appello per la manifestazione dei metalmeccanici del 16 novembre



durante la riunione del 4 novembre a milano l'appello è stato emendato.
ve lo riinviamo con le modifiche e le nuove adesioni!
invitiamo tutti a rilanciare il dibattito fra operai e lavoratori in
generale per contrapporci con più forza alla guerra che il capitale fa con
le armi in Afganistan e a suon di ristrutturazioni, manovre economico
finanziarie, acuendo la repressione contro i proletari qui in italia.
inviateci riflessioni, altri comunicati o volantini o prese di posizione di
lavoratori perchè siamo interessati a conoscere tutto ciò che si muove nel
mondo del lavoro in antitesi ai padroni.
nella riunione i lavoratori presenti hanno deciso di indire una nuova
assemblea operaia (nazionale) a milano per il 15-16 novembre dell quale vi
invieremo in seguito il volantino di convocazione. chiunque sia interessato
ce lo faccia sapere in qualche modo!
in lotta
comitato di fabbrica brollo marcegaglia

qui di seguito il comunicato emendato:

A Roma per dire no ai sacrifici di guerra!
Si torna a parlare di contratto, tornano in piazza i metalmeccanici. Questa
volta la manifestazione sarà nazionale, a Roma, e i vertici della FIOM hanno
dichiarato di essere intenzionati a mobilitare almeno 300.000 operai.
Ufficialmente saremo li per rivendicare l'applicazione della piattaforma
unitaria (£ 135000 lorde) di inizio anno, contro la firma separata di FIM e
UILM, e per difendere il contratto collettivo di lavoro. Ma come si fa a
parlare solo del contratto in questa situazione di attacco generale alle
condizioni d vita e di lavoro dei lavoratori?
Già con la  manovra di aggiustamento varata dal parlamento in aria di
guerra, criticata dai padroni (Confindustria) perché troppo dolce, si taglia
ulteriormente la spesa sociale (sanità, trasporti, assistenza sociale, e chi
più ne ha più ne metta) si decide di non abbassare, a differenza di quanto
promesso dal governo, di un punto percentuale la pressione fiscale sui
redditi dei lavoratori e si prevedono altri prelievi dalle tasche degli
operai con la prossima finanziaria.
A questo si aggiunge il fatto che le aziende in tutto il mondo stanno
licenziando centinaia di migliaia di lavoratori, milioni probabilmente messi
in cassa integrazione o mobilità, per non parlare di quelli che crepano
sotto le bombe "umanitarie" dei "paesi civili".
In Italia la situazione rispecchia ciò che avviene dappertutto:  la Fiat,
per fare un esempio, ha gia deciso di lasciare a casa tutti i lavoratori con
contratto interinale in scadenza, di mettere la stragrande maggioranza dei
suoi operai in cassa integrazione a turno (già cominciata!), di accelerare i
processi di ristrutturazione in alcuni stabilimenti, primo fra tutti quello
dell' Alfa di Arese dove tutti gli operai faranno sei settimane di cassa
integrazione, dove sono stati gia licenziati gli operai della collegata
Rotamfer, e l'obiettivo della FIAT è quello di chiudere battenti; La Ocean,
famosa azienda di elettrodomestici, a Brescia licenzia 900 persone in tronco
e chiude lo stabilimento; La Marcegaglia, azienda che tuttora è in forte
espansione nel settore della trasformazione del ferro (ogni anno raddoppia
almeno i suoi profitti), a causa della forte caduta dei prezzi sui mercati
inaugura nei suoi stabilimenti il regime di guerra: "o aumentiamo
vertiginosamente la produzione, a parità di salario ovviamente, o cominciamo
a mandare a casa qualcuno, e , laddove sia necessario, chiudiamo i
battenti!"
Destra, sinistra, padroni e sindacati di regime fanno un coro unanime: più
produzione, più flessibilità, più precarietà, più sacrifici per
"salvaguardare il futuro dell'Italia e del mondo civile"!
In sintesi più sfruttamento e più miseria per i lavoratori.
E allora questo sciopero? Anche in una situazione di profonda crisi c'è
comunque spazio per regolare le faide interne,e l'intenzione dei vertici
FIOM è di utilizzare i metalmeccanici come massa di manovra in chiave
antiberlusconiana, a favore di una sinistra che di fare gli interessi dei
lavoratori ormai non ci pensa nemmeno più vagamente, ma che ha il problema
di giocare un ruolo determinante nella spartizione del bottino di guerra.
A Roma ci andremo, come lavoratori, per rompere la tregua sociale che per
troppi anni ha penalizzato le nostre condizioni di vita e di lavoro, non per
farci usare nell'unione sacra della sporca guerra dei padroni! La sfrenata
corsa al profitto di questi decenni si scontra ormai con la miseria e la
fame dei lavoratori in tutto il mondo. I capitalisti ormai non sanno più
come far rendere gli enormi profitti accumulati, e i lavoratori non possono
comprare le merci che essi stessi hanno prodotto. Come sempre, i padroni
scelgono di arricchirsi coi profitti di guerra, piuttosto che assecondare le
rivendicazioni dei lavoratori.  Piuttosto che far lavorare meno e lavorare
tutti, preferiscono far lavorare di più e licenziare. Piuttosto che favorire
i salari e i servizi sociali per i lavoratori, preferiscono investire in
armi e aerei da combattimento. Con la complicità di governi asserviti agli
interessi del capitale e della finanza internazionale, le potenze
imperialiste, si gettano nell'avventura militare con un cinismo sfacciato
contro popolazioni inermi e affamate sulle quali gettano bombe e viveri con
l'unico intento di garantirsi il controllo delle fonti energetiche e
impedire, con governi fantocci e asserviti, che quei paesi le gestiscano
autonomamente. Questi predoni burattinai non fanno alcuna differenza tra i
Bin Laden, i mujahidin e l'Alleanza del Nord, purchè si facciano servi e
pupazzi dei loro disegni strategici. Solo imponendo ai padroni i nostri
interessi di lavoratori possiamo porre un argine alle guerre infami.
No ai sacrifici di guerra!
No alla finanziaria antioperaia!
No ai licenziamenti!
Solidarietà agli operai dell'Alfa di Arese, dell'Ocean di Brescia, e a tutti
i lavoratori colpiti dalla ristrutturazione  padronale!
Solidarietà ai popoli colpiti dalle bombe dei padroni!
Rilanciamo la lotta dei lavoratori contro lo sfruttamento e la barbarie
capitalista!
Il nostro striscione a Roma reciterà:
CONTRO L'ARROGANZA DEI PADRONI E LE LORO GUERRE
ORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI!
Appuntamento in piazza Esedra davanti al museo delle cere
Comitato di fabbrica Brollo Marcegaglia (sesto san giovanni), VOCI STONATE
T.I.M., RADIOHANGAR Alitalia (roma), Collettivo SENZA PADRONI (firenze),
BOLLETTINO DELLE LOTTE OPERAIE E PROLETARIE (torino)
Operai e delegati:
OMINITEL, T.I.M. (milano), Pirelli (bollate), Nuova Tre Esse, FIAT
Mirafiori, Provincia (torino), OM IVECO FIAT (brescia), Atesia, A.S.L. RMD
(roma)

Per contattarci e organizzarci: tel 3494906191 - 0226263995 - 0623231581 -
e.mail assembleaoperaia at libero.it


se non volete più ricevere messaggi come questo inviateci una mail in cui ce
lo comunicate!