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22/05 Pieve di Cento (BO): Incontro con la cooperativa vietnamita Craft Link
- Subject: 22/05 Pieve di Cento (BO): Incontro con la cooperativa vietnamita Craft Link
- From: "Ass. Arcoiris" <arcoiris at comune.cento.fe.it>
- Date: Wed, 22 May 2002 09:17:56 +0200
Caro amico e simpatizzante di Arcoiris, con questa lettera l'associazione vuole ricordarti l'incontro promosso dall'associazione, con un produttore di artigianato del vietnam. Per introdurre questo nostro ospite, ti inviamo alcune pagine illustrative della loro organizzione, della loro storia e della loro attività. Ricordiamo che l'incontro sarà mercoledì 22 maggio alle ore 21.00 presso la sala Dafni Carletti (cortile interno del Comune) a Pieve di Cento (BO) Ti invitiamo e ti chiediamo di divulgare la notizia a più persone possibili. Grazie fin d'ora per l'aiuto che ci darai e speriamo di vederci presto. Ass. ARCOIRIS Onlus CRAFT LINK, VIETNAM Alcune cose ci rendono diversi dal mondo del business: Primo: lavoriamo soltanto con i produttori che hanno effettivamente bisogno dei nostri servizi. Secondo: i guadagni sono utilizzati soltanto per sviluppare l'organizzazione e non vengono destinati ad alcuna persona: i membri del coordinamento dell'organizzazione non hanno benefici economici legati alla crescita dei profitti. Terzo: i rapporti con i produttori sono improntati al rispetto dei criteri del fair tarde e gestiti in piena trasparenza. Noi offriamo a loro l'accesso al mercato attraverso i nostri negozi e bazars. Infine la nostra organizzazione necessita di essere indipendente finanziariamente, di non dipendere dalle banche. L'attività di Craft Link iniziò ad opera di alcune Ong che compresero come l'artigianato potesse diventare un'opportunità di sviluppo per le popolazioni povere del paese. Infatti in Vietnam la situazione economica è di sempre maggiore divario tra una parte ridotta della popolazione che beneficia della new economy e la maggioranza che ne vivono ai margini. La maggior parte degli artigiani, infatti, possiede un grande patrimonio di manualità e conoscenza che trasforma in prodotti, ma che si scontra con la difficoltà di accesso al mercato, soprattutto con l'introduzione delle nuove regole del mercato globale. La produzione di artigianato offre anche l'importante opportunità di organizzarsi in forme comunitarie. Attualmente l'organizzazione ha un coordinamento formato da rappresentanti di Ong e da rappresentanti locali. Tra le Ong coinvolte ci sono Mennonite Central Committee (Mcc) con cui Ctm collabora anche in altri progetti (cartoleria) ed Oxfam. Le persone delle Ong che prendono parte al coordinamento non ne ricevono benefici economici. Tutti i gruppi che lavorano con Craft Link garantiscono il rispetto dei criteri del commercio equo in termini di diritti nel lavoro e autosviluppo. Craft Link sostiene in maniera particolare i gruppi di produttori più svantaggiati ed emarginati, come gli appartenenti a minoranze etniche, i gruppi situati in aree remote, i ragazzi di strada e i disabili. Non lavora con fabbriche di proprietà privata o con organizzazioni di secondo grado, dato che questi possiedono già il loro accesso al mercato. Lavora solo con organizzazioni di base, con produttori. Tra questi viene data precedenza a coloro che si trovano in situazioni di marginalità sociale, di svantaggio, di minoranze escluse, bambini di strada o persone disabili. Craft Link gestisce vari negozi anche con il sostegno di lavoratori volontari sia stranieri che locali. Questo permette all'attività di radicarsi maggiormente nelle comunità e di condividere un progetto di superamento della povertà e di miglioramento delle condizioni di vita dei produttori. I produttori non sono trattati come semplici lavoratori ma viene data particolare importanza al rafforzamento della struttura sociale e al miglioramento delle loro condizioni di vita, andate deteriorandosi con l'avanzare dell'economia liberista che ha messo in crisi la tradizionale struttura sociale di questi gruppi e la loro fragile economia. Tradizionalmente una parte del reddito di queste comunità era ottenuta attraverso la vendita nel mercato locale dei bellissimi tessuti, vestiti, coperte, cuscini ed altri prodotti artigianali tipici, la cui produzione era una delle attività principali delle donne. I ricami dei tessuti si avvicinavano a vere e proprie forme d'arte, ma questa pratica in anni recenti era andata quasi perduta a causa dei cambiamenti della domanda del mercato: non riuscendo più a vendere i loro prodotti, le donne erano costrette a lavorare per le nuove fabbriche. Riconoscendo la loro straordinaria abilità nel tessere e decorare tessuti, il Museo Etnografico Vietnamita e Craft Link si sono uniti per dare vita a un progetto volto a salvaguardare la tradizione, favorire l'emancipazione delle donne attraverso l'occupazione, e pagare loro un giusto prezzo per il loro lavoro. Il progetto si occupa della formazione di giovani donne alle antiche tradizioni quasi dimenticate, insegnando loro, attraverso le donne più anziane, a confezionare tessuti e decorarli con antichi motivi tradizionali. Viene inoltre insegnato come adattare gli antichi disegni a nuovi prodotti, come organizzarsi per la vendita e come commercializzare i prodotti. Altri gruppi che Craft Link appoggia sono le minoranze etniche dei Thai neri, Nung e Ta-Oi, a cui offre la commercializzazione dei prodotti, l'insegnamento di tecniche di marketing, e l'appoggio nella creazione di nuovi prodotti. Tra gli altri progetti sostenuti da Craft Link hanno particolare rilievo, per il loro grande impatto sociale, la formazione professionale di disabili fisici e psichici ed il loro successivo impiego nella produzione artigianale. Con lo stesso sistema vengono create opportunità di lavoro per i ragazzi di strada. COLORI NATURALI Un altro degli scopi dei progetti di Craft Link è recuperare le grandi conoscenze tradizionali delle donne Thai sulla produzione di colori naturali. I colori sono estratti da diversi alberi, alcuni dei quali sono coltivati nei villaggi ed altri crescono spontaneamente nella foresta. Dalle foglie del "chan" le donne preparano una pasta indaco usata per colorare; dalla corteccia del "set" si ottiene l'arancione; il "canh kien" è un colore rosso profondo preparato con la larva di un insetto che vive nella corteccia di alcuni alberi della foresta; dalla radice del "phang" si ottiene il colore viola, da quella del "bo muoc" il verde; e infine, dalle foglie di caffè si estraggono diverse gradazioni di marrone. L'utilizzo di questi alberi per la produzione di colore permette, oltre alla riscoperta e al mantenimento di tradizioni millenarie, anche la salvaguardia delle foreste, che attraverso un utilizzo sostenibile assicurano la sopravvivenza della popolazione senza che questa si trovi costretta ad abbatterle per ottenere una fonte di reddito. MOTIVI DEI RICAMI I motivi ricamati sui tessuti sono ripresi dalla natura o da figure mitologiche. Vi si possono ritrovare farfalle, uccelli, elefanti, tigri, palme da cocco, fiori di loro ed altre piante; il drago rimane comunque il motivo predominante delle decorazioni, essendo una figura molto importante nelle leggende Thai: è infatti un drago a portare le piogge, un altro a portare la stagione secca, come è un drago che nelle leggende interviene per salvare il suo popolo dai nemici. ALCUNI GRUPPI DI PRODUTTORI I TESSUTI THAI DI QUY CHAU Il distretto di Quy Chau è situato nella provincia di Nghe An, ai confini con il Laos, e le popolazioni che vivono in questa zona di frontiera intrattengono stretti rapporti: alcune famiglie Thai sono immigrate dal Laos, e la loro lingua e cultura sono le stesse che si riscontrano in diverse province laosiane. Ormai da molte generazioni le donne Thai di Quy Chau tessono e ricamano coloratissime bordure per gonne chiamate "tin xin", simili a quelle che ritroviamo in Laos e Thailandia. Anche se oggigiorno molte donne non portano più le gonne tradizionali, le bambine imparano a ricamare già da quando hanno circa otto anni. Ogni donna possiede da 10 a 30 gonne, che vengono indossate in occasioni speciali come matrimoni, funerali e la festa chiamata "Tet"; la gonna dimostra l'abilità nel ricamo di chi la indossa ed è un elemento di attrazione nel corteggiamento. Oltre a questo tipo di ricamo, le donne si dedicano anche alla tessitura e al ricamo di coperte che in alcuni casi vengono prodotte su richiesta dei commercianti; sempre meno donne continuano a tessere queste bellissime stoffe per uso proprio, e la maggior parte delle antiche creazioni vengono vendute. Riconoscendo la straordinaria abilità delle tessitrici-ricamatrici Thai di Quy Chau, il Museo Etnologico Vietnamita collabora con Craft Link nell'assistenza professionale alle donne di due villaggi, fornendo loro la capacità di riprodurre antichi tessuti e di adattare i motivi tradizionali a prodotti attuali. Nell'ambito di questo progetto, al fine di tramandare le antiche tecniche artigianali delle donne di Quy Chau è stato girato un video che riproduce i metodi tradizionali di tintura dei tessuti, di tessitura e ricamo della seta. ARTIGIANATO NUNG - PROVINCIA DI LANG SON Il gruppo Nung è costituito da donne di etnia Nung Phan Xinh provenienti da quattro villaggi della provincia di Lang Son, nel nord-est del paese. Nell'ambito di un progetto sostenuto da Oxfam Hong Kong queste donne hanno ricevuto una formazione nel campo della sartoria e del controllo qualità dei prodotti, così da poter svolgere un'attività lavorativa che fornisse una fonte di reddito a loro e alle loro famiglie. Le donne Nung che hanno preso parte al progetto alternano la produzione artigianale ad altre occupazioni stagionali; la maggior parte del lavoro di tessitura e ricamo viene svolta in inverno, quando minore è l'impegno richiesto dal lavoro nei campi. I Nung Phan Xinh sono uno dei pochi gruppi etnici della loro regione che continuano a produrre autonomamente il proprio vestiario, coltivando, filando e tessendo il cotone che viene poi tinto con il cham (indaco), anch'esso coltivato autonomamente. L'abbigliamento quotidiano sia degli uomini che delle donne è costituito da tuniche e pantaloni in cotone color indaco; in occasioni speciali le giovani ravvivano i propri vestiti con sciarpe bianche e nere ricamate con fili colorati. Quando si trovano al di fuori della propria comuità gli uomini indossano talvolta abiti Kinh (vietnamiti), mentre le donne portano sempre vestiti indaco che rappresentano un forte elemento di identità. Nel scegliere la futura sposa per il proprio figlio, i genitori giudicano una ragazza anche in base alla qualità dei vestiti che indossa: se questi sono ben fatti significa cha la prescelta ha tutte le qualità per diventare una brava sposa. Altre informazioni si possono avere consultando il sito www.craftlink-vietnam.com
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