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Quirra, indagini indipendenti di "Scienziate/i contro la guerra"
- Subject: Quirra, indagini indipendenti di "Scienziate/i contro la guerra"
- From: "Marcao" <caomar at tiscalinet.it>
- Date: Wed, 22 May 2002 00:23:27 +0200
Le indagini-truffa sul poligono della morte "Salto di Quirra" - una, affidata dal sottosegretario alla Difesa Cicu al prof Riccobono dell'Università di Siena, l'altra affidata dalla Procura militare all'ASL 8 di Cagliari - hanno suscitato la diffidenza, non solo di Gettiamo le Basi, ma anche del mondo scientifico. In risposta al nostro S.O.S, hanno deciso di avviare indagini autonome ricercatori di vari enti e docenti di diverse università del "continente", dal politecnico di Torino, alla Sapienza di Roma, all'Istituto ricerca sul cancro di Genova ecc. Il mondo accademico sardo brilla per la sua assenza Comitato sardo GETTIAMO le BASI ******* Per saperne di più: tg di TCS oggi 17 maggio. ******** 16 maggio 2002 Intervista a Massimo Zucchetti VILLAPUTZU. 'Non c'è dubbio. In una popolazione che respira una certa quantità di materiale radioattivo, come l'uranio impoverito, è sicura l'insorgenza del linfoma di Hodkgin'. Sono le parole di Massimo Zucchetti, fisico nucleare e docente di Fisica al Politecnico di Torino, oltrechè membro del Comitato nazionale 'Scienziati contro la guerra' che ha annunciato di indagare sui casi di malformazioni infantili nel territorio vicino al poligono di Quirra. 'Di recente abbiamo aderito alla proposta del comitato sardo Gettiamo le basi di effettuare delle ulteriori analisi sul territorio per valutare l'eventuale presenza di elementi radioattivi. Se consultiamo le statistiche delle normali insorgenze di tumori in una popolazione come quella di Quirra, vedremo che siamo fuori da qualsiasi schema. Dobbiamo capire che cosa ha generato linfomi e malformazioni su una popolazione così ridotta". L'obiettivo di "Scienziati contro la guerra" è fornire un supporto tecnico scientifico alle analisi già avviate in Sardegna. "Noi del Politecnico siamo specializzati nel calcolo dell'impatto ambientale e degli effetti dei materiali radioattivi. A Quirra stiamo effettuando uno studio simile a quello che abbiamo già sperimentato nei Balcani. Si tratta dell'utilizzo di codici di calcolo che si ottengono attraverso la raccolta di informazioni sulla toponomastica del territorio, la distribuzione della popolazione, le condizioni atmosferiche, le temperature, le falde acquifere e le abitudini alimentari. Acquisiti questi dati, siamo in grado di scrivere un modello di calcolo che ci permette di valutare il rapporto tra rilascio di materiale radioattivo nell'atmosfera e l'eventuale insorgenza di tumori negli abitanti della zona". Ma trovare tracce di uranio impoverito a distanza di anni è quasi impossibile. "L'uranio viene smaltito in fretta. Prendiamo ad esempio i Balcani. Le missioni degli esperti delle Nazioni Unite che hanno perlustrato quelle zone non l'hanno trovato eccetto che in muschi e licheni che essendo vegetali-spugna, l'hanno assorbito. Per il resto nessuna traccia. Eppure siamo certi che l'abbiano utilizzato". Più rilievi, dunque, più accurati e non su zone nelle quali a priori è sicuro che l'uranio impoverito è scomparso. (l.f. ca) ********* LA NUOVA SARDEGNA 15 maggio 2002 Sindrome di Quirra, in campo scende un pool di scienziati CAGLIARI. L'organizzazione "Scienziati contro la Guerra" svolgerà autonome indagini ambientali ed epidemiologiche sulla cosiddetta sindrome di Quirra, l'anomala incidenza di patologie tumorali e malformazioni fetali denunciata nella popolazione dell'area del Poligono interforze fra i Comuni di Villaputzu, nel cagliaritano, Escalaplano e Perdasdefogu. A chiederne l'intervento ufficialmente, con una lettera, è stata l'associazione sarda antimilitarista "Gettiamo le basi" che al caso - sollevato anche da alcuni parlamentari sardi con interrogazioni ai ministri della Difesa e della Salute - ha dedicato un documentato sito internet <http://gettiamolebasi.supereva.it/>http://gettiamolebasi.supereva.it. Un pool di "Scienziati contro la guerra" metterà a disposizione l'esperienza di analoghe indagini svolte sull'uso di uranio impoverito nel Balcani. Autorità militari e il ministero della Difesa hanno sempre negato l'impiego di armi al "depleted uranium" nel poligono sardo. Il protocollo delle ricerche dev'essere definito, ma si pensa a un modello per stabilire i luoghi di ricaduta dei proiettili utilizzati durante le esercitazioni e ad analisi su bioindicatori (unghie e capelli) per rilevare l'eventuale presenza di sostanze tossiche. All'organizzazione di scienziati, "Gettiamo le basi" ha inviato i dati che delineano un quadro inquietante nell'area interessata dal poligono militare interforze, utilizzato anche per esercitazioni di Paesi stranieri: 6 militari morti di tumore, tre ammalati e sotto cura, 11 casi di leucemie fra i 150 abitanti di Quirra (frazione di Villaputzu) nell'arco di 10 anni, 14 casi di tumori alla tiroide e 11 di bambini nati con gravi malformazioni a Escalaplano, di cui cinque nel solo 1988. Dati ancora parziali e apparentemente senza ragione, su cui anche la Asl di Cagliari ha avviato indagini, con la collaborazione dei medici di base di Villaputzu. Analisi ambientali hanno rivelato una forte concentrazione di arsenico, dovuta alla presenza delle vicine miniere d'argento di Baccu Locci non bonificate, una sostanza che però non causa assolutamente patologie simili a quelle riscontrate. ********* ***** Da Agenzia Unione 16 maggio 2002 Intervista a Massimo Zucchetti VILLAPUTZU. 'Non c'è dubbio. In una popolazione che respira una certa quantità di materiale radioattivo, come l'uranio impoverito, è sicura l'insorgenza del linfoma di Hodkgin'. Sono le parole di Massimo Zucchetti, fisico nucleare e docente di Fisica al Politecnico di Torino, oltrechè membro del Comitato nazionale 'Scienziati contro la guerra' che ha annunciato di indagare sui casi di malformazioni infantili nel territorio vicino al poligono di Quirra. 'Di recente abbiamo aderito alla proposta del comitato sardo Gettiamo le basi di effettuare delle ulteriori analisi sul territorio per valutare l'eventuale presenza di elementi radioattivi. Se consultiamo le statistiche delle normali insorgenze di tumori in una popolazione come quella di Quirra, vedremo che siamo fuori da qualsiasi schema. Dobbiamo capire che cosa ha generato linfomi e malformazioni su una popolazione così ridotta". L'obiettivo di "Scienziati contro la guerra" è fornire un supporto tecnico scientifico alle analisi già avviate in Sardegna. "Noi del Politecnico siamo specializzati nel calcolo dell'impatto ambientale e degli effetti dei materiali radioattivi. A Quirra stiamo effettuando uno studio simile a quello che abbiamo già sperimentato nei Balcani. Si tratta dell'utilizzo di codici di calcolo che si ottengono attraverso la raccolta di informazioni sulla toponomastica del territorio, la distribuzione della popolazione, le condizioni atmosferiche, le temperature, le falde acquifere e le abitudini alimentari. Acquisiti questi dati, siamo in grado di scrivere un modello di calcolo che ci permette di valutare il rapporto tra rilascio di materiale radioattivo nell'atmosfera e l'eventuale insorgenza di tumori negli abitanti della zona". Ma trovare tracce di uranio impoverito a distanza di anni è quasi impossibile. "L'uranio viene smaltito in fretta. Prendiamo ad esempio i Balcani. Le missioni degli esperti delle Nazioni Unite che hanno perlustrato quelle zone non l'hanno trovato eccetto che in muschi e licheni che essendo vegetali-spugna, l'hanno assorbito. Per il resto nessuna traccia. Eppure siamo certi che l'abbiano utilizzato". Più rilievi, dunque, più accurati e non su zone nelle quali a priori è sicuro che l'uranio impoverito è scomparso. (l.f. ca)
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