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Palestina: lettera a Belusconi ed interrogazione parlamentare
- Subject: Palestina: lettera a Belusconi ed interrogazione parlamentare
- From: Centro Internazionale Crocevia <crocevia at croceviaterra.it>
- Date: Fri, 15 Feb 2002 19:41:59 +0100
A continuazione delle informazioni sulla situazione in Palestina Vi inviamo la lettera da noi trasmessa al Ministro degli Esteri italiano On. Sivio Berlusconi e l'interrogazione parlamentare del Sen. Francesco Martone. Inoltre ringraziamo vivamente le associazioni e i cittadini che hanno dato appoggio alla nostra iniziativa e che hanno inviato i loro messaggi di protesta. In particolare il Cocis, Alj, Ditta Gottardo, Iscos, Cesvi, Tactical Media, Centro Italiano per la Pace in medio Oriente, Aicos, Assopace per la Palestina, Confederazione Italiana Agricoltori, Mlal. Con l'occasione, Vi ricordiamo che, eventuali contributi, possono essere versati sul c/c postale n. 43068006 intestato al Centro Internazionale Crocevia, indicando nella causale "Terra di Palestina" ---------------------------------- S. E. Ministro degli Affari Esteri On. Berlusconi Piazzale della Farnesina 1 Roma P. C. Al Capoufficio VII Consigliera Bertolini D.G.C.S. Viale della XVII Olimpiade, 8 Roma Prot. n. 44 Roma, 11 febbraio 2002 Signor Ministro, Mercoledì 6 febbraio soldati e polizia israeliani hanno fatto irruzione negli uffici utilizzati dal Centro Internazionale Crocevia e da un' ONG palestinese, il Land Research Center, a Gerusalemme per condurre le azioni di Cooperazione Internazionale promosse dal Ministero degli Affari Esteri Italiano nel quadro di alcuni programmi attivi da tempo in Palestina. I militari israeliani hanno asportato computer e attrezzature ed hanno sigillato i locali non permettendo l'accesso al nostro cooperante giunto sul posto. Di questa azione non sono state date giustificazioni ne a noi, ne - ci risulta - alle autorità italiane in Gerusalemme Questa azione militare, come del resto la distruzione nell'ottobre scorso del Centro per lo sviluppo dell'allevamento bovino di Tulkarem , anch'esso promosso dal CIC, dal MAE, e dal Ministero per l'Agricoltura Palestinese - anche se dolorosa - non pregiudica l'operatività dei nostri progetti, ne la nostra decisa volontà nel continuare la nostra azione. Le ONG di cooperazione internazionale - per missione propria - da sempre sono presenti nei punti di maggior conflitto, ed anche in anni recenti, particolarmente drammatici, diverse volte sono state direttamente colpite pagando prezzi assai cari anche in vite umane. Mai, ad eccezione dell'operato dei talebani, i Governi coinvolti in aree di conflitto avevano violato, senza alcun avviso preventivo, e senza darne approfondita motivazione, gli spazi gestiti dalle ONG internazionali, quali noi siamo. Noi protestiamo fortemente sia per le modalità utilizzate dalle autorità israeliane, sia per il fatto di non aver informato né le autorità italiane competenti, né il nostro organismo su eventuali questionamenti derivanti dalle nostre azioni, azioni peraltro condotte sulla base di programmi noti ed attuati con il supporto di fondi propri e della cooperazione internazionale. Ci preme, inoltre, ricordare che da mesi al personale palestinese del LRC era stato negato il permesso di accedere a Gerusalemme e quindi alla sede stessa. Le attività di cooperazione internazionale del Centro Internazionale CROCEVIA si svolgono nei Paesi in Via di sviluppo dal lontano 1958, conosciamo, quindi, perfettamente i nostri doveri. Anche per svolgere le nostre attività in Palestina, sempre abbiamo rispettato le norme che regolano la nostra presenza sia in Israele sia nei territori palestinesi. Infatti già al momento dell'irruzione ci siamo immediatamente messi in contatto con il Consolato Italiano, al quale abbiamo comunque fornito, oltre ad un resoconto dell'accaduto, l'elenco delle attrezzature sequestrate e ci riserviamo azioni legali nei confronti delle autorità israeliane a protezione di beni che sono stati acquistati con fondi pubblici, oltre che con il nostro impegno. Le chiediamo, Signor Ministro, di intraprendere le azioni necessarie per garantire la normale attività degli organismi di cooperazione internazionale italiani, per richiedere la restituzione delle attrezzature sequestrate e la riapertura dei nostri uffici. Sicuri di poter contare sulla sua disponibilità, accetti i nostri cordiali saluti. Il Presidente Dott. Antonio Onorati --------------------------------- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Sen. Francesco Martone Al Ministro degli Affari Esteri Premesso che, la sera di mercoledì 6 febbraio 2002 polizia e militari israeliani facevano irruzione negli uffici di Gerusalemme, siti in Abu Obidah Street 4, condivisi dalla Ong palestinese Land Research Center (LRC) e da quella italiana, associata al COCIS, Centro Internazionale Crocevia (CIC) di Roma, prelevando documentazioni e computer presenti negli uffici e applicando i sigilli alle entrate; il LRC è una diramazione dell'Arab Studies Society, organizzazione non governativa palestinese, con l'obiettivo di proteggere la terra palestinese dalle confische, sostenere le attività agricole, mantenere i legami tra la Gerusalemme araba e il resto dei territori palestinesi; le iniziative di cooperazione in partenariato con il CIC, avviate da oltre 10 anni, riguardano il finanziamento di attività agricole, il miglioramento delle tecniche di coltivazione e allevamento e l'azione legale a protezione della terra; considerato che, gli uffici erano adibiti da anni alla realizzazione di progetti di sviluppo agricolo nei territori occupati, finanziati dal Ministero degli Esteri italiano, dall'Unione Europea, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pisa, dal Comune di Quarrata e da vari altri enti ed associazioni italiani; precedentemente si erano ripetuti numerosi e analoghi interventi delle forze di polizia ed esercito nei confronti delle suddette associazioni, ultimo negli uffici di Tulkarem, in ottobre, al centro di sviluppo dell'allevamento bovino, confinanziato dal Ministero degli Esteri; i progetti e gli interventi in programma, dopo le operazioni repressive della polizia e dell'esercito, sono completamente bloccati; il blocco delle iniziative e dei progetti, in studio ed in corso di attuazione, delle due Ong, producono un elevato danno economico al contribuente europeo, stimato dalla Commissione Europea, in data 23 gennaio, superiore ai 17 milioni di euro. Si chiede al Governo: Quali iniziative intenda adottare per appurare se i fatti sopra esposti risultino al vero. Se non si ritenga opportuno, se i fatti sopra esposti risultassero al vero, di effettuare una valutazione dei danni analoga a quella realizzata dalla Commissione Europea, al fine di chiederne il rimborso al governo israeliano.
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