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R: "Veterans for peace": appello mondiale parte da Usa, Giappone e Italia
- Subject: R: "Veterans for peace": appello mondiale parte da Usa, Giappone e Italia
- From: "Racine" <mpreggi at racine.ra.it>
- Date: Fri, 21 Dec 2001 11:32:11 +0100
cari amici, siamo nella lista di peacelink e percio' abbiamo gia' i vostri messaggi su un altro indirizzo:mpreggi at racine.ra.it, percio' non inviate piu' su questo indirizzo. Grazie e buon Natale Pia Reggi -----Messaggio Originale----- Da: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it> A: <pck-pace at peacelink.it>; <pck-pcknews at peacelink.it> Cc: <pck-taranto at peacelink.it>; <ramalkandy at iol.it>; "carlo Gubitosa" <c.gubitosa at peacelink.it>; <francesco at href.org> Data invio: venerdì 9 novembre 2001 17.06 Oggetto: "Veterans for peace": appello mondiale parte da Usa, Giappone e Italia > PeaceLink lancia assieme alla Global PeaceCampaign giapponese e al > Movimento "Veterans for Peace" questo appello mondiale di Woody Powell, > ex-combattente americano nella guerra di Corea. > > > > LA MIGLIOR DIFESA > > di Woody Powell del Movimento "Veterans for Peace" > > Cari amici italiani, > come potete immaginare facilmente, gli attacchi al World Trade Center di > New York e al Pentagono a Washington sono stati gli atti criminali piu' > atroci mai perpetrati nel mio paese. Soffro per le persone morte e insieme > a quelle sopravvissute, tra le quali un caro cugino. > Avendo anch'io provato gli stessi stati d'animo nella guerra in Corea, > capisco e condivido i sentimenti d'incredulita', sgomento, paura, angoscia > e rabbia che ci colgono in situazioni come questa. Nel mio caso, dopo la > rabbia, pero' -grazie a Dio!- e' tornato l'equilibrio. Dobbiamo essere > equilibrati mentalmente per affrontare in maniera efficace il terrorismo e > sconfiggerelo. Tutto cio' sara' a nostro vantaggio giacche' i terroristi > sono ancora rimasti legati alla rabbia, rinchiusi dentro il rigido pensiero > del fondamentalismo. > Credo che sia un obbligo del nostro governo combattere il terrorismo in > modo che non si riproducano le condizioni che lo hanno generato. Cio' > significa, tra le altre cose, conoscere quali sono queste condizioni e come > sono nate. Significa capire i terroristi. Conoscere il proprio nemico. > Ogni volta che illustro questo punto mi si accusa di giustificare l'atto in > se'. Lasciatemi dire categoricamente che capire il motivo dell'attacco non > significa giustificarlo. Cio' semmai ci offre un indizio su come agire per > un reale contributo alla sicurezza nazionale e mondiale. > ORA CHE STIAMO BOMBARDANDO L'AFGHANISTAN, le necessita' si fanno piu' > urgenti. Ci sono milioni di Afghani che stanno per morire di fame e di > freddo perche' gli aiuti, a causa delle bombe, non riescono a raggiungerli. > Credo che dovremmo FERMARE I BOMBARDAMENTI e rivolgere la nostra attenzione > alla soluzione di questo disastro umanitario. Le nostre considerevoli > risorse dovrebbero essere utilizzate per alleviare le sofferenze umane e > non per crearne di ulteriori. > Non credo che dovremmo intervenire con operazioni di terra perche' cio' > porterebbe la regione ad affrontare un conflitto a lungo termine senza la > speranza di un'eventuale stabilita'. Dovremmo ritirarci, mandar giu' il > nostro orgoglio e la nostra sete di vendetta ed intraprendere il piu' > difficile tragitto dello sviluppo del dialogo con i nostri opponenti. In > altre parole, PRATICARE LA DIPLOMAZIA. > Se non ce la facciamo da soli dovremmo invitare una terza parte al tavolo > delle trattative e partecipare ad un procedimento che non sara' solo sotto > il nostro controllo. E difficile per l'America pensare in questo modo. > Parte di questo processo dovrebbe includere la consegna alla giustizia dei > criminali che ci hanno attaccato. Vorrei che le Nazioni Unite fossero messe > in condizioni di portare a termine questo compito. Sarebbe auspicabile un > processo effettuato da un tribunale internazionale. > E POI DOPO? > Qualunque piano dovrebbe includere uno studio serio sulle nostre relazioni > con le popolazioni del mondo, e non solo con i loro governi, spesso > improvvisati e impopolari. La convivenza reciproca richiede di trovare il > giusto sistema per diventare i vicini di casa migliori. > Ci sono motivi per cui la maggior parte del mondo ci vede come sfruttatori > opportunistici di risorse vitali, piuttosto che come commercianti > all'interno di un mercato libero. Dobbiamo capire questi > motivi. Dobbiamo cambiare le nostre percezioni non attraverso delle > relazioni pubbliche false ma con un atteggiamento nuovo e una politica di > reciproca negoziazione. > COSA STANNO FACENDO I VETERANI PER LA PACE? > I nostri membri sono impegnati in tutta l'America portando avanti programmi > educativi che permettano alla gente di esaminare la politica pubblica in > maniera critica, scrivendo editoriali, parlando agli studenti o ad ogni > gruppo che ci ascolti, cercando insieme con loro la risposta a domande > come: "Perche non si fidano dell'America ed hanno paura? ". All'estero, in > collaborazione con delle persone del posto, eseguiamo dei progetti per > alleviare i danni causati dalle guerre. In Irak, per esempio, > abbiamo ripristinato il sistema d'acqua potabile per 60.000 abitanti. > Stiamo facendo ricerche, conferenze, cercando il modo migliore per guidare > la nostra democrazia a migliorare la sicurezza mondiale; stiamo lavorando > per un tempo in cui il terrorismo non sara' piu' considerato come la scelta > finale dei senza speranza. > > --- > CONTRIBUTO ALLA PACE MONDIALE D'UN "VETERANO PER LA PACE" > www.veteransforpeace.org > Questa lettera e' stata scritta da Woody Powell, ex-combattente americano > nella guerra di Corea e Presidente del Movimento "Veterani per la pace", > fondato negli USA nel 1985 per promuovere risposte non-violente ai problemi > mondiali e per abolire la guerra come strumento della plolitica > internazionale. "Veterani per la pace" e' un'ONG (Organizzazione Non > Governativa) rappresentata alle Nazioni Unite. > Questa lettera e' diffusa dalla Global Peace Campaign (www.peace2001.org), > un movimento nato in Giappone, il 15 di settembre, quattro giorni dopo la > tragedia USA e dal movimento italiano PeaceLink (www.peacelink.it). > Tra le iniziative promosse dalla Global Peace Campaign, proprio in questi > giorni, si sta istituendo un premio per la pace, il "Global Peacemaker > Award", per coloro che si adoperano, sia con le idee sia con i fatti, per > l'eliminazione del terrorismo e della guerra nel mondo. Per ulteriori > informazioni, vedere: www.bestgame.org
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