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La prova che non c'è
- Subject: La prova che non c'è
- From: "Redazione Il Dialogo" <redazione at ildialogo.org>
- Date: Fri, 19 Oct 2001 01:07:36 +0200
- Importance: Normal
In relazione alla questione delle prove a carico di Osama Bin Laden, vi invio il seguente articolo che verrà pubblicato sul numero de "Il Dialogo" di Monteforte Irpino di sabato 20. Sul sito del Il Dialogo, troverete poi anche il testo originale in inglese del documento citato. La situazione è così più grave di quello che si pensa. Urge mobilitarsi sempre di più per la pace. Giovanni Sarubbi - Direttore de Il Dialogo Email: redazione at ildialogo.org Sito: http://www.ildialogo.org LA PROVA CHE NON C'è "This document does not purport to provide a prosecutable case against Usama Bin Laden in a court of law. Intelligence often cannot be used evidentially, due both to the strict rules of admissibility and to the need to protect the safety of sources. But on the basis of all the information available HMG is confident of its conclusions as expressed in this document". "Questo documento non ha lo scopo di fornire le prove contro Usama Bin Laden davanti ad una corte di giustizia. Spesso le informazioni dei servizi segreti non possono essere usate in modo evidente, sia per le rigide regole di ammissibilità sia per la necessità di proteggere la sicurezza delle fonti. Ma sulla base di tutte le informazioni disponibili il Governo di Sua Maestà è sicuro delle sue conclusioni come riportato in questo documento". Inizia così il documento che è possibile trovare sul sito del governo inglese (http://www.pm.gov.uk) al titolo "Responsibility for the terrorist atrocities in the United States, 11 september 2001" (Responsabilità per le atrocità commesse dai terroristi l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti). E' il famoso documento delle "prove" che sarebbe stato presentato agli ambasciatori dei paesi della Nato e classificato come top secret e che li avrebbe convinti della colpevolezza di Bin Laden e del regime dei talebani. Il titolo sembra promettere il disvelamento appunto delle responsabilità dei terroristi negli attacchi dell'11 settembre, ma non è così. L'occhiello del documento, che precede il titolo, dice che non si tratta di prove che possano essere presentate in una corte di giustizia. E' un documento politico, costruito dai servizi segreti. Da un punto di vista giudiziario non si tratta neppure di prove indiziarie perché si enumerano una serie di attentati attribuiti alla rete di Al Qaida, l'organizzazione di Bin Laden, così come sono stati riportati dalle cronache giornalistiche negli ultimi anni. Nulla che possa essere usato in una corte di giustizia. Nulla che possa chiarire l'intera dinamica degli attentati, le coperture interne agli USA, l'esatta identità dei terroristi o quant'altro possa essere utile ad individuare in maniera certa i mandanti e gli esecutori della strage. A fronte di questo vuoto, che risulta evidentissimo leggendo le parti del documento relative all'11 settembre, e sono veramente poche rispetto al tutto, si sono assunte alcune decisioni che giudicare come gravide di pericoli per l'intera umanità è dir poco. Vediamole. Innanzitutto il parlamento USA ha affidato i poteri assoluti a Bush, che può fare tutto ciò che vuole senza dover dare conto ad alcuno; la Nato ha votato l'applicazione dell'art. 5 del suo trattato. Si è avviata una guerra che sta facendo e farà migliaia di vittime civili sicuramente non responsabili di ciò che è successo l'11 settembre. Si è diviso il mondo in buoni e cattivi con tutti i buoni dalla parte degli USA e tutti i cattivi dall'altra parte, e con gli Usa che, stando all'incredibile articolo del segretario alla difesa USA Rumsfeld che riproduciamo a pag. 19, si sono autoproclamati padroni assoluti del mondo, con il potere di fare e disfare quello che vogliono, come vogliono e quando vogliono. Si è avviata così la "guerra santa", perché questo ha di fatto proclamato Bush nei suoi interventi, che provocherà lutti infiniti non solo nell'ambito del mondo Islamico. Ma l'assenza di prove su ciò che è avvenuto l'11 settembre, dice con chiarezza un'altra cosa veramente terribile e cioè che la guerra in corso non colpendo i veri autori di quell'atto esecrando, non potrà impedire che altre azioni simili possano avvenire. Chi ha pensato quegli atti ha mostrato una ferocia ed una determinazione che lasciano intendere la volontà di colpire ancora. Dare così la propria approvazione alla guerra in corso, non è tanto riprovevole sul piano morale, sul quale ognuno risponde per se, ma perché essa non servirà a ridare al mondo neppure quell'illusione di sicurezza che è andata in frantumi l'11 settembre. Se il male della guerra servisse veramente a impedire definitivamente che altre stragi possano avvenire, questo potrebbe essere un prezzo amaro da pagare per impedire mali maggiori. Ma così non è. Chi si è assunta la responsabilità nel parlamento come nel paese di sostenere questa guerra, dovrà probabilmente, se in buona fede, presto ricredersi, anche se a pagare saranno stati nel frattempo migliaia di persone innocenti.
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