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appello per la manifestazione dei metalmeccanici del 16 novembre
- Subject: appello per la manifestazione dei metalmeccanici del 16 novembre
- From: "Massimo" <iosif at tiscalinet.it>
- Date: Mon, 5 Nov 2001 23:22:07 +0100
durante la riunione del 4 novembre a milano l'appello è stato emendato. ve lo riinviamo con le modifiche e le nuove adesioni! invitiamo tutti a rilanciare il dibattito fra operai e lavoratori in generale per contrapporci con più forza alla guerra che il capitale fa con le armi in Afganistan e a suon di ristrutturazioni, manovre economico finanziarie, acuendo la repressione contro i proletari qui in italia. inviateci riflessioni, altri comunicati o volantini o prese di posizione di lavoratori perchè siamo interessati a conoscere tutto ciò che si muove nel mondo del lavoro in antitesi ai padroni. nella riunione i lavoratori presenti hanno deciso di indire una nuova assemblea operaia (nazionale) a milano per il 15-16 novembre dell quale vi invieremo in seguito il volantino di convocazione. chiunque sia interessato ce lo faccia sapere in qualche modo! in lotta comitato di fabbrica brollo marcegaglia qui di seguito il comunicato emendato: A Roma per dire no ai sacrifici di guerra! Si torna a parlare di contratto, tornano in piazza i metalmeccanici. Questa volta la manifestazione sarà nazionale, a Roma, e i vertici della FIOM hanno dichiarato di essere intenzionati a mobilitare almeno 300.000 operai. Ufficialmente saremo li per rivendicare l'applicazione della piattaforma unitaria (£ 135000 lorde) di inizio anno, contro la firma separata di FIM e UILM, e per difendere il contratto collettivo di lavoro. Ma come si fa a parlare solo del contratto in questa situazione di attacco generale alle condizioni d vita e di lavoro dei lavoratori? Già con la manovra di aggiustamento varata dal parlamento in aria di guerra, criticata dai padroni (Confindustria) perché troppo dolce, si taglia ulteriormente la spesa sociale (sanità, trasporti, assistenza sociale, e chi più ne ha più ne metta) si decide di non abbassare, a differenza di quanto promesso dal governo, di un punto percentuale la pressione fiscale sui redditi dei lavoratori e si prevedono altri prelievi dalle tasche degli operai con la prossima finanziaria. A questo si aggiunge il fatto che le aziende in tutto il mondo stanno licenziando centinaia di migliaia di lavoratori, milioni probabilmente messi in cassa integrazione o mobilità, per non parlare di quelli che crepano sotto le bombe "umanitarie" dei "paesi civili". In Italia la situazione rispecchia ciò che avviene dappertutto: la Fiat, per fare un esempio, ha gia deciso di lasciare a casa tutti i lavoratori con contratto interinale in scadenza, di mettere la stragrande maggioranza dei suoi operai in cassa integrazione a turno (già cominciata!), di accelerare i processi di ristrutturazione in alcuni stabilimenti, primo fra tutti quello dell' Alfa di Arese dove tutti gli operai faranno sei settimane di cassa integrazione, dove sono stati gia licenziati gli operai della collegata Rotamfer, e l'obiettivo della FIAT è quello di chiudere battenti; La Ocean, famosa azienda di elettrodomestici, a Brescia licenzia 900 persone in tronco e chiude lo stabilimento; La Marcegaglia, azienda che tuttora è in forte espansione nel settore della trasformazione del ferro (ogni anno raddoppia almeno i suoi profitti), a causa della forte caduta dei prezzi sui mercati inaugura nei suoi stabilimenti il regime di guerra: "o aumentiamo vertiginosamente la produzione, a parità di salario ovviamente, o cominciamo a mandare a casa qualcuno, e , laddove sia necessario, chiudiamo i battenti!" Destra, sinistra, padroni e sindacati di regime fanno un coro unanime: più produzione, più flessibilità, più precarietà, più sacrifici per "salvaguardare il futuro dell'Italia e del mondo civile"! In sintesi più sfruttamento e più miseria per i lavoratori. E allora questo sciopero? Anche in una situazione di profonda crisi c'è comunque spazio per regolare le faide interne,e l'intenzione dei vertici FIOM è di utilizzare i metalmeccanici come massa di manovra in chiave antiberlusconiana, a favore di una sinistra che di fare gli interessi dei lavoratori ormai non ci pensa nemmeno più vagamente, ma che ha il problema di giocare un ruolo determinante nella spartizione del bottino di guerra. A Roma ci andremo, come lavoratori, per rompere la tregua sociale che per troppi anni ha penalizzato le nostre condizioni di vita e di lavoro, non per farci usare nell'unione sacra della sporca guerra dei padroni! La sfrenata corsa al profitto di questi decenni si scontra ormai con la miseria e la fame dei lavoratori in tutto il mondo. I capitalisti ormai non sanno più come far rendere gli enormi profitti accumulati, e i lavoratori non possono comprare le merci che essi stessi hanno prodotto. Come sempre, i padroni scelgono di arricchirsi coi profitti di guerra, piuttosto che assecondare le rivendicazioni dei lavoratori. Piuttosto che far lavorare meno e lavorare tutti, preferiscono far lavorare di più e licenziare. Piuttosto che favorire i salari e i servizi sociali per i lavoratori, preferiscono investire in armi e aerei da combattimento. Con la complicità di governi asserviti agli interessi del capitale e della finanza internazionale, le potenze imperialiste, si gettano nell'avventura militare con un cinismo sfacciato contro popolazioni inermi e affamate sulle quali gettano bombe e viveri con l'unico intento di garantirsi il controllo delle fonti energetiche e impedire, con governi fantocci e asserviti, che quei paesi le gestiscano autonomamente. Questi predoni burattinai non fanno alcuna differenza tra i Bin Laden, i mujahidin e l'Alleanza del Nord, purchè si facciano servi e pupazzi dei loro disegni strategici. Solo imponendo ai padroni i nostri interessi di lavoratori possiamo porre un argine alle guerre infami. No ai sacrifici di guerra! No alla finanziaria antioperaia! No ai licenziamenti! Solidarietà agli operai dell'Alfa di Arese, dell'Ocean di Brescia, e a tutti i lavoratori colpiti dalla ristrutturazione padronale! Solidarietà ai popoli colpiti dalle bombe dei padroni! Rilanciamo la lotta dei lavoratori contro lo sfruttamento e la barbarie capitalista! Il nostro striscione a Roma reciterà: CONTRO L'ARROGANZA DEI PADRONI E LE LORO GUERRE ORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI! Appuntamento in piazza Esedra davanti al museo delle cere Comitato di fabbrica Brollo Marcegaglia (sesto san giovanni), VOCI STONATE T.I.M., RADIOHANGAR Alitalia (roma), Collettivo SENZA PADRONI (firenze), BOLLETTINO DELLE LOTTE OPERAIE E PROLETARIE (torino) Operai e delegati: OMINITEL, T.I.M. (milano), Pirelli (bollate), Nuova Tre Esse, FIAT Mirafiori, Provincia (torino), OM IVECO FIAT (brescia), Atesia, A.S.L. RMD (roma) Per contattarci e organizzarci: tel 3494906191 - 0226263995 - 0623231581 - e.mail assembleaoperaia at libero.it se non volete più ricevere messaggi come questo inviateci una mail in cui ce lo comunicate!
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