19/03 Bologna: Per non dimenticare Genova-G8: diritti e informazione - il ruolo del movimento



19/03/02 a Bologna, in via Fioravanti, 24 (ex Mercato ortofrutticolo)
Presentazione del libro "Noi della Diaz ..."

Per non dimenticare Genova-G8: diritti e informazione - il ruolo del
movimento

ore 20.30 - proiezione del video "Genova per noi

ore 21.15 - Presentazione e dibattito

Introduce Tullio Maccarrone - Ex Aequo

Modera Marco Trotta - Network Informativo Bologna

- Lorenzo Guadagnucci - autore del libro e giornalista del Carlino e
  Altreconomia (http://www.terre.it/altreconomia/numero24/diaz.html)
- Fausto Giannelli, Legal Social Forum
- Francesca Clementoni, Radio GAP (http://www.radiogap.net)

Sarà presente un stand di Ex Aequo con il libro dell'autore

Promuovono Ex Aequo, Altreconomia, Libera Università Contropiani, Legal
Social Forum e Radio Gap

Genova, sabato 21 luglio 2001, scuola Diaz-Pertini: un luogo e una data che
ricorderemo a lungo. Quella notte, con l'irruzione della polizia nel
dormitorio davanti alla sede del Genoa Social Forum, la tensione dei
"giorni del G8" ha probabilmente toccato il suo punto più alto. Appena il
giorno prima in piazza Alimonda era stato ucciso Carlo Giuliani e nella
stessa la giornata di sabato, nelle strade di Genova, l'azione delle 'tute
nere' e la repressione violenta delle forze dell'ordine avevano seminato
smarrimento e paura.
Dentro la scuola Diaz-Pertini, fra i 93 arrestati (63 dei quali finiti in
ospedale), c'era anche un giornalista, Lorenzo Guadagnucci, redattore di
Resto del Carlino-Giorno-Nazione. Fu lui, dall'ambulanza che lo portava in
ospedale, grazie al telefonino mantenuto in tasca durante le due ore di
'perquisizione', a raccontare per primo la mattanza della Diaz. Guadagnucci
ha ampliato la sua testimonianza fino a scrivere un libro - "Noi della
Diaz", edizioni Berti, pag. 173, 8 euro - in cui ripercorre minuto per
minuto il pestaggio subìto dentro il dormitorio, la lunga sospensione dei
diritti civili,  i due giorni trascorsi in ospedale piantonato dai
poliziotti. Guadagnucci racconta anche la 'sua' giornata di sabato, in
mezzo al corteo dei trecentomila, e la sensazione di sorpresa e di angoscia
di fronte alle cariche, al lancio di lacrimogeni, alle scene di guerriglia
urbana. L'autore traccia anche un ritratto ideale del 'popolo di Genova',
rintracciandone le origini nel suo stesso persorso di cronista, a partire
dal primo Forum sociale mondiale di Porto Alegre. La cronaca dei fatti di
Genova s'intreccia così con una fotografia articolata del 'movimento dei
movimenti' e delle sue ragioni (il libro si chiude con una carrellata sulle
principali campagne condotte in questi anni, dalla cancellazione del debito
alla Tobin Tax) .
Guadagnucci racconta tutto con la pacatezza del cronista ma senza
nascondere i suoi sentimenti: lo choc nel vedere le divise con su scritto
Polizia indossate dai picchiatori, la paura di finire in carcere, il
conforto trovato nella comprensione degli agenti che lo sorvegliano in
ospedale, lo smarrimento per un arresto subìto senza conoscerne i motivi
(saprà solo leggendo un giornale, passatogli da uno dei carcerieri,
d'essere accusato di associazione a delinquere finalizzata alla
devastazione). "Noi della Diaz" è un libro-testimonianza che riporta il
'caso Genova' alla cruda realtà dei fatti, è un tassello importante nella
ricostruzione di uno dei momenti più bui della nostra democrazia.