UN TRENO PER LA PACE. CON LILLIPUT ALLA PERUGIA-ASSISI DEL 12 MAGGIO



COMUNICATO STAMPA

UN TRENO PER LA PACE
CON LILLIPUT ALLA PERUGIA-ASSISI DEL 12 MAGGIO

Il nodo di Roma della Rete Lilliput organizza un treno
speciale per l'edizione straordinaria della Marcia per
la Pace Perugia-Assisi di domenica 12 maggio

Il treno partirà da Roma la mattina presto e rientrerà
in serata*

Il costo del biglietto è di 18 Euro

I biglietti saranno in vendita a partire da lunedì 22
aprile presso la sede di Banca Etica (via Rasella, 14)
in orario di sportello (lun-ven 9:30-13:15 rif.
Maurizio Spedaletti) e la sede del Cipax (v.le
Ostiense, 152) il martedì e giovedì pomeriggio dalle
17.30 alle 20.00 (escluso il 25 aprile).

L'eventuale eccedenza del ricavato della vendita dei
biglietti servirà a finanziare l'Aic, Alternative
Information Center, un'organizzazione
israelo-palestinese, fondata da Jeff Halper e Michail
Warchawski, che diffonde informazioni, ricerche e
analisi politiche sulle società israeliana e
palestinese e sul conflitto in corso, cercando di
promuovere una cooperazione "dal basso" tra i due
popoli, basata sui valori della giustizia sociale,
della solidarietà e del coinvolgimento comunitario
(www.alternativenews.org).

Per informazioni: onlus.satyagraha at tiscalinet.it,
http://nodi.retelilliput.org/roma, 0687141132 (Luigi
Bertolo), 3486049213 (Andrea Guerrizio)

*Orari e luoghi precisi ci verranno comunicati dalle
FFSS nei giorni precedenti la Marcia.


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L'appello della Tavola per la Pace:

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Marcia straordinaria Perugia-Assisi

per la pace in Medio Oriente

Contro la guerra infinita, costruiamo la pace in Medio
Oriente

APPELLO ALL'EUROPA

Chiediamo pace per Gerusalemme


Da quasi due anni, israeliani e palestinesi sono
prigionieri di una terrificante spirale di odio e
violenza. Ed ora è guerra aperta. Un impressionante
fiume di sangue scorre sotto i nostri occhi
alimentando rappresaglie e vendette. Il peggio che
tutti dicevano di voler scongiurare è arrivato. Ma al
peggio non c'è un limite. Lo deve porre la comunità
internazionale, lo deve porre l'Europa, lo dobbiamo
porre noi. E' una nostra responsabilità.

Per questo abbiamo deciso di promuovere, domenica 12
maggio 2002, una edizione straordinaria della Marcia
per la pace Perugia-Assisi.

Tutti sanno che senza un deciso intervento dei
responsabili della politica internazionale sarà molto
difficile spezzare la catena della morte. Per questo
noi cittadini europei, consapevoli delle nostre
responsabilità storiche, rivolgiamo un nuovo pressante
appello all'Europa: "fermiamo la carneficina".

Insieme al Segretario Generale dell'Onu chiediamo agli
israeliani di mettere fine all'illegale occupazione
dei territori palestinesi, all'assedio e al
bombardamento delle aree civili, agli assassini,
all'inutile uso della forza letale, alle demolizioni,
agli arresti arbitrari e alle quotidiane umiliazioni
dei palestinesi. Insieme al Segretario Generale
dell'Onu chiediamo ai palestinesi di fermare tutti gli
atti di terrorismo e gli attentati suicidi che
colpiscono indiscriminatamente i civili e allontanano
ogni possibile soluzione del conflitto. Ma gli appelli
a Sharon e ad Arafat non bastano.

Noi chiediamo all'Europa e all'Onu d'intervenire
subito in difesa dei più indifesi, della giustizia e
della legalità internazionale. Noi chiediamo
all'Europa e all'Onu di inviare una forza di
interposizione capace di promuovere l'immediato
cessate il fuoco e di assicurare la protezione delle
popolazioni civili. Noi chiediamo all'Europa e all'Onu
di assumere tutte le misure di pressione e sanzione
diplomatica ed economica necessarie per bloccare
l'escalation e riprendere la via del negoziato -anche
tramite la convocazione di una nuova Conferenza
Internazionale- per la costruzione di una pace giusta
e duratura. Non è possibile separare la ricerca della
sicurezza dalla soluzione dei problemi politici.

I traguardi definiti dalle stesse risoluzioni delle
Nazioni Unite sono noti: fine dell'illegale
occupazione israeliana del 1967, fine degli
insediamenti, piano di "sicurezza comune" per entrambi
i popoli, condivisione di Gerusalemme, costruzione
dello Stato di Palestina, riconoscimento del diritto
di Israele di vivere entro confini certi e sicuri,
promozione del dialogo e della convivenza,
dell'integrazione e dello sviluppo dell'intera
regione.

Tutti sanno che la soluzione del problema sta nel
riconoscere ad entrambi i popoli gli stessi diritti:
due popoli, due Stati, la stessa dignità, gli stessi
diritti, la stessa sicurezza. Chiunque non voglia
accettare questa soluzione sceglie di mettersi contro
la comunità internazionale e deve subire le sue
sanzioni.

Esistono ancora dei valori, esistono dei principi e
dei diritti. Sono i valori, i principi e i diritti sui
quali diciamo di voler costruire la nostra Europa e un
nuovo mondo. In nome di questi stessi valori, principi
e diritti, noi chiediamo all'Europa di mettere in
campo le migliori energie per porre fine a questa
tragedia e per scongiurare lo scoppio di nuove guerre
-come quella annunciata dagli Stati Uniti contro
l'Iraq- che rischiano d'infiammare il Medio Oriente e
il mondo intero.

Il terrorismo non si vince con le bombe. L'Europa
riprenda in mano la bandiera delle Nazioni Unite, dei
diritti umani, della giustizia e della legalità
internazionale. L'Europa s'impegni a costruire nel
Mediterraneo una comunità di pace, di sicurezza e di
cooperazione alimentata da un dialogo interculturale
basato sui diritti umani e sui principi democratici.
Diciamo basta alla guerra e al bellicismo, alla
violenza e al terrorismo. Assumiamoci le nostre
responsabilità. E' in gioco anche il nostro futuro.
Dipende da noi.

In questo modo, domenica 12 maggio, intendiamo
sostenere e incoraggiare tutte le donne, gli uomini e
i gruppi che nella società israeliana e palestinese,
riconoscendo le ragioni dell'altro, s'impegnano
instancabilmente per la costruzione di una pace giusta
e duratura. Dalle città di Aldo Capitini e di
Francesco d'Assisi, dove solo due mesi fa su invito di
Papa Giovanni Paolo II i rappresentanti delle
principali religioni hanno sottoscritto uno
straordinario "Impegno comune per la pace", giunga
loro il nostro abbraccio di solidarietà e la promessa:
a giugno saremo con voi a Gerusalemme, in Israele e in
Palestina, per dire insieme "Time for peace".

Tavola della Pace

Perugia, 29 marzo 2002