[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Re: Il Papa risponde alla LETTERA APERTA (2)
- Subject: Re: Il Papa risponde alla LETTERA APERTA (2)
- From: "Gianni Zampieri" <zampieri.gg at libero.it>
- Date: Sat, 24 Nov 2001 19:35:46 +0100
- Priority: normal
Questo è stato il discorso del Papa: Domenica, 18 novembre 2001 Carissimi Fratelli e Sorelle! 1. La scena internazionale continua ad essere turbata da preoccupanti tensioni. Non possiamo non ricordare le pesanti sofferenze che hanno afflitto e che ancora affliggono tanti nostri fratelli e sorelle nel mondo: migliaia di vittime innocenti nei gravissimi attentati dell’11 settembre scorso; innumerevoli persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni per affrontare l’ignoto e talvolta la morte cruenta; donne, vecchi e bambini esposti al rischio di morire di freddo e di fame. In una situazione resa drammatica dalla sempre incombente minaccia del terrorismo sentiamo l’esigenza di elevare il nostro grido a Dio. Quanto più insormontabili sembrano le difficoltà e oscure le prospettive, tanto più insistente deve farsi la nostra preghiera per implorare da Dio il dono della comprensione reciproca, della concordia e della pace. 2. Sappiamo che la preghiera acquista forza se è accompagnata dal digiuno e dall’elemosina. Così insegna già l’Antico Testamento ed i cristiani, fin dai primi secoli, hanno accolto questa lezione e l’hanno applicata, particolarmente nei tempi di Avvento e di Quaresima. Da parte loro, i fedeli dell’Islam hanno appena iniziato il Ramadan, mese consacrato al digiuno e alla preghiera. Noi cristiani ci avvieremo tra poco nell’Avvento per prepararci, nella preghiera, alla celebrazione del Natale, giorno della nascita del "Principe della pace". In questo tempo opportuno chiedo ai cattolici che il prossimo 14 dicembre sia vissuto come giorno di digiuno, durante il quale pregare con fervore Dio perché conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla giustizia, e faccia sì che si possano trovare adeguate soluzioni ai molti conflitti che travagliano il mondo. Ciò di cui ci si priva nel digiuno potrà essere messo a disposizione dei poveri, in particolare di chi soffre in questo momento le conseguenze del terrorismo e della guerra. Vorrei inoltre annunciare che è mia intenzione invitare i rappresentanti delle religioni del mondo a venire ad Assisi il 24 gennaio 2002 a pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell’autentica pace. Ci si vuol trovare insieme, in particolare, cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza. Chi veramente accoglie in sé la parola di Dio, buono e misericordioso, non può non escludere dal cuore ogni forma di astio e di inimicizia. In questo momento storico, l’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di ascoltare parole di speranza. Come dissi quindici anni fa, annunciando l’incontro di preghiera per la pace che si sarebbe tenuto ad Assisi nell’ottobre successivo: "E’ urgente che un’invocazione corale salga con insistenza dalla terra verso il Cielo, per implorare dall’Onnipotente, nelle cui mani stanno i destini del mondo, il grande dono della pace, presupposto necessario per ogni serio impegno a servizio del vero progresso dell’umanità". 3. Affido fin d’ora queste iniziative alla materna intercessione di Maria Santissima, chiedendoLe di voler sostenere i nostri sforzi e quelli dell’umanità intera sulla via della pace. A Te, Regina della pace, chiediamo di aiutarci a rispondere con la forza della verità e dell’amore alle nuove e sconvolgenti sfide del momento presente. Aiutaci a superare anche questo momento difficile, che turba la serenità di tante persone, e ad impegnarci senza indugi nel costruire ogni giorno e in ogni ambiente una autentica cultura della pace. ----------------- Questa era invece la richiesta (contenuta nella lettera aperta al Papa) del Dott. Domenico Manaresi : > "" Ti confesso che da quando, alcuni giorni fa, il Parlamento > italiano ha preso questa decisione, ho atteso qualche parola (tua o > della CEI) che fosse chiarificatrice del pensiero della chiesa > cattolica circa questo "entrare in guerra". Nella mia ingenuità, pensavo > che la chiesa cattolica - se non una vera e propria condanna - avrebbe > forse espresso una prudente e diplomatica (per non scontentare nessuno!) > "presa di distanza". Nulla, invece nulla, nessuna dichiarazione > ufficiale. "" ----------- Questa invece è la lettera che mando a vari giornali (quelli di cui riesco a reperire un indirizzo e-mail o un fax) : Domenica, durante un telegiornale, ho ascoltato una parte del discorso del Papa ed ho subito pensato, io miscredente o non credente, che sarebbe stata un'occasione importante per unirci tutti, credenti e non credenti, in un gesto forte per dire basta alla guerra e alle guerre. Un messaggio giuntomi dalla lista pace at peacelink.it mi trattenne dal manifestare immediatamente quel mio pensiero e aspettai di poter leggere l'intero discorso del Papa. Ora che l'ho letto, devo dire che vi trovo diversi motivi per ricredermi, ma ciò nonostante il 14 dicembre farò ventiquattrore di digiuno totale ed ecco perché. L'invito del Papa è rivolto espressamente ai cattolici, non ai cristiani, tantomeno a tutti i credenti e figuriamoci ai non credenti. Che questi ultimi siano esclusi è comprensibilissimo, visto che digiuno ed elemosine dovrebbero, nelle intenzioni del Papa, rafforzare le preghiere, e queste non sono praticate dai non credenti. Meno comprensibile però è che lo spirito ecumenico e universalista che anima la proposta (per il 24 gennaio 2002 ad Assisi) rivolta ai rappresentanti di tutte le religioni, non animi una proposta rivolta alla "base". Il Papa, nel suo messaggio, non fa alcun esplicito riferimento alla guerra in Afghanistan, a meno che questa non sia definibile come una "preoccupante tensione". Mentre si citano espressamente le vittime degli atti terroristici dell'11 settembre, nulla si dice degli uccisi dalle bombe americane, come se queste provocassero solo rifugiati che rischiano sì di morire, ma non per le bombe, bensì di fame e di freddo. Temo che questo sia il prezzo di equilibri diplomatici, necessari per mantenere buoni rapporti con i governi dei paesi dominanti e concordatari. Rimane poi la forse insuperabile questione di fede: io non credo che ci sia un dio sensibile alle preghiere, un dio che possa e voglia farci "il dono della comprensione reciproca, della concordia e della pace". Se così fosse, ha avuto millenni di guerre da evitare e miliardi di preghiere da esaudire. Almeno due guerre mondiali e la bomba atomica poteva risparmiarcele. Non l'ha fatto e non lo farà. Rispetto coloro che pensano diversamente e rispetto la loro libertà di esprimere la loro fede con digiuni, preghiere ed elemosine, ma credo che, come strumenti di pace, questi non siano efficaci e nemmeno universalmente condivisibili. La comprensione, la concordia e la pace, fondate sulla giustizia e sulla solidarietà, che non sono tra loro alternative né surrogabili dalle nostre elemosine, le dobbiamo volere e costruire noi. E le dobbiamo pretendere dai governanti, che devono decidere solo con il nostro consenso. Per questo, a prescindere e anche per superare ogni diversità di opinione, digiunerò il 14 dicembre. Mi sentirò unito a tutti coloro che condividono queste intenzioni. Ciascuno in quel giorno mediti o preghi, in pubblico o in privato, dialoghi o discuta, lavori giochi passeggi o riposi. Essenziale è che poi ai governanti giunga il nostro no alla guerra: NON A NOME NOSTRO ! Barzanò, 24 Novembre 2001 Giovanni Zampieri via Figliodoni, 2 23891 - Barzanò (Lc) e-mail: zampieri.gg at libero.it "Non temo le parole dei violenti, mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)
- Prev by Date: La ragazzina che ha "schiaffeggiato" il principe del Galles con un garofano
- Next by Date: pace
- Previous by thread: La ragazzina che ha "schiaffeggiato" il principe del Galles con un garofano
- Next by thread: pace
- Indice: