hanno rinunciato alla loro richiesta di avere un proprio Stato, richiesta che è stata sostituita dall'aspirazione di 'poter esprimere liberamente la propria identità come kurdi' all'interno dei confini della Turchia. Nel 1998 Abdullah Ocalan è partito dal Medio Oriente al fine di ottenere appoggio al suo progetto di pace in Europa. E' stato deciso che l'idea di liberazione nazionale attraverso il conflitto armato è stata "storicamente superata" e sostituita dai metodi dell'azione civile e del dialogo. Le unità di guerriglia armata kurde si sono ritirate dal territorio della Turchia da più di tre anni. Questo processo di trasformazione del movimento kurdo ha avuto la sua logica conclusione il 10 Aprile 2002, quando l'ottavo Congresso del Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha deciso di sciogliere completamente il partito e di riorganizzare il suo lavoro, adoperando interamente metodi pacifici e democratici, sotto il nome di "Congresso per la Libertà e la Democrazia del Kurdistan" (KADEK). Questo cambiamento strategico, portato avanti in modo condiviso e credibile, misurabile da prove, è stato connotato dalla chiara rinuncia della guerra, di ogni violenza e terrore. E' stato confermato dalla speranza per le possibilità di mutua comprensione, rispetto, e costruzione di una società civile attraverso il negoziato e l'opportunità di utilizzare il dialogo per superare il deficit di democrazia della Turchia nel lungo processo di ingresso all'Unione Europea. Non esiste alcun pericolo proveniente dalla parte kurda. Né bombe, né violenza. Nessun atto di terrorismo è stato commesso da parte dei kurdi in Germania, Turchia, o in qualunque altro luogo in Europa. Ma ironicamente, i kurdi sono stati puniti e collocati nella "lista europea delle organizzazioni terroristiche ". In stridente contraddizione col presunto scopo di combattere il terrorismo, i kurdi vengono nuovamente deprivati del diritto all'autodeterminazione, nonostante abbiano scelto di presentarsi politicamente ai leader Europei, che ancora sono legati ad una concezione storicamente obsoleta del PKK, quando i kurdi hanno dichiarato che la missione del PKK si è ormai conclusa. La pietosa motivazione di questa logica fuorviante è che la Turchia sarebbe messa molto più sotto pressione dalla politica di pace e democrazia portata avanti dai kurdi, che da ogni precedente conflitto armato. Dal punto di vista di Ankara questo significativo cambiamento rappresentato dalla nuova iniziativa ,urda non costituisce altro che la minaccia che i kurdi possano conquistare diffusa approvazione e successivo riconoscimento, ma contrasta anche visibilmente col fatto che, come sempre, la Turchia rifiuta ogni domanda di democrazia e di rispetto per i diritti delle minoranze. Sebbene screditate dal punto di vista della democrazia, le autorità turche proveranno adesso con l'aiuto dell'Europa a rimodernare se stesse, assicurando che il movimento politico kurdo sia inscritto nella categoria del terrorismo attraverso il PKK (o, come ora viene richiesto, il KADEK). Come stanno le cose in realtà? 4,500 villaggi kurdi distrutti e quasi 3 milioni di persone cacciate dalle loro terre. L'uso delle armi provenienti dall'Europa contro i kurdi. Tortura e la copertura degli assassini da parte dello stato minacciano di diventare nuovamente tollerati ora che il PKK viene inserito da parte dell'UE nella lista delle organizzazioni terroristiche. CONSEGUENZE Corte Europea: i procedimenti riguardanti i diritti umani, pendenti da lungo tempo contro la Turchia, potranno essere annullati o bloccati poiché in futuro ogni crimine commesso contro i diritti umani potrà essere giustificato come parte della guerra al terrorismo. Legislazione in materia di asilo: sotto l'apparente applicazione dei criteri della Lista UE e la sua datata definizione del PKK, la Turchia sottoporrà all'Europa la sua lista di persone sospette, scelte arbitrariamente, e chiederà che siano estradate, in tal modo trasformando i Ministri europei della Giustizia e degli Interni in guardie carcerarie per conto di Ankara. ONG: la lista UE delle organizzazioni terroristiche costituirà le vincolanti linee guida per le Organizzazioni Non Governative, per le organizzazioni per i diritti umani, per lo sviluppo e per l'ambiente, e le asservirà ad esse. Lo stesso verrà applicato alle banche, alle fondazioni, alle università, ai college e alle scuole. Gli insegnanti avranno da temere punizioni se utilizzeranno materiale kurdo o se permetteranno ai bambini kurdi di imbattesi in parole che possano indicare sostegno al PKK. Associazioni culturali kurde: considerate tutte come terroriste, se asseritamente o di fatto sono associate al KADEK, e potranno aspettarsi di venire chiuse e di subire la confisca dei propri fondi. Libertà di espressione: tutti i cittadini europei potranno ricadere vergognosamente nell'applicazione dei criteri implicati dalla lista, laddove sostengano le attività democratiche e non violente dei kurdi, perché saranno considerati sostenitori del "terrore". La stampa e la televisione kurde potranno essere chiuse senza troppi complimenti in qualsiasi momento. Lingua kurda: mentre gli studenti kurdi, gli insegnanti e i genitori di tutte le sfere sociali in Turchia esprimono il loro desiderio del riconoscimento della propria lingua, attraverso campagne pubbliche, questo diverrà "terrorismo", non solo per lo Stato Turco ma anche per quelli dell'Unione Europea. Pace in Medio oriente: la Turchia riuscirà infine a fare appello alla definizione europea di terrorismo per giustificare la propria invasione militare permanente del Nord Iraq, che è contraria al diritto internazionale. La continua e grave distruzione della pace nella regione riceverà un pericoloso incoraggiamento dall'approvazione dell'Europa. L'esemplare progetto d'emancipazione dei kurdi, il grande progetto anti-nazionalista, basato sulla pace e sulla federazione democratica dei multietnici stati del Medio oriente sarà completamente messa a tacere! NOI DICIAMO NO! Dichiariamo la nostra risoluta opposizione. Noi dichiariamo la nostra ferma e incrollabile determinazione a seguire la strada del negoziato e della risoluzione del conflitto, mettendo da parte ogni uso della violenza. Noi non siamo "terroristi" ma cittadini del mondo, con eguali diritti, compreso il diritto al riconoscimento a veder riconosciuta la nostra esistenza. Noi domandiamo quindi un'immediata revisione della lista dell'Unione Europea, che non dovrà mai incluiderci al primo posto. Nessuno ci può togliere la libertà, nessuno può impedirci di perseguire i nostri obiettivi di futura pace e democrazia. KURDI IN EUROPA E NEL MONDO La nostra battaglia ha bisogno del tuo supporto e dell'approvazione e della solidarietà dell'opinione pubblica democratica, dei media, dei partiti politici, delle organizzazioni ed associazioni, e di tutte le persone libere ovunque esse siano. Ti preghiamo di sottoscrivere la nostra petizione per chiedere assieme a noi l'immediata revisione di questa lista della vergogna. Nome e cognome Firma Indirizzo Tel/Fax E-mail
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