AFGHANISTAN: Il primo studio sulle vittime civili dei bombardamenti



AltrEconomia e Terre di mezzo presentano un dossier con "effetti
collaterali"...

    - "BOMBARDAMENTI IN AFGHANISTAN. LE VITTIME CIVILI" -

- 3767 morti: le cifre brutali del primo studio indipendente sui civili
vittime dei bombardamenti in Afghanistan dal 7 ottobre 2001 al 14 gennaio
2002, redatto dal professor Marc Herold, dell'Università del New Hampshire.
Un lavoro rigoroso che per ogni vittima riporta data, località, armi usate e
fonti d'informazione. Un documento unico -

"7/8 ottobre 2001. Ospedale ginecologico 'Wazir Akbar Khan" Kabul. Una bomba
cade di fianco all'ospedale. 13-19 donne muoiono nel reparto di ginecologia.
Fonti: India Express, Chicago Tribune, Seattle Post, The Singapore news".
E così via. Un elenco senza emozioni. Eppure anche questa lunga tabella di
località, nomi e cifre può dare un brivido. Quello della verità.

"AltrEconomia" e "Terre di mezzo" presentano il primo studio, indipendente e
sistematico, sulle vittime civili in Afghanistan. Per redigerlo il suo
autore Marc Herold, professore di economia dell'Università del New
Hampshire, si è basato sui rapporti emessi dalle agenzie di soccorso, dalle
Nazioni Unite, sui racconti dei testimoni oculari,autorevoli stazioni
televisive, giornali e agenzie di stampa di tutto il mondo.

Herold stima che almeno 3.767 civili siano rimasti uccisi sotto le bombe
americane dal 7 ottobre 2001 al 14 gennaio 2002. Dati che non includono i
civili rimasti morti per la fame e il freddo o altre cause. Un documento del
tutto unico nel suo genere. Un lavoro che non si ferma. Gli aggiornamenti si
trovano sul sito http://pubpages.unh.edu/-mwherold/afghanciv.htm.

Il dossier comprende 24 pagine di tabelle che riportano data, luogo, numero
delle vittime, armi usate, fonte d'informazione e commento, e un'intervista
a Marc Herold.
La foto di copertina è di Lear/Matrix/Grazia Neri

"BOMBARDAMENTI IN AFGHANISTAN. LE VITTIME CIVILI"
di Marc Herold 24 pagine, 1 euro


Ulteriori informazioni e la copertina si trovano sul sito
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