22/05 Pieve di Cento (BO): Incontro con la cooperativa vietnamita Craft Link



Caro amico e simpatizzante di Arcoiris, con questa lettera l'associazione
vuole ricordarti l'incontro promosso dall'associazione, con un produttore di
artigianato del vietnam.
Per introdurre questo nostro ospite, ti inviamo alcune pagine illustrative
della loro organizzione, della loro storia e della loro attività.
Ricordiamo che l'incontro sarà
mercoledì 22 maggio alle ore 21.00 presso la sala Dafni Carletti (cortile
interno del Comune) a Pieve di Cento (BO)
Ti invitiamo e ti chiediamo di divulgare la notizia a più persone possibili.
Grazie fin d'ora per l'aiuto che ci darai e speriamo di vederci presto.
Ass. ARCOIRIS Onlus


CRAFT LINK, VIETNAM

Alcune cose ci rendono diversi dal mondo del business:
Primo: lavoriamo soltanto con i produttori che hanno effettivamente bisogno
dei nostri servizi.
Secondo: i guadagni sono utilizzati soltanto per sviluppare l'organizzazione
e non vengono destinati ad alcuna persona: i membri del coordinamento
dell'organizzazione non hanno benefici economici legati alla  crescita dei
profitti.
Terzo: i rapporti con i produttori sono improntati al rispetto dei criteri
del fair tarde e gestiti in piena trasparenza. Noi offriamo a loro l'accesso
al mercato attraverso i nostri negozi e bazars.
Infine la nostra organizzazione necessita di essere indipendente
finanziariamente, di non dipendere dalle banche.


L'attività di Craft Link iniziò ad opera di alcune Ong che compresero come
l'artigianato potesse diventare un'opportunità di sviluppo per le
popolazioni povere del paese.
Infatti in Vietnam la situazione economica è di sempre maggiore divario tra
una parte ridotta della popolazione che beneficia della new economy e la
maggioranza che ne vivono ai margini.
La maggior parte degli artigiani, infatti, possiede un grande patrimonio di
manualità e conoscenza che trasforma in prodotti, ma che si scontra con la
difficoltà di accesso al mercato, soprattutto con l'introduzione delle nuove
regole del mercato globale. La produzione di artigianato offre anche
l'importante opportunità di organizzarsi in forme comunitarie.

Attualmente l'organizzazione ha un coordinamento formato da rappresentanti
di Ong e da rappresentanti locali. Tra le Ong coinvolte ci sono Mennonite
Central Committee (Mcc) con cui Ctm collabora anche in altri progetti
(cartoleria) ed Oxfam. Le persone delle Ong che prendono parte al
coordinamento non ne ricevono benefici economici.

Tutti i gruppi che lavorano con Craft Link garantiscono il rispetto dei
criteri del commercio equo in termini di diritti nel lavoro e autosviluppo.
Craft Link sostiene in maniera particolare i gruppi di produttori più
svantaggiati ed emarginati, come gli appartenenti a minoranze etniche, i
gruppi situati in aree remote, i ragazzi di strada e i disabili.
Non lavora con fabbriche di proprietà privata o con organizzazioni di
secondo grado, dato che questi possiedono già il loro accesso al mercato.
Lavora solo con organizzazioni di base, con produttori. Tra questi viene
data precedenza a coloro che si trovano in situazioni di marginalità
sociale, di svantaggio, di minoranze escluse, bambini di strada o persone
disabili.

Craft Link gestisce vari negozi anche con il sostegno di lavoratori
volontari sia stranieri che locali. Questo permette all'attività di
radicarsi maggiormente nelle comunità e di condividere un progetto di
superamento della povertà e di miglioramento delle condizioni di vita dei
produttori.

I produttori non sono trattati come semplici lavoratori ma viene data
particolare importanza al rafforzamento della struttura sociale e al
miglioramento delle loro condizioni di vita, andate deteriorandosi con
l'avanzare dell'economia liberista che ha messo in crisi la tradizionale
struttura sociale di questi  gruppi e la loro fragile economia.
Tradizionalmente una parte del reddito di queste comunità era ottenuta
attraverso la vendita nel mercato locale dei bellissimi tessuti, vestiti,
coperte, cuscini ed altri prodotti artigianali tipici,
la cui produzione era una delle attività principali delle donne. I ricami
dei tessuti si avvicinavano a vere e proprie forme d'arte, ma questa pratica
in anni recenti era andata quasi perduta a causa dei cambiamenti della
domanda del mercato: non riuscendo più a vendere i loro prodotti, le donne
erano costrette a lavorare per le nuove fabbriche.
Riconoscendo la loro straordinaria abilità nel tessere e decorare tessuti,
il Museo Etnografico Vietnamita e Craft Link si sono uniti per dare vita a
un progetto volto a salvaguardare la tradizione, favorire l'emancipazione
delle donne attraverso l'occupazione, e pagare loro un giusto prezzo per il
loro lavoro. Il progetto si occupa della formazione di giovani donne alle
antiche tradizioni quasi dimenticate, insegnando loro, attraverso le donne
più anziane, a confezionare tessuti e decorarli con antichi motivi
tradizionali. Viene inoltre insegnato come adattare gli antichi disegni a
nuovi prodotti, come organizzarsi per la vendita e come commercializzare i
prodotti.
Altri gruppi che Craft Link appoggia sono le minoranze etniche dei Thai
neri, Nung e Ta-Oi, a cui offre la commercializzazione dei prodotti,
l'insegnamento di tecniche di marketing, e l'appoggio nella creazione di
nuovi prodotti. Tra gli altri progetti sostenuti da Craft Link hanno
particolare rilievo, per il loro grande impatto sociale, la formazione
professionale di disabili fisici e psichici ed il loro successivo impiego
nella produzione artigianale. Con lo stesso sistema vengono create
opportunità di lavoro per i ragazzi di strada.


COLORI NATURALI

Un altro degli scopi dei progetti di Craft Link è recuperare le grandi
conoscenze tradizionali delle donne Thai sulla produzione di colori
naturali.  I colori sono estratti da diversi alberi, alcuni dei quali sono
coltivati nei villaggi ed altri crescono spontaneamente nella foresta.
Dalle foglie del "chan" le donne preparano una pasta indaco usata per
colorare; dalla corteccia del "set" si ottiene l'arancione; il "canh kien" è
un colore rosso profondo preparato con la larva di un insetto che vive nella
corteccia di alcuni alberi della foresta; dalla radice del "phang" si
ottiene il colore viola, da quella del "bo muoc" il verde; e infine, dalle
foglie di caffè si estraggono diverse gradazioni di marrone.
L'utilizzo di questi alberi per la produzione di colore permette, oltre alla
riscoperta e al mantenimento di tradizioni millenarie, anche la salvaguardia
delle foreste, che attraverso un utilizzo sostenibile assicurano la
sopravvivenza della popolazione senza che questa si trovi costretta ad
abbatterle per ottenere una fonte di reddito.


MOTIVI DEI RICAMI

I motivi ricamati sui  tessuti sono  ripresi dalla natura o da figure
mitologiche.
Vi si possono ritrovare farfalle, uccelli, elefanti, tigri, palme da cocco,
fiori di loro ed altre piante; il drago rimane comunque il motivo
predominante delle decorazioni, essendo una figura molto importante nelle
leggende Thai: è infatti un drago a portare le piogge, un altro a portare la
stagione secca, come è un drago che nelle leggende interviene per salvare il
suo popolo dai nemici.


ALCUNI GRUPPI DI PRODUTTORI


I TESSUTI  THAI  DI QUY CHAU

Il distretto di Quy Chau è situato nella provincia di Nghe An, ai confini
con il Laos, e le popolazioni che vivono in questa zona di frontiera
intrattengono stretti rapporti: alcune famiglie Thai sono immigrate dal
Laos, e la loro lingua e cultura sono le stesse che si riscontrano in
diverse province laosiane.
Ormai da molte generazioni le donne Thai di Quy Chau tessono e ricamano
coloratissime bordure per gonne chiamate "tin xin", simili a quelle che
ritroviamo in Laos e Thailandia. Anche se oggigiorno molte donne non portano
più le gonne tradizionali, le bambine imparano a ricamare già da quando
hanno circa otto anni. Ogni donna possiede da 10 a 30 gonne, che vengono
indossate in occasioni speciali come matrimoni, funerali e la festa chiamata
"Tet"; la gonna dimostra l'abilità nel ricamo di chi la indossa ed è un
elemento di attrazione nel corteggiamento.
Oltre a questo tipo di ricamo, le donne si dedicano anche alla tessitura e
al ricamo di coperte che in alcuni casi vengono prodotte su  richiesta dei
commercianti; sempre meno donne continuano a tessere queste bellissime
stoffe per uso proprio, e la maggior parte delle antiche creazioni vengono
vendute.
Riconoscendo la straordinaria abilità delle tessitrici-ricamatrici Thai di
Quy Chau, il Museo Etnologico Vietnamita collabora con Craft Link
nell'assistenza professionale alle donne di due villaggi, fornendo loro la
capacità di riprodurre antichi tessuti e di adattare i motivi tradizionali a
prodotti attuali. Nell'ambito di questo progetto, al fine di tramandare le
antiche tecniche artigianali delle donne di Quy Chau è stato girato un video
che riproduce i metodi tradizionali di tintura dei tessuti, di tessitura e
ricamo della seta.



ARTIGIANATO NUNG - PROVINCIA DI LANG SON

Il gruppo Nung è costituito da donne di etnia Nung Phan Xinh provenienti da
quattro villaggi della provincia di Lang Son, nel nord-est del paese.
Nell'ambito di un progetto sostenuto da Oxfam Hong Kong queste donne hanno
ricevuto una formazione nel campo della sartoria e del controllo qualità dei
prodotti, così da poter svolgere un'attività lavorativa che fornisse una
fonte di reddito a loro e alle loro famiglie. Le donne Nung che hanno preso
parte al progetto alternano la produzione artigianale ad altre occupazioni
stagionali; la maggior parte del lavoro di tessitura e ricamo viene svolta
in inverno, quando minore è l'impegno richiesto dal lavoro nei campi.
 I Nung Phan Xinh sono uno dei pochi gruppi etnici della loro regione che
continuano a produrre autonomamente il proprio vestiario, coltivando,
filando e  tessendo il cotone che viene poi tinto con il cham (indaco),
anch'esso coltivato autonomamente.
L'abbigliamento quotidiano sia degli uomini che delle donne è costituito  da
tuniche e pantaloni in cotone color indaco; in occasioni speciali le giovani
ravvivano i propri vestiti con sciarpe bianche e nere ricamate con fili
colorati. Quando si trovano al di fuori della propria comuità gli uomini
indossano talvolta abiti Kinh (vietnamiti), mentre le donne portano sempre
vestiti indaco che rappresentano un forte elemento di identità.
Nel scegliere la futura sposa per  il proprio figlio, i genitori giudicano
una ragazza anche in base alla qualità dei vestiti che indossa: se questi
sono ben fatti significa cha la prescelta ha tutte le qualità per diventare
una brava sposa.



Altre informazioni si possono avere consultando il sito
www.craftlink-vietnam.com