Betania: i palestinesi si arrendono, i tanks israeliani accerchiano la casa di Rajub



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Con le mani alzate sopra la testa, centinaia di palestinesi hanno lasciato
la sede della Sicurezza preventiva di Betunia, poco fuori Ramallah e si sono
consegnati alle forze israeliane, stando ad informazioni raccolte dal
quotidiano israeliano Haaretz e rilanciate da al Jazeera. L'evacuazione, che
ha coinvolto decine di donne e bambini, è stata possibile grazie ad un
accordo raggiunto sotto pressioni americane fra le autorità locali
palestinesi e il governo israeliano.

L'accordo, raggiunto con la mediazione della Cia, prevede un fermo di 24 ore
per le 300 persone che si trovavano all'interno degli edifici assediati dai
soldati israeliani. In questo lasso di tempo i militari israeliani
vaglieranno una ad una la posizione degli arrestati, accertandosi che non ci
siano terroristi ricercati. Gli altri saranno rimessi in libertà.

Haaretz spiega che i soldati hanno sistematicamente impedito ai giornalisti
di avvicinarsi alla zona dei combattimenti e hanno sparato contro un
automezzo blindato della tv americana Nbc. I passeggeri sono rimasti
indenni.

Squadre mediche palestinesi, sopraggiunte per soccorrere i feriti, sono
state costrette ad attendere per ore ai margini di una strada, sotto la
pioggia scrosciante. I cadaveri di due fratelli palestinesi rimasti uccisi
nei combattimenti sono rimasti a lungo sul terreno.

In un'altro quartiere della città, i carri armati israeliani hanno
circondato la casa del capo della sicurezza preventiva in Cisgiordania,
Jibril Rajub, che per lungo tempo era stato segnalato all'interno del
fortino dell'Anp a Betunia.

La città, annientata nel terrore dall'occupazione israeliana, conta i morti.
E l'ospedale centrale comincia a seppellirli nel giardino, vista
l'impossibilità di trasportare i cadaveri al cimitero.

Nello

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