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VOLONTARI ITALIANI IN PALESTINA
- Subject: VOLONTARI ITALIANI IN PALESTINA
- From: Associazione PeaceLink <info at peacelink.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Fri, 12 Apr 2002 20:31:19 +0200
VOLONTARI ITALIANI IN PALESTINA COMUNICATO STAMPA 12 APRILE[Martedi' 9 marzo Don Oreste Benzi e un gruppo di volontari della comunita' Papa Giovanni XXIII, assieme a un membro dell'associazione PeaceLink, hanno deciso di recarsi in Palestina e in Israele per testimoniare un impegno di Pace, contattando le organizzazioni impegnate per la risoluzione del conflitto e rimanendo vicino alle vittime del conflitto in medio oriente. Di seguito riportiamo il loro ultimo comunicato].
-----------------------Quando ieri abbiamo chiesto al Patriarca Latino, Michel Sabbah, cosa si poteva fare per essere utili, ci ha risposto che rispetto a questo dramma tutto sembra inutile, ma stare fermi e' peggio di ogni cosa.
Ma che fare? La situazione e' questa:A Ramallah e Betlemme e, difficilissimo entrare, a Nablus e Jenin impossibile. Oggi , quando e' arrivata la notizia che a Ramallah veniva tolto il coprifuoco ci siamo precipitati, portando medicine per l'ospedale, ma al check di Qalandia non ci hanno fatto entrare. Nessuno straniero entra. Questo e' il minimo. Non entra la stampa, soprattutto non entrano ambulanze, organizzazioni umanitarie. Anche i miseri convogli delle Nazioni Unite entrano dopo trattative estenuanti. Al check point, aperto oggi per tre ore per la prima volta dopo quattro giorni, il clima e' quasi da fiera di paese. La gente, asseragliata dietro i massi che la dividono dai soldati, si accalca per poter passare, finalmente. Dall'altra parte c'e' la citta' assediata e distrutta, ma poterla raggiungere sembra assaggiare un po' di liberta' riconquistata, anche solo per tre ore.
A Nablus e Jenin invece non entra nessuno. Soprattutto da Jenin arrivano notizie devastanti (le associazioni per i diritti umani come il Law o Bet'selem ricevono decine di telefonate di denuncia!), ma difficilmente verificabili, data l'impossibilita' di avere persone che possano accertare la veridicita'delle testimonianze. Si parla di esecuzioni a freddo, centinaia di vittime, corpi che vengono fatti sparire dall'esercito per cancellare le prove, fosse comuni ... ma non e' possibile capire quanto di vero ci sia in tutto questo.
Oltre ad un impossibilita' di informazione, il dato reale e' che c'e' una drammatica emergenza umanitaria alla quale e' impossibile dare risposte concrete a causa di un assedio militare assolutamente impenetrabile. E' possibile considerare tutto cio' "lotta al terrorismo"?
Don Oreste, Giovanni, Andrea, Fabrizio, Daniele, Francesca ----------Per contattare la delegazione dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII e' possibile chiamare direttamente il numero 0097267257053, oppure utilizzare questi altri recapiti telefonici: 0541751498 - 3478448791 - 3280542028
Altre informazioni su questa missione di pace sono disponibili all'indirizzo www.peacelink.it
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