Eros e Thanatos



Title: FULVIO GRIMALDI PER MONDOCANE 7/12/01

FULVIO GRIMALDI PER MONDOCANE 7/12/01

 

 

 

Un (solo) telegiornale è inciampato sulla notizia che il governo ha deciso di ghigliottinare qualcosa come un quarto dei tredici Euro previsti per la bonifica dei siti industriali a rischio e delle bombe ecologiche sparse per il paese come zucchero a velo sui panettoni. Eppure trattasi di notizia preziosa ed accattivante: non fanno parte dell’archeologia industriale, testimonianza di opere e ingegni patriottici, le lande segnate dalla vitalità imprenditoriale di intemerati italiani, dalla costa siracusana, riscattata dalla Esso agli inerti torpori del mito omerico, a quella lagunare, prodiga di diossina ai pesci e di CVM agli operai? I quali tutti, se non fossero accidentalmente morti in anticipo, avrebbero potuto perfezionare anticorpi per un bel salto evolutivo verso un’umanità azionata dai prodotti di sintesi di pionieri come Levi Montalcini e Dulbecco, Cefis e Schimberni. Gli italiani, euforici perchè etilizzati dal generoso patriottismo ciampiano, hanno plaudito: come si fa a non commuoversi per il principio di precauzione finalmente messo in opera dai nostri governanti? Pensate, circolavano per le strade e piazze degli stralunati, fanatizzati, se non pagati, dagli Hezbollah, che sabotavano con grida tanto inconsulte quanto antipatriottiche quell’evoluzione nuovista e modernista della Costituzione ciampiana che all’art.11 ora dice:”L’Italia auspica e promuove la guerra in tutte le sue forme, a tutte le latitudini, con particolare impegno quando ha l’onore di fare da carne da cannone degli USA”. Evoluzione, peraltro, felicemente passata a camere riunite con il concorso bi-partisan dei soci polar-olivastri. Ma come, ci sono in Italia più agenti di Bin Laden  che sale Bingo, le cellule di Al Qaeda sono più diffuse degli hamburger, le colonne al liquido giallo (gas nervino!) di Omar, sono alle porte di Trieste, Saddam semina locuste tra il mais transgenico della Padania, in Palestina gente non contenta di essere spedita ad Allah dal disossatore Sharon, si permette di andarci da sola, ma trascinandosi dietro pure qualche figlio di Abramo con la kippa, a Kandahar capre integraliste azzannano polpacci di marines… E qui qualche sconsiderato vorrebbe che i suoi soldi, anziché per missili all’uranio e bombe a grappolo, servissero a far prati inglesi a Porto Marghera, Priolo, Ravenna, e mille altri posti della creatività capitalista. Questi conservatori di destra devono capire che la globalizzazione di tutto quello che ci piace degli USA - Coca Cola, McDonald’s, Schwarzenegger, il fondamentalismo nazi-cristiano, George Soros, Djindjic, Otpor e affini, il nucleare, il chimico-batteriologico, la felice sintesi degli interessi privati e di Stato, la CIA che con 40 miliardi di dollari all’anno non sa nulla di aerei dirottati e di Torri Gemelle, il microchip direzionale nel cranio e le ciliegine  Lerner-Ferrara, cloni siamesi di Sharon-Peres – o è universale, o non è. Se il volano di questa globalizzazione è l’eterno binomio ontologico Eros e Thanatos, lo si divida seguendo criteri e  valori consacrati dalla tradizione: tutto l’eros a me e tutta la morte agli altri. Che non ci sia discriminazione tra palestinesi, afgani, o iracheni, da un lato, e contaminati di tutta Italia dall’altro.