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11/12 Oggiono (Lecco): teatro palestinese - Until when
- Subject: 11/12 Oggiono (Lecco): teatro palestinese - Until when
- From: "Rolando Dubini" <rolando.dubini at fastwebnet.it>
- Date: Tue, 11 Dec 2001 16:16:42 +0100
La compagnia teatrale palestinese INAD, di Beit Jala, terrà questa sera 11 dicembre ore 21 una rappresentazione ad Oggiono (Lecco), all'Auditorium della Scuola Media, in via Vittorio Veneto. L'iniziativa purtroppo non è stata adeguatamente pubblicizzata, e solo ora abbiamo avuto notizia di questo. Lo spettacolo sarà Until When?, scritto dall'INAD, regìa di Raeda Ghazaleh FINO A QUANDO? SPETTACOLO TEATRALE DEL TEATRO INAD "Until When.?!!" Gli ultimi mesi sono stati più duri e più volenti che mai. Le aree palestinesi hanno subito continui attacchi da parte dei militari e dai coloni israeliani. Israele ha imposto punizioni collettive al popolo palestinese, bloccando le strade che uniscono le città, i villaggi e i campi profughi. La Cisgiordania e la Striscia di Gaza sono state completamente isolate. Muoversi da una città all'altra impossibile. La gente che lavora in una città e vive in un villaggio vicino non può andare a casa ogni sera. Le ambulanze devono trasportare i feriti attraversando i blocchi stradali. Qualche volta i feriti vengono trasferiti in diverse auto prima di raggiungere l'ospedale. Il mondo intero ha avuto notizia di quanto sta succedendo in Palestina. Quello che però la gente in tutto il mondo non vede e non sente sono gli stenti umani personali che hanno privato i palestinesi dei loro bisogni e diritti basilari. Nella nostra produzione cerchiamo di mostrare alcune di quelle sofferenze e esperienze umane. Lo spettacolo consiste in differenti immagini visive che mostrano alcune delle nostre esperienze e sofferenze negli ultimi mesi. Il pubblico verrà messo nello stato d'animo di sentire alcune di queste sensazioni, attraversando un tunnel ricco di sorprese. Spiegheremo al pubblico prima dell'inizio che cosa devono fare. Scene in ordine cronologico: - Paura e terrore sotto i bombardamenti. Gli attori parlano delle loro sensazioni di soffocamento, estrema stanchezza e paura claustrofobica sotto l'assedio. - Parlano della storia e dell'uso delle pietre nella cultura palestinese come se fossero bambini: In un gioco di bambini chiamato "Le sette pietre" Piantando frumento e semi Pressando olive Per costruire terrazze e mura romane - I bambini fanno un gioco che mostra la presa della terra della Palestina nel 1948. Le parole della canzone rappresentano come un gruppo di persone cercò in ogni modo di chiedere una ragazza in moglie, e dopo avere fallito con la tentazione, la presero con la forza: Dialogo: Primo Gruppo Secondo Gruppo Buongiorno a tutti Buongiorno a tutti Buona sera a tutti Buona sera a tutti Per favore dateci vostra figlia Non ve la daremo Dateci vostra figlia Non ve la daremo, nemmeno se pagate oro Vi daremo un anello di diamanti Tenete l'anello alla vostra mano Vi daremo una radio di diamanti Tenete la radio nel vostro soggiorno La seconda volta usano le stesse parole ma in tono minaccioso. Scenderemo alle vostre case, distruggeremo le vostre porte, e ci prenderemo la nostra sposa - I bambini, ora cresciuti, decidono di visitare la loro vecchia casa, presa loro nel 1948. Scoprono che la loro casa è diventata una clinica israeliana, ora chiusa. - Decidono di tornare nelle loro case attuali ma quando arrivano scoprono che le loro case sono state bombardate e distrutte. Tutta la sicurezza per cui avevano lavorato è resa invano. - Pianti per la distruzione delle loro case. La musica è una melodia bizantina da chiesa. - Una scena che rappresenta i bisogni quotidiani fondamentali della gente sotto le bombe: il bisogno di dormire il bisogno di mantenersi puliti il bisogno di riposare il bisogno di mangiare una sposa che si prepara per il suo matrimonio - Pianto per il martirio nella tradizione palestinese con un canto: la nostra gioventù scese alla sorgente, furono uccisi come si rompe un fiore - Una donna incinta si strugge per il futuro del suo bambino in condizioni simili. Le appare in aiuto lo spirito di sua nonna e del martirio. - Un giovane uomo parla della situazione economica sotto l'assedio, commenta in modo sarcastico le reazioni dei media e dei diplomatici verso i palestinesi. - Alla fine tutti i palestinesi rifiutano di arrendersi e iniziano a cantare: cari amici costruiamo nuove case nella nostra terra domani cresceremo e il mondo intero crescerà con noi piantiamo alberi verdi così cresceranno con noi P.O.Box 115 - Beit Jala - Palestine - Tel. 970.2.2766263 - Fax 972.2.2744520 - e-mail inad38 at yahoo.com
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