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Da Gerusalemme "Break Point" Media Center
- Subject: Da Gerusalemme "Break Point" Media Center
- From: "comunicazione at sherwood.it" <comunicazione at sherwood.it>
- Date: Sat, 30 Mar 2002 14:55:00 +0100
"Break Point" Media Center Siamo mediattivisti e mediattiviste giunti da tutta Italia per partecipare alla carovana in Palestina affianco alle associazioni palestinesi e a chi, in Israele, lotta contro l'occupazione, per ribadire che un mondo diverso è possibile e necessario. Un'occupazione militare divenuta ormai un vero e proprio regime di apartheid ai danni della popolazione palestinese, la cui dignità viene quotidianamente calpestata dalle politiche criminali del governo israeliano: una realtà drammatica, raramente raccontata dai media ufficiali. Media sempre più omologati nella loro propaganda a favore della guerra globale permanente a cui assistiamo dall'11 settembre in poi sulla superficie dell'intero pianeta. Chi non si arrende a questa logica viene emarginato o, peggio, paga con la vita la sua libertà. Nell'affermare ciò il nostro pensiero non può non correre al fotografo freelance Raffaele Ciriello, ucciso dai soldati israeliani ed al cameraman gravemente ferito durante l'incursione nella sede dell'Anp, mentre svolgevano con dignità la loro professione. Una professione che li ha portati nelle strade di Ramallah, a testimoniare il massacro della popolazione civile palestinese. Per questi motivi vogliamo dedicare a loro l'esperienza del "Media Center" che da due giorni sta curando la comunicazione all'interno della Carovana, mettendo in rete quei materiali audio e video che difficilmente troverebbero cittadinanza nei mezzi di comunicazione ufficiali. Un network in grado di connettere cervelli, di mettere in relazione e far lavorare in comune saperi e linguaggi molteplici. Per un'informazione che si affermi come voce diretta dei senza voce, capace di comunicare fatti e emozioni della moltitudine giunta in Palestina a praticare forme di diplomazia dal basso dinanzi al silenzio assordante della comunità internazionale. ---------------------------------------------------------- Un fiore per Raffaele Nel momento in cui l'incessante fragore delle armi sembra togliere ogni significato alla parola pace, a Ramallah,terra di Palestina, città violentata dai carri armati israeliani, un fiore verrà posto sulla lapide che ricorda Raffaele Ciriello. Un uomo libero che testimoniava con le sue immagini il dramma e le sofferenze del popolo palestinese. Non era un eroe, né intendeva diventarlo: credeva nella dignità del proprio lavoro e ha pagato per questo. Ed è questo fiore tra le bombe il simbolo di chi, anche in questo scenario di morte e distruzione, si ostina a disobbedire all'inevitabilità della guerra, alle intimidazioni di un esercito di occupazione che ruba terra, distrugge case, terrorizza un popolo e perseguita l'informazione libera e indipendente. Lo porteranno alcuni di noi, nostri fratelli e sorelle, segregati da due giorni negli alberghi di una città fantasma, nonostante il silenzio assordante della comunità internazionale dinnanzi alla distruzione sistematica da parte del governo criminale di Sharon, di ogni prospettiva di dialogo e di pace. Un fiore per un'informazione libera, libera dalle "guerre giuste", libera dal pensiero unico. ---------------------------------------------------------- COMUNICATO STAMPA Ci siamo organizzati per donare il nostro sangue alla popolazione palestinese. Sappiamo che qualcuno avrà voglia di leggere in questo gesto una configurazione simbolica che non appartiene alla nostra storia. E' vero. Ma togliamo di mezzo ogni possibile equivoco; qui c'è una guerra a senso unico. Uno stato che ogni giorno mette in campo tutta l'efficienza della propria tecnologia bellica per massacrare una popolazione inerme, tenuta nel più umiliante dei regimi di apartheid. Che a proiettili, buldozer e carri armati può opporre solo le pietre ed i propri corpi. Del nostro sangue sono già sporchi i manganelli israeliani, abbiamo deciso di farne anche un altro uso, di entrare fino in fondo in questa guerra, schierandoci dall'unica parte possibile. Mettendo a disposizione qualcosa che serva concretamente, oltre qualsiasi dimensione simbolica. Il nostro sangue, il nostro corpo. Come sempre. BREAK POINT MEDIA CENTER - www.altremappe.org; www.sherwood.it; www.makaja.org; - www.31feb.org; www.unimondo.org; www.romasocialforum.it; www.amisnet.org Movimento delle/dei DISOBBEDIENTI Associazione YA BASTA
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