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ultim'ora da Ramallah
- Subject: ultim'ora da Ramallah
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Fri, 29 Mar 2002 15:56:48 +0100
da www.carta.org Appello dei disobbedienti (1) 29-March-2002 16:04 autore: - lingua: It Il governo israeliano del massacratore Ariel Sharon ha deciso la soluzione finale della questione palestinese: la liquidazione nel sangue dell'Autorità Nazionale, l'annientamento della vita e dei diritti del suo popolo. Yasser Arafat è stato condannato all'"isolamento totale": il quartier generale dell'Anp a Ramallah è invaso dai carri e dalle truppe israeliane, l'ufficio dov'è asserragliato il suo presidente è tempestato dalle mitragliatrici pesanti, Arafat stesso ha invocato il "martirio". Ai palestinesi è stata lasciata solo la strada di una resistenza disperata. Centinaia di disobbedienti, di Ya Basta, dei Giovani Comunisti e della Rete No Global, tra i pacifisti della Carovana giunta ieri in Palestina, sono impegnati in queste ore in atti di mobilitazione concreta nei Territori. Dodici nostri fratelli e sorelle hanno raggiunto Ramallah invasa e stanno tentando di riunirsi con José Bovè e gli attivisti francesi e belgi con lui nel Ramallah Hotel. Tutti gli altri hanno stamane inscenato una manifestazione di fronte all'Orient House soppressa mesi fa dall'aggressione dell'esercito israeliano, esponendo la bandiera palestinese: per questo sono stati brutalmente caricati dalla polizia a cavallo, che ha fatto diversi feriti e ha tratto in arresto il compagno Mario Campagnano, disobbedienti di Rifondazione Comunista di Roma, ora all'aeroporto di Tel Aviv in attesa di essere espulso dopo essere stato sottoposto ad un prolungato pestaggio. Altri attivisti, compresi compagne e compagni di Indymdia Italia, sono a Betlemme e a Deishe minacciate di rappresaglia dopo l'attentato odierno a Gerusalemme Ovest, eseguito secondo alcune fonti da una kamikaze proveniente da quelle zone. A Ramallah non si riesce a fare il conto dei morti, mentre altre azioni disperate contro civili israeliani rispondono alla guerra totale ai civili scatenata da Sharon. Tutti i Territori sono stati ripiombati nell'occupazione militare, soppressi i diritti dei palestinesi, minacciata la loro vita, estirpata la loro speranza di pace. Tutto questo è la risposta di Sharon e del suo governo alle offerte della Lega Araba e a quella di cessate il fuoco incondizionato avanzata da Arafat ieri sera. La famosa "comunità internazionale" sta dimostrandosi inesistente. I poteri imperiali che siedono a Washington e a Bruxelles hanno liquidato, nel primo caso, la proposta dell'Anp e nel secondo le hanno opposto il più vergognoso silenzio. Il governo italiano guerrafondaio di Silvio Berlusconi non sta pronunciando una sola parola su quanto accade. Il movimento delle e dei disobbedienti chiama in Italia alla mobilitazione immediata e generale delle reti sociali e dei singoli, perché mille atti di disobbedienza civile facciano eco qui a quelli che stanno compiendo le nostre sorelle e i nostri fratelli in Palestina al fianco di popolazioni stremate e minacciate di annientamento. Il movimento delle e dei disobbedienti andrà nelle strade e nelle piazze a gridare che ora basta, che la guerra globale si deve fermare, che vanno smascherati i poteri dell'Impero delle multinazionali e delle oligarchie che la muovono, che un'Europa raccolta intorno alla sola merce e capace solo di assecondare massacri e guerre non è la nostra Europa. Saremo nelle strade e nelle piazze sin da oggi, a partire dalla manifestazione convocata per oggi pomeriggio alle 17 e 30 nella capitale, a piazza S. Marco, di fronte alla sede di quell'Organizzazione delle Nazioni Unite che non sa e non può mettere in atto le sue risoluzioni e che passivamente vede demoliti gli stessi principi di diritto su cui dovrebbe essere fondata la sua inesistente autorità. Con la Palestina e le sue popolazioni, contro la guerra, contro il dominio imperiale: ovunque e sempre disobbedienza civile e sociale! 29 Marzo 2002, Anno secondo della Guerra Globale Permanente, Primo giorno della soluzione finale per i palestinesi MOVIMENTO DELLE E DEI DISOBBEDIENTI Notizie dai pacifisti a Ramallha (2) 29-March-2002 16:00 autore: - lingua: It l primo gruppo di pacifisti che è riuscito ad entrare a Ramallha è formato da dodici persone tra cui il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli, l'inviato per Carta Federico Mariani, tre fotografi free lance e , il consiglire di Rifondazione del comune di Roma, Nunzio D'Erme, l'assessore del decimo municipio di Roma Fabio Galati. La spedizione è partita dall'Hotel Ambasador verso mezzogiorno ed è riuscita a passare i confini un'ora più tardi. I tredici pacifisti, due sono stranieri,si stanno dirigendo verso la piazza Al Manara. La cittadina è sotto assedio dei militari israeliani e nelle strade si spara.Secondo i pacifisti sarebbero già duecento le persone entrate di cui molti sono giornalisti. Tra le prime iniziative il gruppo di pacifisti ha intenzione di donare il sangue in un ambulatorio palestinese. Federico Mariani riferisce: "Stiamo bene. Le difficoltà? Per entrare abbiamo dovuto scavalcare un muraglione per evitare un chek point per poi camminare ancora un chilometro. Siamo stati fortunati perché nella periferia di Ramallah era stranquilla. Camminando abbiamo trovato un furgone che ci ha avvicinato e ci ha aiutato. Al centro, invece, la situazione è completamente diversa: le strade sono deserte, i tank passano in continuazione e i cingolati portano via l'asfalto delle strade. A un certo punto abbiamo incontrato un gruppo di shabab, stringevano in mano delle pietre. È stata una scena forte: quei bambini avevano solo sei, sette anni. E vederli tirare le pietre contro i carri armati è stato impressionante". Spiega poi Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi: "Abbiamo camminato in mezzo alla strada deserta con una bandiera bianca in mano per essere più visibili possibile. Volevamo raggiungere l'hotel Ramallah dove ci sono altri stranieri e un gruppo importante con Bovè. Camminando per le strade la gente chiusa in casa si sporgeva e ci salutava facendo con le dita il gesto della vittoria. Alcuni ci hanno dato informazioni e ci dicevano "Grazie per la essere venuti qui". Poi alcuni ragazzi, che venivano da là ci hanno sconsigliato di procedere e di avvicinarsi all'albergo. Dicevano che è circondato dai carri armati. E così abbiamo cambiato i nostri piani e ci siamo rifugiati in una casa nei pressi dell'ospedale". L'ospedale è circondato dai carri militari che passano in continuazione. Molto probabilmente vogliono controllare tutte le persone ferite. "Qui c'è bisogno di sangue. Si sentono colpi di mitraglia e forti esplosioni, forse sono cannonate o colpi di mortaio. Non abbiamo visto elicotteri". Nello change the world before the world changes you because another world is possible www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm
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