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newsletter www.studiperlapace.it
- Subject: newsletter www.studiperlapace.it
- From: "Centro Studi per la Pace" <centro at studiperlapace.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Wed, 20 Feb 2002 11:51:13 +0100
Newsletter del 11 febbraio 2002 Aggiornamento del sito del CENTRO STUDI PER LA PACE www.studiperlapace.it Con L’Estonia sale a 50 il numero degli Stati che hanno ratificato lo statuto dell’istituenda Corte Penale Internazionale alla data del 31 gennaio 2002. Questo dovrebbe far ragionevolmente ritenere che, con molta probabilità, quest’anno sarà il decisivo per l’entrata in funzione di tale organo sopranazionale chiamato a reprimere i peggiori crimini del diritto internazionale. Ma il condizionale è d’obbligo. Non solo un numero considerevole di Stati non ratificherà lo statuto (basti ricordare che alla Conferenza di Roma del 1998 si sono espressi con voto negativo Stati Uniti, Israele, India e Cina) ma, probabilmente, molti di essi adotteranno tutte le misure in proprio possesso per impedire ai paesi favorevoli all’operato della Corte di cooperare bene ed efficacemente con quest’ultima. Studi per la pace pubblica due nuove tesi di laurea sulla Corte Penale Internazionale: ******************************************* 1. I diritti dell'accusato davanti alla Corte Penale Internazionale ******************************************* Perchü focalizzare l'attenzione sulla necessità e sullo studio dei diritti dell'accusato, ed anche del sospettato, nello Statuto della futura Corte Penale Internazionale? Primo: il grado di civiltà sociale, oltre che giuridica, di un popolo, è determinato e si misura anche e soprattutto dalle garanzie e dai diritti riconosciuti ed offerti a tutti coloro che sono sottoposti in qualche modo alla loro giurisdizione. Secondo: Il sistema dei diritti in favore dell'accusato dinanzi alla CPI, qualora effettivamente ed efficacemente operativo, avrà un'indubbia "funzione costruttiva" nello sviluppo della CPI quale organismo funzionante e praticabile. Infine, un'importante "funzione pedagogica" potrà essere svolta dal sistema dei diritti e delle garanzie in favore dell'accusato verso quegli Stati che, per incapacità o non volontà, non prevedono analoghi diritti e garanzie nei loro ordinamenti giuridici. Tutto questo ci porta a sperare di aver dato un piccolo contributo a che la futura CPI possa arrivare ad operare e ad operare effettivamente, che non sia, come da molte parti paventato, un gigante senza braccia, che possa realmente, con l'indissolubile ausilio degli stati, essere un mezzo per far gridare alle generazioni future quel "NUNCA MAS" nei confronti di quelle atrocità che il secolo passato ha già dato in eredità alla nostra memoria. Vai alla tesi di laurea di Roberto Di Dontantonio: http://www.studiperlapace.it/documentazione/dontantonio.html (anche in formato integrale) ******************************************* 2. Le problematiche connesse all'istituzione di una Corte Internazionale Permanente ******************************************* Il tema dell’istituzione di una Corte Penale Internazionale a carattere permanente ha percorso a fasi alterne la storia del diritto internazionale sin dalla seconda metà del XIX secolo. Lo statuto dell’istituenda Corte Penale Internazionale è stato finalmente approvato, al termine della conferenza convocata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e terminata il 17 luglio 1998, a larghissima maggioranza- con 120 voti favorevoli, 7 contrari, 21 astenuti e 12 non partecipanti al voto. La comunità internazionale ha storicamente battuto due strade per raggiungere un tale risultato: (I) da un lato ha cercato di identificare un nucleo di regole di protezione della persona che tutti gli Stati fossero disposti ad accettare, inserendo delle norme nell’ordinamento internazionale, volte a qualificare dati comportamenti di individui come crimini. Questi reati individuali sono convenzionalmente detti «crimini di diritto internazionale» per distinguerli dai «crimini internazionali» che sono invece illeciti commessi dagli Stati nei confronti di altri Stati o dell’ intera comunità internazionale. (II) dall’altro lato si è cercato di individuare obblighi e meccanismi che garantissero in qualche modo la celebrazione dei processi e la punizione dei colpevoli, mediante sia l’inserimento nell’ordinamento internazionale, del principio c.d. di responsabilità individuale, sia il condizionamento della sovranità degli Stati per quanto riguarda l’esercizio della giurisdizione penale. Vai alla tesi di laurea di Pierluigi Sbardellati: http://www.studiperlapace.it/documentazione/sbardellati.html (anche in formato integrale) Già pubblicati sul tema: - L'azione penale nel diritto internazionale - Crimini di guerra tra diritto interno e ordinamento internazionale - Panoramica delle giurisdizioni sovranazionali - I tribunali penali internazionali (Tesi di specializzazione) - Effettività e idealità del diritto penale internazionale - Statuto del Tribunale Internazionale per i crimini commessi nell'ex Jugoslavia (english) - La Corte di Roma (sintesi e dichiarazioni di voto) - Testo dello Statuto istitutivo della Corte di Roma - Analisi dei poteri del Procuratore della Corte di Roma Una panormaica sulle 7 giurisdizioni sovranazionali esistenti: www.studiperlapace.it/documentazione/giurisdizioni.html Grazie per l'attenzione, Kolja Canestrini direttore. ________________________________________________ Newsletter senza cadenza periodica. Edita da: Centro italiano Studi per la Pace, 2002. URL: www.studiperlapace.it / www.studiperlapace.org Per disdire la newsletter, cfr. la pagina http://www.studiperlapace.it/chisiamo.html#news. No copyright. ________________________________________________
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