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Re: [lista_gaia] segue, democrazie anglosassoni
- Subject: Re: [lista_gaia] segue, democrazie anglosassoni
- From: Giuseppe Lodoli <gilodoli at tin.it> (via "Comitato Paul Rougeau (RM)" <prougeau at tin.it>)
- Date: Sun, 12 May 2002 20:12:05 +0200
Visto che interessa questo caso veramente emblematico, vi incollo qui sotto un articolo in proposito tratto dal bollettino di febbraio del Comitato Paul Rougeau. Saluti Giuseppe ***************** L'INUTILE SFORZO DI PROCESSARE LE GUARDIE CHE MASSACRARONO VALDES Il 15 febbraio l'annuncio dell'assoluzione piena di tre guardie che parteciparono al pestaggio mortale di Frank Valdes nel braccio della morte della Florida il 17 luglio1999 ci ha lasciati sgomenti ed anche un po' increduli. Poi abbiamo riflettuto sul fatto che le premesse di questa angosciante assoluzione si erano consolidate già prima dell'inizio del dibattimento svoltosi nelle ultime quattro settimane (v. n. 93): nel periodo eccezionalmente lungo intercorso tra l'assassinio e l'inizio del procedimento (ottobre 2001), nella diatriba per la scelta dei giurati durata tre mesi, nell'inutile richiesta dell'accusa di spostare il processo in altra sede, nell'impossibilità di escludere dalla giuria persone in qualche modo in relazione con l'amministrazione carceraria, nei tentennamenti del Pubblico accusatore, nei cedimenti del giudice Presidente, nella pressione dell'ambiente, nelle minacce ai testimoni, nello schieramento compatto del sindacato delle guardie in favore degli accusati con l'esborso della ragguardevole cifra di 750 mila dollari per remunerare i migliori avvocati difensori della regione. La difesa, astutamente, ha controbattuto con argomenti puerili le gravi accuse rivolte agli agenti ed ha concentrato i suoi sforzi nel mettere in buona luce le guardie e nella peggior luce possibile i condannati, a cominciare da quelli chiamati a testimoniare contro gli imputati. All'inizio i difensori hanno ripetuto la storiella che il prigioniero si era ammazzato da sé buttandosi giù dal letto o contro le sbarre. Poi è venuta la testimonianza dei medici legali che hanno rilevato decine di fratture delle costole e delle ossa del capo e del collo e lesioni interne mortali, nonché le impronte di scarpe sul torace, sulla faccia, sull'addome e sulla schiena prodotte da chi saltava a piè pari sul malcapitato Valdes che doveva essere steso per terra legato mani e piedi. A quel punto la difesa ha detto che i tentativi di rianimazione fatti dalle guardie sarebbero state la causa della rottura delle costole del detenuto. Infine è stato suggerito che a procurare alcune lesioni al detenuto potevano essere state altre persone, forse le guardie non ancora processate… Anche a non voler credere alle testimonianze dei compagni di prigionia di Frank Valdes, a fronte al fatto che solo nove guardie ebbero accesso quel giorno a Valdes e che tutti i rapporti sulla sua morte furono da loro platealmente e concordemente falsificati, come minimo tali agenti dovevano essere ritenuti colpevoli di falso e di complicità con gli assassini. Niente di tutto questo: la giuria dopo aver discusso per 3 ore e mezza ha assolto le tre guardie da tutti e quindici i capi di imputazione che andavano dall'assassinio, all'omissione di soccorso, alla falsificazione dei rapporti. La prima delle nove guardie implicate era già stata assolta dall'accusa di lesioni in un separato processo nell'ottobre del 2000. I pubblici ministeri hanno già dichiarato che, visto come sono andate le cose nel processo contro le tre guardie, con tutta probabilità rinunceranno a processare le altre cinque. Il carcere della Florida è indegno anche dei peggiori criminali quali sono da giudicare gli agenti che massacrarono vigliaccamente una persona affidata alla loro custodia. Per questo troviamo un aspetto positivo dell'assoluzione di Timothy Thornton, Charles Brown e Jason Griffis. Ci scandalizza però il fatto che un processo celebrato, con tanta fatica, solo perché l'intervento dei media e dei federali riuscì a far breccia nel muro di omertà subito eretto a difesa delle guardie assassine, sia finito miseramente nel nulla. Ancora una volta la 'giustizia' negli Stati Uniti si dimostra spietata nei riguardi dei perdenti e pressoché disarmata nei confronti di coloro che sono legati la potere. Il 22 febbraio, una settimana dopo la conclusione del processo nella Contea di Bradford in Florida, l'ufficio per i Diritti Civili del Ministero della Giustizia federale ha annunciato di aver avviato un'investigazione per stabilire se, caso mai, i diritti civili di Frank Valdes furono violati. Dan Nelson, portavoce del Ministero, ha però avvertito che: "questi casi sono complessi e comprensivi per natura" declinando di spiegare la frase e fare ulteriori commenti. Potrebbe accadere - come nel caso di Rodney King, il nero che fu pestato dalla polizia sotto l'occhio di una telecamera amatoriale in California - che gli agenti assolti nel proprio stato vengano condannati [non in sede penale] (ad una pena mite) per violazione dei diritti civili della vittima. I difensori delle guardie si sono detti 'sorpresi dall'iniziativa e disposti a collaborare'. A 19.49 12/05/2002 +0200, vous avez écrit : >Sommaria traduzione delle parti più rilevanti del testo di Al. Shisinday >"democrazie anglosassoni- USA- Florida" > >Le guardie non affronteranno le accuse penali a proposito della morte di un >prigioniero. Dopo l'assoluzione di 3 guardie (scorso febbraio)lo Stato di >Florida rinuncia alla propria azione contro altre 5 guardie. (dal St. >Petersburg Times). > >Dopo 3 anni e 2 processi, lo sforzo dello Stato, per perseguire le guardie >carcerarie responsabili della bastonatura a morte del prigioniero Frank >Valdes, si è esaurito. Bill Cervone, procuratore della Repubblica, di >Gainesville, ha dichiarato venerdi che rinuncerà a tutte le accuse contro 5 >ex guardie carcerarie dello Stato di Florida, che avrebbero dovuto essere >processate il prossimo autunno. Accuse relative ad omicidio di secondo >grado ... , per la morte di Valdes nel 1999. > >La decisione fa seguito all'assoluzione, scorso febbraio, di altre 3 >guardie, che vennero processate per accuse dllo stesso tipo, consdiderati >dagli accusatori come quelli che con maggior evidenza avevano eseguito la >bastonatura mortale , in un carcere dove solo le guardie possono avvicinarsi >ai prigionieri. >In quel processo, i difensori ammisero, per la prima volta, che Valdes venne >bastonato a morte da una guardia carceraria, dicendo altresì ai giurati che >quest'ultima non era fra gli imputati.Fu abbandonata la precedente versione >ufficiale secondo cui Valdes si sarebbe suicidato. > >Valdes era in attesa di esecuzione per l'omicidio di una guardia carceraria >della Contea di Palm Beach, quando subì la fatale bastonatura in una sezione >del carcere statale della Florida chiamata Ala X. > >Alla conferenza, il proc. Cervone disse" in sostanza, abbiamo fatto del >nostro meglio contro i più evidenti colpevoli, e la giuria scelse di non >accettare l'evidenza". > >Aggiunse che, nel processo futuro, non avrebbe avuto alcuna ragionevole >prospettiva di successo, soprattutto perché il caso sarebbe stato dibattuto >ancora una volta nella Contea di Bradford. E' lì che avvenne il delitto, ma >è altresì lì che l'Amministrazione delle carceri si trova ad essere IL PIU' >GROSSO DATORE DI LAVORO. > >Prima del processo di febbraio, ci vollero tre mesi per metter su una giuria >relativamente libera dall'influenza del sistema carcerario . > >"La realtà- dice Cervone - è che in quella Contea si è costretti a chiedere >alla gente di ignorare la realtà delle loro vite, delle relazioni che hanno, >amicizie, familiari, vicini di banco in Chiesa". >"Io credo alla parola dei giurati quando dicono che metteranno da parte >tutte queste considerazioni, ma mi rendo conto che si tratta di uno sforzo >impossibile". > >Non ho mai fatto il traduttore, quindi mi fermo, lo sforzo sta diventando >impossibile anche per me. >Nel prosieguo, viene citata l'ipotesi che possa intervenire la Magistratura >federale. > >Nei paragrafi finali del racconto, l'ipocrisia del sistema si fa più >sfacciata : > >"Un responsabile dell'Amministrazione carceraria ha parlato di cambiamenti >da apportare:che il controllo sull'uso della forza da parte dei secondini >sia accentrato a livello dello Stato, anzinchè del singolo carcere.. >Riprendere quelle azioni al videotape ( sembra di capir che l'uso della >forza contro prigionieri impotenti sia istituzionalizzato, addirittura li >filmeranno. Ndt)" > >La vedova, ha detto che l'assoluzione, e la successiva rinuncia alla >prosecuzione dell'azione legale darà alle guardie la licenza di maltrattare >i prigionieri impunemente. > >La risposta, dà la misura della complicità del proc. Cervone " .spero che >chiunque possa essere anche soltanto incline a pensare che questo sia >sopportabile, intuirà che sarebbe soggetto alla prosecution giudiziaria". >Questo, subito dopo aver buttato la prosecution nel cestino. > >Talvolta, sogno: che i fatti come quelli qui sopra esposti finiscano in >prima pagina sul Corriere e sugli altri fogli liberali, che ci insegnano la >superiore civiltà degli Stati Uniti. > >Hello, Luciano > > > > > >http://www.hophop.com/penadimorte > >L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html > > >
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