La prova che non c'è



In relazione alla questione delle prove a carico di Osama Bin Laden, vi
invio il seguente articolo che verrà pubblicato sul numero de "Il Dialogo"
di Monteforte Irpino di sabato 20. Sul sito del Il Dialogo, troverete poi
anche il testo originale in inglese del documento citato. La situazione è
così più grave di quello che si pensa. Urge mobilitarsi sempre di più per la
pace.
Giovanni Sarubbi - Direttore de Il Dialogo

Email: redazione at ildialogo.org
Sito: http://www.ildialogo.org



LA PROVA CHE NON C'è
"This document does not purport to provide a prosecutable case against Usama
Bin Laden in a court of law. Intelligence often cannot be used evidentially,
due both to the strict rules of admissibility and to the need to protect the
safety of sources. But on the basis of all the information available HMG is
confident of its conclusions as expressed in this document".

"Questo documento non ha lo scopo di fornire le prove contro Usama Bin Laden
davanti ad una corte di giustizia. Spesso le informazioni dei servizi
segreti non possono essere usate in modo evidente, sia per le rigide regole
di ammissibilità sia per la necessità di proteggere la sicurezza delle
fonti. Ma sulla base di tutte le informazioni disponibili il Governo di Sua
Maestà è sicuro delle sue conclusioni come riportato in questo documento".

 Inizia così il documento che è possibile trovare sul sito del governo
inglese (http://www.pm.gov.uk) al titolo "Responsibility for the terrorist
atrocities in the United States, 11 september 2001" (Responsabilità per le
atrocità commesse dai terroristi l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti). E'
il famoso documento delle "prove" che sarebbe stato presentato agli
ambasciatori dei paesi della Nato e classificato come top secret e che li
avrebbe convinti della colpevolezza di Bin Laden e del regime dei talebani.
Il titolo sembra promettere il disvelamento appunto delle responsabilità dei
terroristi negli attacchi dell'11 settembre, ma non è così. L'occhiello del
documento, che precede il titolo, dice che non si tratta di prove che
possano essere presentate in una corte di giustizia. E' un documento
politico, costruito dai servizi segreti. Da un punto di vista giudiziario
non si tratta neppure di prove indiziarie perché si enumerano una serie di
attentati attribuiti alla rete di Al Qaida, l'organizzazione di Bin Laden,
così come sono stati riportati dalle cronache giornalistiche negli ultimi
anni. Nulla che possa essere usato in una corte di giustizia. Nulla che
possa chiarire l'intera dinamica degli attentati, le coperture interne agli
USA, l'esatta identità dei terroristi o quant'altro possa essere utile ad
individuare in maniera certa i mandanti e gli esecutori della strage.
A fronte di questo vuoto, che risulta evidentissimo leggendo le parti del
documento relative all'11 settembre, e sono veramente poche rispetto al
tutto, si sono assunte alcune decisioni che giudicare come gravide di
pericoli per l'intera umanità è dir poco. Vediamole.
Innanzitutto il parlamento USA ha affidato i poteri assoluti a Bush, che può
fare tutto ciò che vuole senza dover dare conto ad alcuno; la Nato ha votato
l'applicazione dell'art. 5 del suo trattato. Si è avviata una guerra che sta
facendo e farà migliaia di vittime civili sicuramente non responsabili di
ciò che è successo l'11 settembre. Si è diviso il mondo in buoni e cattivi
con tutti i buoni dalla parte degli USA e tutti i cattivi dall'altra parte,
e con gli Usa che, stando all'incredibile articolo del segretario alla
difesa USA Rumsfeld che riproduciamo a pag. 19, si sono autoproclamati
padroni assoluti del mondo, con il potere di fare e disfare quello che
vogliono, come vogliono e quando vogliono. Si è avviata così la "guerra
santa", perché questo ha di fatto proclamato Bush nei suoi interventi, che
provocherà lutti infiniti non solo nell'ambito del mondo Islamico.
Ma l'assenza di prove su ciò che è avvenuto l'11 settembre, dice con
chiarezza un'altra cosa veramente terribile e cioè che la guerra in corso
non colpendo i veri autori di quell'atto esecrando, non potrà impedire che
altre azioni simili possano avvenire. Chi ha pensato quegli atti ha mostrato
una ferocia ed una determinazione che lasciano intendere la volontà di
colpire ancora. Dare così la propria approvazione alla guerra in corso, non
è tanto riprovevole sul piano morale, sul quale ognuno risponde per se, ma
perché essa non servirà a ridare al mondo neppure quell'illusione di
sicurezza che è andata in frantumi l'11 settembre. Se il male della guerra
servisse veramente a impedire definitivamente che altre stragi possano
avvenire, questo potrebbe essere un prezzo amaro da pagare per impedire mali
maggiori. Ma così non è. Chi si è assunta la responsabilità nel parlamento
come nel paese di sostenere questa guerra, dovrà probabilmente, se in buona
fede, presto ricredersi, anche se a pagare saranno stati nel frattempo
migliaia di persone innocenti.