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Re: Obiezione fiscale alla guerra
- Subject: Re: Obiezione fiscale alla guerra
- From: "Gianni Zampieri" <zampieri.gg at libero.it>
- Date: Mon, 24 Dec 2001 22:24:58 +0100
- Priority: normal
Ho inviato agli amici di Carta il messaggio che segue, ma che fin'ora non è stato pubblicato nel sito, forse perché il mio giudizio è più netto e drastico di quello di Alfredo Caferri che pure mette in guardia sui limiti dell'iniziativa. From: Gianni Zampieri <zampieri.gg at libero.it> To: carta at carta.org Subject: obiezione fiscale Send reply to: Gianni Zampieri"<zampieri.gg at libero.it> Date sent: Tue, 11 Dec 2001 19:46:14 +0100 Carissimi, ho fatto l'OSM per dodici anni e mi sono preso anche i "fastidi" (oltre un milione di lire in libri pacifisti pignorati, ricorsi in commissioni tributarie, qualche riga su giornali locali). L'ultimo anno è stato il 1996 (redditi del '95) e un'obiezione di 26.000 che mi è costata poco più di 40.000. Ma il problema non è il costo, che fino alle 20.000 potrebbe anche non esserci (solo se si è in debito e solo se nessun altro appiglio, come un errore matematico o di arrotondamento, non faccia salire la cifra oltre le 20.000). Il problema è che anzitutto è una forma di protesta impraticabile o (forse) praticabile da pochissimi e poi che comunque rimane un atto puramente simbolico, in presenza di decisioni politiche del tutto opposte. Domando: è possibile farsi accettare da un Caf una dichiarazione 730 o un modello Unico con versamenti, richieste di rimborso o di riporto a credito non regolari e non riconosciute dalle leggi vigenti? Non mi risulta. A me risulta che i versamenti fatti ad Emergency o altre Onlus vengono sì riconosciuti, ma in detrazione di imposta pari al 19% dell'importo versato, oppure in deduzione dell'imponibile (per i contributi per i paesi in via di sviluppo). Questo recupero però, oltre a non essere totale, non si traduce affatto in una diminuzione delle spese militari, per il semplice fatto che non è prevista alcuna correlazione tra le entrate fiscali ed i singoli capitoli di spesa, che vengono definiti comunque in sede governativa e parlamentare in coerenza con le scelte politiche. Se mancano sold potrebbero soffrirne la scuola o la sanità o semplicemente aumenterebbe il deficit e se ne riparla al prossimo bilancio. Anche se per esempio venisse legalizzata l'obiezione fiscale è evidente che governo e parlamento non farebbero che ricalcolare il fabbisogno ed i finanziamenti secondo le "loro" decisioni politiche. Agli obiettori resterebbe perciò solo la soddisfazione puramente "morale" di avere espresso un rifiuto. In sostanza meno di quello che è successo con il riconoscimento legale dell'obiezione di coscienza: qualcuno è esonerato dal fare la guerra, ma la guerra si fa lo stesso. Anzi, ora si fa con mercenari molto più professionalizzati. Ma davvero un obiettore "di coscienza" è contento che qualche altro infelice vada ad uccidere o a farsi uccidere in sua vece? Diverso sarebbe se la legge prescrivesse che le spese militari venissero coperte solo da contribuzioni espressamente ad esse dedicate. Quando mai ? E' evidente che l'Osm è un'arma più che spuntata e mi stupisce che qualcuno insista a riproporla. Io insisto a riproporre un'altra azione, che da quella esperienza è in qualche modo derivata, ma che ha potenzialità ben diverse. A Gigi Sullo l'ho anche consegnata personalmente a Genova, ma rieccovela qui di seguito. Ciao, Gianni Zampieri - cdm (segue proposta del PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO) Date forwarded: Fri, 7 Dec 2001 01:09:06 +0100 Date sent: Fri, 7 Dec 2001 00:34:15 +0100 To: pace at peacelink.it From: carta <carta at carta.org> Subject: Obiezione fiscale alla guerra Forwarded by: pace at peacelink.it Send reply to: pace at peacelink.it > Cari amici, dopo aver lanciato l'appello "Dalla guerra non nasce > giustizia" [che trovate sulla rivista e sul sito di Carta: > http://www.carta.org/editoriali/dic101.htm], vi facciamo un'altra > proposta: alcuni lettori ci hanno chiesto come sottrarre una quota > delle loro tasse al finanziamento degli armamenti. Per questo, nel > nuovo numero Carta in edicola da oggi vi suggeriamo un percorso per > fare l'obiezione fiscale alla guerra dirottando un contributo di lire > 20 mila dal finanziamento degli armamenti al finanziamento di > Emergency, l'associazione fondata da Gino Strada per sostenere le > vittime delle guerre. La proposta la trovate sulla rivista e > "cliccando" su: http://www.carta.org/campagne/pace/011206nobile.htm. > Vi chiediamo anche di comunicarci [scrivendo a carta at carta.org] la > vostra adesione e le vostre considerazioni. > > La redazione di Carta > > > > > "Non temo le parole dei violenti, mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)
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