Re: [REQ] Alternative alla guerra



At 11:58 13/11/01 +0100, you wrote:
>Quali sono le alternative efficaci e concrete a questo intervento armato
>contro l'Afghanistan?


Abbiamo provato ad elencare aluni motivi per dire NO alla guerra, e nella
seconda parte ad elencare delle alternative.  Questo testo vuol essere solo
l'inizio di un confronto da approfondire con il contributo di altri.
Intanto è già stato distribuito, con altro materiale, in due giornate di
manifestazione contro la guerra qui ad Alba.
...se può servire anche ad altri.
Alvise Alba

CONTRO IL TERRORISMO SENZA GUERRA

Ci sono molti buoni motivi per dire no alla guerra 

1. Non è una guerra di legittima difesa; le vittime di questa guerra sono
-come sempre ormai- quasi tutti civili innocenti (come quelli morti l’11
settembre!): è una vendetta?
2. Stiamo assistendo all’accanimento dell’esercito più forte del mondo
contro uno dei paesi più poveri, mentre gli straricchi mandanti della strage
di New York, che hanno mandato dei disperati a morire uccidendo, restano
indenni: è un conflitto fra ricchi e forti che si combattono uccidendo e
mandando a morire i poveri e i disperati.
3. Violenza chiama violenza: la guerra contro l’Afganistan sta scatenando
violente reazioni contro “l’occidente” in molti altri paesi: se si continua
a rispondere nello stesso modo c’è il rischio di avviarsi ad un conflitto
generalizzato, dagli sviluppi inimmaginabili.
4. La difficoltà oggettiva di vincere questa guerra richiede l’aumento di
intensità degli attacchi; c’è il rischio reale di passare all’uso di armi
nucleari, che è già stato ipotizzato anche ad alti livelli: un conflitto
nucleare generalizzato sembra un prezzo ragionevole da pagare per fermare i
terroristi?
5. Il fondamentalismo islamico, sentendosi attaccato, si sta compattando e
quindi si rafforza e diventa più minaccioso; per reazione si fortificano
spinte integraliste anche nell’occidente. C’è il rischio di una pericolosa
contrapposizione fra religioni.
6. Sembra che i terroristi siano presenti e ben protetti in molti paesi del
mondo (compreso il nostro, e gli USA): una guerra non può sconfiggere un
fenomeno così diffuso e nascosto.
7. Fin dall’inizio dei bombardamenti è stato detto che molti fatti sarebbero
rimasti segreti o comunicati in modo distorto. Tuttora non sono state rese
note le “prove” della colpevolezza dell’Afganistan che viene bombardato.
Un’opinione pubblica democratica e laica non può sostenere una guerra
semplicemente “per fede”.
8. Per fare la guerra occorre demonizzare l’avversario: ci stiamo
condannando a non conoscere, a non capire, a odiare una gran parte
dell’umanità (e in essa noi stessi e l’umanità intera).


MA DI FRONTE AD UN ATTACCO BRUTALE COME QUELLO DELL’11 SETTEMBRE
 BISOGNA REAGIRE SUBITO!
E’ VERO: ma la guerra è l’unico strumento che abbiamo? 
No, per fortuna ci sono...

molti modi per lottare contro il terrorismo
impegnando in modo alternativo le enormi risorse umane ed economiche oggi
assorbite dalla guerra

1. Ratificare tutti immediatamente la convenzione per un tribunale
internazionale che persegua e giudichi i responsabili di crimini
terroristici e contro l’umanità. E renderlo operativo con la collaborazione
delle forze di polizia di tutti i paesi.
2. Applicare con coraggio e rigore le leggi esistenti, per combattere in
modo democratico le varie mafie, che sono i principali fiancheggiatori del
terrorismo.
3. Limitare drasticamente la vendita di armi (pesanti e leggere) sia agli
stati che ai privati, applicando la legge 185 e impedendo traffici illeciti;
e riconvertire l’industria bellica.
4. Abolire subito il segreto bancario e i “paradisi fiscali” per individuare
e “congelare” tutte le risorse economiche delle mafie e dei terroristi.
5. Impegnarsi per l’abolizione dei servizi segreti, per i legami storici con
varie forme di terrorismo e totalitarismo: una vera democrazia è del tutto
trasparente.
6. Ricordiamo che ogni giorno 35000 bambini muoiono di fame: dall’11
settembre sono più di due milioni! Occorre togliere al terrorismo il
pretesto di lottare per la giustizia e il consenso di popolazioni disperate.
Per far questo si può agire, nei paesi che “favoriscono il terrorismo”, in
vari modi:
- smettere di sostenere e riverire le classi dirigenti corrotte ed
ultraricche, legate agli interessi della grande economia mondiale;
- favorire l’alfabetizzazione e la coscientizzazione dei poveri
- sostenere le organizzazioni umanitarie locali, le lotte di liberazione
delle donne, i partiti democratici sovente perseguitati (anche dando rifugio
politico ai loro leader)
- finanziare progetti di sviluppo locali, decentrati, con forti ricadute
sociali, creando a questo scopo un fondo costituito attraverso la tassazione
di tutte le transazioni e speculazioni finanziarie.
- smettere le politiche di embargo che si ritorcono drammaticamente sulle
popolazioni.
7. Impegnarsi per la soluzione del conflitto arabo-israeliano, fonte di
profonde umiliazioni e disperazione, terreno di coltura  di fanatismo e
terrorismo
8. Far funzionare l’ONU, riformandola in modo da sottrarla al ricatto delle
nazioni più forti e dotandola di effettive forze di polizia internazionale.
9. Promuovere scambi culturali, dialogo, conoscenza, nel rispetto delle
differenze.