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Re: Il Papa risponde alla LETTERA APERTA (2)
- Subject: Re: Il Papa risponde alla LETTERA APERTA (2)
- From: Pietro Reynaud-Bersanino <reynaud at inwind.it>
- Date: Mon, 19 Nov 2001 09:35:58 +0100
At 18:12 2001.11.18._, you wrote:
Dott. Domenico Manaresi Bologna, 15 novembre 2001 LETTERA APERTA AL PAPA WOJTYLA La guerra e la chiesa cattolica Caro Papa Wojtyla, e così anche l'Italia è in guerra. Ti confesso che da quando, alcuni giorni fa, il Parlamento italiano ha preso questa decisione, ho atteso qualche parola (tua o della CEI) che fosse chiarificatrice del pensiero della chiesa cattolica circa questo "entrare in guerra".
Ieri poi il Papa, ha fatto il colpo da maestro:UN SATYAGRA MONDIALE DI TUTTI I CRISTIANI IN CONCOMITANZA DELL'ULTIMO VENERDI' Di RAMADAM ..... MA VI RENDETE CONTO .... SE ANCHE IL DALAHI LAMA ADERISSE SAREBBE IL PIU' GRANDE SATYAGRA DELLA STORIA DELL'UMANITA': MILIONI DI DONNE E UOMINI IN TUTTO IL MONDO CHE DIGIUNANO PER LA PACE!!!!!
Il discorso integrale non è ancora presente su www.vatican.va comunque : Da La Stampa Del 19/11/2001 Sezione: Interni Pag. 6)Il Papa: tutte le religioni ad Assisi per la pace Appuntamento il 24 gennaio, quindici anni dopo il primo meeting CITTA´DEL VATICANO «In questo momento storico l´umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di ascoltare parole di speranza». Giovanni Paolo II scandisce adagio le parole, come fa sempre nei momenti solenni e carichi di significati. Convinto che il dialogo interreligioso sia l´unico antidoto alla dottrina venefica dello scontro tra civiltà, quindici anni dopo il primo meeting, Giovanni Paolo II indica in un´«Assisi-bis» la strada maestra verso la convivenza pacifica. Gli occhi del mondo, ancora una volta, saranno puntati sulla città di San Francesco, roccaforte della tolleranza e crocevia delle fedi. Ieri all´Angelus il Papa ha invitato i leader di tutte le religioni del mondo a partecipare ad una grande preghiera comune per la pace, il 24 gennaio ad Assisi. In piazza San Pietro, Karol Wojtyla ha ricordato le «migliaia di vittime innocenti dei terribili attentati dell´11 settembre», ma anche i profughi afghani, ossia «le tante persone che ora sono costrette ad abbandonare le proprie case per affrontare l´incerto e talvolta una morte crudele: donne, anziani e bambini esposti al rischio di morire di freddo e di fame». Angosciato per il quadro internazionale e la guerra in corso, il Pontefice ha implorato a Dio il dono della comprensione reciproca e della pace, soffermandosi sul ruolo delle fedi nella costruzione di un mondo di concordia. «La religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza - afferma - chi veramente accoglie in sé la parola di Dio esclude dal cuore ogni forma di astio e di inimicizia». Come nel 1986, anche stavolta il Papa, annunciando l´iniziativa del 24 gennaio 2002, indica l´obiettivo di «far salire all´Onnipotente un´invocazione corale per ottenere la pace», ritenuto il presupposto necessario per ogni serio impegno a servizio del progresso dell´umanità. Dal nuovo incontro di Assisi, nelle intenzioni del Pontefice, dovrebbe scaturire una riflessione comune sul ruolo insostituibile che svolgono le differenti fedi per la concordia tra i popoli. Ad angosciare Wojtyla, infatti, sono i rischi di un possibile conflitto tra culture e civiltà. Durante il suo messaggio, il Papa ha anche indetto per il 14 dicembre una giornata di digiuno per i cattolici, «durante la quale pregare con fervore Dio perché conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla giustizia». Invitando le religioni del mondo a pregare ad Assisi, il Papa spera di rinfocolare il dialogo con protestanti, ortodossi, ebrei, buddisti ma soprattutto con i musulmani. Più volte Giovanni Paolo II ha ribadito recentemente che «la religione non deve mai essere utilizzata come motivo di conflitto». La decisione di compiere un gesto di straordinario rilievo lo ha fatto tornare con la mente a 15 anni fa e all´intuizione profetica che mutò la storia della Chiesa nel Novecento. Il 27 ottobre 1986, il papa polacco indice la Giornata mondiale di preghiera per la pace,invitando i rappresentanti delle religioni di tutto il mondo. Da allora si parla di «spirito di Assisi» per descrivere la particolare atmosfera che favorisce, anche per lo speciale rispetto da parte di tutti i credenti per la figura del santo, il dialogo e il confronto, superando differenze e diffidenze. Il dialogo interreligioso, dunque, come contributo alla composizione dei conflitti su base religiosa. Lo «spirito di Francesco» attrae nuovamente Giovanni Paolo II, che ha ancora una volta scelto la città del Poverello per chiamare a raccolta le religione in nome della pace. Il messaggio francescano riveste un particolare significato per Wojtyla che fin dall´inizio del suo pontificato ha voluto testimoniare il proprio legame con il santo. Nel suo primo viaggio pastorale, dopo la sua elezione, papa Wojtyla visita Assisi il 5 novembre 1978, al ritorno da Loreto. Nonostante alcune perplessità affiorate in Curia, la svolta nel confronto fra le fedi è stata generalmente accolta con favore nel mondo cattolico, in particolare dai francescani che ospiteranno il meeting. «Nella vita ci sono segni di morte e di rifiuto - osserva il custode della Basilica di Assisi, padre Vincenzo Coli - con questa iniziativa il Pontefice sceglie un gesto di collaborazione, di speranza, di vita. Il 24 gennaio sarà una giornata storica e la scelta di Giovanni Paolo II ci riempie di gioia perché ne esce confermato il valore della città di San Francesco come centro di dialogo. Il respiro universale del meeting è in linea con la tradizione francescana di totale apertura a tutti quelli che sono disponibili». Ieri, al termine della preghiera dell´Angelus, nella giornata dedicata ai migranti, il Papa ha rivolto il suo saluto alle «numerose comunità cristiane di varie etnie presenti a Roma e in Italia» e ha rivolto un pensiero ai volontari che aiutano gli extracomunitari in difficoltà, sollecitando tutti a porsi in modo responsabile di fronte al crescente fenomeno della mobilità umana. All´insegna della cultura della solidarietà che può consentire all´umanità di diventare una «famiglia unita», Karol Wojtyla ha ricordato pure la giornata nazionale di ricerca sul cancro, incoraggiando quanti si dedicano alla ricerca nonché i malati e le loro famiglie. Giacomo Galeazzi
FONTE: http://www.lastampa.it/_EDICOLANew/interni/266125.htm
- References:
- LETTERA APERTA AL PAPA-LA GUERRA E LA CHIESA CATTOLICA
- From: "DOMENICO MANARESI" <bon4084 at iperbole.bologna.it>
- LETTERA APERTA AL PAPA-LA GUERRA E LA CHIESA CATTOLICA
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