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05/05 Como: convegno sull'industria bellica
- Subject: 05/05 Como: convegno sull'industria bellica
- From: "Tommaso Vitale" <tommaso.vitale at fastwebnet.it>
- Date: Mon, 29 Apr 2002 12:06:30 +0200
Questo è un seminario che si terrà a Como il 5 Maggio. Chiunque voglia parteciparvi può iscriversi, anche nello stesso giorno e gratuitamente, all'indirizzo comopace at cracantu.it Programma 9.00 - Mattino Apertura del seminario Presentazione a cura di Elio Pagani e Marco Tamborini, ex lavoratori dell'industria bellica 9.30 Gli effetti del "consumo" delle armi: I danni provocati dall'uso delle mine e dalle clusterbombs Marcello Storgato Sup. Missionari Saveriani, Campagna contro le Mine Gli effetti del "consumo" delle armi: I danni provocati dalle armi all'uranio impoverito Massimo Zucchetti Dipartimento Energetica del Politecnico di Torino, Comitato Scienziate e scienziati contro la guerra Dibattito 11.00 La "circolazione" delle armi: L'export di armi in Italia e nel Mondo Chiara Bonaiuti Osservatorio sul Commercio di Armi - Toscana La "produzione" di armi: L'andamento della spesa militare in Italia e nel mondo Maria Cristina Zadra Campagna Sbilanciamoci Dibattito 13.00 Pranzo etnico angolano 14.30 Pomeriggio Dialettica tra spesa e produzione militare: Il complesso militare industriale e il keynesismo militare Giorgio Gattei Docente di Storia Economica - Università di Bologna Dibattito 15.30 La "domanda" di armi e le nuove strategie militari: Il Nuovo Modello di Difesa italiano Vitaliano Caimi Docente di Filosofia e Storia La "domanda" di armi e le nuove strategie militari: Il nuovo concetto strategico della NATO e la nuova dottrina militare USA Isidoro Mortellaro Docente di Storia delle Istituzioni Politiche - Università di Bari Dibattito 17.00 Conclusione del seminario I conflitti attualmente in corso sono anche il frutto delle sconsiderate politiche di esportazioni di armi del recente passato. L'intensità, la durata, l'atrocità e la pericolosità dei futuri conflitti dipende anche dalle esportazioni belliche di oggi e di domani. Così è paradossale che, mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allargano le maglie del controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono. Nel 2003 gli USA spenderanno 69 miliardi in armamenti: tra questi, bombe a guida laser e satellitare, missili da crociera a testata non-nucleare lanciabili anche da sottomarini da attacco nucleare, aerei senza pilota, sistemi per lo scudo spaziale, nuovi sottomarini nucleari. Anche il nostro paese da qualche anno, anche per implementare il "Nuovo Modello di Difesa" del 1991, ha invertito la rotta intrapresa dopo il dissolvimento dell'Unione Sovietica ed ha ripreso ad aumentare le sue spese militari e, in particolare, le spese per armamenti. Le spese per armamenti sono passate da circa 5500 miliardi di lire anno nel 2000 a circa 6500 nel 2002 (+ 18%) e, ritenute insufficienti, puntano ai 9000 miliardi l'anno per garantire lo sviluppo, tra l'altro, di una nuova portaerei e di nuovi super caccia-bombardieri, sistemi d'arma capaci di proiettare le nostre attività militari "ovunque nel mondo siano messi a rischio gli interessi economici dei paesi industrializzati", in barba all'articolo 11 della Costituzione. tratto da un appello ___________________ Nei prossimi giorni la Camera dei deputati discuterà la MOZIONE per la revoca dell'embargo all'Iraq presentata, come primo firmatario, dall'Onorevole Bianchi. Per inviare la mail di pressione ai deputati della propria circoscrizione cliccate qui: http://www.unponteper.it/nontagliolacorda/messaggio_mozione_embargo.html
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