(Fwd) [noomc-it] 11 SETTEMBRE: LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO U



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Subject:        	[noomc-it] 11 SETTEMBRE: LE 
RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO U.S.A.

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11 SETTEMBRE: LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO U.S.A.

di Steve Grey

I punti principali della prova presentata in questo articolo si 
possono velocemente così riassumere:

1) L'U.S.A.F. è stata completamente "lasciata a terra" la mattina
dell'11/9. Le usuali misure di sicurezza, normalmente in vigore, che
avrebbero ben potuto prevenire gli attacchi, o ridurre il loro
impatto, vennero sospese mentre gli attacchi erano in corso, e
ristabilite una volta questi si erano conclusi.

2) Gli atti del Presidente, mentre avevano luogo gli attacchi, 
indicano che egli ha deliberatamente evitato di intraprendere ogni
azione che ci si sarebbe potuta ragionevolmente aspettare da un
Presidente volonteroso di proteggere i cittadini americani e le loro
proprietà.

3) Osama Bin Laden venne ufficiosamente condannato per gli attacchi
entro un lasso di tempo che non avrebbe realmente permesso di
raccogliere alcuna informazione che supportasse l'accusa.

4) Vi sono ragionevoli motivi di sospettare che l'attacco USA 
all'Afghanistan sia stato pianificato prima dell'11/9.

5) Gli U.S.A. e Bin Laden non sono i nemici che fingono di essere. Vi
è una lunga storia di cooperazione, e vi è la prova che tale
cooperazione continui ancora dietro le scene.

6) Vi sono significativi legami d'affari fra Bin Laden e membri 
dell'amministrazione Bush.

7) Le rivelazioni sui profitti ottenuti con l'insider trading in
relazione agli attacchi dell'11/9 puntano ai livelli più alti del
mondo degli affari USA e della CIA.

8) Vi sono numerosi aspetti della storia ufficiale dell'11/9 che non
coincidono con i fatti conosciuti, che si contraddicono l'un l'altro e
che sfidano il buon senso, e che indicano un comportamento di censura
e disinformazione.

Alcuni punti della prova sono "provabili" con documentazione; alcuni
sono "fortemente irrefutabili", alcuni sono "indiziari", alcuni sono
"speculativi" ed alcuni di loro sono semplicemente riflessioni ed
osservazioni dettate dal buon senso. Una grande massa di prove è stata
raccolta e pubblicata altrove sotto forma di articoli separati,
relativi ai differenti aspetti dell'argomento.

Lo scopo di questo articolo non è quello di presentare nuove 
significative ricerche, ma di trattare insieme  tutti i fatti finora
conosciuti in un unico lavoro. Coloro che desiderano esaminare ed
esplorare specifici dettagli e fonti dovrebbero andare ai links
indicati alla fine di ogni sezione.

Tali links portano ad articoli più dettagliati con numerose 
citazioni. Naturalmente, alcune fonti non possono essere verificate
completamente, e su questo vi è una nota illustrativa alla fine.

PROVA CHE L'U.S. AIR FORCE VENNE LASCIATA A TERRA
L'USAF ha una serie di regole ben collaudate per affrontare 
l'attività aerea non programmata. L'attivazione di queste non 
richiede ordini superiori. E' una pratica di routine rispondere 
all'attività  aerea imprevista, intercettando gli aerei che danno
problemi con aerei da caccia. E' importante capire che
l'intercettazione non implica necessariamente alcuna intenzione di
abbattere l'aereo, sebbene crei l'opportunità di tale azione se
ritenuta necessaria. Nella grande maggioranza dei casi che richiedono
intercettazione, non viene percepita alcuna intenzione ostile da parte
dell'aereo intercettato, e non si pensa affatto di abbatterlo. In
questi casi, lo scopo dell'intercettazione include l'aiuto nelle
comunicazioni o nelle difficoltà di navigazione, raccogliendo
informazioni sulla situazione dell'aereo in difficoltà, un avvio
necessario per le operazioni di soccorso, se dovessero essere
necessarie nel caso di caduta, e protezione nel caso si pensi che
possa essere minacciato da altro aereo ostile. Di questo vi sono
numerosi esempi. Il recente caso di un passeggero che si sostiene
tentasse di far esplodere un aeroplano con esplosivo nascosto nelle
scarpe, si è concluso con l'aeroplano scortato dai caccia. Non vi è
mai stata alcuna intenzione di abbatterlo. Il giocatore di golf Payne
Stewart morì col suo aereo schiantatosi al suolo dopo aver volato
attraverso gli USA in maniera incontrollata. Si pensa che tutti coloro
che erano a bordo fossero morti a causa di problemi pressurizzazione .
L'aereo di Stewart venne intercettato e scortato durante gran parte
del volo dai caccia non appena noto che vi fosse un problema. Gli USA
hanno una rete di basi dell'aeronautica militare attraverso il paese
che hanno lo scopo di fornire una ragionevole possibilità di essere in
grado di intercettare, entro breve tempo, qualsiasi velivolo che
dovesse richiedere tale azione. Naturalmente non è possibile garantire
la copertura assoluta di tutti i possibili scenari ad ogni tempo e
luogo, ma il sistema vi arriva molto vicino, come ci si può
ragionevolmente aspettare. Vi è la prova incontrovertibile che la
mattina dell'11 settembre questo sistema sia stato lasciato a terra,
attraverso tutto il paese, e rimesso in moto solamente dopo gli
attacchi. Ciascuno degli aerei dirottati doveva, e normalmente sarebbe
successo, far scattare le procedure di intercettazione persino prima
che fosse evidente che vi erano intenzioni ostili. Nel caso dei primi
due aerei, si potrebbe argomentare che i caccia non sarebbero arrivati
in tempo per completare l'intercettazione prima dell'impatto sul WTC,
ma non vi è dubbio che in entrambe i casi i tentativi di
intercettazione sarebbero stati già ben avviati all'ora in cui la
collisione ebbe luogo. Non vi è scusa per il fatto che
l'intercettazione non venne nemmeno tentata. Nel caso degli altri due
aerei non vi è assolutamente nessuna scusa per non averli intercettati
prima del momento finale. Il caso dell'aeroplano che colpì il
Pentagono è particolarmente spettacolare. Dopo aver saputo che l'aereo
aveva un problema, fu nientemeno che in grado di cambiare rotta e
dirigersi su Washington, per circa 45 minuti, volare oltre la Casa
Bianca e schiantarsi sul Pentagono con nemmeno un tentativo di
intercettazione, con due squadroni da caccia stazionati proprio a 10
miglia dal suo possibile bersaglio. A meno che non si pensi a
complicità, tale scenario non è possibile con alcuno sforzo di
immaginazione, nemmeno nel caso che quel giorno non fosse successo
altro. Ulteriormente sensazionale aggiunta a questo scenario è il
fatto che l'aereo compì azioni che normalmente avrebbero fatto
scattare l'intercettazione di routine, dopo che un aereo si era
schiantato contro il WTC. Inoltre, esso continuò a volare, senza
nessun tentativo di intercettazione per circa altri 40 minuti dopo che
il secondo aereo aveva colpito il WTC. Un raffronto eloquente:
l'incidente del gennaio 2002, nel quale un ragazzo di 15 anni diresse
un piccolo aeroplano verso la sede della Bank of America di Tampa, in
Florida, dopo essere inaspettatamente decollato dalla scuola di volo
senza autorizzazione: Secondo il Daily Telegraph di Sidney
dell'8/1/2002 l'aereo rimase in aria per 9 minuti prima dello
schianto. Questo fu sufficiente perché venisse inseguito da due aerei
da caccia ed un elicottero militare. Essi non riuscirono ad impedire
la caduta ma entrarono in azione molto rapidamente. Fatto: Nell'unico
attacco sul suolo USA, con i caccia della difesa aerea in servizio
permanente a 10 minuti, con almeno 40 minuti di preavviso, i militari
USA permisero che il loro "centro nevralgico" venisse attaccato senza
nemmeno tentare una reazione.

ARTICOLI CHE INSIEME VERIFICANO ED AMPLIANO IL TEMA 
PRESENTATO
1) "Scrambled messages" di George Szamuely"
New York press article, based on articles by Illarion Bykov and Jared
Israel (which are themselves linked below)
<http://emperors-clothes.com/articles/szamuely/scrambled.htm> 2) "Air
defences stood down on 9 11" di R.Anderson
<http://chicago.indymedia.org/front.php3?
article_id=7041&group=webcast> 3) "9-11 Nothing urgent" di Geoge
Szamuely (Research and documentation by Illarion Bykov and Jared
Israel) <http://emperors-clothes.com/indict/urgent.htm> 3) "Guilty for
9 -11: Bush, Rumsfeld, Myers" di Illarion Bykov e Jared Isael.
<http://emeperors-clothes.com/indict/indict-1.htm> 4) "Mr Cheney's
cover story" di Illian Bykov and Jared Israel
<http://emeperors-clothes.com/indict/indict-2.htm> 5) "Criminal
negligence or treason" di Jared Israel
<http://emperors-clothes.com/articles/jared/treason.htm> 6) FAQ#2 "You
charge that that the military was made to stand down on 9-11. But
planes did scramble. They just arrived late." di Jared Israel.
(Response to crticisms of previous articles on the subject, and
updated information) <http://emperors-clothes.com/indict/faq.htm> 7)
"Russian air force chief says Official 9-11 story impossible"
<http://emperors-clothes.com/news/air.htm> 8) "Map and timetable for
American Airlines Flight 77
<http://emperors-clothes.com/images/maptime.htm> 9) "Map of Andrews
air force base." <http://emperors-clothes.com/indict/andrewsmap.htm>
Vi sono precedenti di falle isolate nella sicurezza. L'Unione
Sovietica venne messa in imbarazzo dall'intrusione di un aeroplano
privato nella Piazza Rossa nel 1989. Venne data ampia copertura dai
mezzi di informazione su come tale errore potesse essere accaduto, ma
il fallimento molto più grande, deliberato oppure no, delle misure di
sicurezza l'11/9, che ebbe tragiche conseguenze che non vi furono per
l'incidente del 1989, non è stato affrontato come si sarebbe dovuto.
Ciò dovrebbe essere uno scandalo sia nazionale che internazionale. Se
il successo degli attacchi in America è stato il risultato di
impotenza dei militari o dei servizi di informazione americani, perché
non vi è stata una completa pubblica inchiesta e rivelazione? Chi ha
interesse nel trattenere informazioni e perché? E' nell'interesse
della sicurezza nazionale proteggere l'incompetente e/o il maligno
cospiratore? Hanno (almeno) gli americani il diritto di sapere perché
il loro gigantesco apparato militare è capace di scortare un errante
giocatore di golf ma non di proteggere il Pentagono ed una delle più
grandi città degli Stati Uniti? Conclusioni: I servizi di informazione
americani per l'estero hanno fallito. I servizi di informazione
americani per l'interno hanno fallito. La difesa aeronautica ha
fallito. Domanda: Perché si dovrebbe credere che questo sia il
risultato di incompetenza? Domanda: Dov'è l'esecrazione pubblica di
tali inefficaci operazioni? Domanda: Dove sono inchieste complete che
mettano in evidenza tali fatti sulla stampa americana? Domanda: Dov'è
l'indagine completa pubblica al Congresso? Domanda: E se le tre
istituzioni non fallirono, ma venne loro ordinato di non agire?

UN GROVIGLIO DI MENZOGNE
Le azioni del Presidente durante la mattina dell'11/9 non lasciano
alcun dubbio che le responsabilità siano ai più alti livelli. Alle
8.46, mentre il primo aereo colpiva il WTC, il Presidente era in una
scuola elementare in Florida, in mezzo ad insegnanti e bambini,
presenti la stampa e la televisione, che fece parziali riprese.
Secondo il sito "Sept 11 News", ciò fu quel che accadde: (Pare che il
negativo resoconto che segue sia in realtà una storia di copertura,
inventata dopo, ma per il momento seguirò la storia ufficiale). "La
notizia della tragedia arrivò al Presidente Bush nel salone di una
scuola di Sarasota, Florida, qualche attimo dopo che il primo aereo
aveva colpito il WTC di New York. Egli andò in una sala privata dove
parlò al telefono col Consigliere per la Sicurezza Nazionale
Condoleeza Rice; allora sembrava si trattasse solamente di un
terribile incidente".
 <http://www.september11news.com/PresidentBush.htm>
L'articolo riporta che il NORAD fu allertato per un dirottamento 10
minuti prima che il primo aeroplano colpisse il WTC (h. 8.36).
Presumibilmente il NORAD cominciò  a seguire la rotta dell'aereo dal
momento in cui fu segnalato il dirottamento. Se non venne seguita la
rotta, vi sarebbero allarmanti interrogativi sul perché, considerando
che è normale pratica intercettare immediatamente gli aerei dirottati
con aerei da caccia. Può essere ritenuto che quando il WTC venne
colpito per la prima volta alle 8.46, il NORAD deve aver saputo che vi
era coinvolto l'aereo dirottato. Mentre in quel momento sarebbe ancora
stato sensato considerare la possibilità che l'aereo dirottato si era
schiantato accidentalmente, il NORAD doveva essere a conoscenza alle
8.46 che vi era una seria possibilità che la collisione fosse un
attacco terroristico. Gli allarmi avrebbero dovuto suonare forte e
chiaro, e dichiarato il massimo stato di allerta. Alle 9.00 la
situazione era intensificata al punto che altri due aerei erano stati
segnalati fuori rotta dai controllori del traffico aereo, ed uno di
questi era a 3 minuti dal secondo colpo al WTC. (Ricordare che il WTC
aveva intorno ad esso una zona vietata ai voli). A meno che tutti al
NORAD avessero gli schermi spenti ed i piedi sulla scrivania a
quell'ora vi doveva essere il pandemonio. Così, quando il secondo
aereo colpì il WTC alle 9.03 doveva essere stato confermato oltre ogni
dubbio che era in corso un grosso attacco terroristico. Chi sapeva
quanti aerei potevano essere stati dirottati e dove si trovavano? In
quel momento era già noto che almeno un altro era fuori rotta. Secondo
il resoconto ufficiale, Bush ritenne che il primo attacco fosse "un
terribile incidente" e non ebbe ulteriori comunicazioni con nessuno
fino alle 9.05, molto dopo che fosse ormai chiaro che erano in corso
eventi straordinari. Dobbiamo credere che il Presidente degli Stati
Uniti non fosse informato a quell'ora sul numero di aerei commerciali
che si sapeva stavano seriamente deviando dai piani di volo? Dato che
il NORAD sapeva, nel momento al quale si dice che Bush e la Rice
stavano conversando, poco dopo le 8.46, la pretesa che potesse
apparire solamente un incidente non sta in piedi. A quell'ora, mentre
non si poteva con certezza sapere che fosse un attacco terroristico,
doveva essere noto che di ciò vi era una seria possibilità. Dunque
perché hanno concluso si trattasse dello scenario di livello
inferiore? Se le informazioni disponibili in quel momento a Bush ed
alla Rice erano incomplete, ed essi non sapevano che l'aereo fosse
stato dirottato, allora l'asserzione nella storia ufficiale succitata
sarebbe ragionevole. Ma, notizie aggiornate sulla situazione dovevano
essere arrivate a Bush quasi  immediatamente dopo la conversazione con
la Rice. Ed ancora, secondo questo resoconto, Bush non ebbe ulteriori
comunicazioni con nessuno fino alle 9.05. Perché Bush avrebbe dovuto
essere informato così velocemente e mostrare un così immediato
interesse per la situazione che (si ritiene) dava tutti i motivi per
pensare che fosse semplicemente un incidente, ma poi non essere
immediatamente informato in seguito dei nuovi sviluppi? Se Bush e la
Rice sapevano che al momento della loro conversazione vi era un aereo
dirottato, allora come giustificare la loro ipotesi che i dirottatori
si fossero schiantati accidentalmente? E dato che su ciò dovevano
avere qualche dubbio, perché non vennero attivate strategie
cautelative, in caso che l'ipotesi fosse errata? E perché non si
ebbero costanti ed urgenti comunicazioni nei successivi 18 minuti
mentre gli eventi erano in corso? Se era parso corretto informare Bush
"entro attimi" dello schianto delle 8.46, quando preteso si credesse
che fosse "solamente un terribile incidente", allora perché non fu
ritenuto saggio informarlo subito mentre la situazione aumentava di
intensità? Perfino se ciò potesse essere spiegato, il comportamento
del Presidente dopo le 9.05 indica che, se non coinvolto in deliberata
complicità, allora l'unica altra spiegazione è mettere in discussione
le sue facoltà mentali. Ancora dal resoconto ufficiale: Alle 9.00
circa, il Presidente era con dei bambini del secondo grado, leggeva
una favola su una capretta. Alle 9.05, due minuti dopo il secondo
attacco al WTC, Andrew Card, il capo dello staff presidenziale, gli
sussurrò qualcosa all'orecchio. Il Presidente non reagì, come ci si
poteva ragionevolmente aspettare, in modo da essere interessato a
tentare di fare qualcosa per fronteggiare la situazione. Non lasciò la
scuola, non convocò una riunione di emergenza, non si consultò con
nessuno, non intervenne in alcun modo per assicurarsi che
l'aeronautica militare svolgesse il proprio compito. Perfino nemmeno
menzionò gli straordinari eventi che accadevano a New York, ma
semplicemente continuò nella lettura. Nel frattempo, alle 9.06, il
Dipartimento di polizia di New York trasmetteva: "E' stato un attacco
terroristico. Avvertite il Pentagono", riportato dal NY Daily News del
12/9/2001. <http://emperors-clothes.com.idict/indict-1.htm> Secondo il
sito "September 11 news" Bush inizialmente "pareva distratto e fosco,
ma continuava ad ascoltare gli alunni leggere e presto ritornò a
sorridere. Scherzando disse che da come leggevano bene parevano alunni
di sesto grado". A quell'ora milioni di persone in tutto il mondo
avevano visto dal vivo il secondo impatto sul WTC alla TV. Milioni di
persone sapevano che gli USA erano sotto attacco in maniera
spettacolare. Quel che non sapevano era che nello stesso momento il
Presidente degli Stati Uniti stava sorridendo e scherzando sulle
caprette, sebbene anche a lui fosse stato riferito il fatto. Continuò
a leggere sulle caprette per altri 24 minuti! In un'intervista a
Newsweek Bush così ricorda le notizie delle 9.05: "Sono il comandante
in capo ed il paese è sotto attacco". Pretende che le esatte parole di
Andrew Cards fossero: "Un secondo aereo ha colpito il WTC. L'America è
sotto attacco." <http://www.msnbc.com/news/662694.asp#BODY>
<http://www.msnbc.com/news/662694.asp> Secondo il sito "Sept 11 
news",
immediatamente dopo la fine della lezione di lettura alle 9.29 circa,
Bush, dopo avere conferito con i consiglieri fece un discorso alla
nazione riferendo di un apparente attacco terroristico. Nel frattempo,
milioni di persone intorno al mondo l'avevano già capito da soli
durante il tempo passato dal Presidente a leggere delle caprette.
Mentre il Presidente stava ancora sprecando altro tempo col vuoto
discorso alla nazione, il volo 77, che da mezz'ora si sapeva essere
stato dirottato, aveva ora raggiunto Washington, seguito dai radar, e
gli aerei da caccia della base di Andrews, a 10 miglia dal Pentagono,
erano ancora in pista. Bush non sapeva, o non voleva sapere, o sapeva
ma non gli importava. Col suo discorso stava creando l'impressione di
essere al comando, ma in realtà continuò a fare tutto il possibile per
evitare di rimediare alla situazione. 27 minuti dopo lo schianto sul
Pentagono, quando divenne noto che un altro aereo ancora, il volo 93,
era stato dirottato e neppure questo intercettato, il Presidente
nuovamente non intervenì sulla sleale inattività dell'aeronautica. In
quel momento era a bordo di un aereo militare diretto in Louisiana.
Cosa stesse esattamente facendo non è chiaro. Occorre ricordare che
tale scenario è basato sulla storia ufficialmente approvata
dall'amministrazione Bush, dunque, se fosse in qualche modo imprecisa
sarebbe in ogni caso meno dannosa di quanto potrebbe essere.
Accusatorio che possa essere, sembra che perfino tale resoconto sia
una montatura, inventata dopo l'evento per far sembrare migliori gli
atti di Bush. Il sito "Sept 11 news" da fonti e nessuna data di
pubblicazione, nessun modo per verificare al verità od altro del
resoconto. Ed è significativamente in conflitto col resoconto del
"Washington Post online", nel quale i tempi di pubblicazione possono
essere verificati. Alla URL
<http://www.washingtonpost.com/wp-srv/nation/articles/bush091101.htm>
c'è un articolo di Mike Alien, datato 11 settembre 2001, h. 16.36, il
quale non menziona l'asserita conversazione di Bush con la Rice,
appena dopo le 8.46, e dichiara "Bush aveva ricevuto le prime notizie
dell'attacco alle 9.07.Bush, i cui occhi erano scintillanti, parve
improvvisamente torvo. Questo quando i funzionari ancora pensavano che
l'impatto sul WTC fosse solamente un incidente, e continuò a posare
per le foto". Per ragioni in precedenza menzionate, è impossibile
credere che essi ancora pensassero ad un incidente alle 9.07. Ma
questo è quanto fu detto alla stampa l'11 settembre. Qualche tempo
dopo, quando divenne ovvio di quanto fosse inplausibile, la storia fu
cambiata con quella postata nel sito "Sept 11 news". Qual'è il
resoconto esatto? Ad ogni modo, Bush ha molto da spiegare. Quello su
cui le due storie concordano è che Bush continuò con la lezione di
lettura e scherzò sul grado degli allievi. Nell'articolo di Newsweek
citato sopra, datato 3 dicembre, la storia venne ancora cambiata!  Vi
è scritto che dopo che Bush si accorse che "il paese era sotto
attacco" "Andò subito in una sala a guardare il terribile video". Non
secondo il resoconto del Washington Post dell'11/9! E nemmeno secondo
il sito "Sept 11 news". E ad un incontro con lavoratori disoccupati di
Orlando, Florida, Bush cambiò di nuovo la storia! Ecco cosa disse il
Presidente. Questo si trova nel sito della Casa Bianca: "in realtà,
sedevo fuori dell'aula aspettando di entrare e vidi un aeroplano
colpire la torre - ovviamente la TV era accesa. E dissi, che pessimo
pilota, dev'essere stato un terribile incidente. Ma fui portato fuori
di lì e non ebbi molto tempo per pensarci. Sedevo nell'aula e Andy
Card, il mio capo dello staff, che sedeva laggiù, entrò e disse: Un
secondo aereo ha colpito la torre. L'America è sotto attacco".
<http://whitehouse.gov/news/releases/2001/12/20011204-17.html> Non
solo ciò è in conflitto con gli altri tre resoconti, ma il maggiore
problema è che non vi è mai stata trasmessa dal vivo in TV la prima
collisione al WTC! Che stazione TV stava seguendo? Quattro resoconti,
tutti in conflitto tra loro, contenenti almeno una dichiarazione
totalmente falsa proveniente proprio dal Presidente. L'unica cosa che
essi hanno in comune è che quando il Presidente avrebbe dovuto
prendere il controllo della situazione non fece niente. Lo schema di
informazioni riguardanti gli atti di Bush mentre gli attacchi erano in
corso è identico a ciò che riguarda le azioni dell'aeronautica
militare. Uno scenario che sfiora l'incredulità, a meno che non si
pensi alla complicità USA negli attacchi, seguito da uno sbalorditivo
miscuglio di storie di copertura, incredibili ed in conflitto tra
loro. In entrambi i casi, le storie di copertura, mentre creavano una
qualche confusione sulle raffinatezze tecniche di quello che era
esattamente accaduto non cambiano il quadro complessivo.

Non è questo sufficiente per un'inchiesta?

Quando la sicurezza della nazione è in pericolo, apparentemente è di
vitale importanza andare in un paese lontano ed uccidere 4.000
innocenti, pensare di attaccare altri paesi, parlare di una guerra di
cui potremmo non vedere la fine, spendere 100 miliardi di dollari in
una "guerra al terrorismo" preventiva e ridurre le libertà civili ai
livelli dell'epoca fascista: ma non è importante fare un inchiesta sul
bizzarro fallimento di coloro che hanno la responsabilità di
proteggere la nazione. Una forte prova per l'accusa di preavviso e
complicità è fornita un fatto curioso riguardate l'attacco al
Pentagono. Da un resoconto TV della CNN della mattina del 12/9, ora
australiana: L'aereo che si diresse sul Pentagono, se l'avesse fatto
una settimana prima, avrebbe colpito il punto esatto per eliminare un
ufficio chiave per le operazioni del Pentagono ed ucciso molti
funzionari superiori. Ma, per una presunta fortunata coincidenza il
Pentagono aveva compiuto un grande rimpasto proprio una settimana
prima. Come descritto nella trasmissione, la gente importante era
stata spostata nell'altra parte, e dipendenti non importanti furono
spostati nel lato che venne colpito. Di conseguenza, venne fatto poco
reale danno effettivo alle attività importanti del Pentagono.
Fortunata coincidenza? Tale storia, dopo essere apparsa alla CNN nelle
prime ore dopo gli attacchi, venne rapidamente seppellita e mai più
ritrasmessa. Se si vuole pretendere che la prova della complicità è
esclusa dall'idea che nessun paese farebbe questo ai propri cittadini,
allora deve esser fatto notare che la pianificazione di attacchi
terroristici contro cittadini americani da parte della CIA si trova
negli archivi. Il documento, precedentemente classificato, del "Piano
Northwoods" rivela che nel 1962 la CIA considerò seriamente la
possibilità di eseguire attacchi terroristici contro cittadini USA per
addossarne la colpa a Cuba. I piani non vennero mai realizzati ma
vennero discusse diverse opzioni, tra le quali l'assassinio di esuli
cubani o di soldati USA, affondare navi e mettere in scena simulazioni
di aerei che venivano abbattuti.
<http://emperors-clothes.com/images/north-int.htm>

PROVE, PER FAVORE!

Vi è un grande problema sulla credibilità delle accuse contro Osama
Bin Laden presentate dai media. Esso crea un problema sulla reciproca
esclusività degli scenari riguardanti la competenza dei servizi di
informazione USA. Come è possibile che essi non abbiano ricevuto alcun
avvertimento su un'operazione che deve essere stato molto difficile
nascondere, ma poi in grado di indicare il colpevole in meno di un
giorno? E se ebbero qualche preavviso dell'attacco, perfino non
specifico, ciò solleverebbe perfino maggiori interrogativi
sull'aeronautica militare e sul Presidente. Secondo un articolo di
Charles Bobbington sul Washington Post online datato 11/9/2001, h.
17.52: "Kenneth Katzman, un esperto di terrorismo del Servizio studi
del Congresso, ha detto che i devastanti attacchi hanno rappresentato
un fallimento di "proporzioni catastrofiche" dei servizi di
informazione. "Non riesco proprio a capire come non ne abbiano saputo
niente". Katzman disse al Post: "Questo è un enorme, enorme fallimento
dei servizi, specialmente da quando il (precedente) attentato al WTC
aveva provocato una tale indagine sulle reti terroristiche ed una tale
sorveglianza".
<http://a188.g.akamaitech.net/f/188/920/1m/http:/www.washingtonpost.co
m/wp-srv/nation/articles/trade091101.htm> Ciò è particolarmente
interessante alla luce di un altro articolo di Joel Achenbach sull
Washington Post online dell'11/9/2001, h. 14.01: "Alla Casa Bianca
centralinisti volontari ascoltavano le voci del popolo americano poco
dopo I servizi sugli attacchi aerei che demolirono le torri del WTC di
New York. Un volontario, che ha chiesto di rimanere anonimo, disse più
tardi, dopo l'evacuazione: 'La gente era isterica. Dicevano: "Fate
subito qualcosa. Fatelo velocemente. Non siate teneri, moderati.
Prendete Bin Laden."'"
<http://a188.g.akamaitech.net/f/188/920/1m/http:/www.washingtonpost.co
m/wp-srv/nation/articles/pmscene_091101.htm> Proviamo ora a creare una
cronologia degli eventi. La Casa Bianca venne evacuata alle 9.45, così
le chiamate devono essere state ricevute prima. Se la gente stava
chiamando per chiedere di "prendere Bin Laden" a, diciamo, le 9.35,
doveva essere la risposta alle notizie sulla pretesa colpevolezza che
veniva trasmessa, diciamo alle 9.25, che significa che gli
investigatori avevano incolpato Bin Laden per, diciamo, le 9.25, 12
minuti dopo che il secondo aereo aveva colpito il WTC. Essi risolsero
l'intero caso in 12 minuti! Perfino prima che gli attacchi
terminassero. Wow! Che rovesciamento nei risultati, da quello che
descriveva Kenneth Katzman! Per provare a trattare di questa assurdità
con una qualche serietà, l'unica interpretazione possibile è che entro
meno di 4 ore dagli attacchi l'amministrazione aveva già messo in
moto, con l'aiuto di mezzi d'informazione compiacenti ed acritici, un
programmato assalto propagandistico per far condannare Bin Laden nelle
menti degli americani. La propaganda è di per se stessa molto potente,
sebbene vi sia la prova indiziaria che l'amministrazione sapesse in
anticipo che gli attacchi dovevano avvenire. La velocità con la quale
iniziarono un concertato, ed apparentemente coordinato assalto dei
media su Bin Laden, in un momento nel quale si suppone ancora
barcollando scioccati dagli eventi del giorno e interessati
principalmente al rafforzamento delle misure di sicurezza, rende
difficile un'altra spiegazione. Giustificherò tale accusa da diverse
angolature. Per il resto di questa analisi, ignorerò l'assurdo
scenario presentata nell'articolo di Joel Achenbach, proprio per
dimostrare che anche senza tale prova fortemente incriminante si può
ancora dedurre con certezza che le accuse contro Bin Laden fossero una
montatura propagandistica prepianificata. Dal primo giorno, non vi è
stata la più piccola prova pubblicamente disponibile contro Bin Laden.
Fino a metà dicembre non abbiamo avuto altro che la ripetizione
continua del suo nome. I documenti ufficiali dettaglianti accuse
contro Bin Laden possono essere descritti solamente come patetica
spazzatura. Per esempio, la trascrizione completa di uno dei punti di
"prova" nel documento ufficiale del governo britannico dice
(riferendosi ad Al Qaeda): "Hanno cercato di acquisire materiali
nucleari e chimici da usare come armi terroristiche"
<http://www.pm.gov.uk/news.asp?Newsld=2686> Mentre tale accusa (se
possibile provarla) può causare allarme generale, chi può affermare
come questo si traduce in prova del coinvolgimento nell'11/9? Ancora
spazzatura: Punto 7 della "prova",completo: "Al Qaeda non dà preavviso
di attacchi terroristici". Punto 10, completo: "I talebani emersero
dai campi rifugiati in Pakistan nei primi anni '90. Nel 1996 hanno
preso Kabul. Sono ancora impegnati in una sanguinosa guerra civile per
il controllo dell'intero Afghanistan. Sono guidati dal mullah Omar".
Punto 38, completo: "Dal 1993 membri di Al Qaeda iniziarono a
risiedere a Nairobi ed aprirono lì delle attività, compresa l'Asma
Ltd, e la Tanzanite King. Venivano regolarmente visitati da membri
superiori di Al Qaeda, in particolare da Alef e Abu Ubadiah at
Banshiri". Punto 68, completo: "Gli attacchi di Al Qaeda sono
caratterizzati dalla totale noncuranza verso vittime innocenti,
mussulmani compresi. In un intervista successiva agli attentati in
Africa orientale, Osama Bin Laden insistette che la necessità di
attaccare gli Stati Uniti condonava l'uccisione di altri civili
innocenti, mussulmani e non". Dei 69 punti di "prova" citati, 10 sono
relativi ad informazioni sui precedenti della relazione tra Bin Laden
e i telebani. 15 sono relativi ad informazioni sui precedenti alla
filosofia generale di Al Qaeda ed alla sua relazione con Bin Laden.
Nessuno fornisce alcun fatto relativo all11/9. La maggior parte
nemmeno tenta di collegare direttamente le cose citate agli eventi di
quel giorno. 26 accuse sono relative ad attacchi terroristici
precedenti, Perfino se esse fossero condanne per precedenti attacchi
terroristici tutti sanno che ciò non vale la carta sulla quale è
scritto, in termini di prova di coinvolgimento dell'11/9. Come ammette
il documento ufficiale, "Questo documento non si preoccupa di fornire
una prova valida in tribunale contro Bin Laden". Questo è,
manifestamente, il caso contro Bin Laden! Poi arrivò il video, che è
una completa buffonata. Abbiamo tecnologia che permette film di alta
qualità che mostrano chiaramente muoversi dinosauri viventi, tanto che
potremmo giurare che siano veri. Sappiamo che non è vero perché siamo
già a conoscenza del falso. All'opposto, il video di Bin Laden è di
tale scarsa qualità che non vi è modo di sapere con certezza perfino
se è lui sul nastro. Nei film è pratica comune usare un doppione per
rimpiazzare il vero attore in gran parte delle riprese. Ad un doppione
di simile altezza e corporatura viene dato lo stesso abbigliamento e
la stessa pettinatura ed i due sono virtualmente indistinguibili. Tale
sostituzione è anche più facile nei video di scarsa qualità. Se il
personaggio principale ha una lunga barba, un copricapo e vestiti
larghi è assolutamente semplice. Nel video di Bin Laden, la scarsa
qualità impedisce ogni analisi per sapere se il dialogo dal vivo è
genuino o doppiato. E' una tecnica comune negli spettacoli in TV
quella di doppiare differenti dialoghi di un film preesistente.
Dobbiamo pure fare affidamento su una traduzione di dubbia
affidabilità. La cronologia sul quando e dove il video sia stato
presumibilmente fatto, e su dove si suppone sia stato trovato è anche,
sebbene possibile, fonte di perplessità. E' stato detto che è stato
girato a Kandahar il 9 novembre, e trovato in una casa di Jalalabad.
Jalalabad è caduta nelle mani delle forze antitalebane il 14 novembre.
Ciò significa che vi furono solamente 4 giorni durante i quali questo
nuovo video poteva essere portato da Kandahar a Jalalabad, che allora
era già seriamente minacciata. Dunque, ci chiedono di credere che,
dopo aver girato il film, qualcuno, quasi immediatamente, senza motivo
apparente, lo portò a Jalalabad, che stava per capitolare, e quindi
convenientemente lasciato lì per essere trovato dalle forze
antitalebane. Non è impossibile, ma è altamente sospetto,
un'osservazione che sta diventando molto ripetitiva in questo
articolo. Se l'intento di Bin Laden era di maliziosa soddisfazione,
perché non agire propriamente e trasmetterlo in tutto il mondo?
Secondo il Weekend Australian del 15/16 dicembre la sequenza degli
eventi in tempo reale è stata rovesciata nel nastro. Dunque è stato
montato. Perché, e da chi? La data del 9/11, come riportata in TV,
riferiva alla data del film od alla data alla quale fu terminata la
versione montata? Se era la prima, il che sembrerebbe più probabile,
allora sarebbe rimasto ancora meno tempo a Jalalabad. E' stato montato
dalle autorità USA? In risposta alle accuse di traduttori indipendenti
che la traduzione del Pentagono è imprecisa, incompleta e fuorviante,
sono stati costretti ad ammettere che  la "traduzione" da essi
rilasciata è alterata. "Il nastro NON è una traduzione letterale di
ogni parola pronunciata durante l'incontro, ma comunica i messaggi ed
il flusso delle informazioni" dice un portavoce del Dipartimento della
Difesa. "La traduzione è quello che è. Abbiamo reso molto chiaro che
non è una traduzione letterale" dice il Pentagono. Quando viene
chiesto se sarebbe stata fornita una traduzione più accurata, il
Pentagono replica con un enfatico no. Perfino esclude il rilascio
della trascrizione completa della propria traduzione!
<http://news.ninemsn.com.au/world/story_23359.asp> Se questa è l'unica
prova contro Bin Laden, allora il caso presenta una terribile massa di
problemi. E quale altra prova esiste? Non sorprende che non siano
state formulate accuse formali contro Bin Laden. Per la normale
pratica legale è necessario avere prove reali per formulare accuse.
L'ironia è che, se pure accettiamo che il video sia genuino, e la
traduzione del Pentagono accurata, ciò servirebbe solamente per
provare che Bin Laden NON è la mente dietro gli attacchi. Mentre il
video indicherebbe che ne era a conoscenza in anticipo, ed era perciò
coinvolto in qualche modo, egli chiaramente dichiara (secondo la
dubbia traduzione del Pentagono) che gli fu detto degli attacchi 5
giorni prima che avvenissero. Dunque non è possibile ne sia stato il
principale organizzatore. Chi glielo riferì? Piuttosto che porre tali
ovvie ed importanti domande, il Daily Telegraph di Sidney riportò
l'argomento in prima pagina con una grande foto di Bin Laden ed il
titolo "Bastardo". Alcune ulteriori osservazioni riguardo al Video di
Bin Laden si possono trovare a "Look at how easy it is to fake a
confession video." (Autore sconosciuto) (video scaricabile)
<http://www.adelaide.indymedia.org.au/front.php3?
article_id=1346&group=webcast> e "The Phantom - Pentagon's Bin Laden
Video Tape of Dec 13" di Arbeiterfotographie
<http://www.arbeiterfotogrqfie.com/bin-laden-vergleich.html> "Bin
Laden, Terrorist monster: Take two!" di Jared Israel
<http://emperors-clothes.com/articles/jared/taketwo-a.htm> Video
oppure no, se pensiamo in maniera limpida e logica sulla probabilità
del coinvolgimento di Bin Laden, concludiamo che è in realtà
impossibile, a meno che egli fosse coinvolto in un certo modo con la
complicità delle autorità USA, oppure, al limite, nel contesto che gli
USA avessero sempre saputo cosa stava preparando e gliel'avessero
deliberatamente permesso. E' già stato detto che, se era coinvolto,
ciò non può essere stata una sorpresa, e dunque maggiori sospetti si
hanno sul Presidente e l'aeronautica militare. E' a dir poco curioso
che nessun altro sia mai stato sospettato, seppure per poco. Ciò
diventa assolutamente sospetto quando si pensa seriamente alle
procedure per instaurare realmente un inchiesta sugli eventi dell'11
settembre. Ci vollero 17 anni per lo Unabomber. Ci vollero 7 settimane
di investigazione sull'11/9 solamente per confermare la nazionalità
dei presunti 19 dirottatori. Ma il nome di colui che aveva organizzato
tutto era noto entro poche ore (o anche pochi minuti!). Immaginate
cosa serve per mettere su un'inchiesta in una faccenda come questa.
Potrebbe venire in mente una lista di sospetti, non potremmo certo
vedere "Bin Laden" scritto in cielo. Non era un sospetto Saddam
Hussein? La Libia? Un gruppo palestinese? Cuba? La Russia? La Cina? 
Le
milizie di destra locali? Fanatici anti globalizzazione? La Siria?
Qualcuno completamente sconosciuto ed insospettabile? ecc. Dove
comincereste? Si comincia facendo una lista di persone potenzialmente
utili in questo contesto. Avete bisogno di gente esperta in
architettura per esaminare l'esatta natura del crollo del WTC. Sono
stati solamente gli aeroplani a causare il crollo, o furono usati
anche esplosivi? Cominciate a fare una lista. Avete bisogno di gente
esperta in sicurezza aeroportuale. Vi erano dipendenti dell'aeroporto
o delle compagnie aeree coinvolti nel complotto? Un'altra lista. Avete
bisogno di gente esperta in finanza per tentare di rintracciare la
provenienza del denaro necessario per l'operazione. Un'altra lista.
Dovete esaminare le registrazioni dell'immigrazione ed i loro
riferimenti incrociati con le licenze di pilota. Dovete fare
un'urgente rassegna della sicurezza interna, in caso fosse una
"operazione interna". Tale rassegna è a dir poco un' operazione
delicata. Dunque, è un enorme compito semplicemente quello di tirare
giù una lista dei possibili sospetti, personale e dei principali punti
di investigazione per l'inchiesta. Poi tutte queste persone devono
essere contattate e messe insieme in un gruppo, od almeno messe in
comunicazione tra di loro. Ma aspettate! I voli sono bloccati. Molte
reti di comunicazione sono a terra, molti uffici governativi ed
istituzioni finanziarie chiuse, e gran parte di New York e Washington
sono inaccessibili. L'intero paese si muove lentamente tra i blocchi
delle misure di sicurezza. Come facciamo a prendere le persone che ci
servono? Come facciamo a metterle insieme e cominciare ad affidare le
responsabilità? Erano tutte miracolosamente insieme in un posto,
quello dove si trovava il coordinatore dell'inchiesta, cosi che allora
non ci sarebbe stato bisogno di aspettare che questi tornassero dai
loro precedenti incarichi, in varie parti degli USA od all'estero? Una
volta che i parametri base dell'inchiesta vengono stabiliti, ed
iniziate dettagliate ricerche ed investigazioni, per quanto tempo ci
volesse per arrivare a questo, non è che il personale coinvolto
nell'inchiesta si sieda intorno ad un tavolo e dica "che ne pensiamo?
Bin Laden?" e tutti rispondano "sì", così che il capo della squadra
telefoni al Presidente, faccia il nome ed il Presidente dica "per me
va bene" ed immediatamente minacci di attaccare l'Afghanistan.
Dev'essere fatto un enorme lavoro sul campo ed al computer. I
resoconti devono essere scritti, riassunti, controllati per i permessi
di sicurezza, stampati e consegnati al Presidente ed ai suoi
principali consiglieri, che dovrebbero almeno leggerne le sintesi, e
quindi discuterli col comitato investigativo. E se vengono raccolte
prove, una cosa è cominciare a concentrarsi su un sospettato
principale ed avere la sensazione di poter arrivare a qualcosa, ma è
un'altra cosa è essere così certi da minacciare una guerra su questi.
Aver redatto una lista di possibili sospetti, personale investigativo
e strategie di base per l'inchiesta entro 2 giorni sarebbe stato un
risultato sorprendente, forse impossibile sotto queste circostanze. In
realtà, aver tenuto una riunione con i principali agenti coinvolti
nell'inchiesta entro meno di 3 giorni probabilmente sarebbe stato
impossibile. E ancora, in questo momento, gli USA pretendevano di
avere già svolto la loro "inchiesta", e stabilito che Bin Laden era
colpevole. Alle h. 14 dello stesso giorno degli attacchi un articolo
che indicava Bin Laden come colpevole oltre ogni dubbio era già
apparso sul Washington Post. Come era  possibile? Tony Blair confermò
che era una bugia con una sconsiderata dichiarazione fatta all'inizio
di novembre: "Non c'è dubbio sulla colpevolezza di Bin Laden. Le prove
contro di lui, prima qualche goccia, poi un rigagnolo, sono ora
divenute un torrente". (Pag. World News del sito  MSN 9). Dal momento
che già proclamavano Bin Laden colpevole, entro poche ore, Blair ha
incidentalmente ammesso che era una menzogna. La prova poi da un
gocciolamento divenne un rigagnolo ed infine un torrente in poche ore?
Sarebbe uno strano modo per descrivere il procedimento, specialmente
perché la frase non venne usata fino a due mesi più tardi, e fu
descritta così: "è divenuto ORA un torrente". Così ha ammesso che
stavano già dichiarando Bin Laden colpevole, e minacciando
l'Afghanistan, in un'epoca alla quale le prove erano ancora "poche
gocce". Sono le sue parole, non le mie! In qualche modo all'epoca
sapevano che le prove sarebbero diventate un "torrente" più tardi? Ma
questo "torrente" è apparentemente ancora insufficiente per qualsiasi
accusa formale. Rimane da chiarire un'importante questione. I piloti
erano ovviamente in una missione suicida, che si sa essere cosa comune
tra i mediorientali, i terroristi islamici, ma totalmente estranea
alla cultura americana. E' difficile credere che degli americani, o
dei leali cittadini degli USA, abbiano consapevolmente partecipato ad
una missione suicida. Ma ciò non rappresenta alcun problema reale per
lo scenario che è stato postulato. L'ovvia spiegazione, speculativa ma
credibile, è che alcuni dei dirottatori fossero autenticamente ostili
agli USA, e stessero partecipando ad un attacco che pensavano dovesse
portare avanti la loro causa, inconsapevoli di essere pedine di un
piano più grande. Infatti, nel tardo novembre, nei resoconti dei mezzi
di informazione cominciò ad emergere che alcuni dei dirottatori non
dovevano non essere a conoscenza di stare partecipando ad una missione
suicida. Non so come tale prova sia emersa, o quali siano le basi di
essa, ma questo è ciò che è stato riportato (ABC Newsradio). Ciò
coincide nettamente col resto delle informazioni che abbiamo, per
poter pensare con una qualche fondatezza che alcuni di quelli che non
erano consapevoli di commettere suicidio sarebbero stati operativi
CIA. Gli sarebbe stato ordinato di aiutare a mettere in piedi i
dirottamenti, all'oscuro del piano complessivo. Coloro che sapevano di
essere in missione suicida erano coloro autenticamente ostili agli
USA. E' ragionevole pensare che questo non possa essere stato
organizzato senza l'uso di pedine che pensavano di stare per inferire
un colpo agli USA. Qui potrebbe entrarci Bin Laden. Credo che
probabilmente fosse in qualche modo coinvolto, ma non come descritto
dall'amministrazione Bush. Vi è la possibilità che abbia ingannato e
sacrificato la sua gente allo stesso modo nel quale gli americani
coinvolti hanno ingannato e sacrificato la loro. La possibilità che
Bin Laden e la CIA possano essere stati in attiva cooperazione in
questa atrocità sarà più chiara nella prossima sezione. Fatto: Entro
meno di 4 ore dagli attacchi i medi erano pieni di commenti che
assumevano la colpevolezza di Bin Laden, commenti fatti sulla base di
eventi che non potevano chiaramente essere accaduti. Fatto: Il
Pentagono ed il Dipartimento della Difesa usarono un discorso
attribuito a Bin Laden, nello sforzo di incriminarlo, mentre
rifiutarono di rilasciare tutto il discorso - e rifiutarono di
emettere una traduzione letterale. Domanda: Perché venne considerato
necessario mentire per creare un caso contro Bin Laden?

IL MIGLIORE DEI NEMICI
Infatti, vi è abbondanza di prove indiziarie che indicano che Bin
Laden possa aver avuto qualcosa a che fare con gli attacchi, ma il
problema è che ciò implica anche l'amministrazione Bush, la CIA,
George Bush senior, il Pakistan, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi
Uniti. La storia ufficiale su Bin Laden è quella di un mostruoso
terrorista, con un odio fanatico verso gli USA ed i loro alleati, e
che si sia allontanato dal resto della sua ricca famiglia saudita,
amici degli USA. La definizione di mostro terrorista è in parte
corretta, ma il resto non potrebbe essere più lontano dalla verità. E'
ben noto che Bin Laden aveva uno stretto rapporto di collaborazione
con la CIA durante gli anni '80. Non viene negato da nessuno. La
pretesa è che da allora non vi siano stati altri rapporti, ma questa
storia è una menzogna. E' accertato oltre ogni dubbio che membri
importanti dell'amministrazione Bush hanno stretti legami con la
famiglia Bin Laden. Secondo i media ufficiali su ciò non vi nulla di
strano, dal momento che il resto della famiglia ha rinnegato Osama per
le sue attività terroristiche ed opinioni anti USA. Anche questa è una
menzogna. Ancora una volta, sono stati pubblicati numerosi eccellenti
articoli su tale aspetto, e piuttosto che riscrivere ciò ciò che è già
stato ampiamente riportato, vi darò i collegamenti a questi articoli.
Dapprima riassumerò solamente alcune delle rivelazioni che troverete
in questi articoli. 1) Da quando hanno dichiarato Bin Laden ricercato
per terrorismo, gli USA hanno lasciato perdere l'opportunità di
prenderlo due volte. 2) Due alleati USA, l'Arabia Saudita e gli
Emirati Arabi Uniti, è noto essere complici nell'aver permesso a Bin
Laden di restare libero. 3)  Bin Laden ha avuto un incontro con la CIA
nel luglio 2001. 4) E' noto che la rete Al Qaeda di Bin Laden ha
cooperato, per mezzo dell'Esercito di liberazione del Kossovo (KLA o
UCK) con le forze NATO in Jugoslavia. 5) Il Pakistan, un altro di
nostri alleati nella "guerra al terrorismo" è anche da molto tempo un
sostenitore di Al Qaeda. 6) IL'FBI si è ripetutamente lamentato di
essere stato confuso e limitato nei suoi tentativi di investigare
materie connesse con Bin Laden e Al Qaeda. 7) I servizi segreti
pakistani, ISI, sono stati il meccanismo col quale la CIA ha
indirettamente sostenuto Al Qaeda. 8) Vi è una relazione di rapporto
d'affari tra la famiglia Bush e la famiglia Bin Laden, attraverso il
"gruppo Carlyle", che ha vasti interessi in società di armamenti. E'
evidente che entrambi i Bush ed i Bin Laden stiano guadagnando dalla
guerra. ARTICOLI "Cover-up or complicity of the Bush administration?
del Prof. Michel Chossudovsky
<http://globalresearch.ca/articles/CHO111A.html> "Bin Laden met with
CIA in July and walked away" di Michael C.Ruppert
<http://seattle.indymedia.org/front.php3?article_10199> "Who is Osama
Bin Laden?" del Prof. Michel Chossudovsky
<http://globalresearch.ca/articles/CHO109C.html> "Family affair:The
Bushes and the Bin Ladens" di Clark Kee
<http://www.thedubyareport.com.bushbin.html/> "Which terrorists are
worse? Al Quaeda? Or the KLA?" di Jared Israel
<http://emperors-clothes.com/analysis.kla-aq.htm> Trascrizione del
resoconto della BBC "Has someone been sitting on the FBI?" Commento di
Jared Israel. <http://emperors-clothes.com/news/probetrans.htm>
"Gaping holes in the 'CIA vs. Bin laden' Story" di Jared Israel
<http://emperors-clothes.com/news/probestop-i.htm> "Bushladen" di
Jared Israel <http://emperors-clothes.com/news/bushladen.htm>
Aggiornamento all'articolo
<http://emperors-clothes.com/news/bushladen2-i.htm> "Bin laden in the
Balkans" collezione strutturata di articoli della stampa ufficiale di
Jared Israel <http://emperors-clothes.com/news/binl.htm> "The creation
called Osama" di Shamsul Islam
<http://emperors-clothes.com/analysis/creat.htm> "Articoli che
documentano  come gli USA abbiano creato i talebani e la rete
terroristica di Bin Laden " Serie di collegamenti a differenti
articoli <http://emperors-clothes.com/docs/doc.htm> "Osama Bin Laden:
Made in USA" di Jared Israel
 <http://emperors-clothes.com/articles/jared/madein.htm>
Judicial Watch: la Bush/Bin Laden connetction 'è ora diventata uno
scandalo" Dichiarazione di Judicial watch con commenti di Jared Israel
<http://emperors-clothes.com/news/jw.htm> Alcuni di questi articoli
hanno collegamenti ad altri articoli. Aggiungerò qualche mia
osservazione. La famiglia Bush ha vasti interessi nell'industria degli
armamenti, la famiglia Bin Laden nelle costruzioni. Non si può fare a
meno di sospettare su una relazione come questa. E' questo un caso di
"Noi costruiamo, voi distruggete, noi ricostruiamo, voi
ridistruggete,."? Due dichiarazioni fortemente incriminanti sugli
interessi in affari privati di uomini chiave dell'amministrazione Bush
riguardanti il profilo societario del gruppo Carlyle possono essere
trovati al sito Hoover investment online. "Carlyle's directorship
reads like George W Bush's inaugural ball invite list. " "Can you say
military-industrial complex? The Carlyle group can. "
<http://www.hoovers.com/premium/profile/6/0,2147,42166,00.html> Siamo
realmente pronti a tollerare una situazione dove la gente in una
posizione tale da profittare della guerra sia anche la gente col
potere legislativo e/o esecutivo di decidere se la nazione deve fare
la guerra? Fatto: I media ufficiali riportano che Bin Laden è stato
ricoverato in un ospedale di Dubai nel luglio 2001 e gli fu permesso
di andarsene e che ciò non ha fatto aprire alcuna inchiesta
dall'amministrazione Bush. Fatto: Al Qaeda e la NATO hanno cooperato
militarmente nei Balcani. Fatto: I media ufficiali riportano che Bin
Laden ha ricevuto a Dubai la visita di alleati chiave degli USA e di
agenti della CIA, e non è stata tenuta nessuna inchiesta. Fatto: I
media ufficiali riportano che Bin Laden è stato visitato da membri
della sua famiglia, e non è partita nessuna inchiesta. Fatto: La
famiglia Bin Laden fino all'ottobre 2001 ha investito nelle medesime
società di armamenti nelle quali hanno investito il padre del
Presidente ed il Segretario di Stato. Domanda: Su quali basi si
pretende che Bin Laden non abbia più legami con la sua famiglia?
Domanda: Su quali basi si pretende che Bin Laden non abbia più una
buona relazione con la CIA? Domanda: Quali membri dell'amministrazione
Bush stanno profittando della guerra e quanto?

ATTACCO PREPIANIFICATO?
Il caso della complicità USA nell'11 Settembre è già sufficientemente
presentato. Ma proprio per tentare di coprire tutti gli aspetti vi è
una piccola prova indipendente che l'attacco USA all'Afghanistan è
stato preparato prima dell'11/9. Niaz Naik, un ex diplomatico
pakistano ha riferito che funzionari superiori americani a metà luglio
gli dissero che un attacco all'Afghanistan era pianificato per metà
ottobre, al massimo prima delle nevicate invernali (Resoconto della
BBC di George Arney del 18/9/2001).
<http://news.bbc.co.uk/hi/english/world/south_asia/newsid_1550000/1550
366.stm> E' sempre possibile che stesse mentendo, e, in assenza di
altre prove, la cosa giusta da fare è ritenere che ci siano il 50% per
cento di probabilità che stesse dicendo la verità. Dal momento che non
lo sappiamo con certezza, diciamo che ci sono le basi per sollevare
significativi sospetti. Vi è inoltre un articolo sulla stampa indiana
datato 26 giugno che afferma che gli USA preparano un imminente
attacco all'Afghanistan. Se vero, questa sarebbe una robusta prova, ma
dovrebbe essere trattata con qualche cautela. E' contenuto in una
pagina web della "rivista affari pubblici", e sebbene la data sia
quella riportata sopra, pare non sia completamente verificato quando e
da chi è stato scritto. Dunque è pure possibile presumere che la
pagina sia stata messa successivamente all'attacco USA
all'Afghanistan, e fatta apparire come scritta prima dell'11/9. Potete
vedere la pagina a
<http://www.indiareacts.com/archivefeatures/nat2.asp?recno=10> e vi
fate la vostra opinione su quanto pensiate sia credibile. Inoltre, le
sue previsioni erano non del tutto accurate, quando prevedeva una
"limitata azione militare" contro i talebani, e faceva numerosi errori
sui paesi con i quali gli USA si sarebbero alleati nella campagna.
L'incertezza intorno all'autenticità di questo articolo significa che
il suo valore è in qualche modo limitato, ma nondimeno esso
contribuisce a creare ulteriori sospetti. Le persone con esperienza
militare hanno suggerito che non sarebbe logisticamente possibile
organizzare un'operazione militare della vastità di quella lanciata
dagli USA contro l'Afghanistan nel giro di 25 giorni, non avendo
importanza quanto gli americani potessero essere arrabbiati. Questo
punto è stato anche discusso da alcuni con esperienza militare ed
ulteriormente dibattuto da coloro che sentono di avere esperienza
militare sufficiente per essere in grado di portare un utile
contributo. Facendo un confronto, il tempo impiegato dagli USA per
essere pronti per l'attacco all'Iraq nel 1991 fu di 4 mesi e mezzo.
Vero che l'operazione in Iraq era molto più grossa, ma il terreno
dell'Afghanistan è uno dei più complessi al mondo, mentre l'Iraq uno
dei più semplici. Ciò solleva la questione: Fino a che punto durante
la pianificazione la dimensione dell'operazione diventa un fattore
critico? Vi è un tempo minimo impiegato per pianificare una guerra
senza considerazione della sua dimensione, e 25 giorni sono
ragionevoli come lasso di tempo? Vi sono due aspetti nel preparare una
guerra. La pianificazione e la mobilitazione. L'esigenza di una
maggiore mobilitazione cambia significativamente il tempo per i primi
stadi della pianificazione? 25 giorni sono sufficienti, per quanto
accelerata possa essere la tabella di pianificazione di una guerra
contro l'Afghanistan, paragonati alla pianificazione di una guerra
contro l'Iraq? Non ho alcuna esperienza militare, dunque non sono
qualificato per commentare, ma invito al dibattito coloro che lo sono.
E se viene suggerito chi le forze USA sono realmente efficienti da
essere capaci di organizzare un'operazione come questa in 25 giorni,
allora è assolutamente inconsistente l'ipotesi della loro incredibile
incompetenza la mattina dell'11/9. Potrebbe essere osservato con
qualche ragione che la gestione dell'USAF per la guerra offensiva
all'estero sia un argomento separato da quello della difesa interna, e
che l'incompetenza sotto un aspetto non sia necessariamente
reciprocamente esclusiva della competenza nell'altro. Questo è un
punto che vale la pena considerare, ma nondimeno le differenze nei
risultati sono talmente enormi che è difficile immaginarlo. Mentre
tali discussioni sono interessanti, la più forte prova che
presumibilmente gli USA già pensavano ad attaccare l'Afghanistan è
stata discussa nella sezione sulla messa in scena contro Bin Laden.

ALTRE INFORMAZIONI
Alcune osservazioni varie ed informazioni.
Normalmente, quando un aereo è dirottato o precipita, vi è una vasta
copertura dei mezzi d'informazione riguardante il recupero e l'analisi
delle scatole nere. Ho seguito questo tema attentamente sui media, e
non ricordo di avere mai sentito una parola sui dati delle scatole
nere. Ciò è estremamente insolito. Le informazioni sono state
censurate? Si è già accennato ad una possibile ragione di questo.
Mentre può darsi che il recupero delle scatole nere dai due aerei che
colpirono il WTC non sia stato possibile, a causa dell'enorme
ammontare di macerie, non vi è scusa per gli altri due aeroplani. E
perfino nel caso dei due che hanno colpito il WTC la normale pratica
dei media è quella di riportare ampiamente i tentativi con o senza
successo per trovare le scatole nere, anche per un aereo caduto nelle
profondità marine. Non ho mai sentito una parola su questo, per
nessuno degli aerei coinvolti. E' possibile che semplicemente mi siano
sfuggiti i resoconti, ma la mia aneddotica osservazione è che
l'argomento delle scatole nere pare sia stato insabbiato. E'
particolarmente sospetto, data l'ampia pubblicità sui media sulle note
incriminanti presumibilmente scritte su brogliacci che in qualche modo
sopravvissero agli impatti degli aerei, al fuoco ed al crollo degli
edifici, che delle normalmente importanti ed indistruttibili scatole
nere non si parli. Nelle poche ore immediatamente seguenti agli
attacchi vi furono resoconti della CNN su insider trading alla Borsa
di New York. Cioè, sembra che qualche grosso investitore avesse saputo
in anticipo degli attacchi e venduto prima. Ci sono state sui media
speculazioni che i terroristi coinvolti possano aver profittato dalle
loro azioni. Per "terroristi", sostituite "Bin Laden". Entro poche
ore, i media erano già in un circolo pleonastico. Chiunque avesse
compiuto gli attacchi terroristici aveva fatto l'insider trading. Dal
momento che sapevano che Bin Laden aveva fatto gli attacchi, ciò
provava che egli aveva fatto pure l'insider trading. Dal momento che
sapevano che aveva fatto l'insider trading, ciò provava che aveva
fatto gli attacchi. Venimmo assicurati che gli investigatori erano già
sul sentiero di questa vitale questione. Le cifre alla Borsa di New
York sembrano indicare chiaramente che QUALCUNO ha fatto l'insider
trading. Ma chi? Per le autorità con pieni poteri investigativi questo
dovrebbe essere uno degli aspetti più semplici delle indagini. E se
potesse essere scoperto chi ha fatto l'insider trading avremmo una
chiara idea su chi sapeva in anticipo degli attacchi, ed avremmo una
buona traccia per trovare i colpevoli. L'importanza di tale prova è
stata sottolineata nei resoconti della CNN. E' allora curioso che tale
argomento sia scomparso dai media appena era stato sollevato, e non se
ne sentì più parlare, le chiare promesse che gli investigatori ci
stavano lavorando, dimenticate appena pronunciate.  Sicuramente,
questa sarebbe l'opportunità per provare la colpevolezza di Bin Laden.
Ed è un'informazione che potrebbe essere rilasciata pubblicamente,
poiché non avrebbe implicazioni con motivi di sicurezza. E ancora,
questo aspetto delle indagini (se ancora in corso) viene tenuto molto
nascosto. La storia venne soppressa velocemente come quella degli
spostamenti al Pentagono. Sfortunatamente per l'amministrazione Bush
vi era altra gente che non era così contenta di lasciar perdere
l'argomento. L'insider trading è stato indagato, e sono tutte brutte
notizie per l'amministrazione. Andate al seguente articolo: "Profits
of death: Insider trading and 9-11" di Tom Flocco
<http://www.guerillanews.com/war_on_terrorism/doc241.html> Un fatto
noto riguardante movimenti finanziari, e riconosciuto dai ufficiali, è
che un terrorista pakistano, condannato, in un alta posizione all'ISI
pakistano (nostro alleato nella "guerra al terrorismo") ha fatto un
bonifico di 100.000 dollari a Mohammed Atta, indicato come il capo dei
dirottatori, poco prima dell'11/9 (ABC Newsradio). Sebbene tale fatto
sia conosciuto, pubblicamente disponibile, e non negato da nessuno, la
reazione (o la mancanza di reazione ) ad esso è sorprendente. Gli USA
sono piuttosto disinteressati nel perseguire questa persona,
nonostante lo sproloquio di Bush: "se finanzi un terrorista, sei un
terrorista". Non nel caso dei nostri alleati, pare. Il colpevole venne
obbligato a dimettersi una volta divenuto noto il suo coinvolgimento
nell'11 Settembre. Obbligato a dimettersi? Senza etichettare il
Pakistan uno stato terrorista? Nessun bombardamento di rappresaglia
sul Pakistan fino ad ottenerne la consegna? Riflettendoci, è anche
curioso notare che agli USA quanto poco danno reale sia stato arrecato
agli USA dagli attacchi dell'11/9. Vale la pena considerare cosa
sarebbe stato probabilmente ottenuto dai dirottatori se questi
avessero avuto in programma di provocare il massimo danno possibile.
Mi sembra che il piano di organizzare il dirottamento ad un'ora alla
quale avrebbero potuto schiantare un aereo sul Senato o sul Congresso
mentre erano in seduta e così spazzando via in un colpo una parte
significativa del governo degli Stati Uniti poteva essere realizzato
altrettanto facilmente come quello realizzato l'11/9. Oppure
schiantare un aeroplano su una centrale atomica, causando un incendio
catastrofico ed il rilascio di radiazioni, ed anche un'interruzione
della fornitura di energia. Non è credibile affermare che questi piani
non vennero eseguiti per timore di strette misure di sicurezza,
considerando che furono fiduciosi abbastanza da tentare il Pentagono.
Nonostante tutto lo sbalordimento, l'orrore ed il dolore causati
dall'11 Settembre, nessun membro dell'amministrazione USA venne ucciso
o ferito, neppure un senatore od un membro del Congresso, o un
governatore o nessun funzionario locale. Nessun danno fu fatto al
potenziale militare, energia, trasporti, comunicazioni o forniture
d'acqua. Infatti il danno fu così banale che gli USA poterono
(presumibilmente) organizzare una guerra a tempo di record. Mentre la
perdita di vite (civili) ed il danno simbolico e psicologico per il
pubblico in generale fu enorme, il punto importante è che gli
attacchi, mentre fornivano immagini spettacolari e davano agli USA
un'enorme arma propagandistica, ebbero un impatto zero sulla capacità
USA di continuare nel proprio ruolo di aggressiva superpotenza
mondiale. Questo sembrerebbe essere un guadagno straordinariamente
misero, considerando la quasi perfetta tecnica dell'operazione, mentre
il danno avrebbe potuto essere devastante, semplicemente scegliendo
bersagli più sensibili. Fatto: Immediatamente dopo gli attacchi i
media riportarono che sarebbero state fatte indagini sull'insider
trading alla Borsa, nello sforzo di rintracciare chi c'era dietro gli
attacchi terroristici. Fatto: Gli investigatori governativi non lo
hanno fatto ed hanno ignorato le scoperte degli investigatori non
governativi. Fatto: Il governo USA non mostra interesse nel perseguire
un individuo noto per aver finanziato gli attacchi dell'11/9. Il
governo USA non mostra interesse nel perseguire il paese che gli dà
rifugio. Il governo USA considera tale paese un alleato. Domanda:
Perché i veri colpevoli vengono protetti ed allo stesso tempo contro
qualcun altro vengono fabbricate false prove?

IMPLICAZIONI
La guerra nel Sud Asia è più che un semplice incremento d'intensità
nelle politiche estere USA che, sono stimate da insoddisfatti ex
agenti CIA avere ucciso (dati del 1990) almeno 6 milioni di civili in
tutto il mondo in operazioni CIA coperte nei precedenti 30 anni ed
avere, allo stesso tempo, sponsorizzato organizzazioni terroriste in
circa 50 paesi. ("The Praetorian Guard" di John Stockwell e "The CIA
and the Gulf war" un discorso di John Stockwell
<http://serendipity.magnet.ch/cia/stock2.html> Fino ad ora, gli
occidentali sono stati raramente bersagli dei loro governi, Adesso
questo è cambiato. Non solo hanno assassinato a caso migliaia dei loro
cittadini allo scopo di scatenare nuova tensione nell'ondata di
terrore contro povera gente nel Asia del Sud e nel Medio Oriente, ma
stanno usando proprio gli stessi assassini come leva per ridurre i
diritti civili e le libertà di parola all'ovest a livelli mai più
rivisti dall'epoca fascista. La maggior parte della gente è
consapevole dei draconiani attacchi alle libertà civili verificatesi
nella maggior parte del mondo occidentale dall'11/9 col pretesto di
prevenire il terrorismo. Ciò sarebbe abbastanza pauroso perfino se
fosse realmente una reazione esagerata ad un atto di terrorismo
straniero. Ma se queste leggi vengono scritte dalle stesse persone che
hanno in realtà organizzato l'atto terroristico che le ha scatenate lo
scenario fa autenticamente rabbrividire. Al Gore ha vinto le elezioni
americane, ma George W. Bush è presidente. Data la prova di ampia,
sistematica corruzione e cospirazione ad alti livelli, è discutibile
voleva o poteva prevenire gli eventi che da allora sono accaduti. Ma
il punto è che gli USA sono una dittatura in tutto eccetto il nome. E'
perciò ragionevole ritenere che questo piano risalga a ben prima del
novembre 2000, la data alla quale divenne evidente il rovesciamento
della democrazia americana. Non potrei dire se le atrocità dell'11
Settembre erano allora specificamente pianificate, ma penso che
l'agenda globale fosse pronta. Credo che le atrocità commesse
dall'amministrazione Bush contro il proprio popolo, allo scopo di
giustificare le maggiori atrocità inflitte al popolo afgano siano
solamente un piccolo assaggio di ciò che accadrà. La prossima sezione
prende in esame da vicino ciò che appare essere la vera agenda
strategica dietro la falsa "guerra al terrorismo".

PERCHE'?
Le motivazioni di profitto per il gruppo Carlyle sono state 
menzionate. Donald Rumsfeld già dice ai paesi europei che hanno 
bisogno di incrementare i bilanci della difesa. Posso assumere che il
gruppo Carlyle, e perciò la maggior parte dei principali membri
dell'amministrazione Bush ritireranno una notevole quota dei profitti.
(Incidentalmente, anche il nonno di Bush senior era un commerciante
d'armi, e non gli importava di fare affari con i nazisti).
<http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas5.htm> Potrei anche
pensare con qualche ragione che l'enorme società di costruzioni Bin
Laden sia pronta per prendersi una bella quota delle commesse per la
ricostruzione dell'Afghanistan. Un altro significativa motivazione è
la ricerca delle enormi inesplorate riserve di gas e petrolio del mar
Caspio. Esse sono attualmente possedute dalla Russia e dall'Iran.
Anzi, finché non arriveranno gli USA. Gli USA almeno dal 1996 premono
per la costruzione di un oleodotto che porti gas e petrolio fino
all'oceano Indiano, per il trasporto verso oriente, e questo
dev'essere costruito attraverso l'Afghanistan. Chiunque controlli
l'Afghanistan controlla le riserve del Caspio. Questa è la mia
interpretazione di vari articoli scritti da Jared Israel sugli
interessi strategici USA nell'area. Questi articoli sono tra quelli
segnalati in precedenza, e dovreste controllarli direttamente per
esaminare le conclusioni di Jared, perché potrebbero differire dalle
mie in qualche aspetto. Un articolo rilevante, in precedenza non
segnalato è "Why Washington wants Afghanistan." di Jared Israel,Rick
Rozoff & Nico Varkevisser.
<http://emperors-clothes.com/analysis/afghan.htm> Da anni ormai la
politica segreta degli USA è stata quella di sponsorizzare le
organizzazioni terroriste nel sud della ex Unione Sovietica, per
rosicchiare via le aree del territorio russo che confinano col mar
Caspio e l'Afghanistan. Il processo è ora quasi completato con governi
secessionisti formatisi con successo in Kazakistan, Turkmenistan,
Uzbekistan, Tagikistan, Kirghisistan, Georgia e Azerbaijan. Soltanto
l'area a nord degli ultimi due necessita ora di essere separata perché
la Russia perda i diritti territoriali sul mar Caspio. Concordo, in
linea di principio, con l'idea di governi locali regionali formati
democraticamente in contrapposizione all'egemonia di grandi potenze
come la Russia. La triste realtà è che i locali movimenti
secessionisti, che alle origini potevano essere genuini, sono stati
trasformati in gruppi terroristici operanti nel proprio interesse da
operazioni coperte CIA, ed i nuovi paesi autonomi diventano
semplicemente soggetti all'egemonia USA invece che russa. Piuttosto
che essere genuine espressioni di cultura locale, identità ed
autodeterminazione, diventano domini di tiranni locali e terroristi
che trafficano tra loro unicamente allo scopo di far profittare il
loro potere. Gli USA sono più che felici di parlare di affari, è
proprio per questo che vengono insediati questi tiranni locali.
Zbigniew Brzezinski, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale di
Jimmy Carter all'epoca dell'invasione sovietica dell'Afghanistan,
descrive fieramente i risultati della propria politica in Afghanistan
nei seguenti termini: (mia interpretazione di un'intervista a
Brzezinski). Gli USA provocando sollevazioni locali fecero tutto il
possibile per punzecchiare i sovietici e dunque fare in modo che
invadessero l'Afghanistan, ed una volta ottenuto tale risultato,
sostenere l'altra parte (i mujaedin, che poi diventarono i talebani).
Ciò aveva un duplice scopo. Sprecava le risorse dei sovietici in una
lunga guerra di attrito, che essi non potevano vincere, e
destabilizzava una parte del mondo strategicamente importante per gli
USA. Alcune citazioni di Brzezinski: "Non abbiamo spinto i russi ad
intervenire, ma abbiamo consapevolmente aumentato la probabilità che
lo facessero". "Rimpiangere che? Le operazioni segrete furono un'idea
eccellente. Ebbero l'effetto di attirare i russi nella trappola
afghana, e voi vorreste che lo rimpianga? Il giorno che i sovietici
ufficialmente attraversarono il confine scrissi al Presidente Carter:
Abbiamo ora l'opportunità di dare all'URSS la sua guerra del Vietnam".
<http://emperors-clothes.com/interviews/brz.htm> Dunque, la ventennale
guerra civile che ha devastato l'Afghanistan e causato uno spaventoso
numero di morti, povertà e miseria, è stato il risultato di una
deliberata politica degli stati Uniti, che sostennero i talebani od i
primi gruppi che poi lo diventarono, lungo tutto questo arco di tempo
ed ora dando loro la "ricompensa" finale. Inoltre, secondo il mio
parere, l'intervista a Brzezinski rappresenta la tacita ammissione che
gran parte del violento fondamentalismo ora diventato così comune nel
mondo islamico sia stato deliberatamente allevato dagli USA, come
parte dei piani di destabilizzazione nel Medio Oriente e nell'Asia
meridionale. Tale opinione è basata sugli articoli di Jared Israel
sull'argomento, combinati con la lettura delle osservazioni del
summenzionato John Stockwell (ex agente CIA). Delle rivelazioni di
Stockwell vi è da dire che, come strategia generale, la CIA si impegna
nella destabilizzazione in sé, sapendo che un paese impoverito,
lacerato dalla guerra, traumatizzato, illetterato e tecnologicamente
arretrato è una facile preda. Sono convinto nel concludere che gli USA
misero in moto la spaventosa guerra civile in Afghanistan solamente
per tale scopo, e che il piano si sta ora avvicinando alla meta
finale. E l'Afghanistan è solamente il primo di molti altri in una
nuova offensiva in questa parte del mondo. Questo piano USA è a così
ampio raggio che potrebbe essere necessario buttare a terra l'intera
Asia meridionale per realizzarlo. In un modo o nell'altro, essi devono
controllare tutti i paesi succitati, ed anche l'Iran e il Pakistan.
Alcuni di essi forse con una combinazione di intimidazione e
corruzione, come finora è stato per il Pakistan. Altri devono essere
attaccati, in particolare l'Iraq e la Siria. Gli eventi dell'11
Settembre danno agli USA un assegno in bianco per attaccare qualsiasi
paese al mondo, semplicemente pronunciando la parola "terrorista". Gli
ultimi tre paesi (mentre scrivo) ad essere nominati come bersagli
nella "guerra al terrorismo" sono lo Yemen, la Somalia ed il Sudan,
tre paesi di cui abbiamo sentito parlare poco precedentemente in
relazione al terrorismo. Ma, sorpresa, basta dare uno sguardo alla
mappa per capire la loro importanza strategica. La Somalia e lo Yemen
si trovano all'entrata, da entrambe le parti, del Golfo di Aden, che è
l'entrata per il Mar Rosso ed il Canale di Suez, e perciò la via più
breve tra l'Europa e l'Oceano Indicano, dove costeggia l'Asia
meridionale. Il controllo di questi paesi da parte degli USA porrebbe
inoltre una maggiore pressione sull'Arabia Saudita e l'Egitto per
continuare in politiche filoamericane. Il Sudan forma quasi il bordo
meridionale del Mar Rosso. Questi tre paesi tra loro formano quasi
l'intera linea costiera del Mar Rosso, insieme con l'Arabia Saudita e
l'Egitto, già sotto controllo USA. L'Iraq, a parte l'essere un
ostacolo politico, ed avere un proprio valore in termini di petrolio,
è di importanza strategica poiché ad ovest confina con l'Iran. Gli
attacchi dell'11/9 danno agli USA ed ai loro alleati, quali la Gran
Bretagna, un assegno in bianco per ridurre le libertà civili al punto
che i loro cittadini che dessero un poco di fastidio potrebbero essere
messi a tacere semplicemente pronunciando la parola "terrorista".
Viene anche fatta pressione su altri alleati, come l'Australia, perché
facciano la stessa cosa. Probabilmente i guerrafondai ricordano
l'amara lezione che impararono sulla potenza dell'opposizione interna
durante la guerra del Vietnam e sono determinati nel non permettere
che si ripeta. Quando il Presidente Bush disse "Siete con noi o contro
di noi" voleva dare un sottile velato avvertimento a tutti gli altri
paesi che gli USA non ricevessero assoluta e totale obbedienza, tutti
possono essere una preda. Senza dubbio tutti i leader mondiali hanno
sentito il messaggio forte e chiaro. E' ovvio che in Australia anche
l'ALP l'abbia sentito forte e chiaro. Durante la campagna elettorale
Kim Beazley non si stancava di ripetere che un governo dell'ALP
avrebbe obbedito totalmente agli USA e senza fare domande. La sua
motivazione può essere stata ben più che semplice opportunistico
populismo elettorale. Le azioni USA in Afghanistan non sono soltanto
direttamente strategiche, danno anche un severo avvertimento a tutti
gli altri paesi. Se vi può essere qualche dubbio sulla assoluta
spietatezza degli USA nel perseguire i propri obiettivi si dovrebbe
riflettere sull'infame osservazione dell'ex Segretario di Stato
dell'Amministrazione Clinton, Madeleine Albright. Quando le venne
chiesto cosa provasse sul fatto che si stima 500.000 bambini iracheni
(la cifra è ora molto più grande) siano morti per effetto delle
sanzioni sotto guida USA all'Iraq, lei replicò: "Pensiamo ne sia valsa
la pena". E l'amministrazione Bush è molto peggiore, ed ora la posta
in gioco molto più alta!

NOTA SULLE FONTI
Credo vi sia poco, se non addirittura niente, di importante in questo
articolo che non possa essere supportato leggendo gli articoli cui si
riferisce. Mi scuso se mi sono lasciato sfuggire qualcosa ma non sono
un ricercatore professionista ed ho fatto ogni sforzo possibile per
verificare il materiale relativo a riferimenti diretti o indiretti
degli articoli segnalati. Questo articolo non ha la pretesa di essere
indiscutibile da un punto di vista accademico e tecnico, sebbene sia
stato fatto ogni sforzo per farlo nel miglior modo mi fosse possibile.
E' scritto da un cittadino globale interessato con le seguenti
intenzioni. Numerosi eccellenti scrittori, con abilità tecniche e di
ricerca molto superiori alle mie, hanno collettivamente montato un
caso irresistibile su questo tema. Quello di cui sentivo ci fosse
urgente bisogno, come un contributo per diffondere queste informazioni
tutte insieme, era un singolo articolo che riassumesse il caso,
presentato in una forma più popolare, tipo una storia, con
collegamenti agli articoli originali. Questo articolo non pretende di
essere un documento di ricerca, e non pretende di sostituire gli
articoli cui si riferisce. Questo è in effetti un comunicato stampa,
la richiesta di urgente consapevolezza ed azione per prevenire, od
almeno ridurre, la catastrofe globale che minaccia di travolgerci,
Niente può essere fatto se la gente non conosce la completa verità su
quel che accadde l'11 settembre. Questo articolo non pretende
necessariamente di essere l'assoluta verità. La scoperta della verità
è uno sforzo collettivo globale, alla quale spero questo articolo
abbia dato un contributo. Se mette il dubbio nella mente della gente
sulle storie ufficiali, se incoraggia la gente a pensare con la
propria testa, ad essere sospettosa dei media ufficiali, ed a leggere
gli articoli cui si riferisce, allora avrà assolto il proprio compito.
Sfortunatamente, a qualche cosa non è stato possibile dare
riferimenti, o perché ascoltati alla radio o perché articoli letti
prima che divenissi consapevole della necessità di scrivere questo.
Ciò perché non mi sono formato la mia attuale opinione fino
all'ottobre, e solamente a novembre mi sono accorto che vi era la
necessità di scrivere qualcosa. Cominciò in modo casuale, scrivendo
note su inconsistenze che avevo notato sui media, ma al tempo non
avevo la consapevolezza che sul soggetto bisognava svolgere altro
lavoro. All'epoca inoltre non sapevo della necessità di tenere precisi
riferimenti, e neppure mi rendevo conto della vastità del progetto che
stavo iniziando. Come risultato, alcuni dei "ritagli", come la
dichiarazione di Tony Blair, furono annotate prima che mi rendessi
conto del bisogno di cominciare a fare precisi riferimenti. Questo
articolo evolse dal piccolo sospetto iniziale che qualcosa non
quadrava nelle storie ufficiali. Sebbene prendessi con cura nota
mentale di ciò che ascoltavo e vedevo sui media, l'opportunità di
riferirsi a qualcosa mi sfuggiva nei primi stadi di questo processo.
Dove possibile ho scritto specificamente tutte le fonti che potevo
ricordare, così che un ostinato ricercatore abbia almeno qualche
indizio su dove cominciare a guardare. Non nego la possibilità di
piccoli errori di fatto, i citazioni leggermente inesatte per alcune
di quelle cose per le quali non si è dato preciso riferimento, ma sono
sicuro che non vi sia niente di sufficientemente inesatto da
distorcere le loro implicazioni. Non divenni consapevole
dell'importanza degli articoli delle fonti finché questo progetto era
in pieno svolgimento. Per tale motivo l'articolo da una parte è una
specie di fusione tra le mie osservazioni sui resoconti dei media
ufficiali che potevo notare non quadravano, e dall'altra parte un
sommario di materiale ben più consistente, ricavato in gran parte
dagli articoli collegati e da alcune mie ricerche su Internet,
compiute verso la fine del progetto. Per coloro cui piace criticare il
più piccolo dettaglio incoraggio un intelligente ed informato
scetticismo, ma chiedo solamente una cosa. Applicate gli stessi
criteri di prova e verifica al caso presentato dall'amministrazione
Bush e dai media ufficiali, e chiedetevi quale caso sia stato
presentato più onestamente e meticolosamente.

ALCUNE COSE DA OSSERVARE
L'amministrazione Bush ha lasciato un enorme sentiero di prove 
sull'11/9. La principale ragione che ciò non sia divenuto ancora ovvio
alla maggior parte della gente, a parte l'influenza dei media, è che
molta gente deve essere rimasta molto scossa dalla velocità e dalla
brutalità degli eventi per pensare freddamente. Da parte mia, mi ci
vollero circa 2 settimane perché l'emozione cominciasse a raffreddarsi
sufficientemente perché le cose che allora dovevano essere ovvie lo
diventassero. Una volta sfondata la barriera iniziale cominciò a
crescere la consapevolezza sulle inconsistenze e le inplausibili
spiegazioni e da un "gocciolamento" questa divenne un "rigagnolo" e
poi un "torrente". Per esempio, nel sito Ninemsn il 28 novembre (prima
 che cominciassi a tenere nota di queste cose) venne riportata questa
stupidaggine. Un articolo diceva che funzionari americani avevano
ricevuto informazioni che Bin Laden potrebbe avere in preparazione un
importante attentato terroristico contro impianti negli USA, in
particolare condotte di petrolio. Comunque, proprio lo stesso articolo
riportava che "Bin Laden ha il fiato al collo", al punto da essere
stato individuato in una piccola area, in fuga per la vita,
costantemente in movimento, nel disperato tentativo di evitare la
morte o la cattura. Scusatemi, ma come si fa esattamente a lanciare
sofisticate operazioni terroristiche dall'altra parte del mondo in
questa situazione? Solamente gente in profondo stato di shock potrebbe
non capire che si tratta di una ridicola menzogna. Ed il giorno
successivo, nello stesso sito, fu riportato che "potrebbe" avere armi
chimiche o nucleari sebbene venga ammesso (naturalmente più avanti
nell'articolo) che in realtà non ne avevano nessuna prova. Così questo
uomo, presumibilmente in fuga disperata, si porta dietro camion con
missili intercontinentali e lanciatori, costantemente da una caverna
all'altra? E non vengono notati dai satelliti spia USA, dei quali ci
hanno detto che possono individuare la più debole traccia di calore
nella caverna dove egli potrebbe nascondersi? O possiede qualche
sofisticata rete radio, che manda ai sostenitori istruzioni per
lanciare attacchi da luoghi sicuri? Segnali che i suoi sostenitori
possano ricevere, da qualche remota località non sotto controllo USA,
ma che in qualche modo le forze USA e britanniche che l'hanno
circondato e che gli hanno messo "il fiato al collo" non possano
intercettare? Una volta che cominciate ad osservare divenite
consapevoli che i media ufficiali sono pieni di questo tipo di
ridicola, improbabile spazzatura, che viene fatta passare per
informazione. Ma la velocità alla quale la gente viene travolta da
questo assalto, la potenza della ripetizione, e lo shock della
brutalità degli eventi l'hanno trasformata in una vertiginosa corsa su
un ottovolante, che si muove sempre ad una velocità tale da non
permettere alla gente di pensare criticamente. Questa è una tattica
deliberata. Gente con enorme ricchezza, potere e privilegi ha fatto
una grande scommessa. Essi hanno commesso tradimento e strage, e
lasciato le loro impronte ovunque. La loro principale speranza è che
tutto continui a muoversi così rapidamente che la maggioranza della
gente non abbia il tempo di notare quel che hanno lasciato intorno. E'
parte vitale della loro strategia tenere tutti in stato di shock
permanente, paura, rabbia e confusione. Viene in mente la campagna
sull'antrace. Ed i continui falsi allarmi sui rinnovati attacchi di
Bin Laden (ricordate il falso allarme del ponte Golden Gate), e voci
continue, totalmente prive di sostanza su attacchi nucleari o
biologici. Presto ci saranno attacchi ad altri paesi insieme ad un
fiume di propaganda sulle minacce terroristiche da qualunque
delinquente fabbricato venga identificato come l'ultimo assassino
malefico, cui deve essere data la caccia ad ogni costo. Forse Bin
Laden non è più utile e sarà eliminato, sebbene sia più probabile che
scappi convenientemente in un altro paese. E' una scusa vivente per
l'amministrazione Bush per fare la guerra. Tutto ciò si somma alla
confusione, la paura, la distrazione. Gli eventi devono essere tenuti
in movimento ad un passo frenetico e ad ogni costo. Tutto per creare
una situazione nella quale la gente sia incapace di pensare
razionalmente. Se necessario essi possono sempre lanciare più
attentati terroristici contro i loro popoli per rinnovare lo shock e
la paura. Stanno giocando per la posta più elevata possibile. Non
solamente per ciò che hanno da guadagnare, che era la loro motivazione
originale, ma ora, dato quello che hanno fatto, Bush senior, Bush
junior, Cheney, Rumsfeld, Myers, Powell, la Rice, Fleischer e
probabilmente qualche altro, tutti hanno di fronte la possibilità di
accuse di tradimento ed omicidio e quasi certamente la condanna a
morte.


Tratto da: <http://freebooter.da.ru/>



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