Erez, 26 dicembre 2001



CON PREGHIERA DI FAR CIRCOLARE

Protezione Civile Internazionale per i Palestinesi
(GIPP http://www.pngo.net/GIPP/index.htm)

MOVIMENTO DI SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE

26 DICEMBRE 2001

ATTACCATO AD EREZ UN GRUPPO INTERNAZIONALE

[Erez]  A novanta civili stranieri in viaggio di solidarietà a Gaza è stato
impedito oggi di entrare ad Erez dall'esercito israeliano, dopo che in un
primo momento era stato dato loro il permesso di ingresso. Il gruppo
internazionale comprendeva nordamericani, belgi, inglesi e francesi.

I loro programmi prevedevano visite a Gaza City, Khan Younis, Rafah
(compresi i campi profughi) e un incontro con Dr. Haidar Abdel Shafi,
direttore della Mezza Luna. Per protesta contro la decisione dell'esercito
israeliano di non lasciarli entrare a Gza, circa metà del gruppo ha deciso
di avanzare comunque attraverso il check point di Erez.

Con le mani alzate il gruppo di apprestava a procedere, ma si è scontrato
con una violenta reazione israeliana. I soldati hanno iniziato a sparare e
quindi hanno caricato il gruppo, colpendo gli uomini e spintonando le
donne. Gli internazionali si sono seduti per evitare i colpi, ma non è
servito. Tutti gli apparecchi fotografici personali sono stati confiscati e
un buon numero è stato danneggiato. I soldati israeliani hanno minacciato
verbalmente i civili stranieri, dicendo che avrebbero sparato e li
avrebbero uccidesi tutti. Alcuni membri del gruppo sono stati quindi
trascinati e riportati a forza nei loro pulman. Due civili francesi sono
stati trattenuti.

"Stavamo andando a Gaza per portare il nostro sostegno alla popolazione
palestinese e per condurre una missione di testimonianza diretta per
fornire informazioni più obiettive ai media e ai nostri concittadini.
Portavamo con noi anche alcuni aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.
Esprimendo il nostro diritto alla libertà di movimenti, non solo per noi
stessi ma anche per tutti i Palestinesi che sono intrappolati a Gaza,
abbiamo deciso di attraversare il check point per portare a termine la
nostra visita. All'improvviso, sono stati sparati dei colpi sopra le nostre
teste e i soldati ci hanno caricato, ci hanno preso a pugni, spinto e
gettato per terra. Ci siamo seduti per evitare i loro colpi, ma essi hanno
continuato a picchiarci, darci calci e spinte. Quando i soldati si sono
accorti che stavamo filmando l'attacco, hanno preso e rotto i nostri
apparecchi e confiscato le pellicole. Infine, hanno preso a trascinarci,
uno per uno, e a buttarci nei pulman, dove siamo stati messi sotto
sorveglianza della Polizia di Frontiera. Molti di noi sono stati feriti,
hanno ricevuto tagli e contusioni, e almeno tre persone hanno dovuto
ricorrere alle cure mediche" (dichiarazione del gruppo internazionale)

Tutto il gruppo presenterà rimostranze formali attraverso le rispettive
ambasciate. Per ulteriori informazioni, contattare Huwaida allo 00972 (0)
52-642-709 o Samir allo 00972 (0) 55-385-257.