11/12 Oggiono (Lecco): teatro palestinese - Until when



La compagnia teatrale palestinese INAD, di Beit Jala, terrà questa sera 11
dicembre ore 21
una rappresentazione ad Oggiono (Lecco), all'Auditorium della Scuola Media,
in via Vittorio Veneto.

L'iniziativa purtroppo non è stata adeguatamente pubblicizzata, e solo ora
abbiamo avuto notizia di questo.
Lo spettacolo sarà

Until When?, scritto dall'INAD, regìa di Raeda Ghazaleh
 FINO A QUANDO? SPETTACOLO TEATRALE DEL TEATRO INAD
"Until When.?!!"
Gli ultimi mesi sono stati più duri e più volenti che mai. Le aree
palestinesi hanno subito continui attacchi da parte dei militari e dai
coloni israeliani.
Israele ha imposto punizioni collettive al popolo palestinese, bloccando le
strade che uniscono le città, i villaggi e i campi profughi. La Cisgiordania
e la Striscia di Gaza sono state completamente isolate. Muoversi da una
città all'altra impossibile. La gente che lavora in una città e vive in un
villaggio vicino non può andare a casa ogni sera. Le ambulanze devono
trasportare i feriti attraversando i blocchi stradali. Qualche volta i
feriti vengono trasferiti in diverse auto prima di raggiungere l'ospedale.

Il mondo intero ha avuto notizia di quanto sta succedendo in Palestina.
Quello che però la gente in tutto il mondo non vede e non sente sono gli
stenti umani personali che hanno privato i palestinesi dei loro bisogni e
diritti basilari.

Nella nostra produzione cerchiamo di mostrare alcune di quelle sofferenze e
esperienze umane.

Lo spettacolo consiste in differenti immagini visive che mostrano alcune
delle nostre esperienze e sofferenze negli ultimi mesi.

Il pubblico verrà messo nello stato d'animo di sentire alcune di queste
sensazioni, attraversando un tunnel ricco di sorprese. Spiegheremo al
pubblico prima dell'inizio che cosa devono fare.

Scene in ordine cronologico:

- Paura e terrore sotto i bombardamenti.
Gli attori parlano delle loro sensazioni di soffocamento, estrema stanchezza
e paura claustrofobica sotto l'assedio.
- Parlano della storia e dell'uso delle pietre nella cultura palestinese
come se fossero bambini:
In un gioco di bambini chiamato "Le sette pietre"
Piantando frumento  e semi
Pressando olive
Per costruire terrazze e mura romane
- I bambini fanno un gioco che mostra la presa della terra della Palestina
nel 1948. Le parole della canzone rappresentano come un gruppo di persone
cercò in ogni modo di chiedere una ragazza in moglie, e dopo avere fallito
con la tentazione, la presero con la forza:
Dialogo:
Primo Gruppo      Secondo Gruppo
Buongiorno a tutti     Buongiorno a tutti
Buona sera a tutti     Buona sera a tutti
Per favore dateci vostra figlia    Non ve la daremo
Dateci vostra figlia     Non ve la daremo, nemmeno se pagate oro
Vi daremo un anello di diamanti    Tenete l'anello alla vostra mano
Vi daremo una radio di diamanti    Tenete la radio nel vostro soggiorno
La seconda volta usano le stesse parole ma in tono minaccioso.
Scenderemo alle vostre case, distruggeremo le vostre porte, e ci prenderemo
la nostra sposa
- I bambini, ora cresciuti, decidono di visitare la loro vecchia casa, presa
loro nel 1948. Scoprono che la loro casa è diventata una clinica israeliana,
ora chiusa.
- Decidono di tornare nelle loro case attuali ma quando arrivano scoprono
che le loro case sono state bombardate e distrutte. Tutta la sicurezza per
cui avevano lavorato è resa invano.
- Pianti per la distruzione delle loro case. La musica è una melodia
bizantina da chiesa.
- Una scena che rappresenta i bisogni quotidiani fondamentali della gente
sotto le bombe:
il bisogno di dormire
il bisogno di mantenersi puliti
il bisogno di riposare
il bisogno di mangiare
una sposa che si prepara per il suo matrimonio
- Pianto per il martirio nella tradizione palestinese con un canto:
la nostra gioventù scese alla sorgente, furono uccisi come si rompe un fiore
- Una donna incinta si strugge per il futuro del suo bambino in condizioni
simili. Le appare in aiuto lo spirito di sua nonna e del martirio.
- Un giovane uomo parla della situazione economica sotto l'assedio, commenta
in modo sarcastico le reazioni dei media e dei diplomatici verso i
palestinesi.
- Alla fine tutti i palestinesi rifiutano di arrendersi e iniziano a
cantare:
cari amici costruiamo    nuove case nella nostra terra
domani cresceremo    e il mondo intero crescerà con noi
piantiamo alberi verdi    così cresceranno con noi

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