Balcani, lo strabismo di guerra dell'Occidente



AL QAEDA-NATO

TOMMASO DI FRANCESCO (Il Manifesto)
Ecco i "giovani convertiti all'Islam e poi addestrati militarmente a
diventare terroristi al servizio di Osama bin Laden"; ecco il "piano di
colonizzazione religiosa" con finanziamenti a scuole, moschee e centri studi
sul Corano per "occupare i Balcani"; ecco "Al Qaeda che ha già reclutato
centinaia di soldati tra il Kosovo e l'Albania": a dare tutte queste
informazioni è un "recente" Rapporto del ministero degli interni italiano,
presentato ieri dal Corriere della Sera e non smentito dal governo - per
inciso al giornalone è arrivato il Rapporto, a noi il Viminale non ha voluto
nemmeno dire la data del suddetto (sospettiamo giacesse da tanto, da così
tanto che è meglio tacere).
I contenuti del Rapporto, risultato di accurate "indagini della polizia
italiana", non sono proprio una novità, riprendendo informazioni
dell'Interpol sul traffico di droga e armi nei Balcani. Le notizie comunque
sono gravissime. Il "progetto di colonizzazione" si è sviluppato e si
sviluppa lungo la "Dorsale verde" che include Montenegro, sud della Serbia,
Macedonia, Bosnia Erzegovina, nord-Albania e Kosovo con l'obiettivo di
allargare a scopi terroristici "l'area di influenza islamica verso
Occidente". Protagonista l'Alto commissariato per l'Islam dell'Arabia
saudita, al quale si è sovrapposta l'iniziativa di molte Ong islamiche "per
la maggior parte saudite", finanziariamente autonome, che altro non sono che
"rete di copertura della struttura terroristica guidata da bin Laden". Per
il Rapporto ministeriale è bin Laden che canalizza i fondi che, dopo gli
"investimenti" nei Balcani, vengono dirottati verso l'Occidente per
sostenere le "cellule" attive in Europa, "strutture piramidali con un unico
vertice e molteplici facciate ufficiali". E per concludere, gli accertamenti
della polizia italiana hanno dimostrato "collegamenti tra gruppi
paramilitari albanesi e mujaheddin islamici", i guerriglieri hanno tra
l'altro il compito di fornire supporto logistico alle attività terroristiche
finanziate da bin Laden "attraverso la fornitura di armi, munizioni e
materiale vario". Arrivano anche i "fatti". Mercoledì il ministero degli
interni di Sarajevo ha annunciato indagini su 17 persone, algerini ed
egiziani, dichiarando che "uno degli algerini aveva nella rubrica del
cellulare il numero di un collaboratore di bin Laden". E dieci giorni fa la
Nato ha arrestato in Bosnia sei "terroristi islamisti".
Il Rapporto si commenta da sé. Quel che è stato ed è lo scenario balcanico
viene illuminato sinistramente. E la verità diventa pericolosa: vengono in
mente le parole del capo di stato maggiore serbo in Kosovo Lazarevic dopo
gli accordi di Kumanovo: "Noi ce ne andiamo, ma non sapete quel che vi
aspetta". E di certo perfino Milosevic, in prigione all'Aja, gongola e
rischia di trovare conforto alla sua difesa. E se si presentasse come
"avanguardia della lotta ad Al Qaeda"?
La questione grave comunque è un'altra. E' quella dello strabismo criminale
dell'Occidente che sceglie la guerra e della sinistra che partecipa alle
"guerre umanitarie" e ora alle vendette altrui. Ci chiediamo: che senso ha,
se è vero il "Rapporto", utilizzare la guerra del Kosovo, com'è stato fatto
da oratori di governo e di centro-sinistra in parlamento, quale vanto per
entrare nell'attuale guerra afghana? Quella guerra - che lascia un irrisolto
strascico di sangue e pulizie etniche capovolte e insieme l'intricato nodo
dello status del Kosovo, poi precipitato nella ferita aperta in Macedonia -
è servita, fra l'altro, ad aiutare proprio i paramilitari kosovaro-albanesi
che ora il Rapporto denuncia come terroristi al soldo di bin Laden. Proprio
mentre partono per combatterli in armi, navi, genieri, fanfare, caccia e
Cacciari. Ma davvero il governo italiano bypartisan non era stato informato
dalla Cia su chi erano i nemici? Davvero non sapeva che il presidente
Clinton aveva autorizzato nel 1993 l'arrivo a Sarajevo di armi e mujaheddin,
dall'Iran e dall'Afghanistan come ha testimoniato nel 1996 una commissione
d'inchiesta del Senato Usa? Non sarebbe meglio rinunciare alle guerre come
strumento di soluzione delle crisi internazionali, se gli amici di due anni
fa all'improvviso vengono scoperti come il male tout-court. E se è vero che
chiunque ha aiutato i terroristi è "terrorista lui stesso e nemico da
combattere" come dice Bush, chi dobbiamo bombardare oggi?


Nello

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